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Domande e risposte (RISERVATO AGLI UTENTI DI MILANO, MONZA, PAVIA e LODI)

L’ultimo commento e 15 altri commenti devono essere approvati.
2558 commenti
  1. Maria Beninato dice:

    Buongiorno, sono sposata da 10 anni con un bimbo di 8, ora la sua ex compagna ha pignorato il c/c di mio marito poiché lavora da un anno in regola, chiedendo 29.000 euro x gli arretrati mantenimento x i due figli avuti con lei uno ha 18 e una 12.Ho un bimbo e ciò ci crea grossi problemi x 8 anni quando mio marito non lavorava ho provveduto a tutto io ora che finalmente ha un lavoro mi ritrovo ancora da sola.Cosa posso fare? L’udienza è il 12/12/2023

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      ci sono tre figli con identici diritti quanto meno agli occhi dei Giudici.
      Poi ovviamente il padre potrebbe cambiare destinazione dell’accredito del suo stipendio.
      Il rischio, tuttavia, è anche quello che l’ex di suo marito faccia un pignoramento diretto nei confronti del datore di lavoro con il risultato che 1/5 dello stipendio di suo marito venga destinato all’estinzione del debito.
      Cordiali saluti,
      Marco Pola

      Rispondi
  2. Lorena dice:

    Buongiorno
    Separa ede il padre regolarmente la prende a scuola due giorni a settimana lui abita in un appartamento condiviso con due estranei e con un solo bagno igiene lascia desiderare e ha un lettino x una persona cioè x lui ,ha problemi di salute xchè è obeso dormi con un apparecchio che l’aiuta a respirare può avere il consenso x passare il sabato e domenica a casa sua?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Gentile Signora,
      non ho capito se siete separati e se esiste una regolamentazione del diritto di visita del padre stabilita o confermata da un Giudice.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  3. Donatella dice:

    Buonasera,sono separata dal 2019 e non ho più la casa intestata a me. Tuttavia mi è arrivata la tari del 2014.l, anno in cui era ancora intestata a me.Vorrei sapere se spetta pagare solo a me o dovrebbe contribuire il mio ex marito dal momento che in quell’ anno eravamo ancora felicemente sposati e in comunione di beni.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      il fatto che vi siete separati non incide sui pregressi debiti in capo ai comproprietari dell’appartamento o al singolo proprietario.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  4. Roberta dice:

    Buongiorno avvocato volevo chiederle essendo ormai separata da quasi 2 anni e abbiamo l’affidamento congiunto il mio problema riguarda le visite mediche e di controllo a cui mi sono dovuta sempre interessare io perché lui dice che non può perché lavora ma lavoro anch’io e purtroppo gli appuntamenti sono quasi sempre appunto in orari lavorativi che non si possono spostare puo lui sempre rifiutarsi la ringrazio anticipatamente se mi darà una risposta

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      con l’affidamento condiviso, entrambi i genitori si devono occupare dei figli. Una soluzione potrebbe essere quella di delegare al Suo anche l’organizzazione e la fissazione degli appuntamenti.
      Lasci comunque traccia degli inadempimenti del padre. Se lo riterrà utile, Lei potrà agire in giudizio nei suoi confronti per accertare l’inadempimento e sanzionarlo pecuniariamente come dettagliatamente previsto dall’art. 709 ter cod. proc. civ.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  5. Sara dice:

    Buongiorno,
    ho una bambina di 21 mesi, avuto dal mio ex compagno (conosciuto più di 25 anni fa e con il quale convivevo dal 2015). Dopo la nascita di nostra figlia abbiamo avuto frequenti vedute di pensiero (su ogni cosa, partendo dal mettere o meno il ciccio, alla marca di biberon da acquistare, fino alla modalità di educazione). Ogni cosa che io dicevo o facevo non gli andava bene e si doveva fare quanto diceva lui, per non avere discussioni o litigi. A fine aprile/inizio maggio mi ha buttata fuori di casa (io non stavo a dormire con lui e la bambina) però poi tornavo a prendere la mattina il mattino presto, la portavo a fare giri vari, poi ci vedevamo per mangiare, poi pomeriggio andavo ancora in giro, ci vedevamo per mangiare alla sera e poi dovevo ancora andarmene. Premetto che non avevo una casa dove andare (se non dai miei che però distano più di 50 km di distanza, mentre lui vive in una casa di 3 piani con 3 letti matrimoniali dove abita solo lui, in più ha residenza anche la bambina e sua madre che non abita li). Premetto che a luglio 2022 abbiamo mandato la bambina al nido , io sono rientrata al lavoro, ma poi a fine settembre ha preso un otite con perforazione timpano e io mi sono licenziata per curare mia figlia. Poi a settembre di quest’anno ho trovato un nuovo posto di lavoro perchè con il NAspi non riuscivo ad arrivare a fine mese. A luglio ho poi comperato (grazie a mia nonna) una abitazione ed ora abito li (la sto sistemando piano piano ogni mese con i piccoli risparmi che riesco a ritagliarmi). Da settembre quando ho cominciato a lavorare, la bambina ha iniziato il nido e fino al mese scorso, io dormivo a casa mia, al mattino alle 7 circa andavo a casa del mio ex compagno, preparavo la bambina per il nido, poi io andavo al lavoro, loro andavano all’asilo. Alle 17 andavo io a prenderla all’asilo e la portavo a casa del mio ex compagno dove rimanevo fino a quando la bambina si addormentava (facendo da mangiare e sistemando la cucina e pulendo secondo necessità).
    Ultimamente insistevo sempre di più per portare a dormire la bambina anche a casa mia, ma erano tantissime le scuse per evitare ciò. Solo poche volte mi è stato concesso e sempre con lui che dormiva a casa mia.
    Fino a che una sera dove lui avrebbe dovuto mangiare e dormire a casa mia, dopo una discussione causata dal fatto che la bambina non voleva essere cambiata (spesso fa capricci alla sera quando è stanca, dopo che frequenta l’asilo) ho cercato di convincerla per 40 minuti, dopo di che l’ho vestita perchè faceva freddo, lei si è messa a piangere e il mio ex compagno si è adirato e ha chiamato i carabinieri accusandomi che picchio la bambina. Ha preso il telefono attivando il registratore e messo in scena una fuga per le scale (tenendo la bambina in braccio) gridando verso di me di smetterla di tirare i capelli alla bambina, di starle lontano e di smetterla di picchiarla. Ai carabinieri ha dichiarato che più volte ho picchiato la bambina, cosa ovviamente falsa, visto che non l’ho mai toccata con un dito. In più ha dichiarato che era venuto quella sera a casa mia a portarmi da mangiare perchè io non dò mai da mangiare a mia figlia. I carabinieri hanno visto che il frigorifero e la dispensa non erano di certo vuote.
    Cosa posso fare? Premetto che lui ha telecamere in casa, alle quali io non ho mai avuto accesso. Lui vuole chiedere l’affidamento esclusivo e presubibilmente togliermi la bambina? Può farlo?
    Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      la Vostra conflittualità richiede a mio avviso una regolamentazione in giudizio. Esiste un procedimento giudiziale in tal senso con il quale potrà essere regolamentata la collocazione prevalente del figlio, il contributo al mantenimento per il figlio e i diritti di visita del genitore non collocatario.
      Se lei è una buona madre non ha nulla da temere con riferimento a provvedimenti aventi ad oggetto l’affidamento esclusivo.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  6. Simona22 dice:

    Buongiorno avvocato,

    La ringrazio moltissimo per questa opportunità innanzitutto.
    Convivo con un uomo di 40 anni, io ne ho 30, lui si ubriaca e si droga abitualmente. Il tenore di vita è molto scadente e devo liberarmi di questa situazione. Abbiamo mutuo e casa cointestati, dovrei essere io ad andarmene volendolo lasciare? Io sto bene in questa casa, sono a 1km dal lavoro e non vorrei scombussolare la mia vita. I suoi pagamenti sono regolari rispetto ai debiti che abbiamo, non posso nemmeno appellarmi a ciò. È un travaglio avere serenità però. vorrei sapere gentilmente quali sono i miei diritti in una situazione del genere o se sono costretta ad andarmene perdendo ormai i 20k anticipati per l’acquisto della casa cointestata. Entrambi abbiamo il contratto a tempo indeterminato. Vani i plurimi tentativi di cura come Serd, comunità … È una persona apparentemente adeguata e consapevole che dichiara di non voler abbandonare i suoi vizi.

    La ringrazio moltissimo per la sua attenzione e le auguro buona giornata

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      non ci sono figli. Quindi un giudice non privilegerà uno dei due genitori in caso di interruzione della convivenza con un provvedimento di assegnazione della casa familiare in favore di un solo genitore.
      In questi casi, le consiglio di avvisare un giudizio di divisione della proprietà immobiliare. Se uno dei due comproprietari non vuole acquistare il 50% della casa intestato all’altro, il Giudice metterà all’asta l’immobile. Meglio evitare questi procedimenti e mettersi d’accordo anche mettendo in vendita l’immobile senza passare da una asta giudiziaria.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  7. Eleonora dice:

    Nel 2006 ho avuto una figlia. Il “padre” non l ha riconosciuta e non si è mai fatto vivo ed è sparito dalle nostre vite. Vive all estero e mi ha bloccata su qualsiasi canale. Ultimamente ho scoperto,monitorando a random il cellulare di mia figlia, che è da mesi che si scrivono tramite i social. Loro due e non solo. Anche con la nuova compagna di lui. Tutto a mia insaputa. Può farlo essendo mia figlia ancora minorenne?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buonasera,
      la Vostra è una situazione molto particolare. Mi stupisce che sua figlia voglia parlare con un padre che non l’ha riconosciuta, che è scappato all’estero, che non versa un euro per il suo mantenimento. Tutti diritti violati che potrebbero essere riconosciuti davanti ad un Giudice.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  8. Manuela dice:

    Buongiorno avvocato
    Le sottopongo questa domanda in merito alla richiesta del mio Ex marito, da cui sono divorziata da 5 anni che, mi sta chiedendo di spostare un mutuo di una seconda casa, in altra filiale, di cui ero intestataria insieme a LUI, senza però pagare nulla, in quanto essendo la casa intestata a Lui, le pagava l’Ex, inoltre pensavo che con la sentenza di divorzio, venivo automaticamente tolta dal contratto.
    Ora mi stanno chiedendo la carta identità nella filiale dove era stato stipulato il contratto, poiché lo stesso vuole trasferirlo in altra sede.
    Ma ha distanza di cosi tanto tempo e come faccio per non farne più parte.
    Grazie per la consulenza e aspetto notizie

    Manuela

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buonasera,
      con separazione e divorzio, come spesso accade, non si mutano gli impegni finanziari che i coniugi hanno preso, anche individualmente, con un soggetto terzo, nel caso da Lei descritto, la banca per un mutuo. Per spostare il mutuo dovete essere entrambi d’accordo ma se lei non paga la rata (e tale circostanza verrà confermata) non ravviso controindicazioni allo spostamento.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  9. Claudia dice:

    Buona sera avvocato io devo chiedere se mio ex marito e morto da poco e io con la sua figlia minore stio in un affitto e siamo in grandi difficoltà tutti familiari e figli ano rinunciato alla eredità per che sono dei debiti io ancora non o fatto la rinuncia per mia figlia posso andare a vivere in casa di mio ex grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buonasera,
      se va a vivere in quella casa realizza con un comportamento concludente (tacito) l’accettazione dell’eredità.
      Quindi, mi sembra molto rischioso. Ma ovviamente non potete andare a dormire sotto un ponte.
      Vi auguro che la fortuna giri.
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  10. Riccardo dice:

    Buongiorno, in relazione alla costituzione dell’unione civile in cui uno dei due futuri coniugi è divorziato, a chi compete la verifica della mancanza di impedimenti? All’Ufficiale dello stato civile o è in capo al futuro coniuge la produzione della documentazione ( atto di divorzio) ?
    Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      gli impedimenti possono essere evidenziati anche successivamente all’unione. Ed il Comune non fa ricerche preventive. Si limita a chiedere i documenti necessari per celebrare l’unione civile: documento di identità valido; stato di famiglia; codice fiscale; marca da bollo; autocertificazione da compilare presso l’Ufficio di Stato Civile.
      In pratica non è possibile essere certi al 100% che non vi siano impedimenti come un preesistente vincolo matrimoniale ladove la documentazione presentata non si aggiorna, l’indegnità di una delle parti senza dimenticare la dichiarazione di morte presunta (se il presunto morto coniugato con uno degli uniti civili, si fa di nuovo vivo (mi scuso per il gioco di parole), per l’art. 68 c.c. è nulla anche la precedente unione civile contratta.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  11. Marcello Pasquali dice:

    Buongiorno avvocato,
    sono convivente con due figli e per volere della mia compagna sto lasciando casa, volevo chiedere, l’assegno unico spetta al 50% giusto?
    Prendo uno stipendio di 1300 ma l’assegno di mantenimento viene calcolato solo sullo stipendio ho anche sull’assegno unico?
    Se con 1300 devo darne 600 di mantenimento posso usufruire dei circa 200 di assegno unico o ne dovrò dare 800?
    Grazie mille dell’attenzione.
    Cordiali salut

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      se entrambi i genitori fanno domanda per l’assegno unico, l’INPS eroga lo stesso ripartito in egual misura tra i genitori.
      Occorre, ricordare, tuttavia, che un Giudice potrebbe diversamente disporre con riferimento all’assegno unico. Potrebbe, infatti, disporre un contributo fisso per il mantenimento in favore del genitore presso il quale sono collocati prevalentemente i figli nonchè il pagamento in favore esclusivo di quest’ultimo dell’assegno unico. Ovviamente in quest’ultima ipotesi di solito i giudici quantificano in misura più contenuta l’assegno di mantenimento.
      Cordiali saluti,
      Marco Pola

      Rispondi
  12. Golden dice:

    Mio padre rifiuta di pagare qualsiasi spesa extra inerente all’università,(spettanti all80%, e in accordo solo se non fondamentali per il percorso)dice che non ho più diritto al mantenimento universitario perché fuori corso(faccio triennale e adesso sarebbe il “4” anno,ma dall’universita abbiamo ricevuto fino a giugno prolungamento anno accademico per laurearsi causa covid)
    Già l’anno scorso,quando ero in regola non ha pagato ultima tassa e l’università ha preteso una denuncia scritta di mancato versamento da parte di mio padre per non annullare l’anno.
    Mio padre rifiuta in tutti i modi i contatti,solo mail e nonostante abbia fornito tutte le prove di essere in corso dice che non non mi spetta niente e che dopo la denuncia posso farne quante ne voglio che tanto a lui non cambia niente.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      se il pagamento è previsto come dovuto dal padre nella separazione o nel divorzio, occorre agire con atto di precetto e poi pignoramento.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  13. Simona dice:

    Buongiorno avvocato la prego mi aiuti..
    nel 2021 feci richiesta al tribunale di trasferimento chiedendo di spostare mia figlia minore a 20 km di distanza però nella regione confinante alla nostra nella casa del mio attuale compagno nonché padre della mia seconda figlia. all’epoca il mio ex marito versava un mantenimento pari a euro 300 mensili a favore della bambina.dopo aver presentato domanda al tribunale per trasferirmi il giudice ha deciso bene dopo esattamente un anno dalla richiesta nel quale ovviamente non mi sono potuta trasferire più, di dimezzare il mantenimento di euro 300 a euro 150 per il semplice motivo che il padre doveva sostenere ulteriori spese di benzina e di viaggio per poter vedere regolarmente la figlia ( distanza 20 km) e precisando che trasferendomi a casa del mio attuale compagno non avrei dovuto più sostenere le spese di mutuo che tutt’ora pago (370 euro mensili) per aver ristrutturato l’abitazione dei miei genitori divenuta casa coniugale mia e del mio ex marito seppur di proprietà ancora dei miei genitori.
    Al dimezzamento del mantenimento il giudice ha però deciso che l’intero ammontare dell’assegno unico (200 euro) dovessi percepirlo io avendo e lavoro part-time e un reddito inferiore ai 10.000 € annui.dopo questa sentenza che è uscita dopo esattamente un anno dalla richiesta, non potendomi trasferire perché in attesa dell’autorizzazione del tribunale, ho provveduto con il mio avvocato a fare l’appello sia perché non mi sono più trasferita e quindi ancora devo sostenere le spese di ristrutturazione e sia perché ad oggi il padre di mia figlia mi versa 150 € al mese.dopo un altro anno( quindi 2 in totale) esce la sentenza dell’appello dove i giudici danno ragione al mio ex marito dicendo che percepisco l’intero ammontare dell’assegno unico (cifra calcolata sul mio isee) e che essendomi trasferita a casa del mio compagno quest’ultimo avrebbe dovuto contribuire al mantenimento di mia figlia nata dal mio primo matrimonio. Oltre al danno anche la beffa perché i giudici mi hanno condannato a al pagamento delle spese legali di controparte che ammonta a circa 6000 €.il mio avvocato vuole fare ricorso alla cassazione dicendo che a parte il discorso trasferimento che non è mai avvenuto perché c’è voluto un anno per autorizzarlo, ma sostiene che al mantenimento della bambina non può essere addebitato nessun costo di trasporto.non so cosa fare, ho paura di perdere anche in cassazione e di dover pagare ulteriori spese e parcelle della controparte nonostante io usufruisca del gratuito patrocinio

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      difficile pronunciarsi senza leggere le due sentenze. Mi sento, tuttavia, di evidenziare che se il trasferimento non vi è stato e lo stesso giustificava almeno in parte la riduzione dell’assegno di mantenimento, occorre, anzitutto, comprendere se la Corte di Appello sia stata messa correttamente a conoscenza della circostanza e le ragioni che l’hanno indotta ad ignorare la rilevanza di tale informazione.
      Ma devo ammettere che la decisione sulla opportunità di proporre ricorso in Cassazione necessita un approfondimento, anche in termini temporali, molto analitico che non possiamo affrontare in questo veloce scambio di messaggi.
      Cordiali saluti,
      Marco Pola

      Rispondi
  14. Aleksandra dice:

    Buona sera,
    Siamo residenti della Svizzera tedesca, con la cittadinanza italiana, dove il tribunale ha deciso che immobile nella provinca di Como restasse al mio ex marito ( nel contratto risulta solo mio ex marito nonostante che eravamo sposati e il primo figlio era nato, non abbiamo separazione dei beni,ha fatto falsa dichiarazione). Cosa posso fare in questa situazione?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      occorre leggere la sentenza e verificare anzitutto che sia ancora appellabile.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  15. Barbara samperi dice:

    Nel 2013 è nata mia figlia dopo un travaglio molto complicato e un cesareo tardivo. Mia figlia purtroppo ne ha pagato le conseguenze.
    Dopo vari consulti medici nel 2020 con mio marito decidiamo di fare causa all’azienda ospedaliera per ottenere un rimborso del danno.
    L’avvocato ci ha parlato di un cambio normativa negli anni.
    Il punto è la bambina è nata prima di questa nuova legge. Noi facciamo causa quando già esiste la nuova legge. Il parere che chiediamo è a quale legge fare riferimento?
    Vale la data nascita o data della causa?
    Si applica la nuova legge Gelli?
    Cambia tutto relativamente al numero di anni 5 o 10 se abbiamo capito bene.
    Non abbiamo chiamato in causa medici ma azienda.
    Avremmo potuto chiamare medici in causa? Possiamo ancora farlo?
    Grazie!

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      se lo desidera posso metterla in contatto esperto in responsabilità medica e risarcimenti.
      Io non me ne occupo.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  16. Cristian dice:

    Buon giorno,
    sono venuto a conoscenza che la madre di mio figlio ha occupato abusivamente un appartamento (anche stesso lavorando e prendendo il mantenimento da parte mia) e sta usando mio figlio di 8 anni per non farsi buttare fuori dai vigili urbani. Inoltre ho chiesto una copia della carta d’identità del bambino e lei continua a rifiutarsi a darmela.
    come dovrei comportarmi?
    grazie per la vostra risposta.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      mi spiace troppe poche informazioni. Dovrei leggere le condizioni della separazione.
      In ogni caso, immagino che il mantenimento sia stato previsto soddisfare i bisogni del minore. A questo punto occorre chiedersi le ragioni per le quali la madre di suo figlio occupa un appartamento. Se queste ultime non sono riconducibili ad un grave stato di bisogno, la circostanza potrebbe anche giustificare una revisione dei provvedimenti aventi ad oggetto la collocazione e l’affidamento della prole.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  17. Alessandro fiorindo dice:

    Salve io avendo una figli dove passo alimenti e dove la madre prende tutti i bonus e dove mi richiede tutte le spese extra io come mi devo comportare e posso richiedere anche io il bonus 3000 euro non essendo mai sposato con la signora visto che l’affidamento è congiunto

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      se non è stabilito diversamente dalle condizioni della separazione, l’assegno universale per i figli a carico, se viene richiesto all’INPS da entrambi i genitori, viene pagato dall’INPS in eguale misura tra i genitori.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  18. Andrea dice:

    Buongiorno,
    sono il fortunato padre di uno splendido bambino di 7 anni, convivente non sposato con la madre nella periferia di Milano. Il mio stipendio è di circa 2700/2800 al mese più benefit ed eventuali premi produttività. Lo stipendio della madre è variabile sui 1200/1300 più eventuali maggiorazioni, oltre ad un appartamento in affitto a circa 700 (comprensivo delle spese condominiali) ed alcune proprietà immobiliari all’estero di cui non conosco il valore reale.
    Lei lavora su turni molto dinamici mentre io ho i classici orari di ufficio con una forte componente di lavoro da casa che mi permette di essere abbastanza presente nella vita di mio figlio soprattutto quando la mamma è di turno. Viviamo nella casa di mia proprietà per cui verso un mutuo variabile al momento di circa 450 euro al mese. Se dovessi lasciare l’abitazione per cercare una casa in affitto equivalente a Milano dovrei spendere circa 700/800 euro al mese.
    In caso di separazione giudiziaria temo dovrei lasciare la casa e mi chiedo a quando ammonterebbe un eventuale mantenimento considerando la mia disponibilità a passare anche più del 50% del tempo col bambino. Ho sentito della possibilità di lasciare invariato il collocamento del bambino nella mia casa ed essere io e la mamma ad alternarci riducendo l’impatto di una separazione sul piccolo, questa soluzione potrebbe essere decisa in giudiziaria? grazie anticipatamente per le eventuali risposte.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      l’ipotesi in cui i genitori si alternano nella casa familiare, non può essere imposta da un Giudice.
      Se i genitori sono d’accordo in tal senso, un Giudice può confermare la liceità dell’accordo in occasione di un procedimento di separazione consensuale ovvero in occasione di un ricorso per la regolamentazione dei figli nati fuori dal matrimonio.
      Più che altro, si ricordi che, almeno teoricamente, il Giudice, quando dovrà decidere a chi assegnare la casa, dovrebbe privilegiare il genitore che ha trascorso più tempo con i figli. Valuti se partire con una richiesta di collocazione prevalente dei figli presso il padre con la conseguente domanda di assegnazione della casa familiare a quest’ultimo.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
      • Andrea dice:

        Grazie molte per le delucidazioni avvocato, quanto crede potrebbe costarmi il mantenimento se se la collocazione fosse con la madre?

        Rispondi
        • separatamente dice:

          Troppi pochi dati. Se vuole mi contatti in studio, raccolgo le info e provo a quantificare.
          Cordiali saluti,
          Avv. Marco Pola

          Rispondi
  19. Luca dice:

    Buongiorno
    Sono separato da più di un anno
    Avevamo beni in comune
    Mi chiede dei debiti a lei intestati , degli accertamenti fiscali sulla sua partita iva come mancato pagamento dell’IVA o accertamento IRPEF
    Io ho sempre saputo che fosse apposto con i pagamenti
    Ma ora lei mi chiede di pagare il 50%
    Sono obbligato a farlo?
    Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      dalle poche informazioni che ci ha fornito, sembra che si tratti di debiti personali per il quali non vi è solidarietà passiva tra i coniugi (il padre non deve pagarli).
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  20. Luca dice:

    Buonasera vorrei esporvi la mia situazione:
    Sono separato,ormai da 5 anni affidamento condiviso e con un mantenimento allora di euro 650 per 3 figli minori.
    In questo ultimo anno la figlia più grande lavora abbiamo trovato accordo privato con la mia ex moglie di euro 550 più spese extra (psicologo e visite private che non vengono mai concordate)
    Da un anno vengo a. Conoscenza dell’ assegno unico che la mia ex percepisce al 100% omettendo mi senza accordo.
    Nonostante ciò presentandomi e ricevendo le spese extra compreso libri scolastici acquistati con dote scuola
    Vorrei precisare che io non riesco a permettermi una casa in affitto per le grosse richieste mensili che mi vengo richieste e sono costretto a vivere da mia madre ospitano i miei figli nei weekend alterni
    Più i miei 2giorni settimanali senza un’adeguata soluzione di letti notturni in 3 nel lettone
    Cosa devo fare?
    Cordiali saluti.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      deve chiedere la restituzione del 50% dell’assegno unico universale a Sua moglie. Deve collegarsi al sito dell’INPS ed avanzare domanda di pagamento del 50% dell’assegno. L’INPS, innanzi a due richieste, liquida 50 e 50 ai genitori.
      Alcune spese straordinarie devono essere concordate. E aggiungo, per iscritto. Se non sono concordate può rifiutarsi di rimborsale. Ma mi raccomando deve risultare traccia scritta anche del suo rifiuto. Basta un messaggio tramite cellulare.
      Per i libri scolastici, lei deve partecipare al 50% alle spese che residuano dopo la dote scuola.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  21. Emilio dice:

    Salve, ho due figli con la mia ex moglie alla quale verso un assegno di mantenimento per i due, mio figlio maggiorirenne studia in un’altra regione(senza parlarne neanche con me), la domanda è sono cmq tenuto a versare alla madre l’assegno di mantenimento ed in più pagare tutto( vitto alloggio tasse ecc) al 50%?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      se non ci sono più i presupposti del mantenimento, riconducibili al fatto che Suo figlio è diventato autosufficiente da un punto di vista economico, le strade sono solo due: trova una intesa con la Sua ex con riferimento alla cessazione del contributo del mantenimento; oppure, si deve rivolgere ad un Giudice. Un’altra possibile soluzione potrebbe essere riconducibile all’iniziativa in giudizio del figlio maggiorenne che chiede il contributo in proprio favore. Per il resto, occorre leggere le condizioni del divorzio: di solito i costi relativi all’università devono essere previamente concordati tra i genitori senza che vengano imposti.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  22. Maria Luisa Bonanomi dice:

    Buonasera, sono divorziata da giugno 2023. Il mio exmarito versa 300€ di mantenimento per nostro figlio di 17 anni. In tutti questi anni di separazione (circa dieci) non ho mai chiesto rimborso x spese straordinarie (portatile x la scuola di grafica, fisso a casa, cellulari, spese mediche ecc ecc.
    Ora però dopo divorzio, non posso più lasciar correre, sono senza lavoro e ho bisogno che contribuisca. A luglio 23 ho acquistato ennesimo cellulare rotto e dopo avergli chiesto di contribuire. Prima era d’accordo ora dice che non è un bene di prima necessità. So che la questione delle spese straordinarie è a discrezione dei tribunali. Noi siamo di Monza. Posso fare qualcosa x chiedere il rimborso della metà della spesa sostenuta? Grazue

    Rispondi
  23. Laura dice:

    Buongiorno, sono separata con figlio minore, il padre vuole iscrivere nostro figlio al servizio di pre scuola per sue necessità personali. Io non ne ho bisogno ma mi chiede la metà della cifra. Devo pagare anche io se il servizio occorre solo a lui? Grazie.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      la spesa non rientra tra quelle obbligatorie. E deve essere concordata. In difetto di manifesto (per iscritto) mancato accordo, Lei non paga. Ma il Suo ex potrebbe, solo in linea teorica, chiedere ad un Giudice che la spesa venga ripartita tra i genitori considerato che gli impegni lavorativi del padre non gli permettono di stare in compagnia del figlio.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  24. Lory dice:

    Buonasera sono una donna figlia unica con marito e due bambini. Abbiamo un ISEE di circa 6000 euro e non abbiamo casa intestata o altro solo due auto per altro neanche nuove.Ho problemi con i miei genitori monoreddito che hanno bisogno di cure ma con un ISEE di circa 13000€ che vorrebbero denaro da me per cure e altro questo anche a causa di una cattiva gestione del denaro da parte loro. Potrebbero in qualche modo rifarsi su di me anche se io ho meno soldi di loro due bambini che hanno bisogno di logopedia ed altro per spese mediche? Oltretutto sono soldi che io non ho. Attendo vostra risposta al mio quesito grazie.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      l’unica ipotesi in cui i discendenti devono aiutare economicamente gli ascendenti deve ricondursi allo stato di bisogno di questi ultimi. In pratica, un aiuto economico da parte dei figli in favore dei genitori soltanto quando questi ultimi non sono in grado di provvedere alle loro necessità primarie ma, nella mia esperienza, i Giudici, se riscontrano lo stato di bisogno nei richiedenti, quantificano un mantenimento per importi quasi sempre molto modesti. Per le cure, esiste il sistema sanitario nazionale.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  25. Claudia dice:

    Buongiorno,
    Il mio compagno ha divorziato nel 2019, ha uno stipendio attuale di 1800€ al mese, la sua ex moglie lavora, al momento del divorzio la ex moglie aveva un contratto part time da 900€ al mese, da un’anno circa ha un contratto a tempo indeterminato full time da circa 1300€/1400€.
    All’atto del divorzio avevano pattuito un mantenimento onnicomprensivo di 150€ per la minore e il pagamento del 50% della rata del mutuo fino al 2021.
    Nel 2021 la ex moglie avrebbe dovuto svincolare il mio compagno dal mutuo, con accollo liberatorio, accollandosi la sua quota a titolo gratuito (non corrispondendo nulla al mio compagno) e nel caso non c’è l’avesse fatta, avrebbe dovuto mettere la casa in vendita e il ricavato dividerlo in parti uguali.
    Tutto ciò non è avvenuto ed è stato trovato un accordo privato dove il mio compagno ha ricevuto i soldi della vendita del box come acconto nell’attesa che la ex moglie avesse trovato apposito garante per svincolarlo, facendosi carico ovviamente solo lei delle rate del mutuo gravanti sull’immobile.
    Siamo ad oggi e ancora il mio compagno è vincolato a lei con il mutuo, avevano un tasso variabile che attualmente la sua ex moglie non riesce a sostenere e vorrebbe richiedergli un mantenimento per la figlia maggiore.
    Lui attualmente versa come mantenimento 300€ onnicomprensivo di spese straordinarie (ovviamente poi gli compra anche extra senza chiedere la parte a lei. Es. cellulare, PlayStation,ricariche, vestiti..), lei ha un mutuo cointestato , che paga sola e che ad oggi è arrivato a 900€, dai quali il mio compagno doveva essere già svincolato nel 2021.
    Può lei ad oggi chiedere la revisione dell’assegno di mantenimento per la figlia che oggi ha 14 anni?
    La minore è affidata congiuntamente ad entrambi i genitori , ma attualmente il padre la vede due volte a settimana per una pizza/cinema, perché la ex moglie, ogni volta che la minore doveva trascorrere il week and con il padre, inventava scuse per non farla venire.
    Può lei decidere di tenerlo ancora vincolato al mutuo e decidere, pagando da sola la rata del mutuo, di non dare la parte della casa al mio compagno (ovviamente sottratta dell’acconto già ricevuto)?
    È giusto come mantenimento 300€? L’assegno unico lo prendono diviso al 50%.
    Grazie
    Cordiali saluti

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      alquanto complessa la Sua domanda. E senza leggere le carte difficile sbilanciarsi.
      Occorre partire dalla lettura degli accordi divorzili nei quali tra l’altro dubito che sia stato pattuito un mantenimento onnicomprensivo di 150€ per la minore perchè è sempre necessario prevedere la ripartizione delle spese straordinarie tra i genitori.
      Occorre poi verificare l’origine e i documenti che provano l’accollo del mutuo a carico dell’ex coniuge. Sicuramente, impegno che non può fare maturare i propri effetti nei confronti della banca. Fatte queste precisazioni, l’importo di € 150,00 per il mantenimento della figlia mi sembra basso.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  26. Giada dice:

    Buongiorno,
    io e il mio compagno abbiamo deciso di separarci.
    I primi anni di convivenza li abbiamo passati nel suo appartamento, però quando ho deciso che avrei voluto un figlio, lui ha accettato solo a condizione che ci trasferissimo in una casa in affitto. Lui ha posto questa condizione per paura di perdere la sua casa in caso di una eventuale futura separazione. Io non ero d’accordo però poi ho dovuto cedere perché altrimenti lui non avrebbe più voluto andare avanti nella relazione.
    Da alcuni anni ci siamo trasferiti in questa casa in affitto e nel frattempo abbiamo avuto un figlio che ha sempre vissuto in questa casa.
    Il contratto d’affitto è intestato solo a me e lui non ha mai spostato la residenza dal suo appartamento per evitare di dover pagare l’IMU.
    La nostra convivenza è diventata insostenibile e di comune accordo lui è tornato a viverre nel suo appartamento.
    Lavoriamo entrambi e lui ha iniziato a farmi un bonifico per le spese del figlio. Non c’è stato nessun accordo sulla cifra mensile ma l’ha quantificata da solo (con questa cifra riesco a coprire appena la metà delle spese di nostro figlio).
    Il problema è che il contratto d’affitto scadrà tra qualche mese (il proprietario non intende rinnovarlo) e il prezzo degli affitti a Milano in questi anni è aumentato moltissimo. Non riuscirei a permettermi di pagare un affitto di una nuova casa con i nuovi prezzi.
    E’ possibile chiedere l’assegnazione dell’appartamento di suo proprietà, dove ora lui vive, anche se nostro figlio non ci ha mai vissuto?
    Lui mi dice che non essendo sposati non ha alcun obbligo nei miei confronti e che mantenere i figli è un obbligo di entrambi i genitori e non solo del padre. Per questo motivo intende versare solo il 50% di quello che sono le spese effettive di mantenimento, mentre per la casa mi dice di tornare a casa dei miei genitori, in questo modo il costo abitativo sarebbe pari a zero. Io ovviamente non sono d’accordo perché vorrei avere la mia indipendenza.
    E’ possibile chiedere l’assegnazione della sua casa?
    In caso negativo, il giudice potrebbe obbligarlo a pagare un mantenimento più alto (comprendente anche parte dell’affitto) nonostante io abbia effettivamente la possibilità di andare ad abitare a casa dei miei genitori?
    Grazie per la vostra attenzione

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      non è possibile chiedere l’assegnazione di una casa dove suo figlio non ha vissuto.
      E’ però possibile agire in giudizio per la regolamentazione dei figli nati fuori dal matrimonio ed ottenere un contributo al mantenimento in misura fissa oltre alla ripartizione tra i genitori delle spese straordinarie (mediche, scolastiche, ricreative).
      Lei non deve andare ad abitare dai suoi genitori.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  27. Saverio dice:

    Buongiorno,
    ho un amica che risulta separata legalmente
    col marito, che ha suo carico un assegno di mantenimento
    per i figli(solo figli).
    Ora la situazione è questa.
    I figli si sono sposati, tranne una ragazza maggiorenne che risulta invalida al 100% e
    a carico della madre, mentre il papà che era titolare di una pensione tedesca è morto.
    La madre penso di no, ma chiedo se questa
    ragazza abbia diritto alla pensione di reversibilità deceduto.
    Cordiali Saluti

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      la Legge prevede che il figlio totalmente inabile possa beneficiare dellla pensione di reversibilità del genitore venuto a mancare. A patto che al momento del decesso sia dimostrato il mantenimento del figlio da parte di quest’ultimo. E non mi sembra la situazione che lei mi ha descritto.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  28. Alessandro dice:

    Buongiorno, sono convivente da 19mesi con figlio di 16mesi. Probabilmente ci separiamo. Avrei due domande:
    – è vero che, se non sarà consensuale (previsione data dalla madre), non potrò stare con mio figlio per giorni consecutivi (pernottamenti)?
    – l’assegno di mantenimento è previsto per le esigenze del solo bambino? Madre lavora, guadagna meno di me.
    Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      dopo il compimento del ventiquattresimo mese di vita può essere previsto anche il pernottamento con il padre. Alcuni giudici, attendono il compimento dei tre anni. Per il resto, in qualità di mera convivente lei non ha diritto ad un mantenimento personale ma è revisto l’assegno di mantenimento per il figlio laddove quest’ultimo venga collocato prevalentemente presso di lei.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  29. Anna dice:

    Buongiorno sono Anna ho un problema siamo tre sorelle eredi di un appartamento di mia mamma e dobbiamo sgomberare oggettistica e vestiario perché lo vendiamo ma la cifra di un preventivo fatto dalle mie sorelle per me è molto alto e mi sono proposta di fare io lo sgombero con lo sconto a testa di 50 euro vorrei sapere se ne ho diritto o possono obbligarmi a pagare e tra le altre cose io voglio vedere cosa mia madre ha lasciato nel suo guardaroba quindi(perché un estraneo lo deve fare?)grazie per ricevere una risposta
    Anna Rocco

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      si tratta di spese che devono essere concordate e lei ha diritto di accedere all’immobile in qualità di erede. A meno che il possesso sia in capo ad una delle tre sorelle.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  30. Giuseppe dice:

    Buonasera ,come da accordo preso in giudiziale a luglio 2023 , 2 venerdì si è 1 no devo andare a prendere mio figlio a scuola a 40 Km di distanza per tenerlo poi il week end! Esiste un permesso apposito o una giustificazione valida prima che l’azienda mi possa dir qualcosa ? Premetto da contratto mi spettano 2 mezze giornate a settimana a casa , Dato che è il venerdì e il giorno con più flusso di lavoro so che prima o poi arriveranno a bussare … grazie mille in anticipo

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      non sono stati tipizzati o normati appositi permessi per i genitori separati. Occcorre attingere a permessi/ROL.
      Le nuove norme hanno ampliato i congedi parentali ma non dovrebbero essere adattabili alle sue esigenze.
      A volte conviene trovare una intesa con il datore di lavoro offrendo una prestazione lavorativa che compensi i permessi.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  31. Stelio Traversa dice:

    Chiedo un giudizio circa la correttezza del calcolo dell’adeguamento ISTAT dell’assegno di mantenimento al coniuge separato o divorziato. Mi spiego:
    Solitamente viene stabilito l’importo, con adeguamento annuale all’indice ISTAT, e fin qui nulla da eccepire. Ma negli ultimi 10 anni circa (governo Monti in poi) i redditi da pensione hanno subito un adeguamento parziale in funzione del reddito, nel mio caso l’adeguamento é stato pari a circa il 60-70% dell’indice, pertanto se a suo tempo era stato stabilito un assegno pari al 33% del reddito netto, ora l’assegno corrisponde al 36%. E la cosa non mi sembra sia corretta.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      il problema credo consista nel fatto che lei per fare valere le sue ragioni dovrà agire in giudizio con una istanza di modifica delle condizioni della separazione con i conseguenti oneri legali.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  32. Barbara dice:

    Tema spese straordinarie: mio figlio necessità di apparecchio per i denti. Informo il padre della cosa mi da il via libera a portarli dal dentista
    Viene fattta impronta e preventivo prontamente inviato al padre il quale risponde che nn intende pagare e aggiungendo che altrove costerebbe meno.
    Gli ho chiesto preventivo alternativo: se non me lo mandasse posso procedere comunque e pretendere la metà? Ci sono delle tempistiche in tal senso? Siamo divorziati e negli accordi c’è scritto che deve mantenimento mensile e metà delle
    Spese extra

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      lei ha fatto bene ad invitare il padre (mi auguro per iscritto) a fornirle un altro preventivo. Insista sempre per iscritto precisando che in assenza di preventivo alternativo sarà costretta ad accettare il primo preventivo. Con questi documenti e prove dovrebbe riuscire ad ottenere il pagamento del dovuto in giudizio.
      Questo sempre che abbiate l’affidamento condiviso.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  33. Elisa dice:

    Salve sono divorziata da 6 anni. Con mio ex marito non c è comunicazione. Scrivo per sms e lui non risponde o se lo fa solo con emoticon, scappa via appena mi lascia ns figlio di 12 anni. Lo si può obbligare a comunicare? Lui dice che la pensa in un modo io in un altro e si va avanti così. Cerco solo il bene e serenità di mio figlio

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      esistono procedimenti in giudizio tesi ad accertare, prima, e sanzionare, successivamente, i comportamenti dei genitori che non collaborano al fine di educare e gestire serenamente la crescita dei figli (ex art. 709 ter cod. proc. civ.). Si tratta di una causa con un Giudice che valuterà la fondatezza dei lamentati inadempimenti genitoriali.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  34. Daniela dice:

    Buongiorno , le scrivo per chiedere informazioni su come intervenire sulla vicenda: Mio nonno , 93 anni, autonomo di buona salute e vedovo, ha conosciuto una sua vicina di casa di età 50 anni senza impiego lavorativo , perciò volontariamente ha sempre dato una mano a lui aiutandolo con le faccende domestiche. Da un paio d’anni lei ha iniziato a vivere a casa di mio nonno , lui sostiene che ci sia dell’affetto. Da mesi litigano spesso perché lei vuole dei soldi , 400 euro al mese, altrimenti minaccia di tornarsene nel suo paese d’origine, in Romania , e non la rivedrà più. Così lui ,da uomo infatuato, ha deciso di sposarla per tutelarla , in caso della sua scomparsa, dandogli almeno la pensione. Tutto ciò , si può evitare ? Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      tutto ciò si può evitare soltanto se suo padre venisse dichiarato incapace di intendere e di volere.
      O quanto meno che gli venga affiancato un amministratore di sostegno che possa sostituirsi a Vostro padre in alcune decisioni.
      Se c’è un patrimonio da preservare ai fini ereditari, suggerisco di agire in fretta con il sottoscritto ovvero con l’avvocato che preferite.
      Ovviamente, sapete che la moglie diventa erede insieme ai figli in caso di decesso. E aggiungo anche che la moglie conserva il diritto di abitazione nella casa coniugale dopo il decesso del marito.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  35. Giovanna dice:

    Buongiorno,vorrei porvi un quesito.Sono recentemente venuta a conoscenza che mio marito mi ha tradita per anni con la stessa donna la quale ha anche frequentato casa mia a mia insaputa(ciò é stato ammesso da mio marito).L’amante in questione in questo caso é denunciabile per violazione di domicilio? Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno Giovanna,
      non ravviso alcun genere di reato a livello penale.
      Il tradimento, tuttavia, se non tollerato e prontamente contestato in ambito civile con apposita iniziativa giudiziaria (ricorso per la separazione dei coniugi), può giustificare l’addebito della separazione a suo marito.
      La pronuncia di addebito determina delle conseguenze di carattere patrimoniale, infatti, il coniuge a cui sia addebitata la separazione subisce:
      la perdita del diritto all’assegno di mantenimento;
      la perdita dei diritti successori nei confronti del coniuge;
      la condanna alle spese legali del giudizio,
      Aggiungo anche che se la moglie domanda l’addebito della separazione al marito fedifrago, il quale ha perpetrato pubblicamente l’infedeltà con modalità tali da ledere l’onere e la dignità della consorte, la consorte ha diritto anche al risarcimento del danno (richiesta quest’ultima da avanzare con separato giudizio rispetto al ricorso per la separazione).
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  36. Cristina dice:

    Buongiorno, sono divorziata da 8 anni e mi sono risposata in regime di separazione dei beni. Ho un figlio dal precedente matrimonio che vive con il padre e per il quale verso mantenimento. Il mio ex continua ad accampare pretese economiche per mio figlio dicendo che grazie a mio marito ho un buon tenore di vita (lavoriamo entrambi) e che mio marito deve contribuire al mantenimento di mio figlio. A me non sembra corretto (dato che già contribuisce scrupolosamente e giustamente al mantenimento dei suoi figli), ma non so se la legge possa permettere al mio ex di rivalersi economicamente sul mio attuale marito. Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      il suo provvede al mantenimento dei figli in base ad un provvedimento giudiziario che per essere modificato necessita una nuova iniziativa giudiziaria. Del resto, il suo nuovo compagno non è tenuto per legge al mantenimento dei suoi figli.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  37. Pamela dice:

    Buongiorno avrei una curiosità,il mio compagno ha appena firmato il divorzio durante la quale la ex moglie ha chiesto un assegno di mantenimento per il figlio che però tengono 15 giorni per uno al mese,spese divise al 50%.L avvocato che li ha seguiti ha detto al mio compagno che deve versare l assegno per differenza del reddito.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      non ci vedo nulla di strano. Se c’è squilibrio economico tra i coniugi, anche in caso di collocamento paritetico, un Giudice può stabilire un aiuto economico per il mantenimento dei figli in favore del coniuge più debole.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  38. Monica dice:

    Buongiorno, scrivo per mio suocero.Nel 2017 si sposò per la seconda moglie (lui adesso 83 anni e lei 80) andarono ad abitare nella casa del figlio di lei, mio suocero pagava un affitto e fece delle modiche che abbellirono l’ appartamento anche se non suo .inoltre lui portò in casa arredi molto belli per il 70 %dell’arredo totale.Iniziano ad invecchiare e lei comincia a cadere e le scale diventano un problema, allora si decise per un trasferimento in un appartamento più piccolo tutto su un piano sempre di un figlio di lei.Succede che questa estate iniziano a scrivere i figli di lei a mio marito dicendo che dovranno prendere una badante, lo spazio è poco e mio suocero in poche parole non è più gradito in quanto e’ diventato anche insopportabile.attraverso whatsapp con tutta una serie di messaggi esortano il suocero ad andarsene e a traslocare, lui si trasferisce in fretta e furia in una casa di proprietà della sorella, portandosi via i suoi oggetti ed arredi ( suoi da prima del matrimonio) Ora i figli hanno scritto (sono avvocati) che rivogliono indietro tutto arredi ed oggetti ( anche se nn loro) .
    La mia domanda sorge spontanea: lo hanno esortato talmente tanto ad uscire e a traslocare, hanno portato la loro madre da amici e ora pretendono soldi e arredi?? Ma mio suocero è stato cacciato letteralmente e il trasloco è stato fatto sotto gli occhi di loro quindi??la signora (moglie) è stata messa da parte e non sappiamo se è al corrente di tutto ciò, parla solo il figlio!! ma tutto ciò è giusto?Se mi potete dare un consiglio vi ringrazio Monica

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      mi scuso per la sintesi ma occorre anzitutto precisare chesino a quando i due coniugi saranno in vita, gli altri (potenziali) eredi possono solo descrivere quelli che saranno i futuri diritti senza possibilità di fare alcunchè in giudizio. La moglie di Vostro padre sta avanzando personalmente delle richieste ?
      Comunque, fatte queste precisazioni, suo suocero è meglio che si faccia assistere da un avvocato.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  39. milena dice:

    Buongiorno, scrivo per il mio compagno che è separato da 15 anni e divorziato da 10.
    Mantiene i figli regolarmente con un assegno di mantenimento versato alla ex moglie di circa € 1100/mese.
    Ora i figli hanno, uno quasi 25 anni sta per laurearsi in ingegneria e lavora n Svizzera con contratto di un anno e possibilità di rinnovo (stip iniziale 1500€) e convive ai confini Svizzeri con la sua fidanzata. L’altro figlio 22 anni diplomato da 3 anni lavora in “nero” e si mantiene tranquillamente (+/- € 1600/mese) facendo vari lavori inoltre vive nella casa della nonna materna (deceduta a gennaio) ed ereditata dalla madre, che gli fa pagare le utenze+spese condominiali. Comunque entrambi i figli hanno residenza fuori dalla casa materna.
    A giugno i due ex coniugi telefonicamente si sono accordati perchè il padre non versasse più il mantenimento visto i figli autonomi.
    Una settimana fa al mio compagno è arrivata la lettera dell’avvocato della ex moglie che gli intimava di pagare immediatamente gli arretrati di mantenimento (4 mesi) più altre spese (quali??? non lo sappiamo).
    Siamo a conoscenza che per legge il figlio che fa “lavoretti vari” è ancora da mantenere, ma l’altro figlio?
    Il mio compagno sarebbe disposto a mantenere il figlio più piccolo ma i soldi li vuole versare direttamente a lui e non alla ex moglie.
    E’ possibile capire a chi rivolgersi e se si può uscire da questa situazione?
    Cordiali saluti

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      si registrsano precedenti gurisprudenziali che anche con redditi bassi (800/900 euro mese) dei figli hanno confermato l’autosufficienza economica degli stessi, con conseguente revoca dell’assegno di mantenimento.
      I figli maggiorenni possono fare domanda autonoma davanti ad un Giudice se ritengono di avere diritto al mantenimento.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  40. Elisa Gualtiero dice:

    Gentile Avvocato,
    Mi chiamo Elisa e vivo a Milano. Sono divorziata e ho due figli. Sono casalinga e percepisco l’assegno di mantenimento dal mio ex marito per me e per i miei figli, i quali hanno rispettivamente 30 e 33 anni. Da alcuni anni, non ricevo l’adeguamento dell’assegno in base all’indice ISTAT. Mio marito sostiene che sta versando gli alimenti anche per nostra figlia che convive con il suo compagno da 3 anni e per il figlio maggiore, il quale lavora già da un anno con un contratto a tempo indeterminato. Egli afferma che, se insisto, mi chiede la restituzione degli alimenti versati per mia figlia e per mio il figlio, sostenendo che non ho più il diritto di ricevere tali pagamenti e che quindi essi compensano il mancato l’adeguamento ISTAT. Credo che il motivo per cui mio exmarito non interrompe il pagamento degli alimenti per i due figli sia il desiderio di non litigare con loro. Ora mi chiedo se il mio exmarito ha ragione e se, nel caso in cui io insista per l’adeguamento ISTAT, lui possa fare riferimento alle somme già versate per il mantenimento dei due ragazzi e utilizzarle in compensazione, oltre a richiedere la restituzione delle mensilità precedentemente versate.
    Grazie per la sua assistenza.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      i suoi figli hanno 30 e 33 anni ? E lavorano ? Se risponde affermativamente ad entrambe le domande il padre non sarebbe più tenuto al pagamento del mantenimento in favore della madre dei figli. Potrebbe agire in giudizio per chiedere la revoca dell’assegno. Oppure potrebbe smettere di pagare attendo eventuali iniziative giudiziarie della madre nei confronti della quale potrà difendersi sostenendo il raggiungimento dell’autosufficienza economica dei figli.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  41. Marcella Melis dice:

    Buongiorno, devo separarmi da mio marito ,sono disoccupata e malata oncologica, mio marito ha un reddito alto e quindi volevo chiedere se ho lo stesso diritto al gratuito patrocinio..grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      il reddito di suo marito non si considera al fine del riconoscimento del Gratuito Patrocinio per i casi di separazione e divorzio.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  42. Piera dice:

    Buongiorno,
    Convivo con un uomo divorziato da 7 anni, durante il corso di questi ne ho passate di tutti i colori con la ex signora, senza raccontarvi i numerosi fatti pietosi, ho fatto di tutto per farmi accettare da lei e dai 2 figli minorenni con cui andiamo d’accordissimo. Per un periodo le ho anche dato le chiavi di casa per agevolarla nel venire a prendere i bambini e le ho messo a disposizione il box perchè parcheggiasse le sue cose dopo un trasloco. Un giorno ha fatto una sfuriata in piazza con venuta alle mani e parolacce oscene davanti ai bambini che ho dovuto chiamare i carabinieri e fare denuncia per percosse che poi ho ritirato per amore dei bambini e sperando ancora una volta di guadagnarci in armonia (inutile), ma prima di ciò, un giorno entrata in casa ha avuto l’indecenza di fotografare un piatto di riso in bianco (non avevamo altro da mangiare quel giorno) e mandare la foto ai suoi e i parenti del mio compagno dicendo che faccio mangiare merda ai suoi figli e che lei ci mantiene (erano 2 mesi che i bambini stavano nel nostro monolocale perchè la signora si era infilata a casa del nuovo compagno e non li voleva tra i piedi ma i 600 euro al mese se li prendeva) in sostanza eravamo alla fame e lei ogni tanto portava ai figli patatine, caramelle e briosh, così secondo lei ci manteneva. Arrivo al punto… Quel giorno ho deciso, ovviamente di riprendermi le chiavi di casa e le ho dato 1 mese per portare via le sue cose dal mio box, cosa che non ha fatto. Persa la pazienza le ho detto che entro la fine della settimana avrei messo tutte le sue cose fuori dal mio box. Così ho fatto. La signora è andata a prendersi le cose ma è riuscita a riaprire il box e buttarci dentro quelle cose che destinava alla discarica e non contenta mi ha ribaltato e buttato per terra tutte le cose che tra parentesi erano della casa di mia mamma che avevo svuotato perchè era venuta a mancare. LA DOMANDA E’ questa sta pretendendo di avere le chiavi di casa per essere comoda a venire a prendere i bambini come le pare, il mio compagno succube grazie a ricatti emotivi usando i figli come arma, sarebbe anche d’accordo ma IO NO!!! Vorrei sapere se sbaglio oppure è mio diritto poter stare serena in casa nostra?(le spese le pago anche io) Per favore ditemi se sbaglio.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      mi scuso per la sintesi: la consegna delle chiavia di casa alla ex, non è sicuramente prevista nei provvedimenti dei Giudici, ma è anche veramenmte anomalo e raro negli accordi tra ex coniugi.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  43. Sara dice:

    Salve volevo chiedere un informazione. Sono incinta e il padre sostiene che il bambino non è suo, ovviamente lo è. So che esiste il mantenimento test del DNA ecc. Ma soffro a pensare di dover fare le guerre quando il bambino sarà nato. Mi chiedo se è possibile inviare una lettera adesso al padre, per fargli fare un test del dna prenatale , dal valore legale, così da constatare già in gravidanza che il bambino è suo.
    Grazie mille

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      se il padre non vuole sottoporsi al test soltanto un Giudice può obbligarlo.
      Tra l’altro, se non si sottoporrà al test dopo il provvedimento del giudice, il riconoscimento diverrà automatico.
      Treamite il sottoscritto o un altro avvocato ma non esiti ad incardinare un giudizio.
      Cordiali saluti
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  44. egidio dice:

    Salve qualche anno fa ho fatto un contratto di affitto in comodato gratuito ad un conoscente, e naturalmente ad oggi lui ha la residenza ancora nel mio appartamento.. Siccome da qualche mese non riesco a contattarlo ed avrei bisogno di cessare il contratto, vorrei sapere cosa devo fare per avere l’appartamento nella mia disponibilità, in quanto devo venderlo. Ribadisco la persona è irrintracciabile. Grazie.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      credo che abbia sbagliato forum. Comunque se vuole un consiglio credo di poterglielo dare lo stesso: occorte inviare la risoluzione del contratto di comodato all’indirizzo di residenza e poi occorre avviare una procedura di sfratto (valida anche per i contratti di comodato). In verità dopo l’invio della lettera di risoluzione del comodato cercherei di capire se la casa da lei messa a disposizione è ancora abitata dal comodatario … Se vuole mi chiami (349.8197797).
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  45. Claudio dice:

    Buongiorno le scrivo per mia figlia.
    Mia figlia è separata e divorziata da due anni e mamma di due fijli di 10ve 8 anni.
    Vive in un appartamento con i suoi figli di proprietà di mia moglie, e da 1 anno e mezzo convive con una persona non domiciliato da lei, ma comunque vive con lei.
    La loro convivenza non funziona e lei gli ha chiesto di uscire di casa e di lasciare il tetto, ma lui si rifiuta di andarsene, con problematiche create ai minori.
    Come ci si deve comportare, visto che non c’è nulla di scritto?
    Grazie
    Claudio Mazza

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      esiste un procedimento giudiziario (ricorso per la regolamentazione dei figli nati fuori dal matrimonio) con il quale si può chiedere che venga stabilito il giorno in cui il genitore non collocatario dei figli prevalentemente debba uscire di casa; oltre ovviamente alla quantificazione dell’assegno di mantenimento per i figli ed al diritto di visita.
      Resto a disposizione per approfondimenti.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola (02.72022469 – 349.8197797)

      Rispondi
  46. Luisa Carmela dice:

    Buongiorno sono sposata da 5 anni in seconde nozze in separazione di beni.
    Mio marito corrisponde all’ex moglie un assegno divorzile di 500,00 euro mensili calcolati 8 anni fa quando la ex moglie aveva un lavoro a chiamata.
    Ora la stessa è regolarmente assunta da una ditta ma non ce lo ha comunicato(lo abbiamo verificato con ufficio del lavoro), per interrompere il versamento dobbiamo andare dal giudice o intercorriamo in qualcosa se smettiamo?
    Se mio marito oggi dovesse mancare lei avrebbe diritto alla reversibilità?
    E sempre se mio marito dovesse mancare dovrei io o il loro figlio (sposato e autonomo) corrisponderle l’assegno divorzile alla ex?
    Grazie
    Luisa

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      se la ex moglie non rinuncia spontaneamente, meglio rivolersi ad un Giudce con una istanza di modifica delle condizioni divorzili.
      L’assegno divorzile non può essere posto a carico degli eredi. Ma il beneficiario laddove si trovi in stato di bisogno può agire nei confronti degli eredi per chiedere un aiuto economico.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  47. Medd dice:

    Buongiorno,
    Mi farebbe cortesemente piacere ricevere informazioni riguardo alla procedura di compilazione del modulo per la cittadinanza italiana basata su 10 anni di residenza. In particolare, vorrei sapere come devo compilare la sezione relativa alla posizione giudiziaria del richiedente in Italia.
    Nel caso in cui abbia avuto una condanna penale e abbia poi presentato una richiesta di riabilitazione che sia stata accettata, dovrei indicare “si” o “no” in questa sezione?

    Rispondi
  48. Laura dice:

    Salve, io a febbraio sono stata costretta ad andarmene dalla casa dove vivevo con mia madre e mio fratello perché subivo gravi maltrattamenti soprattutto da parte di mia madre. C’è da premettere che la casa dove subivo i maltrattamenti è anche mia ( in comproprieta’ ). Vorrei sapere se a distanza di 8 mesi da quando ho preso mia figlia e ce ne siamo andate, posso ancora denunciarli. Non ho potuto farlo prima perché ho avuto un brutto incidente e non ho potuto muovermi dal letto per questo motivo. Grazie. PS sono vedova e senza un lavoro mentre mio fratello lavora, non ha figli, mia madre lo mantiene e gli fa fare ciò che vuole in quella casa.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      meglio rivolgersi ad un penalista. Io sono un civilista.
      Se lei è comproprietaria le consiglio una azione di divisione giudiziaria che potrebbe condurre alla vendita all’asta dell’immobile.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola (349.8197997 – 02.72022469)

      Rispondi
  49. LORENZA dice:

    Buongiorno il padre avvocato vuole cambiare pediatra ASL che ha diffidato. La pediatra in 20anni non hai mai ricevuto diffida alcuna e sempre operato opportunamente. Padre chiede di cambiare pediatra ASL, la madre no xche la pediatra ha sempre prescritto le cure opportune x i bimbo di a 5 anni. La pediatra ha controdiffidato. La madre vuole adire il giudice x mantenere la pediatra che opera nell interesse della salute del bimbo. Può ilgiudice decidere di far cambiare il pediatra, grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      immagino che siate separati e/o divorziati. Se confermate tale ipotesi, Lei può demandare ad un Giudice la decisione che i genitori non riescono a trovare insieme. Dispendioso in termini economici perchè si tratta di un giudizio a tutti gli effetti (art. 709 ter cpc). Se la condotta del pediatra non è obbiettivamente criticabile, difficile che un Giudice faccia prevalere la decisione del padre. Se, invece, la denuncia del padre è fondata, Vi è il rischio che la domanda di quest’ultimo venga accolta.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  50. maria cristina dice:

    Buongiorno, ho bisogno di una consulenza, ho versato tramite due bonifici al mio ex marito nel periodo covid la somma complessiva di euro 1400, ora ho chiesto la restituzione ma lui vuole restituirmeli in comode rate da euro 100. Premesso che lui fa un part-time ma guadagna circa 1200 più assegno di mantenimento per i due bambini di circa 800,00 istat compreso. E’ possibile ottenere la somma dilazionata in 3/4 rate, come posso fare?
    Grazie in anticipo per la vostra attenzione.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      come precisato nel forum, forniamo risposte solo agli utenti di Milano e dintorni.
      Comunque, valuti che 3 o 4 mesi sono pochi rispetto alle tempistiche necessarie per coltivare un recupero del credito in giudizio.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  51. Silvia dice:

    Domanda: un avvocato ha rinunciato 4 giorni lavorativi prima dell’udienza delle conclusioni
    l’avvocato dovrebbe dare alla parte assistita un congruo preavviso: esttamente quanti giorni sono un congruo preavvviso? perche in 4 giorni è stato impossibile trovare un altro avvocato se non a un costo esagerato – divorzio giudiziale

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      ma la rinuncia all’incarico nell’imminenza dell’udienza giustifica un rinvio della udienza, anche quella prevista per la precisazione delle conclusioni.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  52. sara dice:

    Buongiorno, con mio marito viviamo separatamente da più di otto anni, anche se lui ha la residenza sempre a casa nostra. Ora lui mi chiede la separazione e quindi presumo il divorzio. Abbiamo casa e mutuo cointestato, il mutuo lo ha sempre pagato lui perchè ha un reddito triplo del mio. Con l’aumento dei tassi però il mutuo è raddoppiato e quindi mi ha chiesto di pagare anch’io. Volevo capire se sono obbligata a pagare o se posso pagare in base al mio stipendio. Preciso che è stato lu ad andarsene per vivere con un’altra e che tutte le pese inerenti la casa le pago io.

    Rispondi
  53. Marco dice:

    Buongiorno,
    Mi trovo nuovamente a scrivere e a chiedere aiuto in materia
    Nello specifico avrei un quesito sulle uscite anticipate della scuola di mio figlio
    Sulla separazione c’è scritto che posso prelevare mio figlio dall’uscita di scuola/pomeriggio fino al mattino successivo al suo ingresso
    Quando fu scritta la separazione non mi curai di notare e fare inserire l’orario specifico del prelevamento perché il bambino usciva alle 16:30 da scuola e coincideva con i miei orari lavorativi, che la mia ex moglie conosce bene.
    Ad oggi mi trovo in difficoltà perché la scuola fino a novembre farà uscire da scuola il bambino anticipatamente alle 12:30
    Io esco da lavoro alle 16:00 e non so davvero come fare, la mia ex moglie cerca di mettermi i bastoni fra le ruote e non mi viene incontro in nessun modo asserendo che essendo ilio giorno di visita devo provvedere io al recupero anticipato
    La mia domanda è: posso in qualche modo dimostrare e asserire che essendoci scritto sulla separazione “uscita di scuola/pomeriggio” e finendo io alle 16:00, le uscite anticipate sono a cura della madre essendo io impossibilitato?
    Oppure è come asserisce lei, quindi costretta provvedere io personalmente pagando una persona per farlo prendere ( persona che ad oggi è difficile trovare)
    Vi ringrazio

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      posso solo suggerire di presentare istanza di modifica delle condizioni della separazione sostenendo che sono cambiati gli orari di uscita di scuola e che lei non riesce ad occuparsi del ritiro di suo figlio a causa del lavoro. In verità, il Giudice, tuttavia, prenderà in considerazione tanti elementi per valutare se accogliere la sua domanda non ultimo il fatto che sua moglie lavori o meno.
      Giusto per essere obbiettivi, peraltro, il significato semantico di pomeriggio, coincide con la fascia oraria tra le 12.00 e le 18.00, quindi, meglio coinvolgere il Giudice. Ma tale iniziativa potrebbe risultare antieconomica considerato che noi avvocati abbiamo la cattiva abitudine di farci pagare per il nostro lavoro. A parte gli scherzi comprendo che a volte “il gioco non valga la candela”.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  54. Mara dice:

    Buongiorno, sono sposata con due bambini piccoli, le cose con mio marito non vanno bene da un paio di anni e da un anno io sto a sua insaputa con un’altro uomo, ho scoperto di essere incinta .. ho deciso di tenere il bambino.. dirgli tutto e chiedere la separazione .. vorrei sapere cosa rischio? A livello economico immagino ma la cosa che mi preme di più è se rischio di perdere i miei figli o comunque che abbia lui l’affido .. spero risponda alla mia domanda !! Grazie
    Mara

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      Le consiglio di avviare il procedimento di separazione, di non spostarsi dalla Sua abitazione coniugale, di costriire una strategia difensiva con il suo avvocato di fiducia e poi avviare un dialogo con Suo marito. La mera relazione extraconiugale non comporta necessariamente un giudizio negativo sulle sue capacità genitoriali, quindi, non rischia che le vengano tolti i suoi figli a meno che ci siano altre circostanze.
      Resto a disposizione per approfondimenti.
      Avv. Marco Pola (02.72022469 – 349.8197797)

      Rispondi
  55. Giuseppina dice:

    Buongiorno, il mio ex compagno ha diversi debiti e una macchina sotto sequestro a casa sua e una denuncia perché non ha voluto sottoporsi all’alcol test io e mia figlia non viviamo con lui da almeno 10 anni non mi ha mai dato nulla adesso che per problemi di alcol ha solo qualche mese di vita , mia figlia è stata dai carabinieri per sapere cosa fare di questa auto e le è stato detto che tutti i debiti ricadranno su di lei . Premetto il padre nullatenente e mia figlia ha 19 anni e studia all’ università.
    Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      se il padre è pieno di debiti meglio non accettare l’eredità (per non accollarsi i debiti del padre).
      La soluzione migliore sarebbe quella di vendere l’auto finchè il padre è in vita e sempre che il corrispettivo della vendita venga poi donato a sua figlia.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  56. Cinzia dice:

    Buongiorno, il mio compagno ha deciso di lasciarmi ora che aspetto un bambino. Lui mi ha riferito dietro consiglio di un avvocato, che solo dopo il test di paternità riconoscerà il bambino versando il mantenimento che deciderà il giudice ma senza prendersi cura del bambino.
    Io potrò chiedere che lui faccia visita al bambino e che se ne prenda cura o la legge gli permetterà di passare solo un contributo e non occuparsene?
    Perché qualora venga stabilito che lui debba vederlo so che non si tirerebbe indietro ,ma la sua paura che gli altri suoi figli vengano a scoprirlo e non accetterebbero mai una situazione del genere.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      esiste il test del DNA al quale il padre potrà essere obbligato a sottoporsi laddove venga instaurato un giudizio per il riconoscimento della paternità. Di solito si cerca di fare pervenire a miti consigli il padre con confronti stragiudiziali anche tra avvocati.
      Il padre in ogni caso sarà tenuto al mantenimento del figlio. Se il padre non vorrà esercitare il diritto di visita, Lei potrà salvaguardare gli aspetti economici (mantenimento del figlio) chiedendo che al padre venga tolta la responsabilità genitoriale (una volta definita patria potestà).
      Resto a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  57. Francesco dice:

    Buongiorno,
    ho bisogno di un parere legale per comprendere se sussiste possibilità di rivalersi del danno subito, la sera di domenica 10 Settembre 2023, durante un evento ove venivano utilizzate dallo staff delle pistole ad acqua, quindi fornite alle persone (anche se non ho le prove, presumibilmente la stessa ero dello staff) da membri dell’evento, sono stato colpito da una ragazza con un getto d’acqua, situazione che poteva anche essere divertente, mentre ero seduto su un pouf di sabbia, il problema nasce nel momento in cui scivolando di lato sono atterrato con la dentatura sulla parte in ferro di una sedia sdraio, scheggiando il dente centrale dell’arcata superiore, l’esito in breve è stato un danno economino di 200 euro e un danno perpetuo, praticamente dovrò stare attento perennemente a cosa andrò a masticare (addentare) con tale dente, vietati cibi duri praticamente. Non perdendo sangue non ho avuto necessità di chiedere medicazioni, anche perchè non era comprensibile chi fosse l’organizzatore dell’evento stesso. Vedendo che a parte i miei amici, le persone da cui ero circondato non sembravano minimamente preoccupate, anzi la ragazza colpevole ha continuato per tutto il tempo a dirmi che avevo il dente già così da prima, ho foto che dimostrano il contrario e testimoni, ad un certo punto sono andato via con i miei amici per comprendere l’entità del danno. Aggiungo che la ragazza durante la conversazione si è dileguata e che al momento ho avviato una conversazione via email con l’organizzatore e i proprietari del posto dell’evento. In sintesi mi chiedo se sia possibile fare qualcosa, ho fattura di quanto speso per il danno, foto e testimoni. Finirà tutto in una bolla di sapone solo a mio danno o qualcosa posso fare ? Se necessario posso aggiungere maggiori dettagli, tutto quello che serve per dare più dati utili possibili.

