Se hai dei dubbi e risiedi nelle province di MILANO, MONZA, PAVIA e LODI, compila il form di seguito riportato e sottoponici i tuoi quesiti. Le risposte che riterremo più interessanti saranno pubblicate in forma anonima nel nostro forum (consultabile qui di seguito), e magari aiuteranno a risolvere anche i dubbi di altri visitatori del nostro sito.
Buongiorno,
Sono separata già da più di 2 anni del mio ex-compagno. Abitiamo a Milano e abbiamo una figlia che adesso ha 9 anni, nel provvedimento del giudice lui ha diritto a visita due giorni a settimana (dalle 17.30 alle 20.00) e weekend alternati. Nonostante, per il bene della figlia, io sempre gli ho dato una stra flessibilità in settimana se la vuole vedere altri giorni. il problema è che questa flessibilità è diventata una propria e vera invasione della mia privacy, lui adesso vede questa flessibilità come un obbligo da parte mia, e tutti giorni dice che anche se non la vede, io devo fargliela sentire. Tutti i giorni mi scrive SMS o whatsapp per qualsiasi stupidaggine (tipo ricordati la borraccia, domani ha judo, ecc), cose che gli ho detto che non deve scrivere, ma cose importante. Poi tramite la bambina chiede cosa facciamo, cosa abbiamo fatto o cosa faremo, quindi tutti giorni lui sa dove andiamo, con chi siamo, dove andremo. Altre volte ha pianificato delle attività con mia figlia nel mio weekend, che poi io non posso cancellare perchè mia figlia diventa triste. Quando tocca il mio weekend fa le video chiamate con lei di 2 ore (rubandomi il mio tempo con lei) e tra altro lui lascia la videochiamata attiva mentre lui guarda la partita di calcio. Se non gliela faccio sentire mi arrivano una valanga di messaggi che io le sto negando il suo diritto di parlare con la figlia. Mi sento in ansia, senza privacy. Se un giorno gli dico io che la porto io a scuola, partono i messaggi da parte sua. Praticamente gli orari gli vuole decidere lui e io devo essere 24 ore disponibile per lui poter chiamare quando vuole e quanto vuole alla figlia.
Come posso fermare questa situazione e trovare la tranquillità e serenità tutti i giorni. Anche questa situazione ha creato un po’ di ansia alla nostra figlia. è possibile fare una denuncia per molestia o stalking? a volte ci ha seguito, dichiarando che lui casualmente era in zona (certamente, sapendo dove siamo).
Grazie anticipate per la risposta,
Buongiorno,
immagino che all’interno dell’accordo di separazione non sia stato previsto in quali orari, il padre può sentire telefonicamente la minore.
Se lei lo desidera può chiedere ad un Giudice di fissare questi orari ma si tratta di una iniziativa giudiziaria che comporta delle spese legali.
Al fine di contenere le spese dovrebbe concordare la fascia oraria in cui il padre può chiamare sua figlia. Per esempio, dalle 19.00 alle 20.00, oppure in altro orario predeterminato. Per il resto, può riferire a suo marito che il telefono resta acceso solo per le urgenze.
Come ho precisato sarebbe meglio concordare ma se non riesce riferisca pure, sempre per iscritto, quali sono le fasce orarie in cui il padre potrà chiamare la figlia, confermando che per le urgenze lei sarà sempre disponibile. E se poi il padre non si adegua sarà quest’ultimo a dovere chiedere aiuto ad un Giudice. In giudizio, verranno stabilite fasce orarie prestabilite per queste telefonate.
Con riferimento al diritto di visita, le consiglio di manifestare per iscritto il suo dissenso alle visite fuori dai giorni stabiliti con l’accordo di separazione, speficando che le modifiche devono essere una eccezione e non la normalità. Se il padre disattende tali indicazioni lei può negare il diritto di visita al di fuori dei giorni concordati.
Tutto questo precede denunce di molestie stalking violenza privata; anzi queste prove nero su bianco sono indispensabili per poi eventualmente proporre denuncia.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (02.72022469 – marcopola@npassociati.com)
Buongiorno, sono separato da 7 anni,con 2 figli a cui regolarmente intorno al 15 di ogni mese pago l assegno di mantenimento, vorrei sapere se c e un termine mensile di pagamento per il mantenimento, se fosse possibile spostare tale data a fine mese ,invece che il 15 . grazie in anticipo
Buongiorno,
non esiste un termine per Legge. Il mantentenimento deve essere pagato tempestivamente e nel rispetto di quanto previsto nell’accordo di separazione. E’ in quest’ultimo che il Giudice, oppure i coniugi (in caso di separazione consensuale) hanno stabilito la data per il pagamento del contributo per il mantenimento.
Per cambiare la data dovrebbe quindi mettersi d’accordo con sua moglie.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buon giorno avvocato, sono sposato da 25 anni ed ho 2 figlie maggiorenni una studia e l altra lavora-
Io vorrei separarmi ma temo il dover pagare gli alimenti a mia moglie che sono 18 anni che lavora in nero, facendo la colf, X SUA LIBERA SCELTA, anzi andando sempre contro il mio parere di trovarsi un lavoro-
Chiedo: come posso provare che io ho sempre spinto mia moglie a cercarsi lavoro a tempi determinato e che x sua scelta è comodità ha sempre rifiutato?
Dovrò ugualmente darle il mantenimento? E x quanti tempi?
Ora lavora 4 ore al giorno e dice di guadagnare 800 euro in casa non passa niente e sono 18 anni che pago TUTTO io, spesa, bollette, vacanze,università ecc. Ecc.
Grazie
R
Buongiorno,
se sua moglie ha sempre lavorato, anche in nero, e riusciamo a dimostrarlo in giudizio, le possibilità che riesca ad ottenere un contributo al mantenimento sono ridotte.
Siamo disponibili per un confronto se lo desidera. Il primo incontro non comporta spese a Suo carico.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (349.8197797)
Avvocato buongiorno sono separato vorrei chiedere se esiste qualche legge che obblighi la mia ex moglie a farmi sentire telefonicamente mia figlia di 3 AnnI io pago sempre il mantenimento e straordinari ,la mia ex moglie mi ha bloccato da tre aNNi telefono.
Buongiorno,
il forum è riservato agli utenti di Milano e dintorni.
In ogni caso, il comportamento della madre deve essere stigmatizzato, denunciato e sanzionato. Ma occorre fare una iniziativa davanti a Giudice ex art. 709 ter cod. proc. civ.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Poloa
Salve avvocato ho un problema convivo ormai da 15 anni col mio compagno abbiamo una bambina di 10 anni viviamo in affitto da anni in l’affitto e le bollette le paga lui visto che non mi permette di lavorare perché ha una mentalità da medioevo il classico uomo dove dice che la donna non può lavorare ma deve restare a casa a pulire cucinare e badare ai figli. In casa nonostante paghi tutto lui tutta la responsabilità è sulle mie spalle faccio un esempio lui in casa di mobili e arredamento non ha mai comprato nulla non ha uscito un euro di fatti tutto in casa hanno comprato i miei genitori come la cucina la camera da letto la camera della bimba ecc tutto comprato da i miei genitori per accertare il tutto ho le fatture con le carte di credito dei miei. Se si rompe qualcosa la devo comprare da me. Qualche tempo fa ho suggerito di acquistare una casa con un mutuo ma apriti cielo non ha voluto sentire ragioni mi ha accusato di volerlo rovinare ecc. Mia madre sta per ricevere un risarcimento è ho pensato di acquistare una piccola casa per darla un giorno quando non ci sarò più a mia figlia. Siccome il mio compagno cercherà di trarne beneficio per lui stesso vorrei chiedere se posso escluderlo dal atto di acquisto e intestare la casa solo a me stessa perché dopo quella sparata sto proprio pensando di lasciarlo visto che non mi da nulla in tutti i sensi vorrei tutelarmi in tutti i sensi ha dimenticavo che in caso che lo lasci dei miei amici mi assumono nei loro uffici come segretaria
Gentile Signora,
in tutta sincerità credo che lei possa valutare se avviare una separazione.
Per il resto, se siete solo conviventi, non vi è il rischio che un suo eventuale acquisto ricada nella comunione dei beni.
Piuttosto mi sembra il caso di segnalare che in caso di separazione, se i figli verranno collocati presso la madre, sarà il padre a dovere uscire dalla casa familiare, anche se non siete sposati.
Si cerchi un bravo avvocato a Bergamo. Io esercito la professione a Milano e dintorni ma non credo sia per lei economico nominare un difensore a Milano.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve avvocato ho una domanda da porgli Convivo ormai da 10 anni e ho deciso di acquistare una casa con un eredità lasciata da mio nonno. La mia domanda è questa posso acquistare una casa senza intestarla anche a lui visto che il capitale lo metto io. Se si come posso fare per escluderlo dalla contratto di acquisto della casa.
Buongiorno,
Lei non ha alcun obbligo di cointestare la casa alla sua compagna.
Eventuali vincoli giuridici potrebbero sorgere se nascessero dei figli dalla convivenza e se quest’ultima venisse interrotta con conseguente possibilità in capo al genitore prevalentemente dei figli di chiedere l’assegnazione (esclusivamente) della casa familiare dove abitate.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com – 02-72022469)
salve, se una madre e un padre si separano, perche lui è violento (quindi violenza domestica), cosa succede al minore se ha 16 anni e hanno un reddito mensile di 1300 da dividere in 4 con una casa in affitto di 450 euro?
Buongiorno,
occorre chiedere l’affidamento esclusivo del minore (con coseguente collocazione del minore presso la madre), assegnazione della casa familiare alla madre e contributo al mantenimento più alto possibile al padre; aggiungerei anche la richiesta di assegno unico figli in favore della madre. Ovviamente la violenza del padre deve essere dimostrata con prove in giudizio.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com – 02.72022469)
Buongiorno volevo sapere se il mantenimento ad un minore con disabilità cambia. Prendendo invalidità e caregiver si arriva intorno a 1150 euro.
È possibile che un genitore disoccupato debba pagare mantenimento e spese straordinarie? Grazie
Buongiorno,
un Giudice non può di certo prendere atto che uno dei genitori è disoccupato e per questa ragione giustificare il mancato pagamento del contributo per il mantenimento dei figli. I filgi devono mangiare, vestirsi, divertirsi. Esiste il reddito di cittadinanza e la NASPI per aiutare chi è in difficoltà. E poi sono certo che un padre o una madre al fine di dare da mangiare ai prori figli sono disposti a fare di tutto per mantenere i propri figli compreso lavare i vetri nei negozi, pulire cantine, scaricare la frutta alle 6 del mattino all’ortomercato. Ne ho tanti di clienti che si spezzano la schiena perchè sanno che i figi, in questo mondo, sono la cosa più importante che ci sia al mondo.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com – 02.72022469)
Buongiorno, due coniugi con figli decidono di divorziare .
La casa in cui vive la famiglia non è di proprietà, ma il marito ha l’usufrutto con la condizione contrattuale di non poterlo cedere ad altri.
Il giudice può allontanare il marito dalla casa assegnandola alla madre e ai figli?
La moglie potrebbe poi convivere con un altro uomo in quella casa?
Grazie
Cordiali saluti.
Buongiorno,
rispondo affermativamente al primo quesito: anche una casa con usufrutto del quale beneficia uno dei genitori può essere assegnata all’altro genitore (collocatario prevalentemente dei figli).
Sulla questione della convivenza con un altro partner, invece, non vi è una risposta univoca. Occorre analizzare diligentemente caso per caso e con il precipuo obbiettivo di salvaguardare l’interesse superiore dei minori.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com – 02.72022469)
Buongiorno, sono divorziata, ho un figlio di 9 anni in affido condiviso e sono il genitore collocatario.
Vorrei iscrivere mio figlio al servizio bus della scuola del nostro Comune.
Il padre non da il consenso.
Cosa posso fare?
Grazie
Buongiornio,
può rimettere questa decisione ad un Giudice. Non mi limiterei a rimettere la decisione ad un Giudice ma chiederei anche espressamente che limitatamente alle decisioni su questioni di ordinaria amministrazione, venga autorizzato un solo genitore ad esercitare la responsabilità genitoriale. E se il diniego del padre è ingiustificato chiederei anche che questo comportamento venga sanzionato come previsto dall’art. 709 ter del codice di procedura civile.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com – 02.72022469)
Buongiorno,vorrei sapere se la ex di mio marito appena deceduto e dalla quale aveva divorziato con un assegno mensile di euro 120,può vantare diritti in quanto risposto e non intestatario di beni immobil
già pensionato ma con partita Iva ancora attiva.grazie mille
Buongiorno,
se vi è già stato il divorzio, l’ex coniuge non vanta diritti successori.
Tuttavia l’ex coniuge, in base all’art. 9 bis della l. n. 898/1970, prevede che il divorziato, possa chiedere che gli venga riconosciuto il diritto di ricevere un assegno periodico a carico dell’eredità purché egli sia titolare dell’assegno di divorzio e si trovi in stato di bisogno. L’assegno a carico dell’eredità costituisce un diritto nuovo ed autonomo, che nasce dalla cessazione del diritto all’assegno di divorzio ma si fonda su presupposti che non coincidono con quelli dell’assegno divorzile. Tale diritto sorge con la pronuncia giudiziale che ne riconosce i presupposti e ne quantifica l’entità.
Cordiali saluti,
Avv Marco Pola (marcopola@npassociati.com – 02.72022469)
Buongiorno, chiedo cortesemente Come va effettuato l’adeguamento Istat dell’assegno di mantenimento per i figli in particolare a fine anno 2019 è stato stabilito un assegno di €300 mensili. A quanto ammonta l’integrazione economica per il 2020 2021 e 2022. In particolare se l’incremento è negativo può il mio ex marito decurtarmi la somma dalle 300 euro mensili già versate? Grazie
Buonasera,
con un calcolo dal 31 dicembre 2019 al 30 marzo 2023, il “nuovo” assegno ammonta ad € 345,30.
Calcolo diverso occorre fare per gli arretrati non pagati per il 2020, 2021 e 2022 in quanto solo l’anno scorso la rivalutaizone è stata ingente.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno
sono separati da 10 anni (matrimonio in regime beni separati)
Il mio ex gestisce un locale come presidente di associazione onlus, ha ricevuto una cartella esattoriale di 16 euro da Enel, perché nonostante i corretti pagamenti Enel si è accorta ed ha ammesso di aver sbagliato le fatture. Al momento è in trattativa ma non ha intenzione di pagare.
Lui chiede ora il DIVORZIO (a cui io sono contraria) con la scusa che si potrebbero rivale sui miei beni (casa di proprietà e macchina ).
e’ cosa possibile o solo una scusa per ottenere il divorzio?
Grazie per l’attenzione
Francesca
Buonasera,
non abbiamo modo di sapere le effettive inntezioni di Suo marito. Mi risulta, tuttavia, difficile pensare che ENEL possa intraprendere iniziative nei confronti della moglie per un debito personale del marito di quest’ultima. Ci sono tanti modi per tutelare il patrimonio della moglie senza per forza scegliere la strada del divorzio (preceduto dalla separazione, ovviamente).
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com – 02.72022469)
Buongiorno,
mio marito e io siamo separati di fatto dal 2012. Ho sessant’anni e vorrei separarmi legalmente. Non ho redditi né patrimonio, a parte la prima casa in cui vivo da sola, acquistata grazie a un prestito infruttifero di mio fratello (versato con bonifico), la cui rata mensile fissa ammonta a 800 euro. Premesso che l’ultima rata scadrà tra 18 anni e che il contratto di mutuo è stato stipulato in forma scritta per corrispondenza, con data certa (timbri postali sul retro) per non pagare le maggiorazioni dell’imposta di registro in caso d’uso, volevo sapere se prima di iniziare la causa di separazione dovrò registrare il contratto di mutuo per ricevere un assegno di mantenimento che mi consenta di pagare tutte le rate del mutuo e di vivere dignitosamente. Il mio ex marito è un medico del servizio sanitario nazionale che guadagna circa 90.000 euro all’anno. Il suo reddito diminuirà tra 6 anni quando andrà in pensione. Vorrei depositare agli atti del giudizio di separazione il contratto di mutuo. Volevo sapere se il giudice lo riterrà valido anche in mancanza di registrazione o se invece sarà necessario registrarlo, pagando un’imposta di circa 10.000 euro. Volevo anche sapere: 1) se dovrei registrare il contratto prima oppure nel corso del processo di separazione; 2) se in alternativa alla registrazione potrei depositare una dichiarazione di mio marito con firma autenticata da un notaio, con cui lui riconosce che il mutuo dell’ importo (…) stipulato con mio fratello per acquistare la casa in cui abito è realmente esistente e che non è stato estinto anticipatamente. Grazie
Buongiorno,
non sono un tributarista ma ritengo che il rischio sussista: in caso d’uso del contratto di mutuo formalizzato tramite scambio di corrispondenza la sua produzione in giudizio potrebbe comportare il rischio di pagamento della tassa di registro.
Fatta questa precisazione, ritengo che da un punto di vista meramente civilistico il contratto di mutuo non possa essere contestato davanti ad un Giudice. Si tratterebbe, quindi, di un rischio potenziale ma non automatico che potrebbe maturare quando e se l’Agenzia delle Entrate metterà le mani sulla sentenza. Il quesito, tuttavia, merita un approfondimento più analitico anche con un tributarista.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve, ho comprato casa, e ho fatto mettere la 2 firma al mio ex.. come posso fare x togliergli la firma?
Buongiorno,
cosa intende con seconda firma al mio ex ? Quest’ultimo risulta comproprietario dell’immobile nel rogito e dalle risultanze catastali ?
Sarebbe meglio ricevere maggiori informazioni. Il primo confronto in studio non comporta spese legali.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (02.72022469 – marcopola@npassociati.com)
Buongiorno avvocato mi chiamo barbara ho convissuto per dieci anni con il mio ex compagno, ora da tre anni non vastiamo più insieme… abbiamo due bimbi.
Siccome la fine della relazione l’ho voluta io lui non si è ancora rassegnato… mi controlla, parla male di me ai bambini e dice cose orribili…vuole che io e i bambini frequentiamo chi dice lui e se non faccio come dice lui sono dispetti! Non mi minaccia di violenza ma sempre dice “vedrai” Mi insulta ma velatamente la maggior parte delle volte… io sono stanca e non mi sento di poter vivere la mia vita come vorrei perché lui è sempre in agguato… come posso comportarmi? Non voglio fare la vittima ma dopo tre anni dovrebbe essersi messo il cuore in pace invece no….
Grazie
Buongiorno,
come specificato nel sito, rendiamo una primissima consulenza senza oneri a carico di chi propone il proprio quesito nel forum soltanto agli utenti di Milano, Monza, Pavia, Lecco, Como e Varese.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno innanzitutto grazie. Sto vivendo una separazione difficile (lui è avvocato) per arrivare ad una separazione consensuale ci sono voluti 12 mesi. Siamo sposati da 4 anni, io ho una figlia di 14 nata da precedente relazione(senza aiuto da parte del padre) e insieme a mio marito da quando lei aveva circa 7. Vivo nella casa coniugale (lui paga il mutuo) percepisco assegno di mantenimento ma adesso vuole il divorzio e mi minaccia continuamente e vuole darmi solo 600€ al mese. Sto cercando lavoro da tempo ho 48 anni e invalida. Periodicamente vengo umiliata. Volevo sapere se può decidere lui (lui è benestante e c’era accordo per lavorare per lui) io voglio lavorare. Lavoro da quando avevo 12 e in ultimo sia io e mia figlia siamo seguiti da specialisti perché ci siamo ritrovate in questa situazione senza motivo io ho perso un marito e mia figlia l’unico padre che abbia avuto che adesso dice non essere più sua figlia (sulla carta è così ma i fatti sono altri). Grazie per avermi dato possibilità di scriverle.
Buongiorno,
mi permetto di segnalare che nella maggiore parte dei casi anche in sede divorzile vi sono buone possibilità di confermare le intese raggiunte in sede di separazione.
Fatta questa precisazione, ovviamente, dovrei studiare le carte per fornire suggerimenti concreti.
Se poi Lei ha già un difensore, è proprio quest’ultimo che potrà aiutarla. Diversamente, se vuole, può contattarmi (marcopola@npassociati.com – 02.72022469).
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buonasera avvocato, le vorrei sottoporre un quesito, io sono separata di fatto senza nessun accordo legale da mio marito da, tre anni e convivo con mio figlio quasi 24enne nella casa coniugale di proprietà di mio marito, che vive altrove.. Io non lavoro e nn ho mai lavorato durante il matrimonio per un nostro accordo specifico, fino a questo momento lui ci ha passato un mantenimento e ha pagato tutte le spese relative alla casa, adesso mio figlio lavora ma ha un contratto che scadrà fra tre anni, e mio marito ha detto che per lui sta diventando oneroso mantenere la casa è tutte le spese derivanti… Che diritti abbiamo in questa situazione? La ringrazio anticipatamente
Buongiorno Elena,
se ho capito bene Lei è senza lavoro e rischia anche di non avere più la disponibilità della casa coniugale.
E’ suo interesse fare in modo che l’accordo da lei menzionato (il padre lavora, la madre si occupa della casa e del figlio) debba essere confermato nero su bianco anche davanti ad un Giudice anche al fine di ottenere un mantenimento (in favore della moglie) quando suo figlio diventerà autosufficiente da un punto di vista economico.
Se lo desidera mi contatti in studio (02.72022469 – marcopola@npassociati.com). Il primo confronto non comporta spese a Suo carico.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
La ringrazio infinitamente per la sua esauriente risposta
Buongiorno sono sposata da 17 anni e 11 di fidanzamento. Abbiamo 2 figli di 15 e 9 anni. La casa è di mio marito e io da quando ho avuto la prima figlia non ho più lavorato per colpa sua.
Ora vorrei sapere cosa mi aspetta in caso di divorzio. Sono in mezzo a una strada? E i miei figli me li può togliere? Perfavore sono disperara. Grazie in anticipo.
Buongiorno,
se è pur vero che l’assegno di mantenimento in favore della moglie è sempre meno riconosciuto nelle aule di Tribunale,è anche vero che se gli accordi tra marito e moglie hanno sempre comportato una suddivisione dei compiti (un genitore si occupa della casa e dei figlio, l’altro lavora), si può chiedere un assegno di mantenimento anche per la moglie che ha sacrificato la propria affermazione nel mondo del lavoro per occuparsi della famiglia.
Se lo desideri mi contatti al 02.72022469.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Può togliermi i miei figli perche non ho un lavoro e una casa?
Buongiorno,
il genitore presso il quale i figli vengono collocati prevalentemente, ha diritto di chiedere l’assegnazione della casa familiare/coniugale.
Ovviamente vi è anche il diritto di chiedere il mantenimento dei figli all’altro genitore.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno ho un figlio di 8 anni con un uomo da cui sono stata convivente fino al 2019. Lui mi ha tradito e fatto 2 figli con la sua amante . Da quel momento abbiamo rapporti tesi quasi al
Limite visto come si rivolge a me con appellativi da querela. Detto ciò alla comunione di nostro figlio nel 2024 ho chiesto di fare 2 feste divise per non rovinare il giorno al minore. In chiesa dovremo esserci entrambi ma alla festa io non lo
Voglio e nemmeno la sua compagna e famiglia con cui non mi parlo da 4 anni . Lui dice che deve esserci una festa sola . Ma così rischiamo di finire alle mani . Cosa dice la legge ? Grazie
Buongiorno,
siete i genitori di Vostro figlio anche se non avete più una relazione affettiva tra di Voi.
In chiesa dovrebbero esserci entrambi i genitori.
Poi alla festa, dipende da chi l’ha organizzata, presso quale abitazione si svolge la festa, chi paga i costi per la festa. Se la festa si svolge a casa della madre, il suo compagno non è autorizzato ad accedervi.
Io consiglio sempre, in questi casi, di regolamentare davanti ad un giudice, tutti gli aspetti relativi al mantenimento, al diritto di visita, alla collocazione, del figlio nato fuori dal matrimonio.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buona sera, problemi con la compagna che andata via di casa,da poco, mi vuole chiedere mantenimento per 2 bambini (10 e 6 anni)
Sono dieci anni durante tutta la convivenza che vengo ricattato, nel senso- ti porto davanti ad un giudice, ti faccio scrivere dall avvocato perché secondo lei non facevo nulla in casa, non pagavo nulla, ecc. Io ho sempre lavorato (troppo) pagato mutuo dove abitavamo, spese condominiali, vacanze lei pagava il resto , quindi per me il mio dovere lo fatto. La mia domanda: potrei chiedere un risarcimento per questi continui ricatti? Per dieci anni almeno 2/3 volte al mese mi ha creato una marea di problemi. E possibile chiedere i danni psicologici?
Buongiorno,
se ha certificati medici che provano questi danni e trova uno specialista che accerti il nesso causale tra i comportamenti della sua compagnia ed il suo malessere psichico, allora si può avanzare una richiesta in giudizio.
Il mantenimento dei figli, in ogni caso, per il futuro, sarà sicuramente dovuto e rammento anche che la casa familiare di solito viene assegnata al genitore presso il quale i figli vengono collocati prevalentemente.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno,
Può essere uno svantaggio farsi seguire da un avvocato “ fuori regione” per una causa di separazione, considerando che probabilmente non si raggiungerà una consensuale?
Buongiorno Fabrizio,
è solo una questione di costi (per le trasferte dell’avvocato che ovviamente applicherà anche dei compensi maggiorati in ragione del tempo necessario per raggiungere il Tribunale). Se lei è disponibile a sostenere questi costi, non vedo controindicazioni.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno, io sono convivente (senza un contratto di convivenza) con quello che diventerà il mio ex compagno che è anche l’intestatario del contratto di affitto. Vuole sbattere fuori casa me e mio figlio e ci ha tolto la residenza in comune anche se il comune ha detto che ci vorrà un anno perché questo sia effettivo. La mia domanda è: posso mandare via lui che ha una pensione su cui contare, mentre io e mio figlio lavoriamo in nero? Posso tenermi questa casa pagando l’affitto e chiedendo al padrone di casa di fare la variazione? Grazie mille
Buongiorno,
lei ha diritto di chiedere l’assegnazione della casa familiare se il figlio verrà collocato con Lei prevalentemente.
Si rivolga al più presto ad un avvocato. Io esercito a Milano e dintorni.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buon pomeriggio,
Io e il mio ex compagno siamo separati ormai da più di 4 anni.
Al tempo della nostra separazione ci siamo accordati verbalmente di gestire nostra figlia (ora di 7 anni) al 50%. E sempre verbalmente lui ha deciso di non darmi un assegno di mantenimento. La casa é di mia proprietà e quindi ho accettato l’accordo verbale, per evitare litigi e discussioni.
In questi anni abbiamo sempre gestito la cosa più o meno senza problemi, anche se lui di tanto in tanto, avanzava richieste di mobilio, soldi di risarcimento spese mobili etc.
L’unica cosa che avevo chiesto venisse rispettata é questa: nel momento in cui uno dei due avesse avuto una relazione stabile con un’altra persona, doveva comunicarlo all’ex per capire come dirlo a nostra figlia e introdurre gradualmente questa persona nella sua vita.
Due settimane fa il mio ex senza dirmi nulla, decide di presentare la.sua nuova fiamma a nostra figlia e da allora, nei giorni che lui ha la bambina, é sempre con loro.
Mi sta bene che lui si rifaccia una vita, ma io di questa persona non so nulla. Non sono stata messa al corrente di chi é e putroppo l’istinto protettivo di mamma ha avuto il sopravvento. Sono due settimane che mi sento erbosa e agitata all’idea che una sconosciuta stia assieme alla mia bambina.
Posso fare qualcosa?
Ho giá detto a lui che non mi stava bene il come ha deciso di fare questa cosa, soprattutto perché non si tratta di una relazione duratura e stabile e introdurre una figura nuova nella vita di una bambina molto sensibile senza avere la sicurezza che questa rimarrà a lungo mi spaventa.
Mia figlia ha giá sofferto per la nostra separazione, fino al mese scorso chiedeva se mamma e papá sarebbero tornati insieme, e ora questo.
Io non voglio che mia figlia si debba affezionare ad una persona che magari sparirà dalla sua vita fra un mese.
Vi prego, aiutatemi a capire cosa devo fare.
Grazie
Buongiorno,
non so se ho capito bene. Siete ancora sposati e non avete formalizzato una separazione, giusto? Siete separati di fatto o davanti ad un giudice.
Se vuole mi scriva a questo indirizzo (marcopola@npassociati.com) e cerchiamo di capire come aiutarla.
Lei ha diritto al mantenimento di sua figlia, ovviamente.
Per il resto (presentazione nuovi compagni alla prole), devo prima comprendere bene la Vostra situazione.
Cordiali saluti,
Marco Pola
Buon pomeriggio, il mio ex marito non vuole contribuire alla spesa dei testi scolastici e delle gite di istruzione di nostro figlio dicendo che avrei dovuto chiedere il bonus famiglia. Può farlo?
Buongiorno,
non può farlo. Agisca con precetto e pignoramento ma prima suggerisco diffida dal parte del suo avvocato.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buona sera
Io sto aspettando la prima udienza per la separazione giudiziaria perché con mio marito non sono riuscita a trovare nessuno accordo! Lui non vuole darmi null’altro che 300€ di mantenimento. Ci siamo sposati in regime dei comunione dei beni da 13 anni non abbiamo figli. Abbiamo una casa di proprietà di tutte e due, ma ora per sua decisione ci vive lui. La cosa che a me pesa moltissimo e il fattore economico perché non ho nulla e lui non mi sta dando niente. Ho le mie cose un casa, ma non posso andare a casa perché l’avvocato dice potrebbe anche denunciarmi.
Cosa posso fare io ho due patologie ben gravi epilessia e un angioma che va tenuto sotto controllo! Sono 4 mesi che la mia alimentazione si è ridotta a nulla. Vi prego aiutatemi non so più cosa fare.
Vi lascio anche il mio numero 347 623 5864
Grazie
Buongiorno,
credo che possa veramente aiutarla il suo avvocato. Se c’è una prima udienza davanti ad un Giudice, infatti, posso solo immaginare che lei abbia già nominato un avvocato che depositerà la sua difesa. Io non ho letto le carte processuali, non conosco i vostri redditi, i vostri patrimoni, la durata del matrimonio, la vostra storia, i Vostri lavori, le ragioni specifiche per le quali lei non lavora, il regime del matrimonio, l’intestazione della casa coniugale, il mutuo, le ragioni che vi hanno indotto a separarvi, etc. Tutte informazioni necessarie per permettermi di darvi un consiglio.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno,sono separato da mia moglie devo pagare la mensa scolastica delle nostre tre figlie piccole sono all’incirca 2000euro all anno
Volevo sapere se posso chiedere la metà alla mia ex moglie
Tra il mantenimento e tutto il resto non c’è la faccio
Grazie
Buongiorno,
l’orientamento prevalente della Cassazione tende a considerare la mensa scolastica al pari del vitto domestico la cui spesa è già ricompresa nell’assegno mensile erogato per il mantenimento del figlio. Ovviamente, occorre verificare le condizioni per iscritto che avete formalizzato davanti al Giudice prevedono diverse intese sul punto mensa scolastica.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve e grazie per la possibilita’ di porre un quesito, storia lunga che tagliero’ molto.