    Grazie
    Saluti

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      posso organizzare un confronto con un mio collega esperto in responsabilità civile. Se lo desidera. Io sono specializzato in diritto di famiglia.
      Cordiali saluti,
      Marco Pola

      Rispondi
  58. Bea dice:

    Buongiorno
    Da più di un anno e mezzo mio marito da una parte lavora in nero senza portare i soldi a casa ( se controllo il suo portafoglio spesso ho trovato tanti soldi che dopo un po’ sono spariti) e dall’altra parte, con la sua attività in proprio non fattura, quindi si accumulano debiti per le tasse ed i contributi non pagati. Io ho un reddito molto più basso del suo. Vorrei capire cosa posso fare per tutelare me e i due figli. Posso chiedere il divorzio per infedeltà finanziaria?Come la dimostro? Sono molto preoccupata per il nostro futuro.
    Grazie.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      il reddito di una persona fisica in un procedimento di separazione può essere provato anche tramite prove testimoniali ovvero altri documenti che non sono per forza riconducibili ad un contratto di assunzione o alla apertura di una partita iva.
      Lei può separarsi e poi divorziare in ragione della semplice volontà di interrompere la convivenza indipendentemente dal fatto che non si fida più di suo marito.
      Occorre approfondire alcuni questioni patrimoniali (proprietà casa coniugale per esempio) e reddituali per comprendere quali domande possono essere avanzate nell’interesse della madre e dei figli in giudizio.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  59. Sarah dice:

    Mio marito dopo due anni di matrimonio e sei di convivenza mi ha chiesto il divorzio. Matrimonio in separazione dei beni ma io ho venduto la mia casa e ho svuotato il conto per finanziare il matrimonio e la sua azienda agricola. Lavoriamo entrambi, lui guadagna più di me, è possibile tramite un legale rientrare di almeno metà del patrimonio che avevo in liquidità?(fatture alla mano ove risulta in intestazione il mio conto corrente)
    Io non vorrei separarmi perché le sue ragioni non sono concrete quindi non sono d’accordo sul divorzio.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buonasera,
      le sue richieste restitutorie potrebbero non essere oggetto del procedimento di separazione bensì di domanda restitutoria in un giudizio ordinario laddove i prestiti possano essere ricostruiti anche a livello documentale.
      Servono ovviamente maggiori dettagli. Esiste una casa coniugale cointestata ? Ci sono figli ? Lei lavora ed ha un reddito ?
      Resto a disposizione per approfondimenti.
      Cordiali saluti,
      Marco Pola (O2.72022469 – 349.8197797)

      Rispondi
  60. Angela Fontana dice:

    Buongiorno avendo un basso reddito ho ottenuto La dote scuola. Marito pretende che io utilizzi La dote scuola e che lui quindi non versi la parte eccedente. Ma la parte eccedente deve essere divisa tra di noi. Quindi lui vorrebbe utilizzare tutta la dote scuola a mio nome e la parte eccedente da dividere. Non sono d’accordo in quanto la dote scuola è un diritto che io ho in base al basso reddito. È corretto che lui metta la metà del costo dei libri e io possa utilizzare il contributo totale della dote scuola?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      non ho compreso se siete separati e/o divorziati.
      In queste ultime ipotesi, la ripartizione dei costi per le spese scolastiche e l’acquisto dei libri scolastici, è regolata dalle condizioni della separazione e/o del divorzio.
      Se siete ancora marito e moglie non vi sono regole predeterminate e dovreste trovare un accordo tra di voi. Dovreste comunque partecipare alle spese in misura proporzionale ai Vostri redditi.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  61. Alessandro De blasis dice:

    Buongiorno, sono separato e sono padre di due bambini, da due anni cerco di essere sempre accondiscendente e per non creare attrito ho sempre preso i bambini nei giorni di visita fuori scuola non curandomi dei miei orari lavorativi.
    Ieri ho fatto presente alla mia ex moglie che nel giorno di visita sarei andato a prendere i bambini a casa e non all’uscita del centro estivo in quanto per motivi lavorativi non ho più ore di permesso da prendere per uscire prima e andarli a prendere, così le ho detto che sarei andato a prenderli a casa appena staccavo e li avrei riportati a casa il mattino seguente.
    Vedendo il comportamento poco comprensivo della mia ex moglie ho preso l’atto di separazione perché non ho più intenzione di farmi sopraffare dalla mia ex moglie essendo io troppo buono.
    Cito ciò che è riportato sulla separazione:”i figli potranno trascorrere con il padre il mercoledì di ogni settimana dall’uscita di scuola/pomeriggio sono all’ingresso a scuola del giorno successivo, i figli potranno trascorrere con il padre weekend alternati dall’uscita di scuola del venerdì fino alle ore 20.00 della domenica. (Poi sono citati i giorni festivi come il natale o i compleanni, la possibilità di trascorrere essi con entrambi ecc.)Nei giorni che i figli trascorreranno insieme al padre,i genitori, salvo diversi accordi, stabiliscono che i minori saranno prelevati dal padre dalla dimora materna ed ivi riaccompagnati.”
    La mia domanda è, dato che sulla separazione c’è scritto dall’uscita di scuola /pomeriggio,senza essere specificato orario o che io debba prelevarli da scuola alle ore x, ma essendo poi scritto in basso che le parti stabiliscono che io debba prelevarli a casa, come devo comportarmi in caso di disaccordo? Devo prenderli a scuola perché è da intendersi così o a casa perché c’è scritto che devo prelevarli presso la casa materna?
    Vi ringrazio anticipatamente

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      se intepretiamo con razionalità e buon senso le clausole da Lei citate, dovrebbe andare a prenderli a scuola; a casa, invece, quando non vanno a scuola.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  62. Vincenzo dice:

    Buongiorno, tra un paio di settimane mi sposo. Mia moglie ha contratto un mutuo qlc anno fa per una casa dove vive la madre. Noi viviamo già in una casa di mia proprietà. Vorrei sapere se ci sposiamo in comunione dei beni e mia moglie nn paga la rata del mutuo della sua casa, la Banca può rifarsi su di me? Se sì, mi conviene fare, la separazione dei beni?
    Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      la banca può rivalersi su tutto quello che, dopo il matrimonio, ricadrà nella comunione dei beni.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  63. Natalia dice:

    Buongiorno, può un avvocato che è la compagna del mio ex marito mandare documenti per il divorzio? Grazie. Non c’è conflitto di interessi?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      comprendo solo in parte la sua domanda.
      Ovviamente la nuova compagna di suo marito non può assisterlo in giudizio nel procedimento di separazione.
      Cordiali saluti.
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  64. Elisa dice:

    Buonasera,il mio ex marito non ha rispettato oramai da 3 mesi e adesso saranno 4 l’assegno di mantenimento per le figlie. Volevo sapere se fosse possibile pignorare una casetta mobile che risiede in un campeggio anche se lui l’ha già venduta da pochi giorni ma lui ne fa ancora uso fino a metà settembre. Io avrei diritto al 30%del ricavato ma ad oggi non ho ancora visto nulla!! È possibile bloccare tutto me ottenere io la casetta a titolo di risarcimento visto che non paga da mesi? Posso bloccare la vendita perché lui è inadempiente. Spero di essere stata chiara! Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      lei può agire per il recupero del suo credito. Deve essere apposta la formula esecutiva sulla sentenza; poi deve essere inviato atto di precetto: ed infine potrà agire con atto di pignmoramento. Quest’ultimo può interessare anche gli immobili purchè ancora di proprietà di suo marito. Mi sembra però più conveniente aggredire il conto corrente di suo marito piuttosto che un immobile considerati i costi di una procedura di pignoramento immobiliare.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  65. Maurizio dice:

    Buongiorno avvocato,

    vorrei capire se avessi diritto a chiedere alla mia ex-moglie indietro mobili e oggetti che sono rimasti nella casa coniugale disposta in sede di separazione consensuale alla stessa ex-moglie.

    Premetto che non ho mai concordato o firmato che rinunciavo a mobili o oggetti comprati in comunione di beni durante il matrimonio e, non avendo possibilità di avere supporto dal mio attuale legale che mi ha supportato nella fase di divorzio consensuale (che non si è chiusa per mancato accordo), vorrei capire con lei se presume che possa legalmente chiedere la restituzione di mobili e oggetti che non sono necessari ai bimbi (quindi escludendo cucina, loro camera e loro oggetti) ?
    Grazie in anticipo
    Maurizio

    Grazie in anticipo

    Maurizio

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      occorre leggere le condizioni del divorzio.
      In ogni caso, se la casa coniugale viene assegnata al coniuge presso il quale vengono collocati prevalentemente i figli, l’arredo non può essere asportato e chi esce di casa ha diritto di trasferire solo i beni strettamente personali (tra i quali non rientra l’arredo, quadri inclusi, etc. …).
      A presto,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  66. Marco dice:

    Buongiorno
    Sono separato ed ho due bambini, da sentenza li vedo ogni mercoledì, venerdì e sabato mattina più un weekend per intero alternato, dall’uscita di scuola con pernottamento.
    Ho una nuova compagna con la quale convivo, come si sa spesso possono comparire esigenze sanitarie personali o lavorative, nel caso in cui io dovessi avere un imprevisto e non riuscissi a prendere nell’orario stabilito sulla sentenza i bambini, comunicandolo in anticipo via mail alla mia ex moglie, può quest’ultima rifiutarsi rispondendomi che non è un suo problema e che devo vedermela io come riprenderli?
    È legale? Se per lavoro faccio un ora di ritardo e non riesco a prenderli a scuola ma li prendo a casa dopo, può lei rifiutarsi di riprenderli?
    Se per motivi personali devo accompagnare la mia compagna a fare una visita e comunico in anticipo che devo riportarle i bambini un ora prima o che devo prenderli più tardi, lei può rifiutarsi e dirmi no tu li prendi come c’è scritto sulla sentenza?
    Nel caso in cui io avessi un imprevisto personale o lavorativo

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      l’imprevisto è sicuramente ammissibile. E’sufficiente comunicare all’altro coniuge, con congruo anticipo (se non si tratta di una emergenza), che è impossibilitato ad esercitare il diritto di visita. Tuttavia, se anche la madre dei figli è impegnata allora è sempre meglio preoccuparsi di trovare una diversa soluzione (con l’aiuto di una baby sitter o di parenti).
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  67. Marco dice:

    Buongiorno, io e mia moglie stiamo per affrontare un percorso di separazione (al momento non sappiamo ancora se sarà consensuale o giudiziale, visto che non abbiamo ancora avviato alcuna pratica). Da mesi ho scoperto un tradimento da parte di mia moglie, ed ho scoperto che in diverse occasioni mia moglie ha fatto parlare mia figlia di 6 anni con l’amante. Vorrei sapere se la cosa costituisce reato. Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      comportamento biasimevole ma non si tratta di un reato con rilevanza penale.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  68. Imane dice:

    Buongiorno avvocato.
    Siamo una coppia Tunisina con 2 bambini ( 8anni é 4 anni ) residente in Italia i bambini sono nati in Italia
    il mio Ex é andato in Tunisia é ha fatto il divorzio posso fare la modifica della sentenza emessa all’estero chiedendo ( il mantenimento,l’affidamento …)visto che viviamo in Italia é non in Tunisia.
    Grazie.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buonguiorno,
      il Tribunale di Monza è sicuramente competente per decidere il mantenimento dovuto da suo marito in suo favore.
      Se vuole maggiori informazioni non esiti a contattarmi (02.72022469).
      Cordiali saluti,
      Marco Pola

      Rispondi
  69. Edoardo dice:

    Buongiorno
    La storia è molto lunga e cercherò di abbreviarla.
    la madre dei miei figli, ora 11 e 14 anni, (ex convivente da ormai 6 anni) in questo periodo a promosso, nei miei confronti, 8 cause civili 2 penali coinvolgendo i servizi sociali, forze dell’ordine con l’obbiettivo di avere casa, figli, soldi ecc.., ma ottenendo di contro sino a 46.000 euro di spese legali da rifondermi, che aumenteranno con il suo appello nel marzo 2024.
    Fino a 3 mesi fa era in vigore affido ai servizi sociali con coocollocamento paritario dei figli e mantenimento diretto.
    Io ho sempre cercato di non litigare e avere un rapporto civile oltre che è disponibile al dialogo ma, purtroppo, senza risultati.
    Premetto di avere un bellissimo (normale) rapporto con i miei figli, sono presente nella loro vita ecc..
    Da 3 mesi, a seguito dell’ennesima denuncia con richiesta di affido super esclusivo, con valutazione CTU, ascolto dei servizi sociali, ascolto di terze parti rilevanti e ascolto dei miei figli che, dinanzi al giudice, hanno chiaramente espresso il desiderio di vivere come me (papà) è stata accolta la richiesta di “affido super esclusivo” alla madre con collocamento presso la casa coniugale ad uso della medesima con giorni più o meno paritetici e mantenimento diretto.
    Nella sentenza c’è scritto che l’affido super esclusivo non è una punizione nei confronti del padre ma è scelta dovuta per la forte litigiosità che inibisce….. Ecc
    Per me non c’è nessun problema ma per i miei figli si in quanto manifestano in modo forte la volontà di non vivere dalla madre, io cerco di parlare con loro e rassicurarli ma con scarsi risultati.
    Da lunedì (dopo scuola) a venerdì sono con mamma e il venerdì (dopo scuola) sino al lunedì mattina con me.
    Personalmente ritengo che tutti questi anni di rotture di palle (chiedo scusa) siano dovuti ad una cultura che a tutt’oggi vede ancora, ahimè, la mamma come UNICO riferimento nella vita dei minori e lho capito ascoltando la troppe inutili logiche di assistenti sociali, avvocati, giudici, ctu, mediatori famigliari ecc..
    “per fortuna che esistono padri presenti” dico io..
    Non ho mai richiesto formalmente i 46.000 euro perché non fa parte del mio modo di vivere la vita.
    Domanda: cosa faccio con i miei figli??
    Sono in estrema difficoltà
    Grazie e buona giornata.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      dove risiede la vostra famiglia ? come specificato nel sito, questo forum è riservato agli utenti di Milano e dintorni.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  70. Selena garcia dice:

    Buongiorno. Sono una mamma di 26 anni con due figli di 10 e 8 anni avuto dalla mia precedente relazione. Al momento sono in gravidanza all’ottavo mese, e da poco ho lasciato il mio appartamento in affitto a nome mio, per trasferirmi con il papà del bambino in arrivo, nel suo appartamento acquistato per lui dai suoi genitori. La situazione purtroppo è degenerata. Non è più possibile per me vivere con lui, non è un ambiente sicuro per i miei figli, ne tranquillo per il bambino che ho in arrivo. Vorrei capire in questo caso cosa posso fare. Io sono rimasta senza casa per seguire il padre del bambino e ora, non posso lasciarlo e devo subire umiliazioni, urla e altre cose insieme ai miei due figli. In questo caso lui può avere qualche obbligo per lo meno per agevolarmi nel trovare una nuova soluzione abitativa.. o qualcosa del genere? Spero di essere riuscita a far capire un po’ la situazione.. grazie. Cordiali saluti

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      se non ci fosse un problema di incolumità fisica (per lei e per il bambino), io le consiglierei di restare in quella casa ed avviare un procedimento regolamentazione dei figli nati fuori dal matrimonio. Il diritto del figlio ad avere una casa propaga i suoi effetti comprimendo (escludendo) il diritto del genitore proprietario non collocatario prevalentemente del figlio. Se può, resti in quella casa e si affidi ad un bravo avvocato a Genova. Io esercito a Milano e dintorni …
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  71. Federico dice:

    Buonasera, la figlia della mia compagna (non siamo sposati) si è trasferita da noi nella casa di mia proprietà al 100 per 100. Qualora la figlia della mia compagna dovesse rimanere incinta e magari succedesse che io e la mia compagna litighiamo e decidiamo di porre fine alla convivenza, dovrei lasciare la casa a sua figlia ed al bambino? Grazie.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      da dove ci scrive? Occorre, anzitutto, studiare quale legislazione applicare. Di solito, quella del luogo dove risiede la famiglia.
      In ogni caso, il diritto di abitazione del convivente proprietario dell’abitazione familiare viene limitato o compromesso solo quando sono presenti figli di almeno uno dei conviventi.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      l’affermazione non ha alcun fondamento e la volontà di separarsi può essere manifestata in giudizio senza condizionamenti.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  72. Elisa dice:

    Buon giorno , sono sposata da 12 anni e abbiamo una bambina di 12 anni , mio marito dalla sera alla mattina del giorno dopo mi ha comunicato che dovevo lasciare le appartamento in cui abitavo in affitto, con una enorme bugia, dicendo che era in vendita e il propietario rivule l immobile. In verità solo dopo 2 mesi sono venuta a conoscenza che era già in atto da un anno il procedimento di sfratto per morosità. Mi sono ritrovato al secondo giorno di scuola della 1 media dalla bambina a stravolgere la sua vita , dovendo abitare per forza con i genitori di lui . Anche loro non sapevano nulla. Ora mi ritrovo da quasi ormai un anno a dover vivere qui , la bambina vede sente e ha capito molto bene chi sono siano i nonni paterni ed il padre che non è mai stato presente , nonostante sposato ha sempre dormito qui dai genitori lasciandoci sempre sole , perché diceva con me non si può vivere per il mio carattere , (ora invece qui con i genitori il mio carattere va bene ? ) quindi già appurato con antecedenti sedute di terapie di coppia che lui ha bisogno e i suoi di terapia per questo morboso rapporto . La mia domanda è : visto che qui comandano tutti, tutti fanno i padronipadroni dicono questa è casa mia , non portano rispetto neanche se abbiamo sonno io e la bambina o non stiamo bene con febbre .Non ho una camera tutti i nostri vestiti su 2 tavoli in taverna e qui ci sono 3 camere da letto piene solo di cose loro Il 2 figlio viene qui alle 7 di mattina per il suo cane , che non si è portato via nella sua casa ,e mi sveglia sempre perché io dormo sul divano , mente il mio sacrificato chiuso .
    Quali diritti ho ? Per rimetterli tutti al loro posto ?
    Posso separati ma chi se ne deve andare io o mio marito !
    Ovvio che se potessi me ne andrei subito , ma non posso , loro possono se vogliono mandarmi via da qui se chiedo la separazione, o va via mio marito? visto che mio marito ha un lavoro di 1600 euro al mese mentre io no, è sono invalida al 46% posso chiederè una assegno hai miei suoceri per poter vivere altrove? Fino a quando non trovo lavoro ? Premetto che tanto lui resterebbe sempre qui a vivere anche riesco ad andare in un altra casa perché è morbosamente attaccato qui alla loro villa e a loro . Sia che mi separò sia che resto sposata .
    Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      le suggerisco di non muoversi da quella casa ed avviare un procedimento di separazione.
      Ritengo che nella sua situazione l’assegno di mantenimento per il mantenimento dei figli sarà piuttosto elevato.
      I nonni, invece, non sono tenuti al mantenimento tranne in casi eccezzionali (evidente stato di bisogno).
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  73. Giorgio dice:

    Buonasera, mi chiamo Giorgio e sono felicemente padre di un bimbo di poco più di un mese. Purtroppo le cose con la mia compagna (non siamo sposati) non vanno proprio bene, e stanno avvenendo molti litigi e molte discussioni sia personali, sia per la gestione del bimbo (che ora ha residenza a casa della madre e sta con lei). Ora stiamo cercando di capire se con una terapia di coppia le cose potranno migliorare. In caso contrario, dovremo affrontare la possibilità di separarci e di capire ovviamente come affrontare la problematica del bambino. Quello che vi vorrei chiedere sono una serie di domande, vediamo se posso riassumerle in un unico messaggio per facilitare la comprensione. Innanzitutto, la mia compagna, da diversi mesi a questa parte, più e più volte ha iniziato a controllare quante volte e in quali momenti ero sulla app di WhatsApp. E qui nasce la mia prima domanda: è lecito, oppure è possibile che si configuri un realto di stalking su questa azione da parte sua? Andando avanti, vorrei sapere se il fatto che per lavoro – e prima di partorire – si sia fatta rilasciare un certificato medico da uno psicologo che indicava una possibile depressione sul lavoro, può essere causa ostativa per poter avere la custodia o il mantenimento del bimbo? Ancora, e questa è l’ultima domanda, vorrei sapere i miei diritti in caso di visita al bimbo. Questo risiede, come dicevo, con la madre; quello che mi chiedo è se ho la possibilità e il diritto di poterlo vedere tutte le volte che voglio e dove lo posso vedere. Lei insiste a dire che a casa sua non dovrei entrare; ma da quanto so, la visita da parte del padre che riconosce il figlio, è possibile proprio dove risiede la madre e il figlio, è corretto? Grazie ancora se vorrete rispondere a queste mie domande. Buona giornata.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buonasera,
      la visita del padre non collocatario, al figlio neonato, si possono verificare anche presso l abitazione materna. Dopo il secondo anno di età del figlio (talvolta il terzo), potranno iniziare i pernottamenti con il padre al di fuori dell’abitazione familiare. Sarà un giudice a stabilirlo se non vi metterete d accordo con una consensuale. Infine preciso che l eventuale incapacità genitoriale della madre dovrà essere valutata da un CTU ed i documenti da lei citati potranno essere esaminati da quest’ultimo.
      Non ravviso gli esterni del reato di stalking (quanto meno sino a quando convivrete sotto lo stesso tetto).
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  74. Alessia Barone dice:

    Salve, ho ricevuto richiesta da parte del mio ex marito di annullamento del matrimonio. Abbiamo divorziato nel 2017. Non abbiamo figli e nessun tipo di vincolo. Io non ho la disponibilità economica per attivare la procedura dell’annullamento e sinceramente non sono nemmeno interessata. Mi può dire a cosa vado incontro se mi rifiuto e non rispondo alla sua richiesta? Grazie mille.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buonasera,
      se rimane contumace (dopo la notifica degli atti giudiziari non si costituisce in giudizio per difendersi) il procedimento va avanti lo stesso. Se poi i motivi dell annullamento comportano colpe a suo carico potebbe essere condannata a pagare le spese del giudizio.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  75. Andrea dice:

    Salve Avvocato posso farle solo una domanda ?
    Ho un dubbio familiare che vorrei esporle.
    Io sono figlio unico di genitori separati ormai dagli anni 80 e mio padre (83 anni) convive ormai da circa 25 anni con una signora e suo figlio e non ho rapporti con lui. mentre mia madre (80 anni) è sola e invalida 100% vive a casa sua con aiuti vari e io che bado a lei con Legge 104 sul lavoro.
    I miei genitori sono solo separati legalmente non divorziati.
    Ora mio padre mi dicono i suoi conviventi ha una grave patologia senile tipo alzheimer e vogliono praticamente mandarlo via da casa.
    Ora a parte trovare una RSA idonea o altro per lui io le chiedevo i conviventi di mio padre possono “legalmente” rifarsi su di me?? cioe’ legalmente devo occuparmene io per forza??? Anche con aiuti finanziari?? per eventuali RSA o altro???
    Grazie e scusi il disturbo.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      Lei in qualità di figlio ha doveri di assistenza previsti dal codice civile. Ma ha anche il diritto di decidere quali soluzioni siano più adeguate per suo padre senza ingerenze da parte di terzi conviventi. Se questi ultimi vogliono decidere in autonomia possono anche sostenere le relative spese.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  76. DI DIO GIUSEPPE dice:

    Buongiorno AVVOCATO
    spiego quanto accaduto.

    mia Mamma del 1936, (87 anni) residente da sola a Catania, con un inizio di demenza senile (dimentica tutto ciò che è accaduto pochi minuti prima) e di deambulazione (stampelle). Non potendola più lasciare da sola, io abito a Milano dove la stessa non si è voluta trasferire, abbiamo deciso, di comune accordo, per il ricovero presso una casa di riposo nelle vicinanze della sua abitazione.

    Nel Luglio del 2022 , pertanto, è stata ricoverata presso una “Casa di Riposo” a Catania.
    Abitando a Milano e non potendo andarla a trovare frequentemente, pregavo una persona di fiducia,tale GIANLUCA che provvedeva, saltuariamente, una due volte al mese, ad andarla a trovare facendole portare qualcosa e ad accompagnarla al cimitero da mio papà.
    Ultimamente mia Mamma, credo sia peggiorata, diventando aggressiva e  con continui capogiri e riferiva di essere anche caduta per terra, tanto che, varie volte, ho io stesso chiamato il suo medico curante che e andato a visitarla.
    A seguito di ciò, di comune accordo con una  responsabile della struttura abbiamo deciso di farle fare una visita accurata dal Neurologo, avvenuta, in data 24.07.2023 che le prescriveva alcuni farmaci, ed esami più accurati.
    In data 08 c.m. alle ore 19,59 ricevevo una telefonata da parte di GIANLUCA che mi diceva le testuali parole ” ma lei non sa niente, non l’hanno chiamata”.
    Quindi mi diceva, di essere stato chiamato da personale della struttura  che lo informava del fatto che mia mamma era caduta e di andare subito in loco inquanto si era fatta male.
    Solo alle ore 20,35 dopo miei vari tentativi di mettermi in contatto con la responsabile del centro, questi mi chiamava mettendomi al corrente di quanto era accaduto, cioè, che mentre mia mamma era a tavola le “infermiere/assistenti” andavano a mettere a letto gli altri ospiti della casa di riposo lasciando mia mamma da sola, in balia di sé stessa, che, finito di cenare si è alzata per recarsi in soggiorno da sola.
    A causa di ciò, vuoi per un capogiro, un momentaneo malore o per aver messo male il piede cadeva rovinosamente a terra.
    Le badanti constatato lo stato di mia mamma chiamavano la responsabile, quindi il Massimiliano e il 118, quest’ultimo giunto sul posto la trasportava presso il pronto soccorso del Policlinico di Catania senza che nessuno della struttura la assistesse.
    Presso il policlinico dopo vari esami riscontravano la rottura scomposta del femore quindi ricoverata in pronto soccorso in attesa che si liberasse un letto in ortopedia.
    Nessuno della struttura è andato in ospedale,
    Solo la mattina 09.c.m. alle 07,37 la responsabile della struttura mi manda un messaggio su WhatsApp con la quale mi riferiva che solo pochi minuti prima era venuta a conoscenza che mia mamma nella caduta aveva riportato la  rottura del femore.
    E sino a tutt’ora che sto scrivendo, non sono piu stato contattato da nessuno dei responsabili la casa di riposo.
    Con la presente chiedo:
    – È normale che una persona con tali patologie venga lasciata da sola (incustodita);
    – E normale che una persona a loro affidata e con tali patologie, dopo un incidente simile, prevedibile, venga messa su un’autolettiga e mandata da sola in pronto soccorso in balia di se stessa, ben sapendo che a Catania mia mamma e da sola, e che il più vicino di Noi si trova a 1.400 km.
    Pertanto per quanto sopra riportato, sussistano degli estremi per procedere nei loro confronti?
    Ringraziandola anticipatamente e in attesa di un vostro riscontro, porgo cordiali saluti .