Io e la mia ex compagna italiana ci trasferiamo a Londra, passati 23 anni abbiamo avuto 2 figli (16 anni il maschio che vive con me a Londra e 6 anni la piccola che vive con la mamma in Italia) entrambi passaporto Uk. Rapporti freddi ma per il bene dei figli continuativi, lei mi lasciava parlare con mia figlia quasi sempre in cambio di una piccola quantita’ di soldi… (ass macchina e bolletta cell) 1 anno fa’ si mette con uno che l’ ha resa come mussulmana ( non puo’ piu’ uscire, avere amici, andare alla festa della donna… e mille altre ) , ora lei secondo me sta’ vivendo una vera e propria sindrome di Stoccolma… alla bambina non e’ neanche permesso di mettere lo smalto alle unghie… giusto per dare un’ idea, la mia paura e’ che vengano attivati gli assistenti sociali e che diano la bambina via…. preciserei che un anno fa’ quest’ uomo mi ha promesso di spararmi in bocca alla prima occasione, io ho soltanto chiesto di farmi parlare con mia figlia altrimenti li denuncio ma come faccio a denunciare se sono cosi’ lontano? oggi questa persona mi ha telefonato per ricordarmi che mi aspetta quando scendo dall’ aereo per vederci a 4 occhi.. tutto registrato……. ho paura che faccio del male ai miei figli e non li rivedro’ piu’ se denuncio…
grazie.
Buongiorno,
le minacce che lei ha subito giustificano una denuncia penale. La farei in Italia, ancora meglio presso il Comune di residenza dove vive sua figlia. Il Tribunale competente, invece, per le richieste di affidamento e collocamento presso il padre, è sempre quello dove risiedono madre e figlia. I comportamenti della madre e quello del nuovo compagno di quest’ultima che pregiudicano la serena crescita della minore possono essere sottoposti alla attenzione di un Giudice in sede civile.
Le consiglio anche di registrare l’incontro con il nuovo compagno della sua ex. In tutta sincerità, mi presenterei anche con un testimone. Ma se ha paura per la Sua incolumità fisica preallerti le forze dell’ordine.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno, sono separato da alcuni anni, lavoro in un ente pubblico con turnistica di 24h su 24h 7 giorni su 7, ho l’affidamento dei due figli a weeekend alterni, capita pero che il più delle volte debba lavorare, demandando la loro cura a parenti o amici, chiedo a lei se esiste una legge od una sentenza che stabilisce che il datore di lavoro debba emettere dei turni tenendo conto di questa esigenza.
Grazie
Buongiorno,
esiste la Legge 53/2000 che, in particolare, all’art. 9, prevede misure di sostegno in favore dei genitori anche in caso di turni di lavoro.
Ovviamente occore prima analizzare affidamento e collocazione coì come previsti negli accordi di separazione per verificare se sussistono i presupposti per avanzare specifica domanda al Suo datore di lavoro.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buonasera,
Mio marito nonostante il divieto assoluto di fumo da parte dei medici perché rischia seriamente la perdita delle gambe è già la seconda volta, lui continua a fumare, la mia domanda è posso mettere per iscritto che nel caso lui rimanesse sulla sedia a rotelle, vista la sua irresponsabilità, io non le prestero’ l’assistenza.? Grazie
Gentile Signora,
prima di tutto dovrebbe valutare se separarsi da suo marito. Gli obblighi di assistenza morale e materiale durante il matrimonio, infatti, non possono venire meno con una semplice dichiarazione per iscritto.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno,sono il nonno di un nipote con cittadinanza Italiana e Spagnola, mio nipote desidera venire in Italia dai nonni paterni ma la madre nega al piccolo la possibilità di venire in oltre nega il permesso di rinnovare la carta di identita italiana, il piccolo è residente in italia. Il piccolo viene condiviso una settimana si e una no per entrambe i genitori ma spesso vive con i nonni spagnoli perché detto dal bambino lavora pare in nero ma non lo comunica.
Cosa posso fare? Vi ringrazio anticipatamente Roberto Candaten
Buongiorno,
per chiedere il rispetto dei diritti di visita dei nonni, dovrebbe rivolgersi al Tribunale competente che in questo caso coincide con quello del luogo dove risiedono e vivono prevalentemente i suoi nipoti.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
buongiorno ho bisogno di mandare una lettera formale al mio ex marito che ha spesso di pagare gli alimenti come concordato in fase di sentenza e non ha mai adeguato l’importo dalla separazione (10 anni circa dal divorzio)
avete un avvocato a cui affidarsi? il costo per una consulenza/lettera?
Buongiorno,
questo forum è alimentato esclusivamente con le risposte che pervengono dal sottoscritto: Avv. Marco Pola.
Mi contatti, se lo desidera, e valutiamo insieme se potrò esserle di aiuto. Le lascio i miei recapiti personali: marcopola@npassociati.com; fisso in studio +390272022469; cell. +39349.8197797. La primna consulenza non comporta spese a suo carico.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Sono padre di una figlia separata dal mese di giugno 2022 xquanto riguarda il mantenimento di 2 bambini l’adeguamento istat come viene comunicato al coniuge separato grazie x l’eventuale risposta
Buongiorno ISTAT,
se il padre non provvede ogni anno ad adeguare l’assegno, suggerisco alla madre di inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno con i conteggi esatti. Attenzione che l’aggiornamento ISTAT per il 2022 è stato molto consistente (quasi il 10%). Se il padre non soddisfa la richiesta occorre avanzare la richiesta tramite un avvocato.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve,la mia situazione e la seguente ,truffato per una compravendita di una macchina di 10000 euro , domani 31 mi devo presentare al tribunale che e a 2 ore lontano da me , quindi giorno perso di lavoro , gasolio e autostrada da pagare, ce scritto che se non mi presento sara la rinuncia alla querela ,quindi non vanno avanti contro la persona che mi a truffato senza la mia presentazione ?grazie per una risposta
Buongiorno,
credo abbia sbagliato forum. Possiamo dare consigli nell’ambito del diritto di famiglia. In ogni caso, se non coltiva (recandosi in udienza) la denuncia matureranno gli effetti della rinuncia. Ma ripeto, non sono un penalista.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve la mia storia e un po’ travagliata. Dopo aver subito dalla mia ex moglie a stare muto e non prendere la decisione di andarmene via di casa pensando al bene dei 2 bambini ormai frustato e stanco ho fatto un grande sbaglio rifugiandomi nella cocaina. Premetto che non voglio addossare questa colpa a lei perché capisco che c’erano altri modi per affrontare la situazione lo ha scoperto ed è andata a vivere con i suoi. Ritrovandomi da solo ho toccato il fondo del barile e raschiandolo. Ho 2 denuncie penali per minaccie solo verbali. Ci hanno convocato gli assistenti sociali e ho raccontato come si comportava lei nei miei confronti e anche con bambini (comportamenti prima che io facessi uso di droga) sperando che verificassero come stavano i miei bambini spiegando specificamente che non volevo che i bambini andassero in affidamento ma solo verificare se stavano bene.molto gentili nei modi rassicurandomi che avrebbero fatto delle verifiche. dopo 15-20 giorni mi contattano chiedendo se volevo fare un colloquio insieme alla mia ex essendo ancora arrabbiato gli risposi che volevano singolarmente non c’era nessun problema ma con la mia ex no.non si sono fatti più sentire. Io intanto insisto con la mia ex di farmi vedere i bambini lei nega e mi dice se vuoi con qualcuno da solo no gli dico ok non c’è problema organizzati e fammi sapere quando risposta dimmi i giorni che mi or ganizzo.dopo qualche giorno gli scrivo dicendogli che il tale giorno che il bambino grande ha calcio se dopo il calcio potevo mangiare insieme a loro. Risposta no e troppo tardi dopo il calcio e che la mattina si dovevano alzare per la scuola.gli rispondo di organizzarsi lei e di farmelo sapere per organizzarmi anche io. Mai una risposta. Gli continuo a scrivere di farmi sapere ma ancora senza risposta. Qualche giorno fa vengo a sapere da altri che probabilmente a Pasqua andrà in vacanza fuori porta con i bambini. Subito ho pensato che lo fa apposta perché presuppone che i miei genitori verranno dalla Puglia per poter vedere i bambini. Chiamo gli assistenti sociali mi risponde la psicologa gli dico che la mia ex molto probabilmente vuole andare in Spagna dalla sorella e dunque doveva avere la mia approvazione per lasciare l’Italia mi dice che senza il mia approvazione non può e subito passa ai bambini che devono essere tutelati per il loro bene dobbiamo andare d’accordo e non fare ripicche perche i bambini soffrono io d’accordissimo con lei. Continuando a parlare mi rendo conto che tutto quello raccontato da me la prima volta le mie preoccupazioni non gli è fregato niente. Non hanno controllato niente come se noi padri raccontiamo cazzate. Non ho un avvocato perché oltre che non posso permettere leggendo e documentandomi con storie di altri padri che al contrario di me non facevano ne uso di alcool ne di droghe si ritrovano a non vedere i figli e pagando anche il mantenimento alla ex. Conoscendo la cattiveria della mia ex non ne vale la pena combattere contro di loro i figli se intelligenti un giorno capiranno i comportamenti dei papà. Ha qualche consiglio
Buongiorno,
non è vero che tutti i padri si limitano a pagare il mantenimento ai figli. Ho tanti clienti di sesso maschile che hanno addirittura ottenuto la collocazione prevalente dei figli presso di sè. Fatta questa precisazione, senza un avvocato è molto difficile che lei riesca a fare rispettare i suoi diritti. Primo passo da fare, frequentare un SERD con assiduità e provare che lei ha risolto la dipendenza da cocaina. Non solo, dovrà anche dimostrare di avere un lavoro. Senza queste prove rischia che le venga tolto l’affidamento dei figli. Per il resto, gli assistenti sociali devono essere visti come i suoi alleati: gli unici che potranno testimoniare che lei si sta impegnando per riconquistare la fiducia dei suoi figli. Fossi in lei mi concetrerei di più su quello che lei può fare rispetto a quello che non sta facendo la Sua ex. Temo che penda un procedimento giudiziale per l’affidamento dei minori alla madre; anche se lei non me ne ha parlato nella sua lettera.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve vorrei porvi una domanda un po particolare… il padre che viene tenuto all’oscuro per 11 anni della nascita del proprio figlio può chiedere un risarcimento per non aver potuto rispettare i propri doveri genitoriali verso quel figlio? Premessa non eravamo sposati, convivenza.
Buonasera,
secondo la Cassazione ha stabilito l’uomo a cui sia negato il proprio diritto a essere padre può chiedere il risarcimento dei danni morali alla donna che ha tenuto nascosta la gravidanza o il concepimento senza che ve ne fosse una giustificata ragione.
Questo il principio elaborato dalla Suprema Corte, poi, ovviamente, occorre studiare il Vostro caso specifico.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buonasera Avvocato,
io ed il mio ex compagno abbiamo deciso di terminare la nostra convivenza. Abbiamo una figlia e la casa in cui abbiamo convissuto é di mia proprietà.
Lui é tornato a vivere da solo nel suo appartamento da pochi giorni ed ha fatto il trasloco in un giorno in cui ero al lavoro. Mi sono però accorta che si é portato via il materasso del letto comprato pochi mesi fa (é un modello piuttosto costoso pagato più di 3.000 euro) e l’ha sostituito con uno comprato all’’Ikea di bassa qualità.
Il materasso é stato pagato da lui e la fattura é intestata a suo nome per poterla scaricare dal 730 come spesa medica.
Inizialmente al telefono ha provato a negare ma poi ha ammesso quello che ha fatto ma non intende restituirlo.
Mi chiedo: ma quando sono presenti dei figli e la casa viene assegnata alla madre, tutti gli accessori non dovrebbero rimanere al collocatario dei figlio insieme alla casa?
Il suo comportamento é stato lecito?
Grazie
Buongiorno,
con l’assegnazione della casa familiare ad un genitore, in ragione della collocazione prevalente presso quest’ultimo della prole, gli arredi, seguono l’assegnazione dell’abitazione. Vi sono delle eccezioni che possono essere oggetto di specifiche condizioni della regolamentazione dei figli nati fuori dal matrimonio così come formalizzata davanti al Tribunale.
Cordiali saluti,
Marco Pola
Buongiorno, ho una questione per me molto importante. Io e mio marito viviamo a Milano. Lui ha dei parenti nel sud che purtroppo vengono spesso qua da noi, creando non pochi disagi , anche perché sono sempre io che devo pensare al letto, ai pasti e a tutto ciò che comporta ospitare gente in casa. Io gli ho fatto più volte presente che NON sono una casalinga e che ho già parecchie cose a cui pensare, oltretutto lui in casa fa poco e niente, ci mancano solo i suoi parenti. Come posso fare affinché non debba ricevere ancora questi ospiti sgraditi? Ho più volte parlato di separazione, se dovesse continuare a impormi i suoi parenti. Ringrazio anticipatamente
Grazie
Buongiorno,
mi scusi forse posso sembrare sbrigativo ma non vi è una risposta con meri risvolti giuridici. Mi spiego, lei non è obbligata a cucinare, a lavare, a fare i letti, sia perché lei lavora sia perché siamo nel 2023 e questi compiti sono da suddividere in eguale misura tra marito e moglie. Quindi io inizierei a riferire a suo marito che se vuole ospitare qualcuno si dovrà occupare lui di letti e altro. Cordiali saluti,
Buongiorno io avrei delle domande! Sono sposato da sette anni abbiamo due figli e ci siamo trasferiti in Francia da un anno e mezzo, da quando sono arrivato in Francia ho passato l’inferno con mia moglie le ho detto di andare a chiedere il divorzio ma lei non vuole perché non le conviene visto che non lavora, io attualmente ho tutto intestato a me affitto utenze e sto pensando di ritornare in Italia, vorrei sapere se rischio qualcosa di penale visto che dal momento che farò questa scelta può essere definita dalla legge abbandono della famiglia, visto che lei non vuole tornare in Italia essendo che le fa comodo vivere grazie allo stato, in più una volta ritornato in Italia posso chiedere il riavvicinamento dei bambini visto che lei qui e nulla tenente
Buonasera,
direi che cercherei anzitutto di individuare il Tribunale competente per decidere sull’affidamento e sulla collocazione dei minori. Solo separazione e divorzio dei coniugi, allo stato attuale (con la residenza abituale dei figli) a Strasburgo, verrebbero decise in Italia.
Con riferimento all’abbandono del tetto coniugale, è sufficiente che manifesti l’intenzione di separarsi tramite avvocato con la conseguente successiva possibilità di uscire dalla casa familiare senza che si realizzi l’abbandono del tetto coniugale.In ogni caso quest’ultimo non è un reato. Se vuole approfondire: marcopola@npassociati.com; 02.72022469).
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve, vi contatto per un’informazione, la mia ex ha percepisce l’assegno unico già dal 2022, da subito ho chiesto di sapere quando percepiva ma non mi ha mai risposto dopo 7 mesi ne sono venuto a conoscenza solo con la richiesta di accesso agli atti, il giudice all’udienza ha abbassato il contributo al mantenimento, adesso che c’è stato l’aumento sto chiedendo nuovamente ma lei non mi risponde, dovrò fare nuovamente avessi agli atti se continua così. Chiedo per informazione esiste per questi fatti una possibile denuncia visto il danno che mi causa non permettendomi di chiedere la revisione? Se si quale reato? Grazie
Buongiorno,
in verità gli aumenti relativi all’assegno unico figli sono indicati in apposite tabelle.
Li trova anche qui: https://www.orizzontescuola.it/wp-content/uploads/2023/02/tabella_agg_2023.pdf
Per il resto, si tratta di aumenti connessi soprattutto agli aumenti del costo vita.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno voglio mia figlia torna a casa e non torna mai più anffs Sanremo da 3 anni io sono sola a casa non ho compagnia sto molto male senza mia figlia io e mia figlia siamo sorde ti prego aiutami tornare a casa grazie mille Sara
Buongiorno,
l’anffass serve anche per assistere chi ha bisogno di aiuto come sua figlia.
Per comprendere se sua figlia è stata collocata presso questa associazione per errore, ovvero, illegittimamente, occorre leggere tutti gli incartamenti relativi all’affidamento di sua figlia.
Se non ha possibilità economiche per farsi assistere da un avvocato esiste il gratuito patrocinio per le famiglie che dispongono di un reddito al di sotto di euro 12.700,00.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve , contatto per chiedere se posso fare una revoca della bozza di separazione consensuale. Sposata da 20 anni due figlie una maggiorenne una minorenne . Con il mio ex marito abbiamo separazione dei beni. Ho lavorato x 7 anni da lui avendo un attività famigliare srl e nn ho mai tenuto nulla privatamente per me se nn insieme . Nel 2008 abbiamo aperto un conto cointestato dove si era deciso che gli utili li investivano e gestione famiglia si metteva la busta paga .Tre anni fa’ abbiamo avuto la crisi e il mio ex marito ha trovato in poco tempo l’alternativa a mia insaputa . Quando l’ ho scoperto dopo il tradimento avevamo già iniziato un percorso di coppia , il terapista dice che un periodo di riflessione serve e lui se ne và accanto a me 5 metri di distanza ,dai suoi genitori e di fatto lui nn l’ha mai lasciata tant’è che tutt’ora è la sua compagnia e nel periodo della riflessione dove diceva che aveva scelto me scopro la seconda volta . A mia insaputa sposta tutto il flusso dal conto corrente cointestato aprendo un suo conto lasciando solo una parte di eredità che hai tempo avevo avuto da mia madre ma quella somma è da dividere in due . Toglie soldi anche sul conto corrente famiglia parte lasciando il stretto necessario x le spese utenze . Mi manda la lettera di separazione consensuale e nn prendendo gli accordi lui continua a versare lo stipendio e come del resto io anche lui lo usa . Mi arriva la lettera del tribunale e mi preparo riscostruendo la questione economica ma fino al 2018 xchè altri documenti nn ho vendoli gettati da lui . Mi presento x chiedere nn una separazione consensuale ma giudiziale x Dar modo di una visura del patrimonio . Ull ultimo minuto il mio avvocato dopo aver parlato con l’avvocato mi dice che nn continuerà la causa si ferma a questo step. Alla fine mi sono ritrovata da sola andando in panico e emotivamente già provata di nn voler proseguire allorché prendiamo una pausa il mio avvocato continua a dirmi qui è solo mantenimento e collocamento e se decidere di dargli il concorso di colpa , questione patrimonio è in secondo momento che io nn me l’ha sento . Alla fine ho più panico e andiamo alla separazione consensuale il mio più grosso sbaglio . Posso richiedere il ritiro dell’omologa di separazione , ho sbagliato tutto in quel momento trovandomi sola sono andata in panico e andia emotiva. Cordiali saluti.
Buongiorno,
con l’assistenza di un difensore, può chiedere la revoca delle condizioni della separazione. In verità, tuttavia, considerato che ha formalizzato una consensuale è sufficiente che trascorrano sei dalla omologa della separazione e lei potrà avviare le pratiche per il divorzio in occasione delle quali potrà chiedere anche la modifica delle condizioni della separazione.
Ovviamente, per valutare se le sue domande potrebbero essere accolte occorre, anzitutto, analizzare tutte le circostanze che possono condizionare questa controversia.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve, vi contatto per un informazione. Convivo da 10 anni con il mio compagno. Lui ha due figlia dalla sua ex compagna che non fa altro che chiedere soldi e mollare le figlie a noi quando stanno male o per tutto il periodo estivo. Inoltre sono state qui per due anni nel periodo COVID e lei e venuta sono 2 volte a trovarle. Noi viviamo con circa 800 euro al mese e dobbiamo pagare l’affitto di 300, la luce e tutte le altre spese. Inoltre crea stress al mio compagno e anche a me. Sono in una fase depressiva ormai e piango sempre. La signora prende un sacco di soldi, vive in una casa grande, va in vacanza 2-3 volte all’anno, non si fa mancare nessun capriccio come andare dal parrucchiere, estetista,ecc… Io ormai non vivo più. Sono costretta a rinunciare a tutto perché non riesco nemmeno mettere via 10 euro. Vorrei sapere cosa si può fare e se si può fermare tutto questo. Abbiamo provato a chiedere per favore dimostrando che facciamo fatica ad arrivare a fine mese ma lei risponde sempre che non gli interessa nulla e che sono problemi nostri e non suoi. Spero che mi risponderete. Grazie mille
Buongiorno,
il suo compagno potrebbe avanzare richiesta di modifica delle condizioni di mantenimento dei suoi figli, tra l’altro presentando anche domanda di gratuito patrocinio (spese dell’avvocato a carico dello Stato) se il Vostro reddito è al di sotto di e 12.800 all’anno.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
È dal 28/11 che sono agli arresti domiciliari.
Avevo mio babbo in gravi condizioni ricoverato in ospedale e già avevo avuto permesso x andarlo a trovare.
Venerdì 10/03 ore 23,45 è deceduto.
Sabato ho fatto istanza URGENTE x andarlo a vedere ed andare funerale (2 giorni di permesso) che non mi sono stati dati.
Vorrei denunciare accaduto e chiedere i danni
Buongiorno,
quanto mi chiede non rientra nelle mie competenze.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno io ho la delega di mia madre per ritirare la pensione e fare operazioni ci sono stati dei litigi con dei miei fratelli e mi anno detto che sono andati a controllare il conto non so come anno fatto volevo chiedere potevano farlo senza delega grazie
Buongiorno,
gli estratti conto ed i movimenti sul conto possono essere visionati soltanto dall’intestatario del conto corrente. A meno che intervenga un ordine di un Giudice di esibizione ma mi sembra un’ipotesi poco percorribile perchè lei sarebbe stato informato.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com)
Salve,
sono separato dal 2013 dalla mia ex compagna ed ho una figlia con lei di quasi 18 anni.
Nell’accordo di affido, firmato dal giudice del tribunale di Milano, si recita – pur evitando di precisare data e ammontare per l’acquisto, che l’alloggio in comproprietà sarà venduto e divisi i proventi in parti uguali.
Dopo 10 anni, vorrei – vista l’indisponibilità a vendere manifestata dalla mia ex che occupa con nostra figlia l’alloggio – chiedere alla mia ex di vendere finalmente l’alloggio eseguendo quanto scritto nell’atto d’affido.
In caso di rifiutasse nuovamente sceglierei di aprire una procedure di conciliazione al trib. di Milano (non sono certo che si chiami conciliazione ma spero di essermi spiegato) nella quale giungere, con l’aiuto dell’avvocato terzo, a un accordo per la vendita dell’alloggio o l’acquisto da parte della mia ex della mia metà.
In caso rifiutasse anche tale strada chiederei al tribunale di metterlo all’asta con la garanzia che fin quando mia figlia non sarà autonoma non verrà acquisito da chi vincesse l’asta.
Mi chiedo se tale ultimo passo sarebbe automatico o, al contrario, se il giudice potrebbe negarmi tale richiesta di messa all’asta.
Molte grazie
Un cordiale saluto
Buongiorno,
occorre leggere le condizioni della separazione. Se la casa è stata assegnata alla madre non si può vendere la stessa sino a quando la figlia non raggiunge l’autosufficienza economica. Immagino, ma devo leggere le condizioni, che per vendere dovrete, quindi, di nuovo, manifestare la vostra comune volontà.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com)
La ringrazio Egregio Avvocato.
al punto 2 dell’atto di affido si legge testuale:
la casa familiare, sita in …. cointestata tra le parti nelle misura del 50% è provvisoriamente asseganta, con tutti mi mobili ecc… alla madre, nell’interesse della figlia minore e si dà atto che il padre ha già lasciato l’abitazione, prelevando dalla stessa i propri effetti personali e beni di incontestata proprietà esclusiva.
Si dà atto altresì che le parti hanno posto in vendita la predetta casa familiare, con l’intesa che non appena sarà individuato un acquirente, stabilito di comune accordo il presso di vendita e stipulato l’atto notarile (con la conseguente suddivisione in parti uguali del ricavato, otre dei mobili e delle suppellettili vhe compongono la stessa), la madre con la figlia lasceranno detta abitazione, per andare a vivere in altra dimora, confermando la collacazione prevalente di …. presso la madre.
Se ho ben inteso secondo lei occorre formalizzare nuovamente quanto esposto a questo punto.
Ciò non metterebbe automaticamente in dubbio quanto stabilito ai tempi?
Molte grazie per la risposta.
Un cordiale saluto
Buongiorno,
occorre chiedere il rispetto delle Vostre intese. Il punto è che a me quell’accordo non piace ma non vorrei essere frainteso.
Un accordo deve essere facilmente realizzabile ed eseguibile. Questo accordo non lo è senza un comportamento collaborante della Sua ex moglie.
Temo che dovrete andare nuovamente davanti ad un Giudice.
Cordiali saluti,
Marco Pola (marcopola@npassociati.com)
da 40anni sono convivente con la mia compagna il 6.2.2023 e venuta a mancare stato di famiglia risultiamo come famiglia sempre nello stesso posto quando e andata in pensione ha fatto il mio nome come erede domanda inps.ho diritto alla reversibilita in base legge cirinna
Buongiorno,
mi spiace ma senza una unione civile regolamente formalizzata e registrata i meri conviventi (anche inseriti nel medesimo stato di famiglia), il superstite, in caso di decesso di uno di loro, non matura il diritto alla pensione di reversibilità.
In assenza di eredi legittimi (in pratica eredi che non si possono escludere nelle volontà testamentarie), e se esiste un testamento nel quale lei risulta unico erede, quanto meno potrà beneficiare dell’eredità (sempre che vi sia un patrimonio da ereditare).
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com)
Buonasera Avvocati, sono della provincia di Pavia, vi espongo il mio problema, sperando di avere delle risposte, convivo con la mia compagna da 16 anni, lei ha un figlio che oggi a 19anni, ha iniziato a lavorare da 5mesi, buon stipendio(1700€) ma è diventato violento fisicamente e verbalmente con la madre, gli abbiamo chiesto di allontanarsi ma non vuole, ci siamo rivolti ai carabinieri ma senza una denuncia non possono intervenire….possiamo chiedere di allontanarsi da casa senza doverlo denunciare? può bastare un’ avviso di avvocato dove gli si intima di lasciare casa entro un termine?
grazie
Buongiorno,
Il figlio è autosufficiente ed è maggiorenne. Direi che ci sono i presupposti per allontanarlo dalla abitazione familiare. Occorre, tuttavia, concedergli per iscritto un congruo preavviso nonché esporre sempre per iscritto le ragioni del richiesto allontanamento.
Cordiali saluti,
Marco Pola
Buongiorno egregi Avvocati. La sentenza di Appello ha decretato il mantenimento per mia figlia in mani al ex coniuge. Oggi l’ex coniuge mi manda una pec dove indica che il pagamento devo farlo sul conto di mia figlia e non più sul suo. Io mi rifiuto in quanto non c’è una richiesta da parte di mia figlia, al giudice per ottenere il mantenimento direttamente in mani sue. Lei minaccia una causa dicendomi che ha indicato il conto della figlia ma in realtà lei è la beneficiaria. Vi prego di aiutarmi per capire come mi devo comportare. Distinti saluti
Buongiorno,
come precisato nel sito, il forum è riservato agli utenti di Milano, Monza, Pavia e Lodi. Rispondiamo a volte anche per l’intera Lombardia.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve avvocato, ho 21 anni e da quando i miei si sono separati mio padre mi tratta male offendendomi e provocandomi ad ogni lite anche la più sciocca, per poi fare ricadere la responsabilità su di me. L’anno scorso in seguito ad una crisi di nervi ho frequentato per un po’ una psicologa che avendo anche invitato mio padre ha riscontrato che lui ingigantiva i problemi addossandomi sempre la colpa di tutto. Ci sono stati periodi di quiete fino a quando non ricominciava a cercare pretesti per litigare. Mia madre mi dava sempre ragione ma quando si trattava di difendermi dalle accuse di mio padre non apriva bocca anzi a volte lo difendeva e quindi non ho mai potuto farci affidamento. Una sera mio padre scatena una litigata enorme e io essendo veramente stufo lo minaccio di fargli del male, anche se ovviamente non ho mai avuto intenzione di agire, ovviamente. Lui chiama i carabinieri e fa passare ma per matto dato che in quel periodo prendevo anche dei psicofarmaci blandi per calmarmi. Mia madre ovviamente non mi ha difeso e addirittura supportava mio padre. Una situazione veramente incredibile. Ora ho una visita medica alla schiena che a detta del chirurgo sfocierà sicuramente in un intervento di artrodesi alla colonna, quindi un intervento davvero serio. All’ inizio avevo detto di no ma ora dato che i dolori sono insopportabili ho deciso di affrontare l’intervento. In questi giorni i miei mi stanno anche accusando di non essere una persona seria che non sono affidabile e che ho sfasciato una situazione di equilibrio. Mio padre l’ho disconosciuto dopo tutte le mostruosità che mi ha fatto e lui ha fatto altrettanto. Al momento abito ancora a casa sua ma mi ha detto che se farò l’intervento lui non mi farà rientrare a casa e mia madre ha detto che non ha il tempo e la capacità di assistermi nella degenza post operatoria. Ora dico c’è un modo legale di farmi vivere in pace e far pagare a questi due soggetti tutto quello che mi hanno fatto? Perché qui l’unico che ci ha rimesso e ci sta rimettendo tutt’ora sono io. Grazie in anticipo confido molto in una risposta. PS non ho un lavoro al momento quindi non posso andarmene di casa. A proposito in questi casi un genitore può cacciare di casa un figlio disoccupato anche se maggiorenne? Grazie.
Buongiorno,
il forum è riservato agli utenti di Milano, Monza, Pavia e Lodi. Rispondiamo a volte anche per l’intera Lombardia.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno, sono una mamma di due bambini di 11 e 6 anni. Mi sono separata e successivamente divorziata nel 2019. In fase di divorzio abbiamo stabilito che l’assegno di mantenimento lo avrei percepito al 100%. Ora però, con l’introduzione dell’Assegno Unico, mio ex marito avanza pretese di corrispondere a lui il 50% dell’assegno. Ma mi chiedo:
-può farmi causa e quindi pretendere il 50% quando da circolare Inps si equipara l’assegno unico al vecchio assegno per nucleo familiare?
-se dovessi corrispondere il 50% dell’importo, a che importo si farà riferimento?ovviamente il mio isee è basso e per questo motivo gli assegni sono alti. Ma nella situazione in cui è lui, avrebbe diritto solo all’importo base senza alcuna maggiorazione.
Grazie per la risposta.
Cordiali saluti
Buongiorno,
la divisione tra coniugi dell’assegno unico figli è previsto nella misura del 50% ciascuno in assenza di diverse intese sul punto.
Quest’ultima, nel Vostro caso, esiste (nell’accordo di divorzio avete stabilità che gli assegni familiari dovevano essere da lei percepiti), quindi, si può sostenere, anche in una eventuale sede giudiziale, che non si devono modificare le suindicate intese considerato che gli assegni familiari e l’assegno unico figli hanno comunque il medesimo scopo.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Poola
Buonasera avvocato e complimenti per il servizio.
Ho 45 anni convivo e ho una figlia di 10 anni, siamo in va di separazione ma ancora non abbiamo presentato nessuna domanda in tal senso.
Viviamo al momento in casa cointestata e con mutuo cointestato tutto al 50%.
Posso tranquillamente prendermi una casa in affito e uscire di casa o perdo in qualche modo “potere contrattuale” nella separazione che comunque vorremmo fare consensuale?
Grazie mille
Roberto
Buongiorno,
meglio uscire di casa dopo avere firmato l’accordo.
Tra l’altro esiste ancora l’abbandono del tetto coniugale.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com)
Buongiorno,
sono l’unico intestatario di un appartamento dove convivo con la mia compagna.
Non siamo sposati e non abbiamo figli.
E’ capitato che durante un litigio lei abbiamo minacciato di chiamare la polizia denunciandomi per percosse (ovviamente inesistenti).
Ho provato ad informarmi su internet ed effettivamente ho visto che esiste questo codice rosso, che prevede l’allontanamento del presunto colpevole dalla casa famigliare.
Ora però mi chiedo, se durante una litigata dovessi veramente ritrovarmi la polizia dentro casa, sarei io ad essere sfrattato da casa mia nonostante non abbiamo figli e sono io il proprietario di casa?
Nel periodo di tempo in cui la polizia svolge le indagini per verificare se le accuse siano fondate o meno, lei potrebbe appropriarsi di casa mia?
Grazie
Buongiorno,
per questo genere di provvedimenti (anche provvisori) servono prove (certificati pronto soccorso, testimoni, registrazioni audio e video).
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Durante la causa giudiziale della separazione, la moglie ha beneficiato del gratuito patrocinio nonostante superava il tetto massimo di reddito, ma non è stato possibile contestare questo al giudice nella causa di separazione e il mio avvocato mi ha detto che il compito è del giudice e dell’agenzia delle entrate.Come posso fare per contestare il suo gratuito patrocinio?
Ora sono venuto a sapere che la moglie ha venduto un’appartamento in un paese al estero durante gli anni della causa di separazione, quindi ha avuto redditi maggiori di quelli dichiarati, quindi ha beneficiato magari anche di assegni di mantenimento maggiori.Come potrei fare per il divorzio per contestare il gratuito patrocinio e avere magari il rimborso parziale dell’assegno di mantenimento?
Grazie
Buongiorno,
se riesce a provare quello che lei riferisce ci sono i presupposti per revocare il gratuito patrocinio ma anche per modificare le condizioni della separazione con apposita iniziativa giudiziaria (istanza modifica condizioni separazione o, ancora meglio, con il divorzio).
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com)
L’ex di moglie del mio compagno fa uso di droga pertanto i soldi che lui da per le figlie li spende tutti in droga può sospendere fino a che lei nn dinostra di uscirne pulita?
Buongiorno,
può fare tante cose ma non può sospendere il pagamento del matenimento per i figli.
Può avvisare gli assistenti sociali, può fare una denuncia penale in quanto l’assunzione di sostanze stupefacenti, ovviamente, non è compatibile con una figura genitoriale competente e responsabile. Può incardinare un giudizio, per chiedere che i suoi figli le vengano affidati in via esclusiva in quanto la collocazione abitativa presso il padre mette a repentaglio la loro sicurezza.
Ovviamente servono prove ma si possono anche imporre test del capello presso il SERT in sede giudiziale.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno, sono un papà separato con gli orari di visita del proprio figlio dalle 18 alle 21 a giorni alterni e weekend alterni. Il bimbo dall’uscita di scuola a quando io o la mia ex moglie lo preleva tornando da lavoro, è situato nella casa dei suoi genitori. Capita che nei giorni in cui non tocchi a me la visita, io passi a salutarlo per un bacetto, 5-10 minuti sempre prima che arrivi la mia ex per prelevarlo. Ovviamente lei ne è a conoscenza, spesso capita che arrivi, e fino ad oggi nessun problema, anzi tolleranza.
Oggi, dopo la mia negazione per impegni già presi col bimbo, ad una sua richiesta di scambio weekend per far partecipare il bimbo al compleanno del figlio di una sua cugina, a cui tra l’altro mio figlio non vuole partecipare, ha comunicato ai suoi genitori di non farmi vedere il bimbo fino alle ore 18:00.
Oggi, giorno non a me assegnato, ho chiamato i suoi e ho chiesto se potessi passare a salutarlo. Ovviamente la risposta è stata che hanno avuto “istruzioni” di negarmelo e così è stato.
È lampante che si tratti di un capriccio. Volevo capire se i suoi genitori possono tenermi lontano da mio figlio anche per un saluto o se c’è un escamotage ad esempio farlo scendere giù al portone del palazzo per salutarlo… O peggio, avviare altre vie. Grazie
Buongiorno,
mi spiace, ma il genitore non collocatario prevalentemente del figlio, può incontrarlo solo quando è previsto nelle condizioni del diritto di visita. Ovvero, anche in altri orari, ma con l’intesa dei genitori.
A questo punto, tuttavia, si potrebbe cercare di esasperare i toni nel senso che leggendo con attenzione le condizoni della separazione si possono valutare contestazioni inerenti i tempi di permanenza del figlio con i nonni materni.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com)
L’assegno fissato in sede di separazione era di Euro 600,00 mensili per i due figli oltre al 50% delle spese straordinarie, che abbiamo deciso di mantenere anche per il divorzio.
Non abbiamo però mai guardato le dichiarazioni dei redditi o i patrimoni, che ci vengono invece chiesti ora dal tribunale prima dell’udienza di divorzio.
Io ho uno stipendio di Euro 3.300,00 mensili, ai quali si possono aggiungere dei premi di produzione non contrattualizzati di entità variabile e negli ultimi due anni gli assegni di invalidità ricevuti per una grave malattia (terminati nel 2022), per cui le mie dichiarazioni dei redditi risultano più alte rispetto alla sola busta paga. Ho poi un patrimonio personale di circa Euro 200.000,00 sui conti correnti (tra azioni, obbligazioni, fondi).
La mia ex moglie percepisce un reddito di Euro 2.000,00 mensili e non conosco l’entità del patrimonio.
Abbiamo optato, fin dalla separazione del 2016 per un affido completamente paritario, per cui i bimbi passano esattamente il 50% del tempo con ciascuno di noi.
Mi è venuto il dubbio che la cifra di Euro 600,00 (e 50% delle spese straordinarie) possa non essere congrua e che il giudica possa rivederla se non la ritiene consona agli interessi della prole.
Buongiorno,
Il giudice potrebbe contestare solo in presenza di un importo palesemente iniquo. E non è il vostro caso tanto più che c è la collocazione paritetica!
Saluti,
Marco Pola
Ho una situazione delicata. Stiamo tentando una separazione consensuale. MA lui non accetta nessuna proposta. Vuole la casa e mi minaccia di far sentire audio delle nostre liti, per ottenere affido esclusivo dei figli. Lui è sempre stato un marito assente, i figli hanno sempre trascorso quasi tutto il tempo con me, hanno un ottimo rendimento scolastico, sono educati e in salute. Noi abbiamo come coppia una conflittualità molto alta e durante quelle discussioni ho sicuramente dato il peggio di me. Ma ero esasperata. Ho vissuto con lui anche episodi di violenza fisica e psicologica, minacce che anche i bambini stessi ricordano. Lui ora continua a ripetermi che grazie a questi audio io non vedrò più i miei figli, che li ho deviati, che mi farà perdere il lavoro e che ha già fatto sentire queste registrazioni ad uno psichiatra. Io ho sinceramente paura. Io ho la certezza di essere una brava madre. Mi può realmente accadere ciò che lui dice? Grazie a chi saprà aiutarmi.
Non si faccia intimidire ! Quando si litiga si dicono le cose peggiori ma poi contano i fatti. Si affidi ad un buon avvocato, chieda la collocazione prevalente dei figli presso la madre, l’assegnazione della casa familiare ed un congruo mantenimento per i figli.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (02.72022469)
Buongiorno, la Corte di Cassazione ha negato l’assegno divorzile confermando così il primo grado è l’Appello obbligando l’ex coniuge al mantenimento figlio maggiorenne ma non autonomo. Nel frattempo mio figlio è diventato autonomo quindi nulla è più dovuto per il suo mantenimento. Nel frattempo l’ex si e risposato e ha avuto un’altra figlia. Visto che non è più dovuto il mantenimento posso richiedere che mi venga riconosciuto l’assegno divorzile negato in 3 gradi in precedenza sul assunto che ha migliorato la sua situazione economica nn dovendo più mantenere il figlio maggiorenne forte dal fatto che io nel frattempo sono diventata disoccupata? Grazi
Buongiorno,
per risponderle occorre leggere gli atti di causa. Mi sembra comunque strano che nella sentenza non sia previsto il pagamento dell’arretrato. Cordiali saluti
Salve,sono una donna separata consensualmente e con il collocamento del figlio minore da me e con l’affidamento congiunto…volevo chiedere…ora io vivo nello stesso paese di mio marito ma vorrei trasferirm a 40km…lui mi ha detto che allora lui verrebbe a prendere il bambino nei suoi giorni di visita ma che a riportarlo a casa ci devo pensare io…può fare una cosa del genere?Tenga presente che io la sera col buio non guido perché ho attacchi di ansia e potrei farlo scrivere dallo psicologo…basterebbe x costringere mio marito a riportarmi lui il figlio a casa?Grazie.
Buongiorno,
la richiesta del suo ex non incoerente da un punto di vista giuridico.
Occorre, tutttavia, verificare con attenzione le condizioni della separazione nonchè le ragioni che la inducono a trasferirsi.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno sono divorziata da mio marito dal 2021 abbiamo una figlia in comune.
Nel gennaio di quest’anno 2023 mi è stata notificata una TARI non pagata del 2017 ,con mio marito eravamo amcora sposati in comunione dei beni.
Vorrei capire se anche lui deve pagarmi la metà.
In attesa si una Vostra gentile risposta,saluto cordialmente.
Buongiorno,
mi servono altre informazioni per risponderle (data separazione e condizioni di separazione e divorzio).
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com)
Salve avvocato, sono separato consensualmente da circa 4 anni. Io e la mia ex abbiamo due figli di quasi undici anni il primo e quasi sei la seconda. La madre non lavora e da mesi ho scoperto che dorme sino a tardi e che mi figlia di cinque anni è andata all’asilo solo nel mese di settembre e ottobre e che si addormenta alle 3/4 di notte. L’altra figlia viene accompagnata dalla nonna paterna a scuola ed io vado a prenderla all’uscita. Ho tentato di parlare con la mia ex facendole presente che la bimba a settembre dovrà andare alla scuola dell’obbligo e che non è normale questo stile di vita ma lei non vuole saperne. L’altra bambina vive e dorme dai nonni materni che vivono nella casa adiacente alla mia ex moglie. Entrambi i bambini non hanno troppo piacere a stare con me perché mi trovano più severo rispetto alla madre che non fa nulla tutto il giorno. A questo punto vorrei chiedere la collocazione dei figli presso di me. Cosa posso fare? O posso rivolgermi al tribunale dei minori per comportamento pregiudizievole della madre?grazie
Buongiorno,
si rivolga ad un avvocato esperito in diritto di famiglia dove Lei risiede.
Io esercito a Milano (come precisato nel sito).
Dovrete impostare una iniziativa giudiziaria tesa a dimostrare l’incapacità genitoriale della madre e chiedere il collocamento prevalente presso il padre. Un lungo percorso che comporterà anche una CTU (consulenza tecnica d’ufficio) tesa ad accertare le responsabilità/capacità genitoriali di entrambi i genitori.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno, convivo da alcuni anni con il mio compagno con il quale ho un figlio.
Sto valutando la possibilità di mettere fine alla nostra convivenza.
Avrei una domanda per quanto riguarda il mantenimento del figlio.
Quando saremo davanti al giudice, oltre alle ultime dichiarazioni dei redditi, per me sarebbe possibile richiedere i suoi estratti conto bancari?
In caso di risposta positiva potrei vedere solo i saldi totali oppure anche ogni singola voce di spesa?
Mi interessa saperlo per vedere se ha fatto regali a qualche altra donna oppure se ha speso dei soldi per degli hotel. So che non essendo sposati non ha alcuna rilevanza in fase di giudizio, ma vorrei saperlo per me stessa.
Grazie
Buongiorno,
se vi confronterete in giudizio (per intenderci, in contenzioso, l’uno contro l’altro), è prevista una disclosure completa che riguarda non solo le dichiarazioni dei redditi ma anche i movimenti bancari, il patrimonio immobiliare, investimenti, altre proprietà. Dal 1 marzo 2023, queste produzioni documentali devono essere allegate agli atti introduttivi del giudizio. Prima del 1 marzo 2023 (grazie alla Riforma Cartabia), la disclosure si verifica in una fase successiva ma è in ogni caso obbligatoria.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno,mia suocera vedova ha redatto e depositato testamento a favore di mio marito figlio unico..con indicazioni in caso di premorienza di quest’ ultimo in mio favore,all’epoca convivente del figlio…ora ci siamo sposati e mia suocera teme che esposto in questo modo non sia più valido…io penso non sia cambiato nulla essendo i soggetti sempre gli stessi ma lei è molto preoccupata che i suoi beni possano andare “ad altri”….grazie
Buongiorno,
occorre leggere il testamento. Devo capire se i beneficiari sono stati correttamenti individuati (indipendentemente dal fatto che dopo la redazione del testamento si siano sposati).
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com)
Buongiorno,
nel marzo 2017 a seguito della separazione ho versato come da accordi sempre il mantenimento fino ad ora, dando una buonuscita alla madre di mia figlia di 5.000,00 € per aver contribuito alle spese dei mobili dato che la casa è intestata al sottoscritto, lasciata la macchina intestata al sottoscritto fino a ottobre 2018 di cui ho fatto un finanziamento durante la nostra convivenza e che poi lei dopo il trapasso dell’auto ha inserito nel nuovo acquisto del suo veicolo senza chiederle un € (avevamo un conto cioè il mio dove lei versava il suo stipendio) e sempre dal mio conto a fatto 2 assegni per pagare la cauzione e l’agenzia per la casa in cui è andata in affitto. Queso breve riassunto perché nel novembre 2018 abbiamo avuto un riavvicinamento stando del tempo insieme… durante questo periodo mi lesse una lettera scritta dal suo avvocato dove c’era scritto ciò che dovevo versare per mia figlia mensilmente e un risarcimento di 9.000,00 € sempre per il tempo trascorso a casa mia… ci ridemmo su perché erano cose che già facevamo senza problemi e che i 9.000,00 tra auto buonuscita e assegni erano già saldati… ci lasciammo ma lei mi costrinse a firmare ed io da uomo debole e innamorato firmai…. ora dopo 4 anni si presenta con questa lettera firmata dove chiede i benedetti 9.000,00… le chiedo quale sia la mia posizione e cosa posso fare… grazie 1000 davvero
Buongiorno,
le consiglio di cercare un avvocato a Roma che possa diligentemente assisterla. Io esercito a Milano.
Occorre comunque sostenere e provare che la scrittura è stata sottoscritta per errore, violenza o dolo. Non facile, ma è l’unica strada per contestare e poi avviare una trattativa.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buona sera nel 2017 mi sono separato consensualmente con la mia ex moglie,abbiamo una figlia che a Marzo farà 19 anni,ai tempi avevo acconsentito a una mantenimento di 500 euro mensili e il 50% delle spese extra, ovviamente sono consapevole che e tanto ma forse per paura di perdere mia figlia ho acconsentito,ora non riesco più a mandar e quella cifra ,anche perché dal mio stipendio da militare dell’ esercito che e di circa 1900 devo togliere 3 rate di prestiti che ammontano a 900 euro circa quindi mi rimarrebbe per vivere davvero poco,cosa vado incontro se riduco a 300 senza avere ancora l autorizzazione?
Buongiorno,
se la riduzione dell’assegno di mantenimento non viene confermata da un GIudice, rischia precetto e pignoramento per le differenze da lei non pagate. Come saprà, con i pignoramenti la sua ex potrebbe anche rivolgersi al suo datore di lavoro, ovvero alla banca presso la quale lei deposita i suoi risparmi. In verità, la Sua ex potrebbe agire anche in sede penale e anche se non sono un penalista confermo che in presenza di un pagamento ridotto (rispetto all’ammontare complessivo) i rischi sono ridotti rispetto al caso lei cessi completamente di versare l’assegno.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno sono un disabile di 47 anni e mi sto separando da mia moglie dopo averla perdonata una prima volta 5 anni fa per aver subito un tradimento coniugale, con gravi danni all’economia familiare.
Abbiamo una bambina di 12 anni che è molto attaccata a me, premetto che ho una disabilità al 100% causa diabete grave e problemi di deambulazione.
Sono titolare di un contratto con casa popolare del Comune di Milano e prendo una pensione di 324 € perché sono totale inabile al lavoro.
Lei da circa 2 anni non vuole inserirsi nel mondo del lavoro ed è mantenuta in toto da me che vado avanti con lavoretti di smart working privati, con cui prendo delle mance. Per il resto sono assistito anche da servizi sociali del comune di Milano che mi erogano un contributo mensile di circa 400 euro. Inoltre 3 volte alla settimana sono in cura domiciliare per le medicazioni alla gamba ( che comunque fortunatamente sta guarendo).
Adesso dopo circa 5 anni non siamo riusciti ad andare avanti come coppia e siamo arrivati al punto di contrarre la separazione consensuale (lei sta già frequentando altra gente).
MI dice che adesso vuole tenersi la casa, mia figlia ed il cane che è intestato anche lui a me.
La famiglia di lei possiede appartamenti e terreni, e loro in passato hanno provato a farmene di tutti i colori per farmi separare. Adesso ho piena consapevolezza che per il bene di tutti è arrivato il momento della vera separazione.
Adesso il problema è mia figlia che assolutamente non vuole separarsi ne da ne dal suo cane.
Insomma posso andare tranquillamente in mezzo alla strada, oppure visto che per la maggior parte delle volte la giustizia italiana è contro i padri e mia figlia avrebbe desiderio di rimanere con me in questa casa, conta il suo parere?
Grazie mille
Buongiorno,
mi sembra che lei abbia già delineato le domande che dovranno essere avanzate in un giudizio di separazione: affidamento condiviso ma con collacazione prevalente della figia dodicenne presso il padre. Se queste domande verranno accolte la casa viene assegnata al padre. Se servirà e se proprio non si riuscirà ad evitarlo la figlia potrà essere sentita in Tribunale per eprimere le sue volontà e preferenze.
Nel giudizio, verrà considerato anche quale sia il genitore più adatto ad occuparsi della figlia, anche esaminando chi ha la possibilità di stare in compagnia della figlia quando non è scuola.
Si potrà anche valutare una richiesta di addebito della separazione in ragione del tradimento.
Queste le prime riflessioni.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (02.72022469)
Buongiorno, anni fa (2003) in sede di divorzio mi venne rifiutata la richiesta di assegno divorzile perché per ignoranza non presentai il modello unico anche se il mio reddito non era alto. Non ne so se sarebbe stato possibile fare un ricorso dato che avevo dei crediti da prendere e mai visti. Adesso che il l’ex marito, risposati è morto e da anni siamo in trattative per crediti/debiti posso fare un ricorso per vedere se l’assegno divorzile mi sarebbe stato dovuto? Perché in questo caso avrei una parte di pensione di reversibilità. Quali sono i termini di scadenza per o ricorsi di questo tipo? Grazie. Cordialmente
Buongiorno,
se lei non ha avanzato prima d’ora la domanda di assegno divorzile, proporla oggi, dopo il decesso dell’obbligato, non è possibile.
Il coniuge superstite, infatti, può rivolgersi al Tribunale chiedendo di ottenere il riconoscimento di un assegno periodico a carico degli eredi e dell’eredità del coniuge, ma solo in presenza di due presupposti: 1) essere già titolare di un assegno divorzile e 2) versare in stato di bisogno. Inoltre, l’assegno può incidere solo sulla quota disponibile dell’eredità, rimanendo intangibili le quote di legittima spettanti agli eredi.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno avvocato, sono separato da qualche anno, ho denunciato la mia ex moglie perché usava i miei figli come strumento per farmi del male, es bugie nei miei confronti, un mese di vacanza senza il mio consenso e altro ancora.
Sono stato condannato anche dalla corte d’appello, adesso mi ritrovo da pagare circa 8000 Euro, non ho le possibilità economiche di soccombere alla mia condanna, premetto che oltre al mantenimento pago il mutuo di casa dove lei risiede con i miei figli.
Cosa mi consiglia?
Grazie
Buongiorno,
le consiglio di pagare quello che può. Per contenere il rischio di condanna in ambito penale, sempre meglio pagare almeno in minima parte gli obblighi scaturenti dell’obbligo di mantenimento dei figli.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno, sono separato con sentenza da giugno 2021, non abito più nella casa coniugale, intestata a me, da novembre 2020, la casa è stata assegnata a lei e ai figli.
Dopo un inizio di separazione consensuale, le cose sono peggiorate tanto da avermi denunciato e diffidato all’avvicinamento, è da giugno 2022 che non vedo i miei figli ora sono partite le pratiche con gli assistenti sociali.
Ho chiesto la revisione dell’assegno di mantenimento ma mi è stata negata,nonostante il mio stipendio sia diminuito, abbia un mutuo da pagare e le varie utenze.
La signora ,nonostante non sia stato concordato chi dovesse percepire l’assegno unico, ha deciso di prenderlo lei al 100%.
Io sono stato sostituito in tutto e per tutto dal nuovo compagno, si miei figli, visto l’impossibilità di avvicinamento, è stato raccontato che io sono quello che non si interessa di loro.
Dopo tutti i problemi che mi stanno creando, a livello civile e penale, sono arrivato ad un punto che non voglio più saperne di niente e nessuno.
Posso in qualche modo disconoscerli e evitare il pagamento del mantenimento?
Buongiorno,
non credo di poterla aiutare. I doveri di mantenimento in favore dei figli non vengono meno nelle ipotesi da lei menzionate. Piuttosto, suggerisco di concentrarsi su una richiesta di modifica/revisione del provvedimento con il quale le è stato imposto di non avvicinarsi ai figli (se sussistono i presupposti).
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve avvocato,
La contatto perché purtroppo ho contratto matrimonio a luglio 2022…
Premesso che abbiamo una figlia di quattro anni avuta prima ovviamente del matrimonio… E che in data maggio 2022 abbiamo acquistato in quota 150% cadauno un’abitaziOne gravata da mutuo ipotecario con rata mensile di circa 550 €… Io ho ho due figlie avuto età precedente matrimonio che stando alla documentazione di separazione con la mia ex moglie sono collocate presso di me… sono venute meno dopo pochi mesi dalla nostra unione di matrimonio quelle che erano le basi della stessa… In particolar modo lei non accetta le mie figlie… Nonostante fosse consapevole della collocazione prevalente presso di me… Ho quindi deciso di porre fine al matrimonio… Volevo chiedere come funziona in questo caso l’assegnazione della casa (se soprattutto vengono prese in considerazione anche le mie due figlie) e la quantificazione di eventuali somme dovute di mantenimento per la donna che diventerà a breve la mia ex moglie..l’assegno le spetta anche se siamo stati sposati pochi mesi??e soprattutto potrei chiedere abitazione in assegnazione dato che ho due minuti collocate presso di me???
Intanto ringrazio e buon lavoro
Buongiorno,
il Giudice considererà il fatto che lei risulta collocatario prevealente delle sue due precedenti figlie. Ovviamente la circostanza relativa alla collocazione delle sue figlie presso di Lei, deve essere effettiva e non solo sulla “carta”. Fatte queste precisazioni, consiglio di esaminare tutte le circostanze (reddito genitori, immobili di proprietà, tenore di vita, età delle figlie, etc.) prima di affrontare un giudizio.
A disposizione per approfondimenti.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno,
il motivo del contendere è ormai sempre (e solo mi viene da aggiungere) lo stesso.
Con la mia ex moglie ci siamo separati a settembre 2019 e abbiamo poi ratificato con divorzio ad agosto 2021.
I termini dell’accordo finale di divorzio sono chiari e sui vari passaggi economici non c’è mai stato motivo di contendere.
Quello che viene discusso con grande frequenza è l’accordo di frequentazione del figlio minore, che da sentenza risulta come segue:
– lunedì e giovedì sempre con il padre
– weekend alternati
– fatto salvo eventuali altri accordi
Ora, per quanto di norma questo venga rispettato da parte di entrambi, data la mia situazione lavorativa, può essere che io richieda, con largo anticipo, un cambio dei giorni di visita, sempre proponendo un’alternativa che vada di fatto a mantenere invariati i giorni mensili, che di fatto sono 15 giorni ciascuno.
Allo stesso tempo ho sempre dato massima disponibilità a tenere il figlio quando la madre lo richiedeva a fronte di impegni lavorativi.
In caso contrario questo non avviene praticamente mai, nonostante il tutto venga richiesta (faccio l’esempio dell’ultima richiesta) con un mese e mezzo di preavviso.
Sottolineo che la madre è il genitore collocatario.
La domanda fondamentale è: “esiste una norma che chiarifichi che è il genitore collocatario che si deve far cambio di gestire il figlio nel caso di questi cambiamenti?”
Su questo tema ci arrovelliamo da tempo e non nego che è fronte di grande frustrazione, in quanto pur godendo dei vantaggi del collocamento (uno su tutti il cospicuo assegno per il figlio), non si fa carico di questi cambiamenti mai e vi si oppone con le motivazioni più astruse ), non si assume questo particolare obbligo.
Non so se esiste modo di richiamarla e anche in definitiva di obbligarla ad occuparsi del figlio nel caso di queste modifiche.
Detto questo mi rimetto a voi.
Buongiorno,
non esiste un obbligo giuridico di assecondare una richiesta di spostamento del diritto di visita. E tanto di meno di recuperare, in caso di impossibilità, il diritto di visita. E’ vero che durante la pandemia si sono registrate sentenze che prevedevano la possibilità del recupero causa impossibilità oggettiva (divieto di spostamento causa restrizioni COVID) di esercitare il diritto di visita ma si tratta di casi abbastanza isolati.
Al più potreste avere previsto qualcosa sul punto con il divorzio. Ma non ho visto le carte processuali …
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
questo quanto riportato in divorzio
“I coniugi convengono che ognuna di queste pattuizioni potrà essere modificata concordemente nel rispetto degli orari scolastici e delle esigenze del figlio, con opportuno preavviso, sempre nell’ottica di privilegiare il benessere di Riccardo.”
Buongiorno,
sembra non essere stato previsto il recupero del diritto di visita in caso di impossibilità oggettiva e/o documentata.
Se cambiano l’esigenze dei figli possono mutare anche le condizioni relative al diritto di visita ma dovete rivolgervi ad un Giudice per modificare tali condizioni.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno, sono ormai 3 anni che io e la mia ex moglie ci siamo separati consensualmente (richiesta arrivata da parte sua) e si menziona sempre da parte sua anche un divorzio. Abbiamo un figlio di 7 anni e ho dei piccoli dubbi che mi piacerebbe sciogliere, utili credo anche ad altri utenti.
1 – Ultimamente rileggendo le condizioni preparate dalla nostra avvocatessa (la stessa per entrambi), ho notato che tra le spese straordinarie da dividere a metà, vi sono “tasse scolastiche, universitarie, acquisto di libri e materiale scolastico…”. Fin ora libri e materiale per le elementari, li abbiamo sempre divisi a metà. Ma ho diviso a metà anche i classici farmaci da banco. Leggendo una sentenza della cassazione (n.1070 del 17/01/2018) mi pare di capire che sia i farmaci da banco che il materiale scolastico, rientrino perfettamente nell’assegno di mantenimento che verso mensilmente. In più credo di aver avuto conferma dal protocollo del tribunale di competenza. In caso di errore dell’avvocatessa, si possono richiedere danni? (anche se abbiamo firmato?)
2 – Il secondo dubbio è proprio sull’importo dell’assegno di mantenimento figlio. Ho letto che dovrebbe essere del 25% del reddito. Non mi è ben chiaro a cosa si faccia riferimento questa percentuale, se all’importo “netto” indicato su in alto nella busta paga, o al “netto pagato”, o ancora al reddito annuale diviso poi mensilmente. Potremmo utilizzare un esempio veloce: busta “netto a pagare” 1000 euro. Netti 400 euro (indicato in alto). Come si calcolerebbe?
3 – L’avvocatessa dice alla mia ex moglie, che l’assegno unico universale spetterebbe solo a lei. Non essendoci stato accordo, ho richiesto ed ottenuto al momento il 50% dall’inps, cosa che non fa felice lei in quanto ribadisce sempre che “quelli sono soldi suoi”.
4 – Quando eravamo sotto lo stesso tetto (di sua proprietà), ho percepito la naspi che indicavo all’inps di versare sul nostro conto corrente in comune, utilizzato prettamente per versare le rate mensili del mutuo (ne ho coperte per 1 anno). In quel conto lei ne ha versati molti di più. Dopo un annetto dalla separazione, vi erano rimasti ancora dei soldi (qualche migliaio) che lei si è girata sul suo conto personale dicendo che erano soldi suoi. Successivamente ci siamo recati in banca per la chiusura del conto. Ho lasciato fare l’operazione del girconto in quanto avevo messo una pietra sopra dopo aver pagato le mensilità, pazienza visto che in quella casa ci abita anche il bimbo. Però sull’operazione del giroconto mi sorge un dubbio: i soldi rimasti, suoi o miei, indifferentemente…. si dovevano per “legge” dividere a metà? In tal caso, si potrebbe richiederne la somma?
Grazie per la vostra cortesia.
Buongiorno,
provo a rispondere ai suoi quattro quesiti ma occorre verificare con attenzione il Tribunale competente, l’accordo raggiunto davanti al Giudcie ed il Protocollo applicato per le spese straordinarie in quanto le risposte possono mutare in ragione di queste circostanze.
Comunque, di solito, il corredo scolastico di inizio anno rientra tra le spese straordinarie; se si rompe l’astuccio (è un esempio) durante l’anno scolastico la spesa compete al genitore collocatario.
Con riferimento alla quantificazione dell’assegno di mantenimento non esiste un criterio matematico predefinito per quantificare il contributo per il mantenimento. Il 25% è una generica indicazione che può cambiare in funzione del numero dei figli, del reddito, del patrimonio immobiliare dei coniugi, di altre esigenze dei figli, etc.
L’assegno unico universale per i figli in difetto di diverse intese con la separazione o il divorzio spetta ad entrambi i coniugi in eguale misura tra di loro.
Con riferimento ai soldi su un contro cointestato la presunzione legale comporta che gli importi depositati siano di titolarità dei cointestati nella misura del 50% ciascuno. Vi siete separati e avete diviso con altre percentuali i suddetti importi, direi che contestare oggi davanti ad un Giudice la predetta suddivisione è una iniziativa che risulterebbe tardiva sia da un punto di vista logico che giuridico.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Affittare una casa ad un parente, come ad esempio un figlio, (con contratto 3+2 o 4+4) è legale?
Vorrei affittare una casa a mio figlio, e smettere di dargli soldi. Egli è sposato e a sua volta ha un figlio. Per lui e per me un contratto del genere sarebbe estremamente vantaggioso, dato che il suo ISEE crollerebbe, e con un contratto 3+2 su un canone di circa 300 euro con cedolare secca al 10% pagherei poco più di 360 € di imposta (con un Comodato d’uso gratuito pagherei un’imposta di 200 € per la registrazione), ma lui potrebbe accedere alle agevolazioni fiscali, per qualche migliaio di euro in fondo all’anno):
Mensa scolastica del figlio gratuita, invece di € 3,00 a pasto (fanno qualche centinaia di euro/anno di risparmio)
Bonus energetici significativi
Riduzione TARI
saluti
Buongiorno,
lei può affittare a suo figlio. Nessuna legge lo vieta.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno avv. Voglio chiedere un parere , allora sono separata dal 10 dicembre del 2021 giudiziale , i bambini stanno con me 3 giorni della settimana e 2 weekend alternati e con il papà 2 giorni e due weekend alternati , abbiamo avuto anche gli asistenti sociali e stato molto difficile, il giudice a dicembre ci manda l’ordinanza per residenza mantenimento e collocamento dei bambini con me e dall’ora il padre in reunione con lasistente sociale ci dice che vuole cambiate le visite che vuole i bambini solo martedì per cena per 2/3 ore prendendoli da scuola e riportandoli da me e I weekend alternati pero prendendoli venerdì sera e riportandoli domenica sera , a questo punto io chiederei l’affido esclusivo ma l’avvocato mi dice di dimenticarlo perché i giudici non danno più affido esclusivo anche se è il papà stesso se ne libera.
Poi io li ho lasciato la casa matrimoniale perché non ne potevo più sono sotto codice rosso lui e sotto investigazione con prove concrete di chat chiamate e audio più testimoni di maltrattamenti e violenza domestica , adesso abito in un’altra posto a 30 minuti da lui in macchina e ho un compagno e una bambina lui chiede l’accesso a i dati anagrafici dei bambini , io però sono preoccupata perché insieme a i bambini c’è anche la mia piccola e il mio compagno la mia avv dice che lui li deve avere per forza perché funziona così ma io ho un’altra piccola da tutelare e un’altra persona pure sapendo che il padre dei bambini non è da fidarsi non so cosa fare a questo punto .
Buongiorno,
se vi sono ragioni giuridiche che giustificano l’allontanamento dal padre dei figli, queste ultime devono trovare conferma in un provvedimento giudidiario. Prima di allora il padre avrebbe il diritto di sapere dove abitano i suoi figli. Fatte queste considerazioni è ovvio che questo genere di pareri debba essere preceduto da una attenta lettura di tutte le “£carte processuali”.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Gentile Avvocato,
Vivo a Milano e sono divorziata da alcuni anni, percepisco gli alimenti dal mio exmarito, per me e per i miei due figli di 29 e 30 anni, ma ho mai ricevuto l’adeguamento istat e gli ho richiesto, con diffida, di provvedere anche agli arretrati.
Con mia grande sorpresa, il mio ex, mi ha fatto contattare da un avvocato e sostiene che da 3 anni percepisco gli alimenti destinati a mia figlia che vive all’estero con il suo compagno di cui è economicamente a carico, quindi può chiedermi la restituzione degli assegni di mantenimento che mi ha versato in questi tre anni e mi consiglia di trovare una accordo per gli arretrati dell’adeguamento Istat e di rinunciare al mantenimento per mia figlia o torniamo in tribunale e rivediamo tutto.
Confermo che mia figlia vive con il suo compagno da tre anni, ma non credo che si possa dimostrare facilmente perché ha mantenuto la residenza a casa mia. A questo punto non so cosa fare. Forse mi conviene trovare un accordo, cosa mi consiglia?
Cordialmente
Morgana
Buongiorno,
se Lei non ha modo di dimostrare che negli ultimi tre anni lei ha speso in favore di quest’ultima gli importi ricevuti a titolo di contributo per il mantenimento di sua figlia ci potrebbe essere qualche rischio. Occorre anche capire se sua figlia è diventata indipendente dal punto di vista economico in quanto la circostanza giustificherebbe la revoca dell’assegno.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno,
io e la mia ex compagna siamo separati già da 4 anni. in fase di separazione è stata concessa a lei e alle nostre 2 figlie la casa che abbiamo acquistato insieme. Lei a breve andrà a convivere con il suo nuovo compagno ma mi ha già anticipato che non ha intenzione di spostare l’indirizzo di residenza. Posso io, dal momento che lei si trasferisce, tornare a vivere in quella casa essendo anche mia?
Buongiorno,
dal momento in cui la madre non abiterà più la casa coniugale, viene meno il diritto alla assegnazione di quest’ultima al genitore collocatario dei figli. L’importante è che il trasferimento non sia temporaneo e si consolidi nel tempo.
Poi se volete potete chiedere ad un Giudice di accertare la nuova collocazione dei minori con conseguente revoca dell’assegnazione della casa coniugale.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno Avvocato le chiedo un piccolo parere, sono separato da circa 3 mesi con negoziazione assistita. Abbiamo deciso in sede di separazione che i bimbi di 9 e 7 anni trascorrono 2 week alternati più un giorno a settimana con me, per un totale di 8 giorni al mese di cui 2 senza pernotto. Di fatto fuori accordo i bimbi trascorrono 12 giorni al mese con me, cioè 4 giorni in più con relativo pernotto. Volevo chiederle se il fatto di trascorrere più giorni con me rispetto a quelli prestabiliti nell’accordo può comportare una riduzione dell’assegno di mantenimento figli, in considerazione che quei 4 giorni in più penso a tutto io, grazie.
Buongiorno,
in linea teorica, maggiori pernottamenti con il padre potrebbero comportare una riduzione del contributo per il mantenimento.
Occorre, tuttavia, avanzare in Tribunale richiesta di rimodulazione del diritto di visita (rispetto alle precedenti pattuizioni) con conseguente richiesta di riduzione del contributo per il mantenimento.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno Avvocato,
purtroppo da anni e ogni anno mi tocca richiedere con decreto ingiuntivo le spese extra non pagate che, mensilmente e con regolarità, invio al mio ex marito via pec, se nonché le spese di novembre 2022, non so come, ho dimenticato di inviarle. Sono spese concordate, posso comunque inviargliele anche se tardivamente rispetto ai 30 gg e richiedergliele e, se non dovesse pagarle come il solito posso richiederle con il prossimo decreto ingiuntivo?
La ringrazio sin da subito per la risposta.
Saluti
Buongiorno,
non ravviso gli estremi per la prescrizione o la decadenza della sua richiesta di rimborso. Quindi avanzi pure la richiesta.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve Avvocato. Le volevo porgere un quesito.
Mi trovo a vivere un periodo difficile e la mia ragazza si è offerta di aiutarmi mensilmente con un bonifico di circa 800€ per permettermi di pagare l’affitto e sopravvivere nelle mie trasferte alla ricerca di lavoro. Sono un artista per intenderci.
Lei ha trovato un lavoro stabile e ben pagato e mi aiuterebbe per un anno e non più anche perché non accetterei oltre. Dobbiamo sottoscrivere una scrittura privata di fronte ad un notaio per legittimare la cosa o è considerata una cifra non fiscalmente rilevante?
Lei avrà una busta paga variabile intorno ai 2500€ al mese se può essere utile per una valutazione complessiva.
Nell’attesa di un suo gentile riscontro le porgo i miei più cari saluti.
Buongiorno,
non vi sono obblighi di formalizzare per iscritto la donazione periodica in suo favore. A meno che lei voglia farla assurgere a vero e proprio obbligo.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Avvocato buonasera. Vivo assieme alla mia compagna da svariati anni, è da 1 anno siamo diventati genitori di un piccolo, lei ha una precedente relazione dalle quale è nata una bambina di 12 anni, il suo ex compagno come da sentenza ogni lunedì dovrebbe riportare la bambina a casa alle 19.30, ma da accordi verbali poiché la bambina fa piscina ( non autorizzata dalla mia compagna) rientra sempre alle 22 ove ogni volta suonando il citofono e rincasando sveglia il piccolo che alle 21 va a dormire creando nel bambino uno stato di agitazione che poi lo porta a rimanere sveglio e piangere… come posso intervenire? GRAZIE in anticipo
Buongiorno,
in verità lei ha poco margine di intervento a meno che le iniziative dell’ex compagno della sua attuale convivente intraprenda iniziative con rilevanza penale (tale non si può considerare il suono geneato dal citofono alle 22.00).
La piscina ? di solito devono essere concordate tra i genitori anche le attività ricreative ed in caso di dissenso si può chiedere che il comportamento del genitore inadempiente venga sanzionato ex art. 709 ter cod. proc. civ. Ovviamente iniziative che potrebbe intraprendere la sua nuova compagna.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno sto lasciando la convivenza dalla mia compagna dopo 28 anni, avendo pagato parecchi soldi per la casa e anticipato per un box grande oltre ad altre migliorie per la casa che è intestata a lei come posso recuperare almeno una parte dei soldi spesi ( parecchi)
Grazie e buona giornata
Buongiorno,
una risposta al suo quesito comporta la raccolta di ulteriori informazioni (la casa a chi appartiene, a chi è intestata ? vi era un contributo per l’occupazione dell’immobile versato da un convivente in favore dell’altro ? chi si occupava del pagamento del menage familiare ?). Se lo desidera sono disponibile per tali approfondimenti (349.8197797).
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Gentile avvocato, ho regalato una moto dal valore di 17 Mila euro a un ex fidanzato, la moto è intestata a lui ma la fattura acquisto a me, visto che per comprarla ho dovuto fare un finanziamento che sto Attualmente pagando. La relazione e finita da mesi ed io ho necessità di recuperare la moto per venderla e pagare il prestito fatto. Che possibilità ho? E che tempi ci vogliono visto che ho paura che il soggetto possa lui stesso vendere la moto e io perderei tutto. Grazie di cuore per la risposta
Buongiorno,
occorre verificare se sussistono i presupposti per applicare la revoca della donazione per ingratitudine ex art. 801.
Consideri che la giurisprudenza di legittimità è ormai unanime nel ritenere che l’ingiuria grave richiesta dall’art. 801 c.c. quale presupposto per la revoca della donazione deve consistere in un comportamento che rechi all’onore e al decoro del donante un’offesa suscettibile di ledere gravemente il patrimonio morale della persona (a tal proposito cfr. Cass. n. 13632 del 5.11.2001; Cass. n. 7033 del 5.4.2005; Cass. n. 5310 del 29.5.1998 e Cass. n. 8165 del 28.8.1997).
In linea di principio un tradimento non legittima un’azione di revoca della donazione, tuttavia, se l’adulterio si è consumato con particolare gravità, tale da ledere anche l’onore e la reputazione del donante si può procedere.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Sono vittima di abusi fisici è psicologico, l’ultima aggressione è successo con un coltello, 16 anni di matrimonio, ho chiesto allontanamento ma niente, aspetto la prima udienza per la separazione, e sono disperata , come mi devo comportare col giudice?, cosa dovrei dire?, è fuori casa ma va e viene a piacere e ho paura. Grazie
Buongiorno,
si faccia assistere da un penalista. Denunci sempre in occasione di ogni singolo episodio di violenza fisica e psicologia. Se le aggressioni ci sono state e sono state provate, Lei ha il diritto di ottenere un provvedimento di allontanamento. Si rivolga anche agli assistenti sociali. Al giudice deve dire la pura e semplice verità.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Il periodo di vacanze estive da trascorrere con i bimbi del mio ex marito termina un week end in cui i bimbi spetterebbero a me, il week end dopo da calendario dovrebbe tenerli lui ma non vuole .. come faccio a fargli capire che nel periodo di ferie estive c’è solo sospensione del diritto di visita e che i weekend non vanno a modificarsi?
Buongiorno,
se lei ha la collocazione dei minori, deve solo dire all’altro genutore che durante il periodo estivo il diritto di visita si sospende e riprende il suo regolare decorso dopo la sospensione. Consideri, tuttavia, che non è viziato a livello logico il ragionamento dell’altro genitore che dopo 15 giorni che non vede il figlio, chieda che l’alternanza riprenda con l’esecizio del diritto di visita nel primo fine settimana disponibile. Quello che è certo è che non esistono norme che regolano questa ipotesi e solo il buon senso e la collaborazione tra genitori possono permettere di trovare un compromesso privilegiando l’interesse del minore.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno,
Pochi giorni fa è terminata una convivenza con la mia ex ragazza. Quando sono andato a prendere le mie cose aveva fatto sparire decine di miei vestiti firmati, che ok erano suoi regali ma come io gli ho regalato degli anelli di valore. Io vorrei o riprendermi le mie cose o riavere gli anelli. Come è possibile procedere? Grazie
Buongiorno,
occorre verificare se un eventuale giudizio possa risultare o meno antieconomico.
Occorre, inoltre, premurarsi di verificare se sussistono le prove dei doni ricevuti.
In quest’ultimo caso si può agire per chiedere la restituzione dei beni mobili a Lei donati.
Con riferimento invece agli anelli da lei donati alla Sua fidanzata occorre ricordare che si potrebbe agire in giudizio con domanda di revocazione per ingratitudine.
Questa domanda è soggetta al termine di decadenza di un anno dal giorno in cui il donante sono venuti a conoscenza del fatto che ha generato i presupposti della domanda di revocazione per ingratitudine.
Mi permetto di rammentare che in passato i giudici della Suprema Corte hanno escluso che l’infedeltà della donataria (chi ha ricevuto il dono) nascesse da un sentimento di avversione e di disprezzo nei confronti del ricorrente che potesse integrare la suindicata ingratitudine e, per l’effetto, hanno deciso che la relazione extraconiugale intrattenuta da Mevia, così come dedotta da Tizio, non poteva costituire motivo di revocazione della donazione per ingratitudine.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Praticamente, entrando nel dettagli. Sono andato a portare via le mie cose da casa e mancavano i miei vestiti firmati per un valore sui 3/4 mila euro. Erano spariti. Così gli ho chiesto indietro i miei anelli del valore di 4 mila euro e mi è stato risposto che li aveva rivenduti. Praticamente si è tenuta sia i regali miei che i suoi. Come dovrei agire?
Credo di averle risposto con la mia precedente. Ovviamente siamo disponibili per un confronto per approfondire anche per verificare se sussistono i presupposti dell’ingratitudine che giustificherebbero una azione in giudizio per chiedere la restituzione degli anelli (ovvero, in mancanza di questi ultimi, del loro controvalore). Indispensabile, ovviamente anche la prova dell’acquisto da parte sua (scontrini fiscali).
Cordiali saluti,
Marco Pol
Gentili avvocati.
Ho stipulato regolarmente un contratto di mantenimento con uno zio.Nel contratto stava scritto che dopo la sua morte sarei diventata proprietaria dei suoi beni.In questo contratto stava scritto che il defunto al momenti della stipula del contratto aveva in corso una causa per la vendita di un terreno(era stato raggirato da tre persone perche’ parzialmente incapace di intendere e volere) e che se avrebbe vinto la causa anche quei terreni avrebbero fatto parte del lascito.
Purtroppo lo zio muore quando ancora la causa non e’finita.Io proseguo a nome suo vinco il primo e secondo grado.Ora aspetto la sentenza definitiva.
La controparte vuole indietro i soldi pagati per il terreno da me,ma il contratto di mantenimento non prevede che io paghi i debiti del defunto.
Anzi li avrei pagati solo se scritto sul contratto di mantenimento.
Mi potete dare delle delucidazioni a riguardo?
Buongiorno,
l’accettazione dell’eredità comporta che l’erede diventa responsabile anche dei debiti del de cuius
A meno che si possa qualificare come legato quanto ricevuto dal de cuius.
Occorre leggere gli atti di disposizione del de cuius.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve avrei delle domande da farvi. Io e mio suocero abbiamo comprato una villetta al 50% cointestata in Lombardia , mio suocero vive in Sicilia, viene 2volte l’anno in villetta in Lombardia e utilizza solo il piano terra dove c’è un monolocale con bagno visto che io e mio marito viviamo nella restante parte della casa(sala cucina bagno e camere da letto). Se io mi lasciassi con mio marito la casa a chi va? Abbiamo un figlio di 2mesi, il rapporto con mio marito è insostenibile xk mi maltratta verbalmente.
Il problema principale con mio marito è uno. Lui ha un figlio di 11anni avuto da precedente matrimonio e 2 volte al mese(weekend) dovrebbe tenere il figlio con sé come stabilito dal giudice ma lui dice all’ ex moglie che sarà presente x il bambino ma in realtà va a lavorare x tante ore anche di notte e sn costretta a badare a suo figlio anche se sa bene che gli assistenti sociali gli hanno consigliato di evitare che lo tenga io visto i dissidi con la sua ex moglie e le problematiche del bambino(èseguito da un neuropsichiatra). Cosa fare? Se assume una babysitter x suo figlio di 11anni contro il mio volere xk non voglio persone estranee a casa mia, possono accedere in qualsiasi area della casa o deve mettersi d’accordo con me?
Buonasera,
la casa in cui vive coincide ovviamente con la residenza congiuale dei coniugi, quindi, in caso di separazione, il genitore presso il quale verranno collocati i figli, avrà anche il diritto di chiedere l’assegnazione esclusiva dell’abitazione coniugale.
Per il resto, se siete sposati e intendete rimanerlo, trovate un compromesso, un accordo, perchè in verità un Giudice avrebbe poca voce in capitolo (non avrebbe il diritto di imporvi alcunchè). Se, invece, vi separate potrete coinvolgere il Giudice anche con riferimento alla decisione riguardante l’assegnazione della casa coniugale.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno, leggo molti articoli sui genitori separati che ostacolano la relazione tra i figli e la nuova compagna/compagno dell’ex, nel mio caso invece è la nuova compagna dell’ex che per gelosia immotivata impedisce un rapporto sereno tra i genitori, in questo caso si può fare qualcosa?
Buongiorno,
eventuali consulenti, perizie e attività istruttorie, nella maggiore parte dei casi, sono orientate a valutare le capacità/responsabilità genitoriali senza ulteriori indagini sui nuovi compagni dei genitori salvo comportamenti gravi e/o dipendenze che possono pregiudicare la serena crescita dei minori.
Se non siamo in questo ambito, il padre dei suoi figli potrebbe essere ritenuto responsabile della mancata salvaguardia del rapporto con i propri figli laddove non riesca a “contenere” le gelosie della sua nuova compagna.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve,
Io e il mio compagno stiamo comprando casa insieme ma le cose purtroppo vanno male e non credo miglioreranno.
Siamo entrambi intestatari della casa, se volessimo metterla in affitto come potremmo fare? Lui potrebbe rimettere la residenza dalla madre senza pagare Imu? Io rimarrei nello stesso comune di residenza della casa acquistata, perderei agevolazioni prima casa? Potrei intestare il contratto di affitto solo a me?
Grazie
Buongiorno,
il rischio di perdere le agevolazioni prima casa mi sembra molto concreto in quanto nell’abitazione acquistata dovreste vivervi e risiedervi (entro diciotto mesi dall’acquisto effettuato dal Notaio). Ricordo anche che non potete venderla prima dei cinque anni dalla data di acquisto.
Prendete in considerazione una procedura di ravvedimento operoso per evitare le sanzioni e limitare il danno economico alla restituzione delle agevolazioni.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Cordiali saluti,
Buongiorno, convivo con la mia compagna da ormai 5 anni. Con noi vivono anche i suoi 2 figli avuti dalla precedente relazione. La casa è stata acquistata da entrambi. Ho il sospetto che il padre dei ragazzi abbia fatto una copia della nostra abitazione ad insaputa di tutti. Come devo comportarmi se i miei sospetti fossero verità? Posso denunciare?
BUongiorno,
teme che abbia fatto una copia delle chiavi? Se è solo un sospetto, non farei denuncia. Può sempre cambiare la serratura, ma questo lo sapeva già.
Cordiali saluti
Avv. Marco Pola
Ciao ho invitato la mia ex a vederci lei accetta pranziamo insieme alla.fine andiamo a finire a letto insieme,dopo due giorni passo a trovarla ma l ho vista uscire da una macchina di un ragazzo,provo a chiamarla abbiamo una video chiamata molto tranquilla,il giorno dopo la ricontatto mi minaccia che vuole denunciarmi come posso tutelarmi?
Buongiorno,
questo forum è riservato agli utenti di Milano, Monza, Pavia e Lodi. In ogni caso, un consiglio: stia lontano dalla Sua ex, non la chiami, non le invii messaggi. Sparisca semplicemente dalla Sua vita.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buonasera,
Mia moglie ha lasciato la casa di mia proprietà con i suoi figli minori (del precedente matrimonio). Ha lasciato la casa dove ha residenza togliendosi anche l’anello perché non si sente più sposata. Al di là della situazione surreale, considerando che al momento lei non ha una fissa dimora (si sta appoggiando da suo fratello), cosa mi suggerisce di fare, visto che lei ha le chiavi di casa mia.
Altra cosa vorrei capire se io ho alcun forma di responsabilità verso i suoi figli (non miei) e se lei potesse cambiando idea buttarmi fuori di casa mia.
Siamo sposati da circa un anno.
Grazie
Buongiorno,
ai fini dell’assegnazione della casa familiare, i figli devono essere di entrambi i coniugi che stanno per separarsi, non comprendendosi i figli avuti da un precedente matrimonio. Ci possono essere delle eccezioni connesse ad un comprovato stato di bisogno ma che comportano solo un temporaneo venire meno dell’uso esclusivo da parte del proprietario della abitazione coniugale.
Più il tempo passa (con sua moglie ed i figli al di fuori della casa di sua proprietà) e più la situazione si consoliderà da un punto di vista giuridico: facendo venire meno eventuali pretese della moglie sulla casa coniugale in ragione dell’eventuale stato di bisogno dei figli.
Cordiali saluti,
Marco Pola (349.8197797)
Buongiorno,
mio figlio maggiorenne ha ancora la residenza dalla madre, la quale recepisce da me un assegno di mantenimento per lui. Ora non vanno piu’ daccordo e vuole fare il cambio di residenza da me. Quindi vorrei versare l’attuale assegno di mantenimento direttamente nel conto di mio figlio, cosi’ che possa provvedere a se’ stesso finche’ non si diploma ed inizia e lavorare. Stiamo facendo il cambio di residenza in comune, ma dopo cosa occorre fare, a livello legale ?
Molte Grazie – Andrea
Buongiorno,
per fare le cose fatte per bene, dovreste presentare in Tribunale istanza congiunta per modifica delle condizioni divorzili. Io ve la consiglio, infatti, se suo figlio cambiasse di nuovo idea, ci sarebbero sicuramente dei problemi.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Gentilissimo Avvocato,
ok, una precisazione: la mia ex-moglie lavora e non percepisce da me assegno per il suo mantenimento. In sede di divorzio abbiamo previsto il solo assegno di mantenimento per il figlio minore, anche se in in affidamento congiunto al 50% del tempo, poiche’ io ho un reddito piu’ alto.
Purtroppo neanche io vado d’accordo con la mia ex-moglie (oltre che mio figlio ora maggiorenne) per cui escludo di poter presentare istanza assieme. Potrei invece presentare richiesta solo io in tribunale, in modo che si prenda atto di questo trasferimento del figlio ed il versamento dei soldi a lui ? Mio figlio ci tiene molto perche’ sua madre si trattiene tutta la somma, trascurando le sue esigenze.
Molte grazie, Cordialita’
Andrea
Nella situazione che ci ha descritto deve essere suo figlio ad intraprendere l’iniziativa giudiziaria. Non il padre. Così funziona … noi comunque non potremmo assisterla. Operiamo su Milano e dintorni.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve, buonasera Avvocato, mi trovo in una situazione molto complicata da cui sembra non riesca ad uscirne. Sono quasi al termine della gravidanza e purtroppo oltre al fatto che la nostra relazione sia terminata, ho provato anche a far di tutto pur che si riuscisse a trovarne un equilibrio per il bene della creatura.. ma purtroppo sembra non essere interessato ad avere un rapporto sano e civile, oltre ad essere presente alla visita ginecologica una volta al mese, nei miei confronti è totalmente assente. Naturalmente questo mi porta a non potermi fidare di lui e non sopporterei mai che dovessi lasciare mio figlio a lui. Volevo avere qualche informazione sui diritti miei e della creatura, sperando di sentire qualcosa che mi conforti.
Le auguro un buon anno nuovo a lei e famiglia e una buona serata.
Buongiorno,
il forum è riservato gratuitamente agli utenti di Milano, Monza, Pavia e Lodi.
Cordiali saluti,
Marco Pola
Buongiorno,
verso alla madre, per il mantenimento del figlio minorenne che trascorre con me 10 giorni mese, un importo mensile.
Dall’inizio di novembre, però, la madre sta ristrutturando la propria abitazione: è andata a vivere da un’amica e in questi due mesi e mezzo, il ragazzo è stato con me, vedendo la mamma solo qualche volta a pranzo o a cena.
I lavori dureranno ancora circa un mese e poi il figlio riprenderà la convivenza prevalente con la madre.
Io so che devo versare l’assegno anche per i periodi (Natale o estate) in cui il figlio sta con me perché sono già previsti nella quantificazione “complessiva” del mio contributo; ma mi chiedo se devo versarli anche per questo periodo (che alla fine sarà durato più di tre mesi) che è imprevisto ed eccezionale.
Grazie e un saluto.
Buongiorno,
mi dispiace ma questo forum è riservato agli utenti di Milano, Monza, Pavia e Lodi.
In ogni caso, il principio logico da Lei espresso è corretto il problema è che dovrebbe essere condiviso anche dalla sua ex. Diversamente quest’ultima potrebbe semplicemente fare leva sul titolo esecutivo ignorando la situazione di fatto venutasi a creare negli ultimi due mesi.
Cordiali saluti,
Marco Pola
buongiorno a tutt*, vorrei sapere se dopo 20 anni di mantenimento alla mia ex coniuge, a favore di nostro figlio oggi di anni 23 e con un contratto di apprendistato, sono ancora tenuto a passarlo , o x smettere devo per forza andare davanti ad un giudice e se ci posso andare senza avvocato, in quanto la mia situazione economica è a dir poco pessima e la mia ex coniuge, non ne vuol sapere di venirmi incontro nonostante lei lavori e guadagni più di me e mio figlio anche
Buongiorno,
senza avvocato, non può chiedere la modifica delle condizioni del divorzio.
Un accordo con la Sua ex sul punto (cessazione pagamento mantenimento in favore del figlio divenuto autosufficiente) potrebbe in parte risolvere il problema.
Altrimenti c’è anche il Gratuito Patrocinio !
Cordiali saluti,
Marco Pola
Assurdo , comunque quali sono i parametri x richiedere il gratuito patrocinio e a chi mi devo rivolgere eventualmente ? grazie mille
saluti
Se Lei ha un reddito al di sotto di € 11.746,00 può accedere al GP. Il nostro studio segue la domanda sin dall’inizio (per l’ammissione al GP). Se vuole ci contatti per un appuntamento (02.72022469). Diversamente, è sufficiente che chieda assistenza ad un avvocato iscritto anche alle liste di GP.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
ma…fino a che età del figlio devo passare il mantenimento ?
Sino al raggiungimento dell’autosufficienza economica di suo figlio.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno, ho comperato una seconda casa intestandola a figlio e nuora in comunione dei beni residenti all’estero, ora divorziano, si deve dare la metà del valore dell’immobile?
Buongiorno,
troppo poche informazioni. Non posso risponderle. Se divorziano si applicheranno le regole del Paese in cui risiede suo figlio con la nuora.
Cordiali saluti,
Marco Pola
Salve mi chiamo Elisa ho 43 anni sto vivendo un momento difficile con mio marito io lavoro da soli due mesi con un contratto determinato non ho mai lavorato perché lui voleva che mi dedicassi ai figli adesso mi vorrei separare ma voglio capire a cosa vado incontro ovvero che ho una figlia di 11 anni lui è appena entrato in pensione e percepisce una pensione da ex carabiniere la casa in cui viviamo è in affitto e paghiamo 1000 euro al mese più le spese io percepisco 1100 euro volevo sapere come funziona in questi casi oltre che al mantenimento della figlia per le spese grazie
Buongiorno,
da quello che lei ci riferisce occorre cercare di ottenere l’assegnazione della casa familiare ma, considerato che l’immobile è in locazione, occorre chiedere ad un Giudice, oppure amichevolmente a Suo marito, un contributo per il pagamento del canone oltre a quello per il mantenimento della figlia.
Sempre che lei voglia una collacazione prevalente della figlia presso di lei.
Resto a disposizione per approfondimenti.
Cordiali saluti,
Marco Pola (349.8197797 – 02.72022469)
Salve. Io sono attualmente separata per il comune italiano ma sposata con un altro coniuge nel mio paese. Cioè sono divorziata e risposata con un altra persona nel mio paese. Attualmente sono in Italia e sono in gravidanza. Volevo chiedere posso fare la registrazione del nuovo figlio con il padre attuale che sarebbe il mio coniuge/marito? O non posso non essendo divorziata in italia ma solo separata.
Buongiorno,
il riconoscimento del figlio da parte del padre naturale non è condizionato dal suo matrimonio in Italia o in altro Paese. Ma deve essere il padre a riconoscere (registrare) il figlio.
Cordiali saluti,
Marco Pola
Buongiorno avvocato sono in rotta con mia moglie per via che vuole ospitare senza il mio consenso a casa mia il fratello il quale è pluri pregiudicato con rapine a mano armata e percosse con maltrattamenti verso i genitori, in più si droga e beve. Gli ho detto che se lo ospita a mia insaputa e senza il mio consenso vado via io di casa. Ho una figlia maggiorenne e una minorenne e ho paura per la loro incolumità. Cosa devo fare? Bisogna che vado dai carabinieri a denunciare tutto ciò ? Cosa rischio se vado via di casa? Grazie
Buongiorno,
la casa è di proprietù di entrambi i coniugi ?
Le sconsiglio in ogni caso di abbandonare il tetto coniugale.
Se la presenza del fratello di sua moglie in casa pregiudica la serena crescita dei minori può avanzare una istanza al Giudice ma dovrebbe coinvolgere un penalista. Se vuole ne posso indicare uno di mia fiducia.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve, sto attraversando un brutto periodo con la mia compagna, praticamente sto fingendo di non sapere che si sente con un altra persona e che è sentimentalmente molto coinvolta ( ciò influisce nel nostro rapporto tanto da esser attaccato verbalmente su ogni piccolo screzio ).
Abbiamo un bambino di quasi 3 anni e che vivrebbe in modo inadeguato a mio parere da solo con lei ( ha altri 3 figli di cui 2 con ex marito e 1 con il suo ex che ha ottenuto l’affido esclusivo per carenze e instabilità di lei ).
Ciò che vorrei capire è se convenga chiedere un affido condiviso o uno esclusivo perché voglio che il piccolo cresca con tutto il bene e le attenzioni che necessità e venga aiutato sia a casa che fuori con il giusto impegno.
Grazie.
Buongiorno,
l’affidamento esclusivo al padre è sempre un tema molto delicato da affrontare in giudizio e presuppone sempre una la prova e la valutazione negativa delle responsabilità genitoriali materne.
Ci sono anche posizioni intermedie come la conservazione dell’affidamento condiviso ma con una collocazione prevalente del padre consentendo l’esercizio del diritto di visita alla madre nei limiti da concordare.
Sono disponibile per un primo approfondimento (in videoconferenza o in studio). Il primo appunamento è gratuito.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (02.72022469)
Salve la mia 12 enne è poco disposta a frequentare la neo moglie di suo papà per questo motivo non si sente più di tornare a casa da lui e vorrebbe che trovassi una casa con la sua cameretta perché nella casa in affitto in cui abitiamo non ha la sua privacy.la casa familiare è abitata dal padre e dalla sua coniuge. Non sono sicura di volere la casa coniugale.cosa mi consiglia di fare?
Buongiorno,
in verità non capisco come potere vantare diritti sulla casa coniugale se oggi quest’ultima è abitata dal suo ex marito e dalla compagna di quest’ultima. Ma non vorrei essere frainteso, il diritto di chiedere l’assegnazione alla casa coniugale quando la madre diventa collocataria prevalente della figlia viene spesso riconosciuto in aula. Ma se adesso lei abita con sua figlia in un altra casa non esiste più quella stretta relazione tra l’abitazione coniugale e sua figlia. Sono disponibile per un confronto (in studio, in videoconferenza, telefonico) se lo ritiene opportuno.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com – 02.72022469)
Buongiorno Avvocato
Mi trovo nella situazione di non essere mai stato convivente con la madre (siamo a 1000km di distanza)e con una bambina di 3 mesi riconosciuta.
Abbiamo deciso non stare più insieme,lei lavora guadagna circa 1/3 del mio stipendio come si calcola il mantenimento per la bambina?
Buongiorno,
avrei bisogno di altre informazioni per riuscire a fornire una indicazione sul contributo per il mantenimento della figlia. Devo ricevere indicaizoni sul reddito di entrambi i genitori ma anche sulle rispettive situazoni patrimoniali.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno,
Se una donna non sposata si lascia con il compagno con cui a una figlia, può tornare a vivere con i genitori, la figlia potrà stare con la madre anche se non avrà una camera sua? Ma dormirà in una camera unica dov’è sono presenti anche le zie tutte minorenni? O bisogna vada in affitto? In caso vada in in altra casa la bambina deve avere camera sua? Ora ha 5 mesi
Grazie mille
Buonasera,
Non ci sono leggi che prevedano la necesserieya di una stanza singola per una figlia, qualsiasi età abbia quest ultima. Semmai si possono valutare il decoro e la pulizia dell abitazione per valutare se sia idoneo a farvi crescere un figlio. Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno Avvocato, trovo ingiusto la sentenza del collegio dei Giudici dichiarando l’addebito di separazione a mia colpa, cosa fare ?
Inoltre, dopo il divorzio è possibile che la ex coniuge possa ancora chiedere i danni, perché attualmente continua a minacciarmi che procederà in tal senso.
Non avendo figli e avendo tre case in comunione dei beni col divorzio posso chiedere la preferenza in un alloggio, la ex moglie è contraria alla spartizione degli alloggi. Vorrebbe dividere alla sua maniera preferendo a se stessa l’alloggio migliore.
Buongiorno,
Ho poche informazioni per dare suggerimenti. Se vuole mi chiami, la prima breve consulenza non comporta costi a suo carico. Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (349.8197797)
Buonasera scusi nel 2018 lo zio di mio marito ha comprato la casa in Friuli ereditata dai genitori lui e 3 sorelle quindi divisa in 4.Ha pagato le 2 sorelle e l altra I soldi che doveva darle gli ha messi in un libretto postale e aperto Conto cointestato. Così lui da questa vendita 17mila e 500euro ogni tanto prelevata qualcosa in tutto 3000 euro.Invece di dividere per gli eredi come gli altri. È giusto visto che non erano soldi suoi ma di sua sorella oggi deceduta e quei soldi dovevano essere divisi per 3 fratelli .Grazie mille
Buongiorno,
una eventuale iniziativa per contestare i prelievi dovrebbe essere intrapresa esclusivamente dal cointestatario del conto. Oggi invece le pretese su quel conto degli eredi di sua sorella possono avere ad oggetto soltanto il 50 per cento del conto. Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buonasera Avvocato, se Lei permette ancora una domanda, la moglie che ha vinto la separazione con addebito giunti alla fase del divorzio potrebbe ancora chiedere danni, o potrebbe chiederli successivamente?
Buongiorno,
è improbabile una richiesta danni se la stessa non è stata già proposta con la separazione. A meno che siano emersi fatti nuovi dopo la separazione.
Saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno Avvocato, chiedi anticipatamente scusa per il disturbo, è stato assegnato a mia moglie la separazione con addebito, ora lei vorrebbe annullare questa sentenza, può farlo tramite il suo Avvocato ?
Auguri a Lei e famiglia un sereno Natale e Felice anno Nuovo.
Cordiali saluti Silvestro La Torre
Buongiorno,
Sua moglie può fare appello. In Italia ci sono tre gradi di giudizio.
E l’appello va proposto tempestivamente dopo l’emissione della sentenza (termine lungo -sei mesi- o breve -30 giorni- se la sentenza è stata notificata a sua moglie).
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno,
Sono separata da settembre ,dopo 1 anno di conflitti siamo arrivati ad una consensuale. Ho un nuovo compagno e vorremmo aprire un’attività insieme ma in Puglia, devo avviare delle pratiche finanziarie e per il benessere del bambino avuto dal mio ex marito ho già chiesto informazioni per scuola privata , informato neuropsichiatra infantile, parente del mio attuale compagno( mio figlio ha la sindrome di asperger),percepisco reddito di cittadinanza , sono disoccupata da 1 anno , ho rinunciato alla casa famigliare andando ad abitare con i miei genitori e il bambino, in quanto la separazione è avvenuta a causa della mia ex suocera che abita sotto la casa coniugale e rinunciato al mio mantenimento per poter garantire 500 euro di mantenimento a mio figlio .
Ora abitiamo a 20 km dalla scuola , ho chiesto più volte al mio ex di poterlo avvicinare alla mia nuova residenza ma ha sempre negato consenso , questo per dirle che i rapporti sono irrimediabilmente compromessi .
Dopo aver lavorato per quasi 10 anni nella ditta del mio ex marito , oggi mi ritrovo in grosse difficoltà economiche.
Ora vorrei realizzarmi e dare a mio figlio un futuro migliore , dovrei quindi presentare domanda al giudice per avere consenso al nostro trasferimento , potrebbe secondo lei essermi negato?
Aggiungo inoltre che il padre per sei mesi all’anno lavora in Francia e vede il bambino tutto i weekend in quel periodo, gli altri mesi nella sua ditta dalle 8 di mattina fino alle 19 di sera e non è in grado di seguirlo, e che il mio ex suocero 5 anni fa ha avuto una denuncia( andata però in prescrizione) per grave condotta nei confronti di una minore.
Grazie anticipatamente
Buonasera,
stiamo ipotizzando un trasferimento del minore in Puglia, ma non ho compreso dove abitate.
In ogni caso, è consigliabile coinvolgere il Giudice prima del trasferimento.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno Avvocato, mi perdoni, è stato assegnato alla moglie separazione con addebito. Questo addebito a mio sfavore durerà a vita, fino alla mia morte?
Grazie, Cordialità, Auguri per queste festività.
Buongiorno,
se non è stata impugnata tempestivamente in appello la sentenza di separazione con addebito, quest’ultima deve ritenersi definitiva. In verità, tuttavia, gli effetti di tale addebito molto spesso non sono così rilevanti (si pensi per esempio che, in ogni caso, con il divorzio i coniugi perdono i rispettivi diritti successori che vengono meno con l’addebitod della separazione).
Occorre leggere la sentenza per una disamina più approfondita.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (02.72022469)
Salve, sono proprietario al 100% di un appartamento…assegnato alla mia ex moglie gravato da ipoteca Agenzia delle entrate…dopo 8 anni dal divorzio mi sono risposato. La mia ex moglie vorrebbe trovare un accordo con L’AGENZIA delle entrate per pagare i debiti ed intestarsi la casa…oppure fare donazione ai figli. Il problema è che nelle condizioni attuali posso o non posso farlo? Mia moglie attuale potrebbe opporsi ? ledo in qualche modo le quote legittime?
Buongiorno,
il rischio della lesione della quota di eredità legittima di sua moglie per il momento è solo potenziale.
Non vorrei tenere una lezione di diritto in questo forum, e cerco, quindi, di spiegare in maniera semplice: in assenza di testamento a sua moglie spetterà 1/3 del suo patrimonio ereditario ma quest’ultima potrà agire in giudizio per pretendere una lesione di propri diritti successori soltanto se non riceverà almeno 1/4 del patrimonio dopo una operazione di riunione fittizia di quanto lei ha donato in vita con quanto residua al momento del decesso.
Occorre, infatti, ricordare che se la sua situazione familiare non cambierà, con due figli ed una moglie, lei con testamento potrà disporre come desidera di 1/4 del suo patrimonio.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (02.72022469)
Gentile Avvocato buongiorno, Le chiedo, a mia moglie è stato assegnato la separazione con addebito, divorziando avrà ancora diritto sui miei beni futuri ? Inoltre abbiamo in condivisione 3 alloggi, di cui uno chalet gli ho fatto 4 anni fa una donazione, ora restono 3 alloggi, lei non vuole dividere e, tantomeno vuole il divorzio, a meno che sia le spese del divorzio e la procedura divisione alloggi dovranno essere solo a mie spese, a me sembra eccessivo.
La ringrazio della Sua cortese risposta, Le invio Cordiali saluti con tanti Auguri di queste festività. Silvestro La Torre
Buongiorno,
per il divorzio lei, ovviamente, può agire anche senza il consenso della Sua ex moglie.
Rammento anche che la separazione determina, quale effetto patrimoniale, lo scioglimento del regime di comunione dei beni, per tale ragione qualora lei decidesse di acquistare una nuova casa, questa sarà di sua esclusiva proprietà.
Aggiungo che in caso di comproprietà, se uno dei proprietari vuole vendere o dividere la proprietà, vi è la possibilità di avviare un procedimento giudiziale di divisione immobiliare.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (02.72022469)
Buongiorno, convivo, non sposato di Milano con figlia di 9 anni.
Vorrei uscire di casa e andare in affitto.
In una risposta sua che ho letto scrive:
“La legge non obbliga nessuno a rimanere comproprietario di un immobile.”
Questa cosa è vera anche in presenza di figli minorenni? Come funziona l’atto di divisione?
Vorrei vedere se riesco a non pagare il mutuo al 50% visto che mi metterebbe in difficoltà economica.
Grazie
Marco
Buongiorno,
con il procedimento giudiziale di divisione (possibile anche in presenza di figli), la casa verrà messa all’asta.
Prima del giudizio, sarebbe opportuno cercare di raggiungere gli effetti del predetto giudizio cercando un componimento amichevole che comporti la vendita dell’immobile.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Gentile Avvocato buongiorno, Le chiedo una domanda mirata, mi è appena giunta la notizia che il collegio dei Giudici ha favorito mia moglie con separazione con addebito.
La domanda è, se procedo col divorzio la separazione con addebito viene annullata in automatico. Grazie,Silvestro.
Buongiorno,
l’addebito della separazione non viene automaticamene cancellato/revocato con il procedimento divorzile.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buonasera,
3 anni fa’,io ed il mio ex compagno ci siamo separati con affido paritetico dei figli.
I miei bimbi di 5 e 7 anni vivono con me nella casa di proprieta’ del padre.
Nell’accordo ho firmato un divieto di convivenza con terze persone,ora però,ho una relazione stabile e mi piacerebbe convivere con lui.
Il mio ex mi vieta la possibilità dicendo che ho firmato l’accordo e che,se voglio convivere,devo uscire dalla casa .
Se dovessi chiedere al giudice la modifica degli accordi è possibile,o rischierei di perdere la residenza ?
Grazie mille
Buongiorno,
un’istanza di modifica delle condizioni concordate, al fine di chiedere l’autorizzazione del Giudice con riferimento alla convivenza con il suo nuovo compagno presso la casa familiare, è possibile.
Il giudice potrebbe vietare l’ingresso del nuovo compagno nella casa familiare se ciò costituisse un pregiudizio per la crescita dei figli, se cioè dovesse risultare che la sua presenza è causa di turbamento per la prole o che il suo comportamento è dannoso per la loro crescita psicofisica.
Fatte queste precisazioni lei oggi ha due alternative: presenta lei ricorso al Giudice, per chiedere di essere autorizzata come sopra indicato; oppure, lascia che sia il suo ex marito ad intraprendere una iniziativa giudiziaria dopo avere permesso al Suo nuovo compagno di entrare nella casa coniugale.
Al fine di rendere un parere maggiormente corrispondente alla Vostra realtà familiare, sarebbe opportuno quanto meno leggere quanto avete pattuito con la separazione consensuale.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno
Vivo a Milano col mio compagno,(casa dei suoi genitori dove io lui e il bimo abbiamo la residenza da 6 mesi)dopo diversi litigi e incomprensioni e offese vorrei chiudere il rapporto.
Chiedo:
In tante situazioni sua madre mi ha colpevolizata di essere cattiva provocatrice e soprattutto giudicata nel mio essere madre;adesso che siamo ancora vivendo assieme lui vuole portare il bimbo dai suoi,io sono in totale disaccordo per vari motivi cioè offese poste a me 3 sopratutto perché in casa loro ce sempre un via e vai di gente e non mi sento che mio figlio sia tutelato cosa posso fare?grazie
Buongiorno,
anche in caso di separazioni di conviventi (non sposati) con figli il genitore collocatario prevalentemente del figlio potrebbe avere diritto all’assegnazione della casa familiare.
Fatta questa considerazione, io suggerisco di non trasferire nè lei nè il figlio altrove.
Esiste, come lei saprà, una procedura giudiziale per dirimere controversie tra i convviventi con figli che si vogliono separare denominato ricorso per la regolamentazione dei figli nati fuori dal matrimonio.
Ed è proprio questa la procedura con la quale lei potrebbe chiedere l’assegnazione della casa familiare anche se appartiene ai genitori del suo compagno.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (02.72022469)
Avvocato mi perdoni ho un ultima domanda,se io rimanessi col bimbo di 7 mesi nella casa dove viviamo che è dai suoi genitori dove io e il bimbo abbiamo la residenza(in comune accordo con lui che me ne andrò quando trovo una sistemazione mia)posso lo stesso chiedere la “suddivisione”del bimbo?cioè i giorni dove lui può portarlo via e dove io posso portarlo via?
Grazie
Buongiorno,
lei può chiedere l’assegnazione della casa familiare (anche se appartiene ai nonni paterni) laddove lei risulti (in un procedimento giudiziale) collocataria in maniera prevalente rispetto al padre, dei figli.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buonasera, ho un quesito da porre… può un padre imporre il nome del nascituro nonostante la moglie non sia d’accordo? Sembra una questione di poco conto ma è veramente causa di attrito
Buonasera,
la Legge non prevede la prevalenza della scelta del padre o della madre in caso di disaccordo sul nome del figlio.
Potreste rivolgervi ad un Giudice che se non vi metterete d’accordo deciderà al posto Vostro.
Per favore … fate una lista di 10/20 nomi a testa, e poi verificate se almeno qualche nome risulta in entrambe le liste … così risparmiate i soldi dell’avvocato !
Avv. Marco Pola
Buongiorno, sono divorziata e con due bambini, il mio ex marito fino a giugno 2022 mi dava l assegno di mantenimento dei bambini, avevamo stabilito a voce che se prendevo l assegno unico al100% non mi avrebbe più corrisposto l assegno di mantenimento, adesso però lui vuole avere il 50% dell assegno unico, ho ripresentato domanda è fatto quello che ha chiesto, lui ora però non mi sta più corrispondendo l assegno di mantenimento, cosa posso fare? Lui mi minaccia che mi denuncia per il fatto Dell assegno unico che non mi ha dato il consenso, ma le posso assicurare che eravamo d accordo così… Grazie
Buonasera,
se esiste un provvedimento giudiziario in forza del quale il padre era obbligato a versare un assegno di mantenimento, in caso di inadempimento, lei può agire con un atto di precetto ed un successivo pignoramento.
In forza del medesimo provvedimento, lei può anche presentare una denuncia penale per il mancato pagamento del contributo per i figli.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Gentile avvocato
Vorrei il suo consiglio per quanto riguarda una separazione con 2 figli un maggiorenne e un minorenne il primo ha 19 anni e il secondo è di 15 anni causa di una richiesta di separazione fatta da parte della moglie, il padre e insieme ai figli sono usciti insieme a vivere in altra casa evitando cosi tanti problemi quotidiani con la moglie è diventata la convivenza molto difficile, e lei è rimasta a vivere da sola nel vecchia abitazione senza pagare nulla fino ora, come si deve comportare il intestatario del contratto d’affitto (visto che il contratto d’affitto intestato a mio cugino che lui vorrebbe ritornare insieme alla sua famiglia in questo appartamento) può cambiare la serratura e farla rimanere fuori, può inviarla una lettera da un legale .
Cordiali saluti
Buongiorno,
per liberare l’immobile sono consentite iniziative in sede giudiziario (sfratto per morosità e/o istanza per dimostrare una occupazione abusiva da parte di chi non risulta conduttore dell’immobile). Ritengo, tuttavia, che si debba fare un discorso più ampio considerando anche che dovreste instaurare un procedimento giudiziario teso a regolamentare la separazione.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno, vivo in provincia di Monza. La convivenza col padre di mia figlia è finita nel 2014. Da allora non ha mai pagato il contributo al mantenimento di nostra figlia nonostante lo abbiamo ridotto a una cifra simbolica di 150 euro mensili. Il giudice mi ha dato la custodia esclusiva perché lui è sparito dalla sua vita ed era impossibile avere la sua firma in caso di necessità. C’è stata udienza penale per il mancato contributo con varie proroghe perché lui non si presentava mai. So che c’è stata l’ultima dove immagino sarà stato condannato. Ora vorrei cortesemente sapere come potrei fare per cercar di avere ciò che è un diritto di mia figlia…non so se lavora e non so come procedere e vorrei trovare una strada il più meno dispendiosa possibile perché se lui risultasse che non lavora sarebbero spese legali pagate per nulla…grazie
Buongiorno,
i pignoramenti necessitano un bene da aggredire: un conto corrente, un datore di lavoro del suo ex, una autovettura, un immobile, beni mobili in generale. Per fare una ricerca di conto corrente unita alla ricerca di un rapporto di lavoro, non spenderebbe meno di € 150,00.
Se l’esito di tale ricerca fosse positivo ci sarebbero poi i costi per un atto di precetto e per il pignoramento. A meno che lei possa fruire del gratuito patrocinio (avvocato a spese dello Stato quando il reddito del richiedente, e della sua famiglia, sia al di sotto di € 11.746,68 all’anno).
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (02.72022469)
Grazie della risposta. 150 euro mi sembra una cifra ragionevole per sapere se c’è un datore di lavoro e quindi dei redditi. Casa non di certo; come dovrei fare? Grazie
Buongiorno,
dovrebbe prendere contatto con il nostro studio.
Cordiali saluti,
Marco Pola (02.72022469 – marcopola@npassociati.com)
Grazie della risposta . La cifra indicata per sapere se ci sono redditi mi sembra ragionevole. Come dovrei procedere? Buona giornata
Buongiorno,
dovrebbe chiamare in studio.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (02.72022469)
Buongiorno avvocato
Ho appena terminato un divorzio giudiziale.
Ho un problema dopo, la sentenza (ad ottobre 2022) del divorzio giudiziale, il mio ex marito mi dà l’assegno per il mantenimento dei figli (che sono quattro) di nuovo solo di €1000, ma era già stato rivalutata l’anno scorso a gennaio a €1038, e andrebbe rivalutato il prossimo gennaio 2023.
Io ho fatto presente che il giudice in sentenza -a voce- avesse detto sì certo 1038 perché è stato rivalutato, ma devo scrivere €1000.
Quindi sono rimasta stupita quando si a novembre che a dicembre mi ex marito mi ha dato solo €1000, però il mio avvocato sostiene che hanno ragione loro !!!!!
Secondo loro adesso per un anno devo ricevere € 1000 e solo a ottobre 2023 si rivaluterà in base all’ISTAT.
Cosa devo fare ?
Mi può aiutare?
Buongiorno,
se nella sentenza di divorzio è stato scritto 1.000 senza nulla specificare con riferimento alla decorrenza della rivalutazione istat, la rivalutazione si applica, per Legge, dall’anno successivo all’emissione della stessa.
Direi che occorre leggere la sentenza per verificare cosa ha scritto il Giudice: se per esempio il GIudice avesse confermato esplicitamente gli importi oggetto di provvedimento presidenziale in prima udienza, allora si potrebbe sostenere la legittimità della immediata rivalutazione.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno,
convivo con la mia compagna con la quale ho un figlio di 15 anni, senza essere sposati.
A seguito di alcuni sospetti, tramite un investigatore privato ho raccolto delle fotografie come prova di infedeltà. La mia compagna (quasi ex) non sa nulla a riguardo. Sono consapevole che non essendo sposati non ci sarà nessun divorzio e non bisognerà stabile nessun addebito della separazione.
Se dovessi far vedere queste foto a mio figlio rischierei qualcosa?
Oltre a lui vorrei anche farle avere alla moglie dell’amante della mia compagna. In questo caso rischio di avere problemi dal punto di vista civile o penale?
Buonasera,
non le farei vedere a suo figlio prima dei 18 anni. Prima della maggiore età la sua iniziativa potrebbe essere criticata da un punto di vista del rispetto delle responsabilità genitoriali. In tutta sincerità può tenerle nel cassetto ed utilizzarle solo se e quando dovrà dimostrare qualcosa a suo figlio (maggiorenne). Comprendo comunque il desiderio di dimostrare a tutti compresi i figli chi ha sbagliato nella coppia. Può farle comunque vedere a sua moglie sempre che l’investigatore sia regolarmente registrato come tale e se quest’ultimo l’autorizza ad esibirle a soggetti terzi.
Cordiali saluti,
Marco Pola
Io e mio marito stiamo insieme dal 2010 e sposati dal 2011. Abbiamo un bambino insieme e da quando è nato lui le cose tra noi hanno iniziato a degenerare. Sono due mesi che non ci parliamo e ormai sono stanca di questa situazione e di vedere mio figlio soffrire per questo. Ho deciso di rivolgermi ad un avvocato per avviare una pratica di separazione ma prima di farlo avrei bisogno di sapere se la custodia di mio figlio, ancora minorenne, andrà in automatico a me.
La casa in cui viviamo è cointestata ma il mutuo e le spese varie vengono sostenute esclusivamente da lui.
In caso di separazione la casa potrà restare a me e mio figlio? Le spese dovranno essere condivise o dovrò sostenerle da sola?
Un anno fa ha deciso di licenziarsi per mettersi in proprio e ho paura che possa dichiararsi nullatenente per non dover versare il mantenimento e/o partecipare alle varie spese. Il mio stipendio non mi permetterebbe di sostenere tutte le spese e non ho parenti a cui potermi rivolgere per avere un qualsiasi tipo di aiuto.
Vorrei precisare che ha una seconda casa in un’altra regione e una casa ereditata dal padre insieme alla madre e ai fratelli che ha affittato ma dalla quale percepisce solo lui l’affitto.
Grazie.
cordiali saluti.
Gentile Francesca,
questo forum è destinato agli utenti di Milano, Monza, Pavia e Lodi.
In ogni caso, salvo domande di collocazione paritetica dei figli, ovvero di domanda di collocazione prevalente presso il padre, con accoglimento delle stesse da parte di un Giudice, nella maggiore parte dei casi la casa viene assegnata alla madre ed anche in assenza di reddito del genitore non collocatario del figlio, il Giudice stabilisce che quest’ultimo contribuisca economicamente al mantenimento del figlio.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve
Sono un padre separato, alla mia ex moglie nell’udienza di marzo 2021 gli veniva assegnato tutto l’importo dell’assegno unico.
Nell’occasione il giudice chiedeva quando avrebbe percepito ma diceva di non saperlo perché ancora non aveva l’isee.
Da maggio 2022 a fine settembre 2022 ho chiesto varie volte all’ex moglie di farmi sapere se percepiva l’assegno unico e l’importo per poter richiedere la modifica per abbassare l’importo del contributo per i figli, ma non ha mai risposto.
L’ho saputo solo a fine settembre il giorno prima dell’udienza solo perché ho fatto richiesta di accesso agli atti all’INPS, se l’avrei saputo prima con la richiesta urgente avrei versato quasi il 50% in meno ed avrei potuto vivere degnamente.
Secondo voi può esserci il resto di truffa o raggiro,
Buongiorno,
mi dispiace, ma non vedo gli estremi. L’accesso all’INPS, anche per presentare la domanda, è consentito ad entrambi i genitori. Ma può chiedere che la riduzione dell’assegno divorzile abbia effetto dal giorno in cui la madre ha ricevuto l’assegno unico universale figli.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve,
io e il mio compagno conviviamo(anche se non legalmente registrati come conviventi)lui,ha un bimbo di 3 anni e per il diritto di visita,è stata proposta e accettata la clausola di divieto di frequentazione dei nuovi compagni.
E’ possibile ciò?Condividendo lo stesso tetto come ci si deve comportare in questi casi e a cosa si va eventualmente incontro?eventuali soluzioni?
Grazie e buon lavoro
Buongiorno,
ci riferisce che il Suo compagno ha sottoscritto un accordo di separazione (divorzio?) nel quale è prevista “la clausola di divieto di frequentazione dei nuovi compagni”. Mi sembra strano che non ci sia un limite temporale nell’accordo. Occorre leggerlo con attenzione.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno sono divorziato da mia moglie da ormai 11 anni o due bambini uno di 20 e l’altra di 24 ,sto avendo dei problemi con la ex, ho anche una casa di propietà al 50 x cento , ultimamente mi a pignorato lo stipendio x dei mantenimenti in ritardo ,la figlia si è trasferita fuori città e il maschia lavora .io posso chiedere la mia metà dell’immobile o in alternativa metterlo in vendita x risanare il debito grazie
Buongiorno,
non ci ha scritto se la casa coniugale è stata assegnata alla madre ma immaginiamo di sì.
In questo caso, l’assegnazione matura i propri effetti sino alla autosufficienza economica dei figli. Circostanza quest’ultima che occorre verificare se si è realizzata, se necessario, anche in giudizio, al fine di liberare l’immobile prima della vendita.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno sono una madre divorziata e dopo il divorzio il mio nuovo compagno ha comprato un cucciolo di Lupo Cecoslovacco che vive con noi.
Il mio ex marito minaccia di denunciarmi se alle mie figlie verrà fatto un solo graffio da parte del lupo, cucciolo, che gioca…
Come mi posso comportare?
Può obbligarmi a dar via il cane o può allontanare le bambine da me se il cane giocando con loro può far male e lasciare qualche segno sul corpo delle bambine?
Buongiorno,
un cane domestico non è un pericolo (neanche per le sue figlie).
Tranne in caso di particolarità aggressività del cane da dimostrare in un eventuale giudizio.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno
Quanto spetta di mantenimento? 25% dello stipendio?
Buongiorno Giovanna,
non esiste una regola matematica. A volte si tratta del 10% altre anche del 50%, a seconda dei casi (numero dei figli, reddito dei genitori, casa coniugale di proprietà, collocazione prevalente del figlio, etc.).
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno
Genitori separati e figlio di 3 anni
Il padre può delegare il suo diritto di visita a terzi? Grazie
Buongiorno,
non può. Di solito, negli accordi di separazione si prevedono espresamente i familiari con i quali il genitore non collocatario può farsi aiutare anche con riferimento al diritto di visita. In quest’ultimo caso, Lei può ovviamente delegare. Ovviamente il diritto di visita non deve essere esercitato escluivamente tramite soggetti terzi.
Con maggiori dettagli, in ogni caso, potremmo anche predisporre un riscontro più articolato.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno,
Io e mia sorella siamo maggiorenni e nostra madre percepisce l’assegno degli alimenti per noi da nostro padre, c’é qualche possibilità che possiamo farli arrivare direttamente sui nostri conti e non su quello di nostra madre?
Buongiorno,
dovreste intraprendere una iniziativa giudiziaria. Il versamento diretto al figlio maggiorenne non può nemmeno essere effettuato su accordo dei genitori. Deve esserci apposita richiesta in giudizio del figlio maggiorenne.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Separati in casa ma non ancora legalmente fa dispettimettendo il figlio contro dime dicendogli di un tradimento mai avvenuto ma n. E questo l’urgenza il fatto che lei tutti i venerdì s3 ad oggi spariscono bambino per andare nn so dove e nonrisponde più al telefono né lei né il bambino samuele di 11 anni come posso muovermi urgentemente per risolvere questa situazione apparte l’iter di separazione che faremo devo subire questo fino a Chennai sarà l’udienza?
Buongiorono,
formalizzerei una diffida, rammentantando che il figlio non è una proprietà. Stimolerei con invito per iscritto, fin da ora, di concordare i fine settimana alternati tra i genitori rammentando che se la madre non favorisce il criterio dell’accesso (permettendo il concreto realizzarsi della bigenitorialità) è soggetto a conseguenze in ambito civile anche con riferimento alla valutazione delle sue capacità genitoriali.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno,
io e il mio compagno stiamo prendendo in considerazione l’idea di porre fine alla nostra convivenza. Abbiamo una figlia.
Ho scoperto che ha sul conto circa 70.000 euro, mentre lui mi ha sempre detto di non avere quasi nulla.
Nel caso dovessimo decidere di separarci lui mi ha spiegato che spenderà circa 40.000 euro per una macchina nuova e con il resto intende comprarsi una moto, fare un intervento di rinoplastica, poi uno di correzione miopia e comprarsi dei vestiti firmati.
A me sembra una cosa da egoista e vorrei che quella cifra la tenesse da parte per il futuro di nostra figlia, soprattutto tenendo conto che abbiamo uno stipendio di 1.500 euro per uno e che viviamo in affitto. Lui si rifiuta dicendo che quei soldi servono per iniziare una nuova vita. Inoltre per il mantenimento della figlia non intende darmi un solo centesimo in più oltre a quello che deciderà il giudice.
Posso fare qualcosa per impedire che spenda tutti quei soldi?
Quando saremo davanti al giudice per quantificare il mantenimento di nostra figlia cambia qualcosa il fatto che abbia svuotato il conto per sue cose personali?
Grazie
Buongiorno,
qualora decida di interrompere la convivenza, Le suggerisco di agire in giudizio (anche con ricorso congiunto se ve ne sono i presupposti), per formalizzare i diritti di Suo figlio tra l’altro connessi alla assegnazione della casa familiare, ad un contributo fisso mensile per il mantenimento, nonchè la collocazione e l’affidamento, di quest’ultimo.
Sui risparmi personali, il figlio non vanta diritti ma l’entità degli stessi, insieme al reddito dei genitori, possono orientare la quantificazione del predetto contributo.
Cordiali saluti,
Marco Pola
Buongiorno,
Vi vorrei porre il mio quesito.
Separato consensualmente (giurisdizione di Milano) con un bambino di appena 6 anni affidato alla mamma.
Ho diritto di visita come segue:
– Mercoledì dalla scuola fino al Giovedì sera ore 21.30 ogni settimana
– weekend alterni da Sabato ore 10 a Domenica ore 21.30.
Ho ricevuto lettera con minaccia di andare in giudizio poiché la madre vorrebbe aggiungere ad i week-end di mia competenza anche il Venerdì dall’uscita dalla scuola
La lettera allude al fatto che il bambino fa fatica il Sabato a svegliarsi per essere pronto per le 10,avendo iniziato la scuola quest’anno.Sabato non va a scuola e le ore 10 sono considerate un orario traumatico per il bambino.
Tralasciando la veridicità degli argomenti riportati( la proposta deriva infatti dalla necessità di effettuare straordinari di lavoro il venerdì pomeriggio da parte della madre -telefonata purtroppo non registrata da dove naque la richiesta),la richiesta non mi sembra corretta e desideri un vostro parere legale.
La madre percepisce un lauto stipendio e non avrebbe bisogno di straordinari.
I suoi orari sono più flessibili dei miei (9.00 -18.00) poiché è un medico di famiglia.
Il bambino ancora noto che fatica a capire con la situazione attuale di orari dove e chi lo dovrà prendere (situazione non stabilizzata).
Purtroppo,non riuscendo a poter dimostrare la vera ragione della richiesta,ho in mano solo il fatto che nell’ultimo mese ho tenuto OGNI venerdì il bambino per venire incontro ai suoi impegni lavorativi,quindi più del dovuto.
Vorrei sapere se posso essere obbligato ad accettare questa modifica degli attuali orari concordati.
Grazie
Cordiali Saluti
Enrico Ciferri
Buongiorno,
dal punto di vista meramente procedurale, se c’è un accordo sugli orari ed i giorni del diritto di visita, lei è tenuto solo al rispetto di tale accordo.
Se poi desidera evitare un dispendioso giudizio, può valutare se venire incontro alle richieste della madre di suo figlio considerato che gli orari di permanenza del padre con il figlio, che lei mi ha descritto, sono sicuramente contenuti rispetto a quello che sarebbe determinato se un Giudice dovesse decidere le predette tempistiche.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Grazie Avv. Pola della risposta.
Sono d’accordo sul poter pensare di venire incontro ad una proposta bonaria ed evitare il giudizio, ma non ritengo, almeno per la mia sensazione, che gli attuali giorni di visita a me assegnati siano contenuti. Ne conto 12/13 al mese.
Quello che sarebbe utile capire è se questa imposizione potrebbe essere vista come coercitiva e non attuabile.
Grazie
Saluti
Buongiorno,
ho dedotto il numero di notti con suo figlio da quanto lei mi ha scritto: “– Mercoledì dalla scuola fino al Giovedì sera ore 21.30 ogni settimana – weekend alterni da Sabato ore 10 a Domenica ore 21.30.”
Sono circa 8 notti.
Per il resto credo di averle risposto. Lei è tenuto al rispetto dell’accordo di separazione. Se sua moglie ritiene che l’attuale situazione giustifichi una modifica dovrà chiederla in Tribunale.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno,
Sono italiana
Mi sono sposata all’estero con uno straniero e ho avuto un figlio
a causa di forza maggiore ho dovuto rientrare in Italia ma non ho potuto portare con me mio figlio perché suo padre non ha dato il consenso
Per qualche mese inviavo dei soldi sul conto del padre di mio figlio.
E lui in cambio inviava delle foto
Dopo sono stata male e non ho potuto più inviare niente, durante il matrimonio mio marito mi minacciava e io ero terrorizzata da lui, ora dopo cinque anni circa mi sono rimessa in piedi, ma non risiede più all’indirizzo della casa coniugale, ho contattato il fratello che anche il risiede estero ma non ha voluto nemmeno mandarmi una foto.
Risultiamo ancora sposati legalmente
Volevo sapere se instaurando la causa in Italia potrei avere la possibilità di vedere mio figlio e anche se ci sono dei rischi legati a questa causa. Sono di Milano
Buongiorno,
se suo figlio vive all’estero con il padre da oltre cinque anni e se lei si è allontanata spontaneamente dalla casa familiare dove vivono il padre e suo figlio, ci sono scarse possibilità che un Giudice disponga il rientro in Italia del minore.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno,vorrei sapere se il giudice può visionare i conti correnti dei genitori separati ,visto che uno dei due genitori dichiara di non avere la possibilità economica per le spese scolastiche e sportive ?
Buongiorno,
su istanza di parte e o tramite iniziativa personale, il Giudice può ordinare le esibizioni dei conti correnti e dei relativi movimenti su questi conti. Se il destinatario dell’ordine non provvede, il Giudice può accogliere le domande domande anche di carattere economiche della controparte, in ragione di tale grave comportamento/inadempimento.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno, vorrei sapere, secondo voi, in che modo influisce il cambio di weekend, sul calendario delle settimane a seguire.
Grazie
Buongiorno,
dipende da cosa avete scritto negli accordi.
Ma se un genitore non può esercitare il diritto di visita in un determinato fine settimana, tale circostanza, di solito, non muta l’alternanza dei successi fine settimana. Anche la previsione del recupero del diritto di visita deve essere specificatamente previsat nell’accordo.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Ho iniziato una convivenza a giugno 2019, diventata “convivenza riconosciuta dal comune” (per motivi familiari ho spostato la mia residenza e il mio domicilio solo un paio di mesi fa) solo pochi mesi fa. Il contratto d’affitto è intestato a me con garante mia madre. All’inizio ho rilasciato un’autocertificazione in cui dichiaravo di essere a conoscenza che il mio compagno vivesse nella casa da me affittata poiché lui era senza residenza. Durante questi anni ci siamo presi e lasciati mille volte ma ho sempre lasciato che restasse a vivere con me perché non avrebbe saputo dove altro andare a vivere. Un mese fa ha deciso di tentare un cambiamento ed è andato a vivere in Sicilia con i suoi genitori. Poiché il cambiamento non è andato bene mi ha chiesto di poter tornare a vivere con me come gli avevo detto avrebbe potuto fare ma nel frattempo erano ripresi liti e insulti ed io stanca di conflitti e ormai consapevole di una storia finito gli ho negato di ritornare a vivere con me. Ora mi tormenta dandomi della subdola e insistendo che la casa sarebbe tanto sua quanto mia poiché scelta insieme, perché resto ferma nella mia posizione di diniego. Lui ha qualche diritto sulla casa? Sto infrangendo qualche legge non permettendogli di tornare a vivere con me? Grazie
Alice
Buongiorno,
la convivenza si è interrotta quando il suo ex compagno è andato a vivere in Sicilia.
Il contratto di locazione è intestato a Lei.
Non mi preoccuperei. Cambi le chiavi della serratura per sicurezza.
E al suo ex risponda che se ritiene di avere qualche diritto può anche rivolgersi ad un avvocato.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Nel 1993 mi sono separata con rito consensuale.
La separazione prevedeva l’obbligo di mio marito di pagare un assegno di mantenimento per me e per i 2 figli minori.
Lui non ha mai pagato, anche perché è sempre stato disoccupato e ha vissuto con la madre.
Lui nel 1994 ha ereditato dal padre una quota su una casa insieme ai fratelli e sorelle.
Nel 2013 ho fatto ricorso per sequestro di questa sua quota sulla casa.
Il Giudice lo ha concesso, per la somma di circa 40.000€.
Il sequestro è stato trascritto in Conservatoria dei Registri immobiliari.
Oggi finalmente i fratelli e sorelle stanno procedendo alla divisione del bene che possiedono in comune. E cioè una sorella ha chiesto al Tribunale l’attribuzione della casa, pagando le quote del mio ex marito e degli altri fratelli. Io sono stata convenuta nel giudizio essendo sequestrante della quota del mio ex marito.
La CTU ha stabilito il valore della quota del mio ex marito, che è pari proprio a circa 40.000€. Quindi sarebbe perfettamente sufficiente a coprire il credito che ho maturato e per cui è stato fatto il sequestro.
Però la sorella chiede che da questa somma sia detratto un credito che sostiene di vantare nei confronti di mio marito e cioè alcune spese che lei ha sostenuto per la casa dove fino ad oggi ha vissuto lei e il mio ex marito. Tra queste spese ci sono le bollette, spese condominiali ordinarie, spese straordinarie e tasse, che lei ha pagato anche per conto del mio ex marito dal 2010 ad oggi.
Il mio diritto di credito per cui ho trascritto il sequestro nel 2013 ha priorità rispetto a questi crediti che la sorella sostiene oggi in questo giudizio ?
Potrei forse iscrivere anche una ipoteca giudiziale prima che si conclude il procedimento di divisione, per rendere il mio credito di assegni di mantenimento “più forte” del credito che la sorella sostiene di vantare ?
Vi ringrazio di cuore se vorrete rispondere, perché il mio avvocato sembra abbastanza confuso.
Gentile Maria,
come specificato questo forum è riservato agli utenti di Milano, Monza, Pavia e Lodi.
Cordiali saluti,
Marco Pola
mio figlio ha percepito una pensione di invalidita dai 5 anni fino ai 15 anni. il libretto di accredito e stato chiuso nel 2019 .il libretto era intestato solo a mio marito ,ed ha gestito il tutto solo lui-
ora mio figlio maggiorenne ha chiesto al padre lo storico del libretto per vedere come sono stati spesi i soldi visto che la cifra totale era di 45000 €.
al ragazzo le sono state date sole 7.000 € alla chiusura del conto.
domanda ? il padre è tenuto a fornire tale informazione, e se ha speso soldi per lui anziche per il figlio e tenuto a restituira la cifra.
grazie aurora
Buongiorno,
il figlio ha diritto di rendicontazione analitica.
Se il padre non risponde, il figlio può fare causa al padre.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buonasera,
mia moglie vuole separarsi. Abbiamo un figlio minore, io lavoro e lei no.
So già che un giudice deciderà che dovrò pagare ogni mese un mantenimento per il figlio ed uno per la ex moglie.
Io non ho proprietà immobiliari ed ho un lavoro autonomo nel quale potrei facilmente dichiararmi nullatenente.
La mia intenzione sarebbe quella di pagare il mantenimento per il figlio ma non dare nulla alla ex moglie nonostante quello che deciderà il giudice.
Avrei le seguenti domande:
1) Mi conferma che da un punto vista penale non rischio nulla se pago solo il mantenimento al figlio e non alla ex moglie?
2) Mi conferma che la mia ex moglie non potrebbe chiamare in causa i miei genitori per farsi pagare il suo mantenimento personale?
Grazie
Buonasera,
se un Giudice decide che sua moglie ha diritto ad un mantenimento e lei non paga quest’ultimo, la moglie può sporgere denuncia. E’ vero che il mancato pagamento dell’assegno per i minori potrebbe venire sanzionato più gravemente e che in quest’ultimo caso il procedimento penale potrebbe procedere d’ufficio (senza impulso del denunciante) ma il reato (anche nei confronti dell’ex moglie) sussiste lo stesso.
Il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare, infatti, ricorre ogniqualvolta il mancato versamento dell’assegno di mantenimento al coniuge e/o ai figli sia riconducibile alla coscienza e volontà del soggetto obbligato di privare il beneficiario, il quale versa in uno stato di bisogno, dei mezzi ordinari di sussistenza.
Tuttavia, l’accertamento dell’integrazione degli estremi di reato richiede una valutazione comparativa delle capacità contributive rispettive dei coniugi, prendendo in considerazione eventi che possono incidere in senso peggiorativo sulle condizioni economiche degli stessi anche in costanza di matrimonio.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Io ed il mio ex compagno (solo convivente, mai sposati) ci siamo separati sette anni fa ed abbiamo due figli di 10 e 12 anni con affidamento congiunto 50-50. I nostri rapporti dopo la separazione hanno sempre avuto alti e bassi, ma ultimamente sono degenerati notevolmente. Il mio ex compagno frequenta spesso un suo amico che ha avuto un ruolo pesante nella nostra separazione, con anche gesti cafoni nei miei confronti fatti davanti a persone della mia famiglia. Ora il mio ex ha cominciato anche a frequentarlo con i nostri ragazzi. Io sono contrarissima a questa frequentazione da parte dei miei ragazzi. Ne ho parlato con il mio ex dicendogli che ero contraria ma lui mi ha semplicemente ignorato. Ho diritto di impedire ai miei figli di vedere questa persona quando sono con il padre?
Grazie
Buongiorno,
lei ha il diritto di fare una istanza al Giudice per chiedere che il padre non frequenti questa persona quando in compagnia dei figli.
Ovviamente le ragioni di tale richiesta devono essere provate in giudizio e non possono fondarsi si opinioni ma su fatti gravi.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Dalla sentenza emessa qualche giorno fa dal Giudice la mia ex moglie dove ci ha abitato 3 anni con mia figloa deve in 30 giorni lasciare la casa perche’ e’ stata assegnata a me e la minore. Mi ha lasciato tutto da pagare condominio bollette e tasse. Come mi posso tutelare?
Grazie.
Buongiorno,
il forum è riservato agli utenti di Milano, Monza, Pavia e Lodi.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno avvocato,ho 51anni,sono insieme a mio marito da 29 anni di cui 1 di fidanzamento,16 di convivenza e 12 di matrimonio.Abbiamo 2 figlie di 20 e 15 anni,il nostro matrimonio è finito per decisione sua (relazione extraconiugale). Fortunatamente siamo civili e non stiamo facendo la guerra xchè non gioverebbe a nessuno soprattutto x il bene delle ragazze.Io sono casalinga da 20 anni per reciproca decisione, lui imprenditore vorremmo non separarci legalmente ma solo verbalmente facendo un comune accordo scritto privato dove esponiamo i nostri diritti, praticamente lui andrà via e io con le ragazze continueremo a vivere nella nostra casa e lui ci manterrebbe lo stesso tenore di vita che abbiamo accollandosi tutte le spese.Lui ha anche un’altra casa(delle vacanze),un capannone dove lavora (entrambi intestati a lui)e dei terreni (in condivisione con 2 fratelli)e desidera tutelarci in caso dovesse succedergli qualcosa vuole che tutto rimanga a me e alle nostre figlie senza che nessuno possa intercedere.Io devo tutelare prima le mie figlie e poi me stessa e facendo così e sufficiente o devo lo stesso andare x via legale? Grazie e buona giornata
Buongiorno,
non ho mezze misure: le promesse, le vstre intenzioni, le rassicurazioni di suo marito devono trovare confermare in una separazione consensuale davanti ad un Giudice. Altrimenti … parole al vento con le quali non potrà fare precetto, pignoramento, istanze per il rispetto del diritto di visita. Ed anche per tutelare in favore di alcuni eredi il patrimonio di suo marito occorre fare passi formali.
Mi scuso per la perentorietà dei miei suggerimenti.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno, mi sono appena separato (dopo aver saputo che lei mi tradiva di più di due anni) , ho due bambini di 9 e 10 anni. Il Giudice ha assegnato la casa coniugale a lei con l’affido condiviso (potrò vederli a week end alternati, un giorno a settimana quando è il mio week end e due giorni quando è il suo), pagamento del mutuo al 50% e al 50% tutte le spese per i bambini, più un mantenimento per i figli pari a €450. Lavoriamo entrambi, io in ufficio, lei ha un lavoro turnante: mattina (7/14), pomeriggio (15/21) e mattina/notte (7/14 + 22/06) da lunedì a domenica. Mi sono sempre occupato dei bambini durante i suoi turni sia prima che dopo scuola che ovviamente di notte. Ora che siamo separati e che dovrò lasciare l’abitazione sono tenuto a “coprire” i suoi turni nei giorni in cui i bambini sono in carico a lei? o dovrà organizzarsi con baby sitter, nonni…. Grazie Francesco
Buongiorno,
per dare risposte certe occorrerebbe leggere le condizioni del ricorso. Ma di solito il genitore non collocatario non ha il dovere di coprire le necessità della madre.
Per le spese baby sitter, se nulla avete previsto sul punto nell’accordo, rimangono a carico della madre.
Cordiali saluti,
Marco Pola
Buongiorno,
Vorrei sottoporle un quesito.
Sono di Milano ed ho 38 anni. Sette anni fa io e il mio ex marito abbiamo divorziato, dopo 4 anni dalla separazione consensuale; abbiamo un figlio che oggi ha 12 anni. Quattro anni fa ci siamo riavvicinati ed abbiamo deciso di ricompattare la nostra famiglia, superando il nostro trascorso.
Non abbiamo ancora sistemato in alcun modo la nostra situazione a livello formale, anche perché ho avuto diversi problemi familiari a cui ho dedicato molta energia e tempo. Vorrei chiederle cosa accadrebbe nel caso in cui avessimo un altro figlio: torneremmo automaticamente a formare un nucleo familiare?
Da pochi mesi stiamo vivendo sotto lo stesso tetto, fino a poco fa lui era in una stanza in affitto qui vicino a dove abitiamo ora tutti insieme, ma la sua residenza è ancora altrove (fuori Milano, qui ha solo il domicilio perché dal 2018 lavora a Milano).
Spero di esser stata sufficientemente chiara pur nella sinteticità del messaggio e la ringrazio per il tempo che potrà dedicarmi.
Cordiali saluti,
Giulia
Buonasera,
se foste stati semplicemente separati la riconciliazione (con ripresa della convivenza) avrebbe fatto venire meno gli effetti della separazione (come previto dall’art. 157 cod. civ.).
Dopo il divorzio, invece, non è previsto identico meccanismo. Nulla vi vieta, tuttavia, di sposarvi di nuovo.
La nascita di un figlio, in ogni caso, sia nella coppia sposata che in quella composta da meri conviventi fa discendere effetti giuridici a tutela della prole (mantenimento, assegnazione casa familiare al genitore collocatario, etc.).
Cordiali saluti,
Marco Pola
Salve, ci sono casi previsti dalla legge, esclusa la morte, per cui è prevista la revoca dell’assegno di mantenimento senza che il beneficiario venga avvisato? Grazie
Buongiorno,
la revoca dell’assegno di mantenimento per i figli si verifica contestualmente al raggiungimento dell’autosufficienza economica dei figli. Servirebbe l’accertamento in sede giudiziale di tale ultima circostanza, ma per risparmiare (le spese del giudizio), è prassi che ci si metta d’accordo tra genitori.
Sull’assegno tra coniugi, invece, direi che serve sempre l’accertamento in sede giudiziale per fare venire meno l’obbligo.
Cordiali saluti,
Marco Pola
Buongiorno,
convivo con il mio compagno da 21 anni, lui è separato, con accordo di separazione, da molto tempo ma non divorziato, vorrebbe comprare casa a nostra figlia (maggiorenne) intestandogliela, ci sono rischi che la moglie in futuro (sia che lui sia in vita o meno) possa arrogare diritti sulla casa?
Grazie,
Linda
Buonasera,
i rischi, finchè non divorzia, sussistono.
Le donazioni effettuate dal defunto quando era in vita, non incidono sul diritto dei chiamati a succedere nel suo patrimonio ereditario. Tuttavia, il donatario è gravato da alcuni oneri e dal rischio di subire l’azione di riduzione laddove la donazione lede i diritti di un erede legittimo.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno sono proprietaria al 50 di un appartamento altro 50 mio fratello avendo vissuto lì ora ha dato mandato ad un agenzia che continua ad inviarci moduli per abbassare prezzo.appartamento è in Francia io vivo a Monza con mio fratello non ho più buoni rapporti lui ha dato esclusiva a questa agenzia che non trova clienti posso io fare qualcosa per recedere contratto grazie
Buongiorno,
il mandato all’agenzia, se siete comproprietari, deve essere conferito da questi ultimi.
In pratica, senza la sua firma non si vende.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve oggi ho portato mio figlioa gardaland da milano quindi fuori regione . Ho l obbligo di comunicare alla madre l uscita fuori regione ? Nonostante sia il wee and assegnato a me ?
Buongiorno,
l’onere di comunicare all’altro genitore i trasferimenti del minore dovrebbe essere sempre rispettato anche in assenza di apposita intesa sul punto nella separazione. Basta un Whatsapp: “Oggi porto nostro figlio a Gardaland”!
Cordiali saluti,
Marco Pola
Buonasera .sono di milano e scrivo per una situazione che però vive mio fratello .
Ha una figlia autistica che prende la pensione di invalidità ,se non erro ammonta a 500€ all incirca .
Mio fratello non è sposato ed ha preso un accordo (sbagliando) con la sua ex di versare ogni mese 350€…
Lui percepisce una media di stipendio di 1300€ mensili. Calcolando rata della macchina (finanziamento) la sua manutenzione e consumo , oltre al fabbisogno personale non riesce a pagare quella quota. Non lavora vicino casa quindi il consumo è abbastanza alto.
Con tutte queste spese non riesce a prendere una casa per se quindi come spesa per lui non è calcolata ( intendo un eventuale affitto) .mi chiedo. Lei percepisce uno stipendio piu alto di quello di nio fratello. Ha la 104 della bambina. Ha la pensione di invalidità della bambina e assegno unico.
Si puo avere una revisione del mantenimento abbassando la rata ?.
Ed eventualmente si può richiedere l affidamento paritario ,ovvero dividendo il mese 15gg collocata dalla madre e 15gg collocata dal padre , nonostante la problematica della bambina?
Ringrazio anticipatamente
Buongiorno,
tematiche da affrontare analizzando tutti i fatti con diligenza. Per il momento rilevo che la domanda di collocazione paritetica si può avanzare ma occorre valutare cosa è accaduto in passato (se per esempio della figlia si è sempre occupata la madre la strada è in salita).
La revisione dell’assegno è possibile ma non mi aspetterei una drastica riduzione dell’importo mensile in quanto il contributo al mantenimento è in ogni caso dovuto.
A presto,
Avv. Marco Pola
Tizio e Caia si separano. Dopo la separazione Caia inizia a lavorare. Caia muore e lascia 3 figli. Tizio ha diritto al TFR?
Buongiorno,
gli eredi, non solo Tizio ma anche i figli, hanno diritto al TFR che sarebbe spettato a Caia.
Cordiali saluti,
Marco Pola
Buongiorno. Sono una madre con due figli di 10 e 7 anni;io e il padre non siamo stati mai sposati.Abbiamo convisuto solo un anno prima di avere i figli,poi ognuno a casa sua,anche se abbiamo continuato frequentarci. Il primo figlio è stato affidato esclusivamente a me nel 2015 dal Tribunale di Monza,con il diritto di visita preso la mia abitazione due volte alla settimana da parte del padre.
Invece quando ho partorito il secondo figlio lui si trovava al suo paese d’origine e anche per il fatto che non si è mai interessato di questa gravidanza,il bambino l’ho riconosciuto solo io. Ulteriormente lui mi ha fatto causa per il riconoscimento del bambino,ma da li sono usciti fuori altri diversi problemi(conflitti tra di noi diciamo) e anche in seguito del CTU richiesto da lui,il secondo figlio è stato affidato agli assistenti sociali con collocamento preso la madre,cioè io.
Volevo chiedere se esistono possibilità che io potrei avere l’affidamento del mio figlio? Se è possibile fare ricorso dopo aver avuto questa sentenza o è una cosa praticamente impossibile cambiare qualcosa.
Tengo a precisare che non ho avuto nessun tipo di problemi fino adesso:droga,alcool ecc. Sono una madre lavoratrice e li ho cresciuti praticamente da sola perché lui non ha versato mai niente fino al momento in cui ha iniziato con questa causa di riconoscimento.Nel tempo ho fatto 7 querele in cui denunciavo minacce e violenze da parte sua ,ma sono state tutte archiviate. E niente di tutto ciò non è stato ritenuto importante nei confronti dei miei figli e nei miei confronti davanti ai psicologi, avvocati o giudice.
Vorrei capire se posso fare ancora qualcosa per la sentenza che ho ricevuto per mia figlia!
Grazie!!
Buongiorno,
due le strade:1) anzitutto, occorrebbe verificare se sono ancora pendenti i termini per fare appello; 2) se sono scaduti i termini per l’appello si può valutare un ricorso per la modifica delle condizioni che hanno determinato la collocazione della madre con la supervsione degli assistenti sociali. Occorre leggere i provvedimenti giudiziari.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Sono separato consensualmente da marzo del 2022, sto adempiendo ai miei obblighi stabiliti dal Tribunale, nonostante ciò la mia ex moglie mi ha messo i figli contro e specialmente con la figlia minore non ho più nessun tipo di rapporto, si rifiuta di parlarmi al telefono e non vuole più vedermi, cosa posso fare, sta diventando tutto molto pesante!
Buongiorno,
in sede giudiziale può essere chiesto di accertare e sanzionare il comportamento della madre inadempiente, sia con riferimento al mancato rispetto del criterio dell’accesso, sia con riguardo ad una eventuale sindrome da alienazione parentale. A questi accertamenti possono fare seguito anche provvedimenti più invasivi aventi ad oggetto nuova collocazione dei minori e revisione dell’affidamento.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Mi chiamo Giovanna, mio marito lavora in Svizzera, io vivo con mia figlia a Lissone,sono attualmente disoccupata, ho appena saputo che mio marito convive ed ha avuta una figlia da un altra in Svizzera, vorrei sapere se è legale .
Buongiorno,
si tratta di un tradimento connesso ad un legale affettivo/sentimentale formalizzato con il matrimonio, senza conseguenze penali.
Lei, da un punto di vista civilistico, ha il diritto di avviare una procedura di separazione con richiesta di addebito in ragione, per l’appunto, della relazione extraconiugale.
Se vuole approfondiamo.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (02.72022469)
Sono separato dalla mia compagna da circa 2 anni, con una bimba in comune, per motivi di lavoro miei solo i fine settimana Venerdi Sabato e Domenica è con me, da un pò di tempo sono senza casa e come abitazione temporanea uso il mio camper in attesa di trovare una nuova casa.
La mia excompagna mi ha detto che non me la lascierà piu tenere per la mia situazione abitativa, perchè pensa che nel Camper non ci sia riscaldamento ecc… negli anni precendenti non aveva nulla a che dire quando io e mia figlia partivamo per andare in montagna e dormire anche in inverno. Non so cosa sia cambiato sarà una ripicca nei miei confronti. Ma chiedo se posso ugualmente pretendere che la bimba stia con me, anche se vivo in Camper? grazie
Buongiorno,
immagino che lei viva in un camper perchè non ha le risorse per permettersi una abitazione. In quest’ultima ipotesi, si potrebbe sostenere, anche davanti ad un Giudice, che non ci sono altre soluzioni e che il rapporto padre/figlia debba essere preservato indipendentemente dalla soluzione abitativa.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno,
intendo separarmi dalla mia convivente con la quale ho un figlio ma non siamo sposati.
Viviamo in affitto ed il contratto è intestato ad entrambi.
Io sono proprietario di un appartamento vicino alla casa dove al momento viviamo affitto, lasciato vuoto intenzionalmente per evitare future pretese in caso di separazione.
Mi stavo chiedendo, dopo aver definito davanti ad un giudice gli accordi di mantenimento per il figlio, il contratto d’affitto rimane cointestato oppure subentrerà lei automaticamente? Se per qualsiasi motivo lei smettesse di pagare l’affitto (che sia valido o per ripicca) il proprietario potrebbe pretendere i soldi da me oppure è un problema solo di lei?
Tra 2 anni quando scadrà il contratto d’affitto, se il proprietario non intende rinnovarlo (cosa probabile visto che vuole vendere), lei potrà avanzare pretese sul mio appartamento nel quale tornerò ad abitare?
Visto l’aumento dei prezzi degli immobili e degli affitti a Milano, sarebbe impossibile riaffittarne un altro nella stessa zona (e oltretutto sono introvabili). Potrebbe usare il pretesto di non voler “traumatizzare” il figlio allontanandolo dai propri affetti (scuola e amici) per ottenere tra 2 anni l’assegnazione della casa di mia proprietà?
Grazie
Buongiorno,
l’articolo 6 della legge sull’equo canone [1] stabilisce, per il caso di separazione o divorzio della coppia sposata, che: se il giudice assegna la casa al coniuge non firmatario del contratto (che così ottiene il diritto di abitazione), il contratto stesso si trasferisce in capo a quest’ultimo, mentre l’altro viene liberato. Ciò succede quando la coppia ha figli minorenni, portatori di handicap o maggiorenni non ancora autosufficienti;
se il giudice non dispone nulla a riguardo del diritto di abitazione (il che avviene quando la coppia non ha figli minori o non autosufficienti), o in caso di separazione consensuale, il coniuge che continua ad abitare nell’appartamento succede nel contratto intestato all’ex solo se tra i due si è convenuto in tal senso. Quindi, è l’accordo tra marito e moglie che determina la voltura del contratto e non invece il provvedimento del giudice.
La norma appena citata, per quanto dettata con riferimento esclusivo alle coppie unite in matrimonio, è stata poi estesa dalla Corte Costituzionale anche alle coppie di conviventi (la cosiddetta «famiglia di fatto»). In questo caso, però, la Corte ha previsto la “successione” nel contratto di locazione nel solo caso in cui i due partner conviventi abbiano avuto figli. Ciò a prescindere dal fatto che la coppia abbia registrato la convivenza in Comune.
In buona sostanza, il giudice che stabilisca la collocazione dei figli minori o maggiorenni non autosufficienti in capo a un genitore, può stabilire il subingresso di questi nel contratto di affitto dell’appartamento in cui la coppia viveva in precedenza, benché sottoscritto solo dall’altro partner.
E’ quindi evidente una sentenza sul punto che non potrebbe invece essere raggiunto da un mero accordo tra i conviventi anche se formalizzato con ricorso congiunto da parte dei conviventi.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno,
circa 6 anni fa ho divorziato da mia moglie, dopo 5 anni di battaglia legale abbiamo raggiunto un accordo sulla vendita della casa e gli alimenti, ovvero avrei rinunciato alla mia parte della cifra restante dopo l’estinzione del mutuo, a condizione che fosse utilizzato per acquistare una casa per lei e i miei tre figli.
La casa, secondo l’accordo stipulato con i rispettivi avvocati e firmato da tutte le parti, avrebbe dovuto essere intestata ai miei figli, ma ho scoperto, da poco, che la casa è stata intesta alla mia exmoglie.
Mi sento ingannato e vorrei capire se a livello legale posso fare qualcosa per oppormi o riavere la cifra a cui ho rinunciato.
Considerando che non è stato rispettato l’accordo su cui si è basato il nostro divorzio, potrei impugnare la sentenza e mettere in discussione anche la cifra degli alimenti?
Attualmente vivo a Milano, la ringrazio per un parere.
Federico
Buongiorno,
quello che può contestare è l’inadempimento di Sua moglie con riferimento alle intese raggiunte in sede di separazione consensuale.
Agirei in giudizio per chiedere che un Giudice riassegni la proprietà della abitazione coniugale ai figli.
Occorre ovviamente leggere con attenzione quanto pattuito nelle condizioni della separazione per verificare se la predetta iniziativa è fondata.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve, Sn di Milano. La mia fidanzata ha una figlia, si è lasciata con il. Suo ex anno fa, lui dice di aver subito 1 adulterio, il contratto di casa è intesto a luia la residenza invece alla mia fidanzata e figlia. Ora lei procederà x vie legali xke lui nn vuole concedere la casa (contratto nn rinnovabile scade prossimo ottobre 2023, cosa rischia la mia comapgna! Lui minaccia me. X messaggi, offese posso querelare? Lui è stato già chiamato dalla polizia x molestie lì a casa con la sua ex.cosa mi. Consiglia?
Buongiorno,
se minaccia sporga denuncia.
La madre ha diritto di chiedere l’assegnazione della casa familiare laddove risulta e risulterà in giudizio collocataria prevalente della figlia.
In ogni caso consiglio di non trasferirsi altrove sino a quando un accordo non sarà formalizzato.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno,dopo 11 anni di convivenza e 5 di matrimonio mia figlia ha lasciato la sua compagna.Si stavano separado di comune accordo finché la compagna ha ventilato la richiesta di pagamento dell’affitto per gli 11 anni precedenti al matrimonio in quanto proprietaria della casa.Mia figlia per tutto il periodo della sua permanenza ha contribuito al vitto per entrambi.alla conduzione della casa come pagamento donna delle pulizie….facendo da mangiare….pagamento IMU…è via dicendo.Vorrei sapere per cortesia se la richiesta è legittima.Grazie
Buongiorno,
la richiesta mi sembra tardiva, non provata documentalmente e difficilmente proponibile in sede giudiziale.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Gentile Avvocato,
sono di Lodi e divorziato dal 2013 verso il mantenimento a mia moglie e figlio di 1000 euro al mese, in questi anni non ho corrisposto l’adeguamento istat, purtroppo la mia situazione economica è peggiorata, mio figlio lavora con contratti a termine e io non ho voluto tornare in tribunale per chiedere una revisione, ma adesso con l’inflazione alle stelle ho un grosso dubbio, premetto che la mia ex , per ora non mi ha chiesto l’adeguamento istat, ma non siamo in buoni rapporti e in futuro potrebbe farlo e volevo capire alcune punti fondamentali. Premessa la prescrizione quinquennale, ho capito che la mia exmoglie potrebbe chiedermi l’adeguamento arretrato dal 2017 ad oggi.
Non riesco a capire qual’è sarebbe la base di computo della rata al 2017, se sono prescritti i ratei e il relativo adeguamento istat dei 5 anni precedenti, la mia nuova base imponibile parte dal 2017 o rimane quella del 2013 cioè dell’anno del divorzio? L’ assegno di oggi deve essere essere adeguato dalla data di inizio della separazione / divorzio o (considerando la prescrizione) dal 2017?
la ringrazio per un chiarimento
Cordialmente
Enrico
Buongiorno,
ma se suo figlio lavora non comprendo perchè versa ancora un mantenimento per tale titolo.
Comunque l’aggiornamento ISTAT dal 2017 deve essere parametrato all’assegno rivalutato nel 2017 con le successive maggiorazioni.
Cordiali saluti,
Marco Pola
mi perdoni, ma non sono sicuro di aver capito, faccio un esempio pratico, se l’importo degli alimenti nel 2013 (data della sentenza di divorzio) era di 1000€, ipotizziamo che rivalutati al 2017 sarebbero dovuti essere 1100€, però avrò prescritti gli anni precedenti, quindi nel 2017 ripartirò da 1000€ o da 1100€ per il calcolo della rata dal 2017 ad oggi?
Buongiorno,
ripartirà da € 1.100,00.
Saluti,
Marco Pola
Salve avvocato.
Ho due bimbi di 10 e 14 anni abbiamo un bel rapporto. Ci veniamo 1 giorno a settimana e i week end alternati. Viviamo a 17 km di distanza…… loro mi hanno riferito che questo non basta più e che vorrebbero trascorrere un mese con me ed 1 con la mamma. Ho proposto questo alla mamma ma lei non è assolutamente d’accordo , io penso perché ha paura di perdere i 600 euro di mantenimento che verso ogni mese.. Inoltre miei figli mi hanno detto che ne hanno parlato con la mamma ma lei vestendosi da furba ha detto “andate quando volete”… cosa posso fare?? lei dice che per avere questo devo aspettare i 18 anni …
Buongiorno,
mi spiace. Il forum, come specificato, è riservato agli utenti di Milano, Monza, Pavia e Lodi.
Cordiali saluti,
Marco Pola
Buona sera , volevo un consiglio prima di intraprendere un azione legale.
Verso mantenimento per 1 figlio minore di 300€ più spese straordinarie il mio reddito e’1400€circa pago un affitto di 850€ mentre lei non lavora attualmente è vive con i genitori (non siamo sposati)adesso ha partorito la mia nuova compagna , volevo sapere se mi conviene richiedere L abbassamento del mantenimento oppure no , visto che anni fa il mio reddito era inferiore 1200€. E’giusta la cifra che verso? Oppure il giudice potrebbe aumentare? Visto che adesso lei non lavora nemmeno? Grazie
Buongiorno,
dalle poche informazioni ricevute, direi che non ci sono i presupposti per un abbassamento dell’assegno.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
La nascita di un nuovo figlio con un altra compagna? Non determina L abbassamento del mantenimento? Grazie
In linea di massima, non determina l’abbassamento.
Cordiali saluti,
Marco Pola
buongiorno,
sono in fase di separazione con 2 bambini di 5 e sette anni.
la casa è di proprietà di mia moglie ed io pago il mutuo di 800 euro al mese.
io percepisco uno stipendio netto di 3300 euro . mia moglie uno stipendio netto di 1400 euro.
in caso di divorzio , spetta a me pagare tutto la quota del mutuo ? o deve essere ripartita.
ringrazio
Buonasera,
avete formalizzato un contratto di mutuo che prevede il pagamento integrale da parte del padre ma intestazione della proprietà in capo alla madre ?
Se avete formalizzato due contratti con i seguenti contenuti mi permetto anche di chiedere se vi erano ragioni fiscali che vi hanno indotto a trovare una simile soluzione contrattuale.
Attendo riscontro al fine di permettermi di rispondere.
Cordiali saluti,
Marco Pola
Buongiorno.
Sono separato da 5 anni. In fase di separazione (consensuale), abbiamo stabilito 250 euro per il bambino, mutuo a metà e spese extra ed il bambino a settimane alterne più 4 ore a settimana. Dopo la separazione ci eravamo messi d’accordo che il mutuo lo avrei pagato io per evitare passaggi di soldi con bonifici inutili ed il bambino lo avrei tenuto dal venerdì alla domenica tutti i week end.
Adesso siamo in fase di divorzio, non consensuale. Io prendo pulite senza straordinari, circa 1600 euro al mese, lei 1100.
Le sue richieste sono di pagare 500 per il bambino, tutto il mutuo io (circa 550 euro, casa e mutuo cointestato, casa a lei affidata con un minore di 12 anni), metà delle spese condominiali.
Aggiungo che le mie condizioni non sono migliorate, le voci in busta paga non sono cambiate e per andare avanti devo fare gli straordinari che potrebbero togliermi da un momento all’altro, anzi, le mie condizioni sono gravate dai continui spostamenti perchè vivo a 80 km ed ho un affitto da pagare.
Minaccia adesso di farmela pagare in tribunale, non capisco davvero tutto questo odio.
Può andarmi davvero così male?
PS vuole dividere adesso anche le spese ordinarie.
Buongiorno,
se sua moglie non dimostra cosa è cambiato rispetto all’accordo di separazione non puà avanzare sostanziali richieste di modifica delle condizioni in occasione del divorzio.
Se la moglie, invece, ha perso il lavoro, oppure ha avuto concrete riduzioni del suo reddito, potrebbe avanzare una richiesta di modifica. Per essere più esaustivi occorre leggere gli atti con calma ovviamente.
A presto,
Marco Pola
Grazie Avv. Pola.
Ho un’altra domanda da farle per piacere.
Ma può ricattare di denunciarmi, anche se abbiamo preso accordi verbali per il pagamento del mutuo che coincide con l’assegno, al solo fine di evitare giri inutili di bonifici?
Può essere applicabile il 570 bis c.p., e cosa rischio realmente se riesco a dimostrare che i fatti sono davvero andati come dico io? difatti la conferma è il fatto che lei non mi abbia mai ridato la metà del mutuo.
La ringrazio in anticipo.
Buongiorno,
il contributo per il matenimento non può e non deve essere compensato.
Chi è onerato del pagamento deve eseguirlo.
Se ci sono restituzioni o impegni relativi al pagamento del mutuo li dovrete eseguire separatamente (senza compensazioni).
I fatti devono essere dimostrati. E denunciati, al fine di avere rilevanza penale. Per ora sono solo contestazioni.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno,
occorre valutare il superiore interesse del minore. Se è vero che la nuova convivenza o un nuovo matrimonio non fanno venire meno automaticamente il diritto di assegnazione è anche vero che il Giudice, laddove il Suo ex agirà in giudizio per chiedere la revoca dell’assegnazione, dovrà valutare attentamente la Vostra situazione. Ci sono due figli molto piccoli, quindi, ci sono buone speranze che il diritto di assegnazione non venga revocato.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (02.72022469)
Buongiorno Avvocato volevo sapere: se il mio ex marito non si vuole presentare al matrimonio solo per il piacere di rendermi le cose più difficili, gli si può mandare una mail? Con quale procedura consensuale si può procedere? Grazie
Buonasera,
non si vuole presentare al matrimonio ? voleva forse dire udienza per il divorzio ?
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve sono di Milano. La Mia ex moglie vive in casa in assegnazione in appartamento di mia proprietà. Con figlio minore di anni15. A breve si sposerà nuovamente.
Cosa accadrà con il diritto d abitazione… potrà essere revocato con nuove nozze? Ho letto che in ogni caso le scelte di vita personali di una madre non possono penalizzare i figli e che quindi se lei conserva la residenza con il figlio la casa rimarrebbe a lei assegnata nonostante le nuove nozze. Mi chiarite questo mio dubbio?…
Buongiorno,
occorre valutare caso per caso gli interessi superiori del minore.
Se è vero che il diritto di assegnazione della casa non viene meno, AUTOMATICAMENTE, con la nuova convivenza, è anche vero che si può cercare di convincere il Giudice che il venire meno dell’assegnazione della casa non sarebbe più un evento traumatico per un minore di anni 15.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno Avvocato. Non è la prima volta che scrivo qui. Chiedo gentilmente un aiuto.
Sono passati più di 2 anni che il nostro matrimonio è in crisi. Recentemente ho scoperto che c’è una videocamera nel nostro soggiorno. Potrebbe funzionare anche come stazione meteorologica ma è principalmente una videocamera. Mio figlio lo ha scoperto guardando il suo telefono e ha provato a dirmi due volte che mi guardavano ma lui ha bloccato mio figlio per dirmelo. Quindi sta anche facendo mentire nostro figlio che è popone. Ha negato di non sapere che è una videocamera (è un uomo molto intelligente e appassionato di tecnologia, quindi non è possibile). La sua storia su questo gadget non si sommava, era ovvio che stava mentendo. È illegale per un marito registrare una moglie in casa?
Buongiorno,
se lei non è d’accordo, si tratta di un illecito.
Cordiali saluti,
Marco Pola
Buongiorno
Vorrei separarmi da mio marito,perennemente è fuori casa non contribuisce né al d’atto economico né affettivo.
Siamo sposato con la comunione dei beni.ol mutuo lo pago sul mio conto personale. Ci sono possibilità di rivendicare la casa?
Grazie
Buongiorno,
se non ci sono figli e se lei non ha partecipato in quale modo all’acquisto, non ci sono ragioni, quanto meno da un punto di vista giuridico, per ottenere la proprietà ovvero l’assegnazione della casa.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buonasera,
convivo con la mia compagna nella sua casa con la quale ho un figlio.
Io lavoro, mentre lei da qualche mese ha perso il lavoro e non intende cercarsene un altro (scelta da me non condivisa).
Non siamo sposati ed in questo momento vorrei mettere fine alla convivenza.
Sono consapevole che non sono tenuto a mantenere lei ma solo mio figlio.
Però mi chiedo: il mantenimento del figlio deve ricadere per intero su di me?
Visto che lei non lavora, non dovrebbe essere suddiviso al 50% tra me i suoceri?
In giudizio sarebbe legittima una richiesta del genere?
Nel caso la risposta sia no, perché un padre disoccupato (che non è il mio caso) è comunque obbligato a pagare il mantenimento mentre una madre disoccupata è esonerata?
Grazie
Buongiorno,
la madre, se può lavorare, deve lavorare. I suoceri intervengono, con riferimento al mantenimento, solo in caso di evidente stato di bisogno. Se Lei lavora, non può chiamarli in causa. L’assegno di mantenimento verrà quantificato considerato tutte le circostanze compreso il fatto che Sua moglie non possa o non voglia lavorare.
Se avete una casa di proprietà e la madre, in giudizio, risulterà collocataria prevalentemente della minore vi è anche il rischio che la casa venga assegnata alla madre.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno,
compimenti vivissimi per il blog.
Scrivo per chiedere un parere. Convivo da qualche mese nella casa del mio compagno che ha comprato e ammobiliato a sue spese.
Mensilmente verso una quota al mio compagno per il pagamento delle utenze e della spesa.
Sono tenuta al pagamento delle spese condominiali e a pagare la metà di eventuali lavori di ristrutturazione o elettrodomestici da cambiare, visto che la casa non è di mia proprietà? in caso di risposta affermativa, potrei chiedere il rimborso delle spese sostenute in futuro?
grazie per un gentile riscontro.
Buongiorno,
non è obbligato. Dovete trovare una intesa per la gestione del Vostro menage familiare.
Io suggerisco un contributo fisso mensile non proporzionato alle spese di ristrutturazione o miglioria dell’abitazione se quest’ultima risulta intestata esclusivamente al Suo compagno.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno,
vivo in affitto in un appartamento con la mia compagna e nostro figlio.
Siccome abbiamo necessità di una casa più grande, i miei genitori sono disposti a comprarmene una pagata da loro.
Nel caso in cui in futuro dovessi separarmi, vorrei evitare l’assegnazione della casa alla mia compagna.
Stavo pensando di procedere in questo modo: la casa sarà intestata interamente ai miei genitori, loro mi faranno un contratto di comodato d’uso gratuito della durata di 6 mesi. Alla scadenza di ogni 6 mesi, mi faranno un nuovo contratto della stessa durata.
In questo modo, in caso di separazione e conseguente assegnazione della casa alla madre e al figlio, allo scadere dei 6 mesi lei sarebbe obbligata a lasciare la casa?
Ovviamente i miei genitori potrebbero dire che vorrebbero andare ad abitare in questa casa anche se poi non è vero.
Nel contratto che tipo di destinazione d’uso devo inserire per tutelarmi?
Esiste qualche cavillo legale che l’avvocato della ex potrebbe usare contro?
Grazie
Buongiorno,
l’escamotage da Lei proposto è già noto alle aule di Tribunale che, in presenza di minori e di necessità di separarsi, prevedono lo stesso l’assegnazione della casa familiare al genitore collocatario della prole anche nel caso di comodato da lei delineato.
Per altre ipotesi finalizzate ad evitare l’assegnazione della casa coniugale dovrebbe contattarmi via mail (marcopola@npassociati.com).
Cordiali saluti,
Marco Pola
Cordiali saluti,
Marco Pola
Buonasera, io e mio marito ci siamo separati consensualmente nel 2014; dal 2019 però siamo tornati a vivere insieme (abbiamo la residenza nella stessa casa). Possiamo annullare la separazione e tornare ad essere sposati? Figli maggiorenni e fuori casa. Grazie.
Buongiorno,
la nuova convivenza dei coniugi separati sotto lo stesso tetto con ripristino del legame affettivo, fa venire meno gli effetti della separazione. Consiglio di chiedere l’accertamento giudiziale di tale circostanza al fine di dorminre sonni tranquilli.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
buongiorno
sono divorziata con due figli maggiorenni, uno vive con me e una col padre.
volevo chidere se il genitore convivenete è obbligato a dare tempestive notizie sulla salute del figlio convivente, in caso di ricoveri in ps
grazie
Buongiorno,
rientra sicuramente tra i doveri dei genitori informarsi reciprocamente in caso di ricoveri ospedalieri della prole.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Sono agli arresti domiciliari, ho patteggiato una pena di 4 anni per rapina aggravata ,ma rischio una volta arrivati i definitivi di finire dentro .e poi ho trovato lavoro cosa devo fare, mi può dare una mano ,ho fatto 6 mesi in carcere adesso agli arresti da 3 mesi ,cosa posso fare per andare ha lavorare ,ho un contratto di lavoro
Buongiorno,
sono un civilista. Mi spiace.
Saluti,
Marco Pola
Buongiorno, purtroppo non vado più d’accordo con la mia compagna e voglio separarmi, abbiamo avuto due figli uno di 10 e 12 la casa è di mia proprietà e lei non produce reddito credo più che altro che non abbia voglia di produrlo visto che dopo numerosi tentativi di farla entrare nella azienda dove lavoro e stata lasciata a casa dopo tre settimane. Quali sono i passi da fare per allontanarla da casa e lasciare qui i ragazzi in modo che continuino a frequentare la scuola e gli amici. Grazie
Buongiorno,
l’assegnazione della casa coniugale (independentemente dal fatto se sia il padre o la madre il proprietario di quest’ultima) viene effettuata in favore del genitore che risulta ovvero che risulterà, collocatario prevalentemente della prole.
Trovare una intesa con Sua moglie è possibile ma occorre prima raccogliere maggiori informazioni.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (02.72022469).
Buongiorno,
la prassi comporta che il diritto di visita del genitore non collocatario dei figli venga esercitato andando a prendere e riportando i minori presso la casa del genitore collocatario, salvo diverse intese nell’accordo di separazione.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno, fino a poco tempo fa convivevo con il mio compagno con il quale ho un figlio di 18 anni nella casa di mia proprietà.
Dopo aver scoperto un mio tradimento passato se ne è andato via senza darmi nessun preavviso, sono tornata a casa dal lavoro e non l’ho più trovato.
Non so nemmeno dove sia andato ad abitare.
Prima di andarsene si è messo d’accordo con nostro figlio (senza prima dirmi nulla) per versargli un mantenimento ogni mese su un suo conto personale che gli ha fatto aprire, firmando una scrittura privata tra di loro.
Io vorrei che una parte di quei soldi mio figlio li girasse a me per le spese varie, lui invece si rifiuta e usa il denaro per le sue spese personali.
Sono riuscita a contattare telefonicamente il padre chiedendo di versare il mantenimento direttamente a me.
Lui si rifiuta categoricamente dicendo che gli obblighi li ha solo verso il figlio e che a me non deve nulla. Riguardo alla gestione di quel denaro dice che ci dobbiamo mettere d’accordo io e mio figlio e che non è un suo problema. Mi dice pure di fargli causa che tanto lui ha tutte le ricevute dei bonifici fatti, quindi ha assolto ai suoi obblighi e che sicuramente davanti al giudice il figlio farà richiesta per avere il mantenimento versato direttamente sul suo conto personale.
Se un figlio maggiorenne richiede il mantenimento diretto e la madre è contraria, in base a quali elementi prende la decisione il giudice?
Grazie
Buonasera,
se il figlio è maggiorenne ha diritto di chiedere il contributo al mantenimento diretto in suo favore.
I genitori hanno l’obbligo di mantenere il figlio se quest’ultimo è impegnato negli studi anche universitari.
In questo momento lei comunque ha il diritto di chiedere il contributo per il matenimento e se il figlio interverrà formalmente nel predetto giudizio, con un avvocato che difenda i suoi diritti, con richiesta di mantenimento diretto in suo favore, allora il Giudice sarà obbligato a privilegiare quest’ultimo tipo di pagamento.
Occorre però verificare che il contributo sia equo e proporzionato ai redditi dei genitori ed al precedente tenore di vita.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno,
sono divorziata da diversi anni e attualmente vivo nella casa di proprietà del mio ex marito a me assegnata con mio figlio.
L’ex marito invece vive in un monolocale in affitto.
Convivo da diversi anni con il mio attuale compagno.
Mio figlio ha un cattivo rapporto con lui e attualmente è peggiorato molto.
Mio figlio, che tra un mese diventerà maggiorenne, mi ha chiesto di mandare via di casa il mio compagno perché non lo vuole più viverci insieme.
Ovviamente io sono totalmente contraria.
Ora mio figlio mi sta ricattando dicendo che o mando via il mio compagno di casa oppure sceglierà di vivere con il padre e che quindi me ne dovrò andare pure io insieme a lui.
Il padre di mio figlio è d’accordo con lui in quanto non dovrebbe più pagare l’affitto.
Posso fare qualcosa per difendermi?
Buongiorno,
quando sarà maggiorenne il figlio potrà fare quelle che desidera ivi incluso scegliere di andare a vivere con il padre.
In questo caso verrà meno il diritto di assegnazione della casa familiare alla madre.
Tutto questo indipendentemente da eventuali ricatti del figlio come da Lei descritti.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno. Sono sposata da 4 anni e ho una bambina di due ma le cose non stanno andando bene, io vorrei tornare al mio paese natio e non più vivere a 120km dai miei affetti ma mio marito non vuole. Se ci separassimo io potrei andare a vivere là con la bimba e il papà vederla nei fine settimana? Anche i suoi genitori e parenti risiedono in quel paese. Grazie per l’attenzione e cordiali saluti.
Buonasera,
sarebbe meglio costruire un accordo che preveda il trasferimento della madre con i figli.
In difetto di accordo il Giudice decidera valutando prioritariamente l’interesse dei minori.
Faccio un esempio: se i minori sono adolescenti con radicati rapporti amicali a Milano e con percorsi scolastici in corso, il Giudice potrebbe anche valutare che sia loro interesse restare a Milano. Nessun Giudice, tuttavia, potrà vietarle di trasferirsi a 120 km di distanza ma la sua decisione potrebbe avere conseguenze sulla collocazione dei minori presso uno o l’altro genitore.
Se lo desidera possiamo approfondire con calma. In pratica occorre convincere il Giudice che il trasferimento è la migliore soluzione non solo per lei ma anche per i suoi figli sostenendo che il padre (per esempio) non avrebbe il tempo per dedicarsi al loro accudimento in caso di collocazione dei minori presso di lui.
Cambierebbe non di poco gli equilibri sopra indicati un’offerta di lavoro per la madre nel luogo dove lei si vuole trasferire …
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno Avvocato,
scrivo da Milano. Mi sto separando, non sono spostata, e ho una figlia di 9 anni. dopo 2 lunghi anni da separati in casa, e dopo aver saputo che lui aveva già un altra relazione, abbiamo fatto mediazione non siamo arrivati ad un accordo. Andremo in giudizio. lui mi continua a pressare dicendomi che non vuole la Giudiziale e che mi conviene accettare la sua proposta (la casa è di sua proprietà) e lui continua a dirmi che i giudici negli ultimi anni danno la casa ai papà e anche il collocamento e che da settembre le cose cambieranno dice che avrà più flessibilità lavorativa e ce andrà 2 volte la settimana a prendere la figlia…..). Ho ricevuto l’atto con scritto cose inventate sulla sua flessibilità di orario e che si occupa della bambina equamente a me…..falso ( io sono libera professionista dal 2021 ( prima ero assunta a tempo indeterminato, ma con il COVID nel 2020 l’azienda per cui lavoravo ha chiuso) lavoro da casa prendo Euro 1400 per 12 mesi circa, negli ultimi 2 anni mi sono occupata io nel portare e prendere alle 16,30 tutti i giorni la bambina e portarla allo sport in settimana. lui è un dipendente con orario fisso prende Euro 2000 x 13 mesi ). le spese alimentari le abbiamo sempre divise a metà, poi lui si è occupato delle spese della casa e io delle 2 auto e dei vestiario e altro della bambina da quando è nata. Adesso io Non voglio fare la guerra, io sono convinta che lui mi stia trattando così perchè spinto dalla fretta della sua compagna, e mi sta trattando male. mi ha sempre voluto “sbattere” mi passi il termine, fuori casa non vede l’ora…… io mi chiedo, fa differenza agli occhi di un giudice chi portai n giudizio la parte?, quanto conta sapere che lui aveva un altra relazione prima di lasciarmi che mi ha nascosto e negato….per 1 anno? ho delle prove di sms rubati di nascosto, posso presentarli o servono a poco? quello che lui chiede è la casa il collocamento prevalente presso di lui e affidamento condiviso. Io ovviamente soffro ancora questa separazione, e sto subendo da 3 anni le sue scelte: i fine settimana alternati e da subito tutti i mercoledì notte esce e trona il gioved’ mattina alle 7,30 per svegliare la figlia, pensando che non si accorga che esce….. Io ripeto non voglio fare la guerra, vorrei solo avere la casa per 5 anni, la fine delle medie e il 60% della figlia per poi dopo arrivare al 50% e trovare una soluzione alternativa dove andare a vivere. Milano sta diventando sempre più cara. Grazie per la vostra attenzione
Buonasera,
molto difficile che lei venga sbattuta fuori di casa, se il Vostro pregresso in ambito familiare è caratterizzato da un accudimento prevalente dei figli da parte della madre.
Mi scusi la sintesi ma io fossi in lei continuerei a combattere anche davanti al Gidice per chiedere l’assegnazione della casa familiare.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Vi vorrei chiedere un parere se posso.
sono papa di un figlio di 8 anni, tre anni fa mia moglie mi aveva chiesto la separazione (ed ero uscito di casa 1 anno e mezzo) all epoca eravo in affitto, poi mi ha chiesto di tornare mi ha fatto ritiriare la separazione firmare un mutuo e ristrutturare un appartamento, ora dp due anni perche si e di nuovo accorta di nn amarmi piu mi ha chiesto di nuovo la separazione , 300 euro al mese per il figlio e vuole tenersi l appartamento . Lei prende 1200 io 2000 euro al mese. Puo farlo ? Conviene giudiziale? Grazie
Buongiorno,
se ci sono dei figli il genitore collocatario prevalentemente dei figli ha diritto di chiedere l’assegnazione della casa coniugale sino al raggiungimento dell’autosufficienza economica dei figli.
A mio avviso non conviene una giudiziale salvo il fatto che in causa potrebbe sostenere che l’assegno per il mantenimento debba essere ridotto in ragione del fatto che lei dovrà continuare a pagare un mutuo nonchè un affito per la sua nuova abitazione.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno,
Sono una madre separata (non ci siamo mai sposati) e ho una bambina di 7 anni disabile.
Quest’estate il padre l’ha portata al mare e dopo una settimana mi comunica che ha avuto un’infezione al mignolo del piede (ci tengo a precisare che la bambina non ha la sensibilità in quella zona e di conseguenza non si lamenta).
Vorrei capire se giuridicamente il genitore è obbligato a comunicare tempestivamente sullo stato di saluto del figlio ed eventualmente se c’è un illecito.
Grazie
Buongiorno Chiara,
dipende tutto dalla gravità della patologia accusata da Sua figlia. Se il padre ha curato adeguatamente la figlia e non ha ritenuto l’infezione di tale gravità da dovere avvisare la madre potrebbe anche non essere sanzionato il comportamento di quest’ultimo. La procedura è quella prevista dall’art. 709 ter cod. proc. civ. per chiedere di sanzionare il comportamento del genitore inadempiente.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno,
In data 24 il padre mi segnalava che la ferita sanguinava, gli chiesi una foto e in seguito la portai subito al pronto soccorso e il dermatologo ha refertato un’ulcera, tra l’altro non al mignolo come segnalato dal padre ma alla pianta del piede. Le ho somministrato l’antibiotico per 7 gg ed eseguo la medicazione alla ferita una volta al giorno. Le medicazioni effettuate dal padre si limitavano alla connettivina ma mi sembra evidente che la situazione non è andata a migliorare ma a peggiorare. Cordiali saluti
Buonasera,
se vuole fare un’istanza al Giudice per sanzionare il comportamento del padre con apposita iniziativa giudiziaria sono a disposizione. Vale il vecchio adagio se il gioco vale la candela. Per un giudizio ci sono spese da affrontare e occorrebbe anche che un medico documentasse con propria relazione la tardività e l’inadeguatezza perchè nè io, nè lei e, tanto meno, un Giudice, avremmo le competenze per valutare tali ultime circostanze.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve avvocato mia madre 4 anni fa ha abbandonato la casa lasciando lì me e mia sorella ormai maggiorenni. Abbiamo una terza sorella più grande di noi, che ha rapporti con mia madre e che attualmente si è trasferita in quella casa perché ha dovuto lasciare la casa in affitto che la proprietaria ha venduto. In quella casa c’è la Mobilia che quando è stata acquistata il prestito è stato fatto a nome mio quindi tutti i bollettini sono a nome mio ovviamente la metà di quella cifra l’ho pagata anche io! Ora a me servirebbe. mia madre e mia sorella potrebbero opporsi a questo?
Buongiorno,
può agire in giudizio per chiedere la restituzine del mobilio di sua proprietà ovvero degli importi che lei ha speso per i predetti arredi.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve,
Sono madre di 2 minori e in fase di separazione. Da tempo il rapporto nn va e da qualche mese ho intrapreso una relazione con un’altra donna.moo marito 2 gg fa è arrivato a casa con una lettera di separazione consensuale ma ha preso a mia insaputa i bambini portandoli dai suoi e indicando nella lettera che si trstta di una vacanza per qualche settimana. Può farlo? Io cosa rischio? Potrei perdere l’affidamento dei bambini ? Lui nn permette adesso che io stia sola con i piccoli, solo in sua presenza
Buongiorno,
ritengo che lei abbia bisogno dell’assistenza di un avvocato.
Se lei è bravo genitore non rischia di perdere l’affidamento.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno, sono divorziata da circa un anno con due figli. In vista di un imminente viaggio all’estero ho richiesto al padre di consegnare alla figlia la carta d’identità, ma essendo in vacanza ed avendola lasciata a casa, lui si rifiuta di rientrare appositamente e di riconsegnarmela. Come posso agire per ottenere il documento? Può rifiutarsi di consegnermelo?
Grazie
Buongiorno,
può fare una istanza al Giudice per chiedere l’autorizzazione all’espatrio.
Prima dell’istanza fare una richiesta formale per iscritto tramite avvocato al Suo ex.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno, Il mio quasi ex Marito per tentare di ottenere che il divorzio avesse come foto di competenza la sua residenza ( é tornato dai genitori, mi ha iscritta all AIRE senza mio consenso.
Noi lavoriamo per aziende tedesche ma io vivo 6 mesi l anno in Italia.
Se ora tolgo l iscrizione all AIRE posso richiedere che il Foro competenze sia la mia città ( Torino) e non la sua ( Roma)?
Non dovrebbe esser sempre la città del convenuto?
Grazie
Buongiorno,
avete dei figli ?
se la riposta è positiva la competenza si radica dove è ubicata la residenza abituale dei figli.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve avvocato ,
Mi ritrovo in una situazione a dir poco pessima:convivo da 5 anni , abbiamo una bimba di 14 mesi , quando la bimba aveva solo un mese ci siamo trasferiti nella casa che abbiamo comprato (mutuo cointestato) ed è da quando ci siamo trasferiti che litighiamo sempre:anzi lui litiga con me sempre..cerca sempre un motivo anche banale per litigare dice sempre che sono superficiale,che sono sbadata,che sono depressa,che ogni volta io lo porto sempre ad arrabbiarsi ,che ogni volta che entra in questa casa soffre perché dice che pensa che con me non può avere futuro perché mi trova disinteressata ai suoi discorsi e a tutto quello che dice lui .mi accusa del fatto che io non segua i suoi consigli riguardanti nostra figlia:nell ultima settimana la.bimba piange perché nonnvuole mangiare.. da mamma ovviamente era normale che anche la sera dopo le preparo la cena ma lui dice che al.posto di buttar tutto le devo fare il biberon ma perché?cmq questo è solo uno dei motivi futili per cui lui inizia i litigi . Alza la voce sia che io gli rispondo (in questo caso dice che io mi devo statr zitta )sia che non gli rispondo (dice che sono maleducata e che io proprio lo ignoro e che non mi interessa nulla di lui ).dopo ogni litigi silenzio totale anche per una settimana intera . Tutto ciò devastante . Non considera nemmeno la bimba . Arriva da lavoro e sale in camera come se non esistessimo. La sera io mangio com la bimba e lui quando finiamonnoi mangia lui . Non riesco a descrivere quello che provo.
Entrambi lavoriamo..facciamo giornata e la bimba frequenta il nido . Non sono felice davvero. Casa cointestata . Io vorrei andare via con la bimba proprio perché la situazione è molto pesante. Psicologicamente sono distrutta. Sono distratta sempre perché è lui che mi porta a questo. Mi dice sempre che non sono buona a niente .
Gli ho detto che voglio andare dai miei genitori per qualche settimana che vivono in sicilia .(noi viviamo a lodi )ma lui mi dice che non vado da nessuna parte con la bimba se non gli porto un documento che attesti che io posso portare la bimba via anche senza il suo consenso . È così?devo davvero fare questo?
Grazie in anticipo per la sua risposta
Buonasera,
non vada dai suoi genitori: non farebbe altro che assecondare i desideri di suo marito in questo modo.
Mantenga radicata la residenza di sua figlia (sia di fatto che a livello anagrafico) presso la casa familiare.
Prensti ricorso per la regolamentazione dei figli nati fuori dal matrimonio avanzando richiesta di assegnazione della casa familiare, collocazione prevalente della figlia presso la madre e mantenimento della figlia.
Questi sono i suoi diritti.
Se vuole approfondiamo.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno, Sono divorziata dal mese di marzo con divorzio consensuale. mi sono stati affidati tre figli e la casa coniugale, Sulla quale grava un mutuo per i prossimi 10 anni che io e il mio ex marito abbiamo sempre pagato e stiamo ancora pagando a metà per ciascuno.nel mese di giugno ho provveduto a comunicare il mio ex marito che a breve mi risposerò dopo una relazione che dura da anni e di cui lui era già a conoscenza .i miei figli conoscono ovviamente il futuro marito e da qualche tempo già conviviamo felicemente.dopo due mesi dalla comunicazione il mio ex marito ha cominciato a infastidirmi con degli atteggiamenti estremamente arroganti e maleducati, l’ultimo dei quali è stato pochi giorni fa quando si è presentato senza alcun invito a casa mia pretendendo di salire e facendomi l’ennesima piazzata usando toni intimidatori e mandandomi a quel paese in presenza dei miei figli.La vera questione però è un’altra continua a infastidirmi chiedendomi degli accordi sulla casa in cui abito perché a detta sua non è dignitoso che io vi abiti con una persona che non sia lui , in un immobile che per metà paga anche lui.ovviamente ho tentato di spiegargli che l’immobile mi è stato assegnato perché ci abito con tre figli che tra parentesi mantengo praticamente in toto io con il mio nuovo compagno.ho provato a spiegargli che questa casa sarà sempre per metà sua e che domani quando i ragazzi saranno grandi se decideremo di venderla avrà la metà della sua quota ma lui insiste nel dire che dobbiamo trovare un accordo adesso e che se non lo faremo continuerà a telefonarmi e a venirmi a disturbare.io so di non avere alcun obbligo in questo senso perché la casa come ripeto è stata assegnata a me e perché io e il mio compagno ci occupiamo delle spese condominiali e di tutto ciò che riguarda l’appartamento senza chiaramente gravare in alcun modo su di lui.vi chiedo però se è possibile che io in qualche modo blocchi questi atteggiamenti arroganti e fastidiosi e se il mio ex marito ha qualche appiglio legale per cercare di sottrarmi l’assegnazione della casa magari facendo leva sul fatto che ho contratto nuovo matrimonio. Questi atteggiamenti mi disturbano molto ma soprattutto non tollero più di essere disturbata dopo che il signore ha firmato liberamente degli accordi di divorzio e ora pretende che io liquidi la sua parte e mi accolli il mutuo. Potessi farlo! L’operazione per me è troppo onerosa. grazie buona giornata
Buongiorno,
c’è un acceso dibattito giurisprudenziale e dottrinale avente ad oggetto le risposte ai suoi quesiti.
In questa
Buongiorno,
c’è un acceso dibattito giurisprudenziale e dottrinale avente ad oggetto le risposte ai suoi quesiti.
In questa sede mi limito ad osservare che sSecondo l’art. 337-sexies cod. civ., primo comma, terza parte, il diritto al godimento della casa familiare viene meno nel caso che l’assegnatario non abiti o cessi di abitare stabilmente nella casa familiare o conviva more uxorio o contragga nuovo matrimonio58. Con riferimento alle suddette
quattro ipotesi al verificarsi delle quali la legge (mediante una interpretazione letterale della stessa)
sembra prevedere una automatica cessazione dell’assegnazione della casa familiare, è intervenuta la sentenza della Corte Costituzionale n. 308 del 2008 che si è pronunciata relativamente alle ultime due ipotesi (convivenza more uxorio o nuovo matrimonio) affermando che la norma va interpretata alla luce del criterio dell’interesse dei figli, cosicché, anche al verificarsi di queste due ipotesi, ben può il giudice ritenere di non revocare l’assegnazione della casa familiare. Può non deve. Quindi, in estrema sintesi, il diritto all’assegnazione della casa coniugla potrebbe essere rimesso in discussione dopo il suo nuovo matrimonio.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve vorrei un vostro parere sono separato con affido congiunto, mese di agosto da dividere 15 giorni ciascuno con il figlio (13 anni) ……. Primi 15 con la madre, ma senza andare da nessuna parte (provincia di Monza)……. io invece ho la possibilità di partire per il mare dal 10 fino al 31…..ovviamente mio figlio vorrebbe partire con me anticipatamente ( e non aspettare il 16)…..ovviamente la madre si oppone….. La volontà del figlio conta qualcosa o non posso fare altro che accettare l ostinazione della madre??
Buonasera,
mi spiace del ritardo con cui rispondo alla sua richiesta che mi era “sfuggita”. I provvedimenti giudizari vanno rispettati. Se non rispecchiano le esigenze del figlio si può provare a modificarli con apposita istanza sempre da rivolgere al Giudice.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buonasera 3 anni fa ho fatto richiesta dell’ assegno di mantenimento x nostro figlio, dopo 5 anni che non dava nulla( ho tentennato credendo alle sue false scuse) ho fatto richiesta anche degli arretrati x questi 5 anni ma non mi sono stati concessi in quanto serviva una sentenza a parte, a detta del giudice.
Cosa devo fare x ottenere gli arretrati?
Inoltre da 5 mesi non paga i 250€ stabiliti, come posso procedere.
Grazie x il tempo che mi dedicherete.
Buonasera,
precetto, pignoramento e denuncia penale.
Questi i rimedi in caso di mancato pagamento del mantenimento del minore.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno sono da 15 anni insieme a mio convivente italiano abbiamo sempre condiviso le spese e non ho ricevuto regali anno scorso ho fatto un prestito dal mio compagno e mi ha accordato un prestito ogni mese io ho rispettato i nostri accordi ma adesso dopo un litigio luì richiede i soldi e minaccia mio figlio il prestito e stato fatto a me io posso dare tutto indietro ma non voglio gli accordi erano di 400€al mese.Mi sono sempre presa cura di lui e non mi aspettavo questo.A che cosa vado incontro se rifiuto di dare tutti i soldi subito?
Gentile Signora,
il mio suggerimento è quello di agire in giudizio con ricorso per la regolamentazione dei figli nati fuori dal matrimonio.
Prima di tutto deve essere riconosciuto il mantenimento per suo figlio.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno, mio figlio si sta separando dalla moglie, che ha abbandonato il tetto coniugale per un altro compagno. Hanno una bambina di 5 anni, che in orari lavorativi è sempre stata curata dai nonni paterni. La separazione è ancora agli inizi delle trattative. La bambina verrebbe affidata al papà. Lei adesso vorrebbe portare la bambina con lei qualche giorno. Lontano da casa e con un’altra persona estranea in casa. È possibile questo? È libera di farlo O ci vuole il permesso del papà, anche se gli atti della separazione non sono ancora conclusi? Grazie
Buongiorno,
immagino che ci siano dei provvedimenti provvisori del Giudice e occorrerebbe verificarli.
Allo stato attuale, comunque, padre e madre conservano i propri diritti di genitori e immagino li conserveranno anche in futuro (un tradimento non fa venire meno la responsabilità genitoriale di padre e madre). Compreso il diritto di stare in compagnia con i figli senza, tuttavia, turbare la loro serena crescita. Per esempio, è sconsigliabile presentare al figlio partner occasionali. Lo stesso non si può affermare laddove la relazione affettiva con il nuovo partner sia consolidata nel tempo.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buonasera avvocato,
Io e la mia compagna (non siamo spostati) conviviamo e abbiamo una bambina di 3 anni.
Stiamo procedendo con separazione consensuale. Io ho un reddito mensile netto di 2500€, lei ha un part-time da 800€ netti al mese.
Finora ho sostenuto io le spese per asilo, piscina, centri estivi, abbigliamento, giochi. Non abbiamo la casa di proprietà ma siamo attualmente in affitto.
La mia compagna andrebbe a vivere da sua madre con mia figlia e ipotizziamo di accordarci con un affidamento di 4 giorno alla settimana con la mia compagna e 3 giorni con me nell’attuale casa con affitto da 650€ al mese più spese condominiali si circa 2000€ all’anno.
Non abbiamo alcuna priorità in comune.
Potrebbe essere adeguato un assegno di mantenimento da parte mia per mia figlia di circa 500€ mensili? Cosa potrebbe chiedermi?
Grazie mille
Buongiorno,
davanti ad un Giudice rischia un assegno per un importo anche sensibilmente più alto.
Il tutto dipende anche da come suddividerete le spese straordinarie (mediche, scolastiche, ricreative).
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buonasera,
Io e mia moglie siamo sposati da 15 anni con un figlio di 5. Lei vorrebbe la separazione.
Siamo in separazione dei beni e lei è proprietaria della casa coniugale senza mutuo. Ha sempre fatto la casalinga in quanto di famiglia benestante. Io ho un lavoro dipendente con stipendio fisso + variabile senza nessun tipo di altra liquidità o immobili.
Il mantenimento verrà calcolato solo sulla parte fissa dello stipendio o anche su quella variabile?
Visto che Lei ha un immobile potrebbe essere che il mantenimento sarà il contrario? Ossia che lei lo debba dare a me?
Grazie.
Buongiorno Luca,
il mantenimento verrà proporzionato al reddito ed al patrimonio dei coniugi. Con riferimento al reddito, il documento che si allega al giudizio è un CUD oppure la dichiarazione dei redditi (quindi, comprensivo del variabile).
Il mantenimento per il figlio dovrà essere versato dal genitore che non risulterà collocatario prevalentemente di quest’ultimo, in favore dell’altro genitore. Ovviamete occorrerebbe mettere in evidenza la migliore situazione patrimoniale di sua moglie per cercare di contenere l’entità dell’assegno di mantenimento e sempre che non sia il padre ad occuparsi prevalentemente del figlio.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Cordiali saluti
Buonasera, vorrei sapere come chiedere il riproporzionamento del mantenimento dei figli.
Ho una figlia di 7 anni, il papà versa un mantenimento minimo. Non ho mai richiesto il riproporzionamento e so che si dovrebbe fare ogni anno. Posso richiederlo direttamente senza passare per avvocati?
Grazie mille
Gentile Signora,
se sta parlando dell’aggiornamento ISTAT, Lei ha diritto di chiederlo ogni anno.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buonasera, siamo due conviventi con 2 figli minorenni che abbiamo deciso di lasciarci. Abitiamo a milano ed essendo comunque in buone rapporti abbiamo trovato un accordo su tutto. Io ho comprato la metà della casa in cui risiediamo e lui con i soldi che ha preso si è comprato una casa per conto suo dove andrà a vivere a gennaio. Siamo d’accordo sul mantenimento e la gestione figli ma credo che comunque, soprattuto ai fine isee, sia necessario un documento legale che certifichi la separazione. Possiamo farlo adesso o dobbiamo comunque aspettare che lui cambi residenza a gennaio? Grazie per la risposta
Buongiorno,
ai fini isee, serve solo che gli ex conviventi non risultino più con la medesima residenza anagrafica.
Ai fine della formalizzazione delle Vostre intese (sull’affidamento, sul collocamento dei minori, sul diritto di visita, sul contributo al mantenimento per i figli) potete presentare in Tribunale un ricorso congiunto per la regolamentazione dei figli nati fuori del matrimonio. Servono due avvocati, uno per parte.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (02.72022469)
Buongiorno,
Scrivo dalla provincia di Monza Brianza. Mio padre ha un’appartamento di proprietà che in questo momento è in affitto con un contratto di affitto 4+4 ( con scadenza nel 2025) . L’affittuaria, paga il mese, ma non con eccellente regolarità, diciamo che possono passare anche 2 mesi e mezzo prima del pagamento degli arretrati. Ma, a prescindere da questa situazione, in questo momento ne avremmo bisogno per poter dare un alloggio alla badante di mia mamma, che in questo momento è praticamente disabile e assistita durante tutto il giorno.
La badante è assunta con regolare contratto di lavoro, ha la residenza qui in casa ma avremmo piacere che anche lei possa avere uno spazio suo per poter vivere con la sua famiglia quando non lavora con mia mamma.
Chiedo cortesemente se esistano delle possibilità a livello legale di intercedere facendo decadere il contratto di affitto con anticipo.
Ringrazio in anticipo ,
Cordiali Saluti
Dott.ssa Micaela Placentino
Buongiorno,
il locatore può dare disdetta per finita locazione, tramite una comunicazione scritta a mezzo raccomandata o PEC al conduttore da inviare almeno 6 mesi prima della scadenza del contratto se si tratta di beni immobili ad uso abitativo ma devono sussistere ragioni prestabilite: quando il locatore intenda destinare l’immobile ad uso abitativo, commerciale, artigianale o professionale proprio ovvero del coniuge, dei figli o dei parenti entro il secondo grado;quando intenda destinare l’immobile all’esercizio di attività dirette a perseguire finalità pubbliche, sociali, mutualistiche, cooperative, assistenziali, culturali o di culto (il locatore deve essere persona giuridica società o ente pubblico e deve offrire al conduttore altro immobile idoneo di cui abbia la piena disponibilità); quando il conduttore abbia la piena disponibilità di un alloggio libero e idoneo nello stesso Comune; quando l’immobile sia compreso in un edificio gravemente danneggiato che deve essere ricostruito (o deve esserne assicurata la stabilità) e la permanenza del conduttore è di ostacolo allo svolgimento dei lavori, ovvero quando lo stabile debba essere integralmente ristrutturato, demolito o trasformato e si renda quindi necessario, per ragioni tecniche, lo sgombero dell’immobile; se il conduttore senza giustificato motivo non occupa continuativamente l’immobile locato; quando il locatore intenda vendere l’immobile a terzi e non abbia la proprietà di altri immobili ad uso abitativo tranne quello adibito a propria abitazione (in tal caso il conduttore ha il diritto di prelazione).
Temo, quindi, che l’ipotesi da Lei esposta non possa includersi nelle suindicate ragioni.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buonasera sono legalmente separata ma convivo con il mio ex e i tre figli sotto lo stesso tetto chiedo se io neI giorni in cui i figli devono stare con il padre posso allontanarmi da casa esenza rendere conto di dove vado grazie mille per la risposta.
Buongiorno,
con la separazione è stato stabilito che marito e moglie possono convivere nella stessa abitazione ?
Faccio questa domanda perchè con la ripresa della convivenza vi è il rischio che quest’ultima possa considerarsi riconciliazione facendo venire meno gli effetti della separazione.
Sul punto la cassazione ha enunciato che per provare la riconciliazione tra coniugi separati, non è sufficiente che i medesimi abbiano ripristinato la convivenza a scopo sperimentale e provvisorio, essendo invece necessaria la ripresa dei rapporti materiali e spirituali, caratteristici della vita coniugale.
Se siamo in quest’ultima situazione (convivenza senza ripresa dei materiali e spirituali tra i coniugi), quando i figli devono restare in compagnia del padre, lei può fare quello che desidera senza necessità di rendere conto a nessuno dei suoi spostamenti.
Cordiali saluti,
Marco Pola
Buongiorno, sono residente a Milano e mi sono sposata a Milano. È possibile chiedere la separazione consensuale in altro comune della lombardia?
Grazie
Buongiorno,
se lei si riferisce alla procedura di separazione in Comune senza l’assistenza di legali, deve rivolgersi nel comune dove avete la residenza oppure nel comune dove è stato celebrato il matrimonio. Non è possibile la seprazione presso il Comune di residenza se esistono figli non autosufficienti da un punto di vista economico e non si possono, con tale procedura, effettuare disposizioni patrimoniali tra i coniugi.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongriono sono genitore convivente (non sposato) padre di tre figli della provincia di Monza, che sta vivendo una situazione di crisi con l’attuale compagna.
La mia compagna non lavora. Fino ad oggi ho proveduto io alle spese della famiglia in larga parte e lei percepisce tramite un affitto una somma mensile (circa 1000€ non dichiarata)
La casa (con ancora mutuo in corso) è intestata a me ma con mutuo cointestato.
Premesso che le condizioni lavorative mi permettono di poter seguire i figli regolarmente in misure uguale alla madre (cosa che desiderei) che scenari possono dilenearsi (partendo dal presupposto che la casa probabilmente verrà assegnatra a lei)?
mi saranno chiesti solamente gli assegni mantenimento per i figli o dovrò corrispondere anche alla madre (premesso che è perfettamente in grado di trovare un lavoro) e il mutuo sarebbe da suddividere tra le parti o dovrei continuare a pagare in toto pur non abitando nella casa?
Buongiorno,
non esistono obblighi di mantenimento in favore dell’ex convivente. Al massimo gli alimenti connessi ad una grave situaizone di indigenza economica che non mi sembra sussistere nel caso di specie.
Sussistono, invece, come già a Sua conoscenza, obblighi di mantenimento in favore dei figli.
Nel caso che ci ha rappresentato sembra suggeribile impostare un’eventuale trattativa avanzando richiesta di collocamento paritetitco (50 e 50) dei figli anche al fine di ridurre sensibilmente gli obblighi di mantenimento.
La madre, molto probabilmente, avanzerà richiesta di collocamento prevalente dei figli presso di sè con conseguente richiesta di assegnazione della casa familiare. Se il mutuo è cointesato è improbabile se non addirittura impossibile che la banca rinuncia alla solidarietà passiva in capo ai conviventi anche dopo la procedura di regolamentazione dei figli nati fuori dal matrimonio.
Nella maggior parte dei casi, il coniuge con il reddito più alto può scegliere di pagare per intero la rata del mutuo e detrarre tale spesa dall’assegno di mantenimento dovuto a favore dell’ex coniuge. Tale decisione deve essere espressamente menzionata all’interno dell’accordo consensuale di separazione.
Se lo desidera, possiamo approfondire insieme.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola (02.72022469 – 349.8197797)
Buonasera,
facciamo un ipotesi che una coppia decida di andare a convivere nella casa di lui, che é l’unico proprietario.
Lei ha già un figlio nato da una precedente relazione, che andrà a vivere insieme alla coppia.
Nel caso di una futura separazione lei potrà chiedere l’assegnazione della casa anche se il figlio non é del compagno?
Buongiorno,
se la decisione venisse rimessa ad un Giudice è assai probabile che un Giudice conceda un congruo termine alla madre ed al figlio per trovare una nuova abitazione ma la Cassazione, in tema di assegnazione della casa familiare, ha escluso il diritto all’assegnazione al coniuge convivente con un figlio minore che non sia figlio anche dell’altro coniuge (Cass. Civ. sez. I, 2 ottobre 2007 n. 20688).
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buona sera
Io scrivevo perché volvevo sapere gentilmente come comportarmi
Il mio compagno ha avuto una figlia circa 9 anni fa in fino a due anni fa ha sempre dato il mantenimento da due anni a questa parte non ha avuto un lavoro fisso ne un reddito stabile fino ad ora che si ta recuperando nel frattempo noi abbiamo avuto una bimba che attualmente ha un anno
Ora la madre di sua figli ha interpellato gli avvocati perché vuole percepire il suo assegno per la figlia
Sapreste dirmi a quanto ammonterebbe
Noi attualmente stiamo abitando con un nostro patente dove condividiamo la casa e diamo 500€ più spese di luce e gas per la casa però tra poco dovremmo cambiare casa e prendercene una tutta per noi che ammonterà a 600€ più spese di luce e gas. L’unico ha lavorare è il mio compagno mantenendo così me e la nostra bambina lui percepisce 1400€ al mese
L’assegno per sua figlia all’incirca quanto sarebbe?
Buongiorno,
occorrebbe conoscere maggiormente nel dettaglio la situaizone reddituale a patrimoniale degli obbligati al mantenimento (padre e madre). In ogni caso, se non è stata assegnata la casa familiare alla madre, un Giudice, difficilmente, scende sotto ad € 250,00 mensili per il mantenimento al quale occorre aggiungere il rimborso delle spese straordinarie nella misura (di solito) del 50%.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Salve sono separata abbiamo solo convissuto e abbiamo avuto da poco una bambina abbiano un po’ di discussioni sono tenuta a chiedere al papà ad esempio se fare o no una cosa ? O ha solo diritto all’informazione ?
Buonasera,
i genitori devono prendere insieme le decisioni di maggiore importanza riguardanti i figli (per es. scuola, salute, religione). Se vuole andare a prendersi un gelato con sua figlia non deve rendere conto a nessuno.
Cordiali saluti,
Marco Pola
Buongiorno,
In seguito all’inizio di una nuova convivenza, la mia ex moglie ha deciso di vendere la casa coniugale (cointestata al 50%) e di acquistarne nuova una insieme al suo compagno.
In seguito a questo cambio di abitazione pero si è reso necessario il cambio di alcuni degli arredi interni (lasciati a lei a suo tempo insieme alla casa coniugale) fra cui la camera di mio figlio (acquistata giusto poco prima della separazione) ed ora la mia ex moglie mi chiede, quale spesa straordinaria, di contribuire al 50% alle sue spese d’acquisto.
Io mi sono opposto perche non sono mai stato interpellato in merito, ne sulla reale necessita di cambiare la camera ( e ribadisco la camera aveva meno di 3 anni) ne sulla questione economica visto che la cifra che chiede è a mio avviso esorbitante.
Ho cercato nei documenti di separazione e divorzio e nell’elenco delle varie spese ordinarie e straordinarie non si parla mai nello specifico di arredamento che secondo me è legato alla proprieta della casa e non al mantenimento in se del figlio, anche perche a questo punto essendo anch’io in procinto di acquistare “Finalmente” una nuova abitazione (con una camera per mio figlio), avro la necessita di acquistare una camera per lui
Quindi dovrei chiederle a mia volta il 50%..
Cosa ne pensa?
Cordiali saluti
Maurizio
Buuongiorno,
salvo pattuizioni specifiche nero su bianco, ritengo che si tratta di una spesa straordinaria che avrebbe dovuto essere concordata PRIMA di essere sostenuta. Ne consegue che non è tenuto al rimborso.
Cordiali saluti,
Marco Pola
Salve, sto cessando una convivenza da cui è nato un figlio, ancora minore. La casa è cointestata, l’altra parte ha una quota del 65% e io del 35%. Il mutuo è invece al 50%. Per trovare una soluzione e non sradicare mio figlio vorrei acquistare la quota del mio ex convivente. Devo necessariamente dargli il 65% della eventuale valutazione oppure l’accordo può essere diverso visto che il mutuo era al 50%?
Gentile Signora,
fossi in Lei chiederei semplicemente l’assegnazione della casa familiare. Diritto riconosciuto in favore del genitore (convivente e/o coniugato) collocatario del minore.
Esiste, ma sono certo che lei ne sia a conoscenza, un procedimento denominato ricorso per la regolamentazione dei figli nati fuori dal matrimonio che le permette di avanzare la predetta richiesta.
Se vuole approfondire: 349.8197797.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno, mi chiamo Sara e ho una bambina di 3 anni. Io e il padre, non sposati, ci siamo lasciati, dopo una relazione di 5 anni. Il padre ha sempre lavorato fuori, ed é stato presente solo il finesettimana, presente fisicamente ma non mentalmente in quanto impegnato in altre attività ludiche…
Non ha mai badato alla bambina, che anche se lo riconosce, non lo considera assolutamente una figura di riferimento. Non é mai stata da sola con lui.
Ho ricevuto il ricorso dal padre per regolare il diritto di visita. Pretende che la bambina venga “sbatacchiata” da una casa all’altra e addirittura che IO debba, alternativamente, portargliela a casa sua (35km). Premetto che questa persona ha la patente e dispone di auto.
Altro dettaglio: il padre della bambina, che lavora fuori regione dal lunedì al giovedí o venerdì, pretende che settimanalmente io mi senta con lui per vedere quando fa rientro.
Inoltre, non vuole i weekend alternati (sono anche io una lavoratrice) ma vuole dividere la bambina ogni sabato e ogni domenica tra me e lui.
Ovviamente ha chiesto anche il pernottamento.
Potete farmi un pronostico della decisione del Giudice?
Grazie mille
Buongiorno,
come precisato nel sito, il forum è destinato agli utenti di Milano, Monza, Pavia e Lodi.
Cordiali saluti,
Marco Pola
Avvocato buongiorno vorrei chiedere se il suo avvocato può chiedermi di mandare la email a lei per fare un cambio turno da chiedere a mia moglie per vedere mia figlia.siamo separati
Buongiorno,
mi contatti anche per telefono (fisso: 02.72022469 – cell: 349.8197797) e ci metteremo d’accordo.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno,
Sono una mamma lavoratrice di 36 anni e sono divorziata dal padre di mio figlio di 9 anni.
La scuola è terminata e la ho necessità di iscrivilo ad un centro estivo diurno (pubblico).
Ho avvertito il mio ex marito circa la mie intenzioni, ho richiesto una risposta entro la data ultima per inoltrare l’iscrizione. La risposta, negativa, è arrivata tardi. Nel frattempo avevo iscritto mio figlio l’ultimo giorno utile per non perdere il posto: ho inoltrato l’iscrizione che è stata accettata dal Comune e successivamente ho provveduto autonomamente al pagamento.
Ora, dopo due giorni di frequentazione, la cooperativa che gestisce il centro estivo rifiuta mio figlio perché manca il consenso del padre e l’amministrazione comunale si appella ad un regolamento nazionale dei centri estivi diurni….
Il centro estivo rientra fra le spese extrascolastiche (da documentare) che non richiedono il preventivo accordo…ma al di la di questo, perché non ci viene nemmeno data la possibilità di accedere alla struttura nei giorni in cui mio figlio è sotto la mia responsabilità?
Potete gentilmente darmi Voi qualche indicazione?
Grazie mille
Buongiorno,
il protocollo sulle spese straordinarie regola esclusivamente la ripartizione delle spese tra i genitori.
Per l’iscrizione, invece, in presenza di affido condiviso tra i genitori, servono entrambe le firme e non si considerano i tempi di permanenza del figlio con uno dei genitori.
Ci si può rivolgere ad un Giudice per sanzionare il comportamento del padre e chiedere che il Giudice si pronunci sulla predetta iscrizione. I tempi offerti dalla giustizia italiana permetterebbero soltanto di risolvere similari problemi per il 2023 non per l’anno in corso e tanto meno per il mese di luglio 2022. Ma il padre, se responsabile, verrebbe sanzionato.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Buongiorno,
ho intenzione di cessare la convivenza dalla mia compagna con la quale ho una figlia (NON siamo sposati).
La casa in cui viviamo è di esclusiva proprietà di lei. Invece, io sono proprietario di un appartamento dove vivevo da single che adesso è vuoto, dove ho intenzione di ritornare a breve. Lei ha perso il lavoro e non intende cercarsene un altro. Quindi solo l’unica fonte di reddito è il mio stipendio.
Sono disponibile a pagare il mantenimento a mia figlia. Invece so che nelle coppie NON sposate non è possibile chiedere il mantenimento ma solo gli alimenti a causa la legge Cirinnà (intendo per il convivente, non per i figli). Ho i seguenti dubbi in merito alla legge appena citata:
– La ex convivente può chiedere gli alimenti anche se ha dei genitori che potrebbero aiutarla senza problemi?
– Nel caso fossi costretto a pagarli sarebbe per un tempo prestabilito oppure a tempo indeterminato?
In questi anni non ho mai spostato la residenza dal mio appartamento. Quindi non sono mai risultato nello stato di famiglia. La cosa può andare a mio vantaggio o indifferente? In una eventuale causa potrei dire che in questi anni non ho mai convissuto ma ho solo provveduto a contribuire in modo diretto per il mantenimento della figlia? Questo mi esenterebbe dal pagare gli alimenti alla ex convivente?
Grazie
Buongiorno,
non vi è obbligo di mantenimento della ex convivente.
In occasione della regolamentazione dei figli nati fuori dal matrimonio (in sede congiunta oppure contenziosa) verrà quantificato il contributo per il mantenimento della figlia.
Non ha rilevanza la Sua residenza anagrafica ma solo quella effettiva. Del resto tale circosanza non ha molta rilevanza considerato che la casa familiare appartiene alla sua ex compagna.
Con riferimento al pagamento degli alimenti in favore della sua ex compagna il rischio è assai remoto, se non addirittura inesistente, in considerazione del fatto che sono in vita i genitori della sua ex compagna e che quest’ultima dovrebbe dimostrare una grave stato di indigenza.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Ho avuto una relazione di 4 anni con la mia compagna e durante la nostra relazione ho pagato personalemte debiti contratti da lei ancora prima che ci conoscessimo con la promessa sua (verbale) di restituirmeli appena possibile..La relazione si è interrotta qualche mese fa’ , posso chiedere il rimborso di tali pagamenti?
Buonasera Alessandro,
ha le prove del versamento in favore della Sua ex compagna delle somme relative ai prestiti ? Ovvero le prove che i debiti della sua ex sono stati da Lei onorati ? Se la risposta è affermativa, inizi a manifestare nero su bianco le richieste di restituzione. Poi anche tramite avvocato se non riceve soddisfazione. Cerchi di stimolare un riconoscimento di debito.
Cordiali saluti,
Avv. Marco Pola
Sono divorziata e ho assegnazione prevalente figli. Percepisco un assegno bassissimo perché nello stipulare gli accordi avevo tenuto conto dell’affitto che il mio ex doveva pagare e del nostro mutuo pagato metà da me e metà da lui. L’assegno purtroppo è insufficiente, anche perché lui non paga un centesimo di extra e nemmeno passa qualche euro ai ragazzi per le loro esigenze personali, alle quali devo provvedere io. Dopo l’estate so che andrà a vivere altrove a costo zero (appartamento di proprietà di un amico) ma da quanto so ha intenzione di subaffittare l’appartamento in cui abita ora, per continuare a figurare inquilino con affitto a carico. Dal momento che ho intenzione di chiedere adeguamento dell’assegno mensile, mi chiedo come si possa dimostrare che non abiterà più in tale appartamento e che quindi l’onere dell’affitto sarà venuto meno. Mi chiedo inoltre su che cifra dovrebbe assestarsi l’assegno mensile secondo le tabelle del tribunale ( so che dipende dal reddito ma vorrei avere una media per tre figli) Grazie
Buonasera Barbara,
non esistono delle tabelle predeterminate per quantificare l’assegno di mantenimento per i figli.
Contesti, comunque, in sede giudiziale, la diminuzione delle spese che deve sostenere il suo ex per giustificare l’aumento dell’importo versato a titolo di mantenimento. La residenza e la dimora, a livello anagrafico, devono coincidere di solito. Mi sembra antieconomico, comunque, incaricare un investigatore con riferimento a questo genere di accer