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      Ricostruendo anche a livello probatorio la dinamica dell’incidente è possibile ipotizzare un’azione di risarcimento del danno. Si rivolga ad un difensore in loco. Le trasferte da Milano a Catania per le udienze potrebbero comportare costi ingenti se nomina un difensore a Milano.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  77. Sara dice:

    Buongiorno,
    Vi sottopongo la seguente situazione: coppia di conviventi da 9 anno con figlio di 7 anni.
    Casa in locazione,contratto intestato al compagno nonche’padre del bambino,L’affitto ammonta sui 900 euro mensili e le spese condominiali sui 5000 all’anno.Il bambino e’legatissimo a questa casa e non puo’esserne tolto.
    Se l’assegnataria della casa diventa la madre deve quindi pagare lei affitto e spese?Teniamo presente che lei guadagna a tempo indeterminato 1600 al mese mentre lui ha un fatturato annuale di quasi 800 mila euro e ha un livello molto alto
    Di vita con casa di prorpieta’(come seconda) sul lago dal valore di 600 mila euro.
    La madre del bambino non puo’ pagare affitto e spese e non ha altra casa dove andare. Puo’il giudice condannare il padre del bambino a continuare a pagare per quella casa fino alla maggiore eta’del bambino senza assegno?o prevedere un assegno di mantenimeno cosi’alto?
    Se il padre del bambino rifiuta di andarsene cosa puo’fare la madre senza abbandonare il
    Tetto familiare?Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      in caso di separazione (anche di conviventi), il giudice tende a preservare il tenore di vita dei figli.
      Nel caso da lei sottoposto alla nostra attenzione quindi è probabile che l’assegno di mantenimento venga determinati tenendo in considerazione anche l ammontare del canone di locazione che dovrà sostenere la madre. Ma il giudice non potrà condannare il padre a pagare direttamente il canone.
      Sarebbe opportuno, per il padre, ridimensionare le spese prima di andare davanti ad un Giudice.
      Se vuole approfondiamo a fine agosto.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  78. Luigi dice:

    Buonasera Avvocato,
    sono l’unico proprietario di un appartamento dove convivo con la mia compagna (non siamo sposati) e nostro figlio di 9 anni.
    Ho scoperto che lei si è frequentata con un altro, per questo motivo intendo mettere fine alla nostra convivenza. Quando l’ho scoperto ho fatto finta di nulla per prepararmi.
    Circa un mese fa ho venuto la casa dove viviamo e contestualmente alla vendita, l’acquirente mi ha fatto un contratto di affitto della durata di 6 mesi.
    In pratica in cambio di un prezzo leggermente più basso mi ha permesso di viverci altri 6 mesi pagandoci l’affitto (con un regolare contratto registrato).
    Una volta incassata la cifra della vendita, sono andato da un costruttore ed ho acquistato sulla carta una casa che verrà pronta solo tra un anno e mezzo (ho stipulato il compromesso dal notaio settimana scorsa) versando l’intero ammontare del valore e mi è stata rilasciata una fidejussione a garanzia. So che è una cosa insolita versare l’intero valore della casa, ma preferisco arrivare in tribunale avendo pochi soldi sul conto.
    La vendita è già stata registrata sul registro catastale, quindi al momento facendo una visura non risulto intestatario di nessun immobile.
    La mia compagna non sa nulla di tutto quello che ho fatto, nemmeno che so del tradimento. Mentre la persona che ha acquistato la casa, che mi ha trovato una agenzia immobiliare, non sa nulla che intendo separarmi.
    Ho fatto tutto questo per evitare che la mia casa, acquistata con il frutto dei risparmi di una vita dei miei genitori, venga assegnata a lei.
    Io a Settembre mi cercherò una casa dove andare in affitto dove penso che mi trasferirò ad Ottobre, in attesa che verrà pronta quella in costruzione. I 6 mesi di affitto della casa in cui vivo ora invece sono già stati pagati.
    Ora avrei le seguenti domande:
    1) Da un punto di vista strategico, mi conviene dire al momento in cui me ne vado a vivere da un’altra parte che la casa è stata venduta, oppure è meglio creare un effetto sorpresa e comunicarlo quando saremo davanti al giudice per quantificare l’ammontare del mantenimento del figlio e lei chiederà l’assegnazione della casa? Nella seconda ipotesi presumo che l’avvocato della mia convivente non avrebbe il tempo per preparare una strategia difensiva.
    2) Allo scadere dei 6 mesi di affitto io consegnerò le chiavi di casa alla persona che l’ha acquistata, firmando un documento davanti all’agente immobiliare a cui mi sono rivolto per vendere casa. Se in quel momento la mia compagna si rifiutasse di abbandonare l’appartamento, sarebbe un problema che si deve risolvere lei con il proprietario oppure verrei coinvolto pure io?
    3) Ci sarebbero i presupposti per annullare la vendita? L’agente immobiliare potrebbe testimoniare che io e l’acquirente non ci conoscevamo e che lui non sapeva nulla delle mie intenzioni (cosa vera) e oltretutto al momento della vendita mi ha stipulato un contratto d’affitto quindi era consapevole che la casa era occupata. Ed inoltre io tutti i soldi li ho dati al costruttore della mia nuova casa, quindi non potrei restituirli nemmeno volendo.
    PS: i genitori della mia compagna hanno una casa grande, quindi lei non rimarrebbe per strada.
    Grazie in anticipo per le risposte

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      direi che il suo “piano” sembra ben architettato. Le consiglio soltanto di non comunicare alla sua compagna le ragioni che l hanno indotta ad interrompere la relazione affettiva.
      Se lo desidera, a settembre, quando saranno finite le mie vacanze possiamo ulteriormente approfondire.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  79. Giovanni dice:

    Salve, io e mio padre non siamo mai stati in ottimi rapporti(non starò qui ad elencare il perché). Mi ha sempre “obbligato” ad andare a lavoro con lui anche nei periodi scolastici per dargli una mano, questo ovviamente a nero o senza pagarmi, ma fin qui non ci sono troppi problemi, aiutare un mio familiare non mi ucciderà. Ho però da poco iniziato il servizio civile e da quando per l’appunto ho iniziato a percepire i 430 euro lui ha iniziato ad impormi di dargliene 300 perché “vivo sotto il suo tetto” e che “se non mi sta bene la porta è questa”. Io so che l’aiuto economico è legittimo per i figli, ma credo che debba avere delle motivazioni di fondo come magari problemi economici e non che da un giorno all’altro per abitare nella casa che da sempre mi ospita devo dare la quasi totalità del mio stipendio a lui con la paura di essere buttato fuori casa in caso contrario. Non la sto vivendo per niente bene e volevo sapere se, legalmente parlando, posso fare qualcosa perché vorrei iniziare a mettere dei soldi da parte per il mio futuro ma in questo modo sono in gabbia.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      la sua famiglia ha il dovere di mantenerla sino a quando lei non raggiungerà l’autosufficienza economica. Per il momento, lei non l’ha raggiunta.
      Ma le consiglio di uscire presto di casa se non vuole contribuire al ménage familiare o quanto meno contribuire partecipando ad alcune spese.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  80. PAOLO VACCHINI dice:

    Buongiorno nel 2000 circa nostro padre ha intestato una casa in provincia di Varese a noi tre fratelli tenendo l’usufrutto. Alla sua morte 2018 due fratelli vogliono venderla mentre io vorrei tenerla. A milano sono in affitto. Per non vendere la casa ho donato la mia quota a mia moglie. Come puo fare la residenza la moglie? È necessario separarsi o esiste un’altra possibilità?
    Grazie per la Vs disponibilità e collaborazione

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      ritengo che la sua donazione alla moglie, non le consentirà di evitare un giudizio di divisione della comunione. Sempre che i suoi fratelli vogliano intraprese questo genere di iniziativa giudiziaria.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  81. Marina dice:

    Buon giorno avvocato sono una donna di 36 anni lavoro come segretaria in uno studio medico con contratto a tempo indeterminato le scrivo per avere un consulto che riguarda mia figlia di 11 anni. Da qualche tempo ho notato comportamenti strani del tipo che si mangiava le unghie si tirava la pelle del labbro ho che stava con lo sguardo perso nel vuoto ho cercato di capire cosa aveva ma lei mi diceva che era stanca avevo il dubbio che aveva un problema con il campo estivo che frequenta visto che lavoro a tempo pieno. Le ho messo un registratore vocale addosso. Quando ho sentito la registrazione ho affrontato mia figlia facendogli sentire la registrazione così si e aperta e mi ha raccontato tutto come il padre la offende con ingiurie di vario genere la chiama handicappata ritardata di mente la offende sulla salute la chiama difettosa perché la bambina ha una miopia ed è celiaca e a modo suo la rende imperfetta ai suoi occhi visto che vuole una bambina perfetta non malata. Mi ha raccontato che quando sono fuori non fa altro che ingiuriarla è dicendogli che per lui è un peso è che a causa sua è infelice che gli mangia i soldi se gli chiede un panino lui gli rinfaccia che ha trovato il pollo che gli compra tutto non le permette di stare con i suoi amichetti deve controllare tutto quello che fa. Mi ha raccontato che ha casa non può fare niente non può guardare il televisore se gioca con il tablet con i suoi amici la chiama drogata di tablet ecc se prende una merendina la umilia dicendogli che in casa mangia tutto lei e la obbliga ha mangiare quello che non piace. E in più la minaccia di picchiarla è farla morire dissanguata.Questo schifo succede quanto non sono in casa ma ha lavoro. Tra l’altro ho mia figlia mi ha riferito che era lui ad istigarla contro di me mi spiego meglio quando mia figlia aveva 3 e mezzo mi diceva cose molto pesanti mi augurava di morire così si prendeva una mamma migliore di me oppure sentiva il telegiornale e ripeteva peccato che non sei tu quella mamma che è morta così ti levavi dai piedi quanto andavamo a fare la spesa e passavano le macchine mi guardava e mi diceva perché non ti butti sotto é la storia non è finita qui più avanti e andata sempre peggio quanto aspettavamo il pullman cercava di spingermi a modo suo sotto oppure mi spingeva mentre scolavo la pasta per farmi bruciare mi tirava le cose in faccia e mi diceva che come mamma facevo schifo ecc mi dava della buxxxa in strada diceva che al lavoro avevo un amante quando gli chiedevo da chi sentiva queste cose lei mi rispondeva non ti interessa questa è solo una parte di quello che subivo. Ho rimproverato mia figlia per non avermi mai rivelato niente lei mi ha detto che il padre gli diceva di stare zitta e di non dire niente a nessuno se lei parlava sarebbe finita in una comunità.
    Faccio presente che suo padre non va d’accordo con nessuno a lavoro non fa che litigare con tutti. Non c’è bisogno di dire che lo buttato fuori di casa. Però lui ha minacciato di togliermi la piccola siccome ha parenti nelle forze dell’ordine. Tra un paio d’ore andrò dai servizi sociali e chiedere aiuto vorrei sapere se la legge mi tutela vorrei chiedere l’affido esclusivo della piccola e togliergli la patria podestà grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      I fatti che mi ha riferito, se privati in giudizio, giustificano la domanda di affidamento esclusivo.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  82. Barbara dice:

    Buongiorno sono divorziata da qualche anno e mi domando se il mio ex marito possa rifiutarsi come ha già fatto in passato , di pagare la
    Metà delle spese straordinarie da
    Concordare.
    Parlo di nuoto o corsi di strumenti musicali con i quali è formalmente d’accordo, ma per i quali dice di non avere la possibilità economica per onorare la sua quota.mi chiedo se non debba dimostrare quanto dice, perché in tal
    Modo mi ritroverò sempre
    Io ( che guardavano meno di lui ndr) a
    Pagare queste attività e mi sembra un atteggiamento a dir poco di comodo e furbo.
    Non è comunqie tenuto a pagare? Oppure davvero basta che lui dia questa motivazione vaga per sottrarsi? Cordialmente

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      Le spese per le attività ricreative (salvo sia previsto diversamente nella separazione o nel divorzio) sono straordinarie e come tali devono essere concordate. In caso di disaccordo non vi è obbligo di onorarle per il genitore che ha negato il consenso.
      In giudizio si potrebbe comunque provare a chieder una revisione del contributo fisso.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  83. alessandro iannone dice:

    Buonasera,ho un dubbio… durante il weekend in cui le figlie sono con me e decido di dormire fuori casa (da amici o in hotel).. devo comunicarlo alla madre? se si, devo comunicare anche l’indirizzo? Grazie.,sono separato da poco e non voglio problemi

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      il genitore separato deve sempre comunicare all altro genitore la dimora anche temporanea dei figli.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  84. Anna dice:

    Buongiorno,
    Ho eredito, insieme a mio padre, una casa dea mia madre. Io in quanto unica figlia e lui in quanto ancora formalmente sposato al momento della morte di mia madre. Al momento ci vive unicamente mio padre con la nuova moglie. Non siamo in rapporti idilliaci con mio padre. Io non posseggo le chiavi di casa e devo chiedere il permesso per entrare e uscire dalla mia proprietà (torno a casa solo in estate, per intenderci). Vengono fatti lavori nella mia abitazione senza il mio consenso (ad es. ho scoperto che sono state installate delle micro telecamere di cui nessuno mi ha avvisato e non so ancora dove sono state posizionate. Forse nel giardino, forse nella mia camera da letto. Chissà..) e vengo quotidianamente minacciata di essere buttata fuori di casa. A prescindere dalla bassezza delle minacce, vorrei conoscere i miei attuali diritti sulla mia proprietà nonché quelli post mortem di mio padre.
    Grazie per la sua disponibilità

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      il codice civile riserva una specifica tutela al coniuge superstite (quello rimasto in vita). A quest’ultimo, infatti, l’art. 540 c.c. riserva, tra l’altro, il diritto di abitazione sulla residenza familiare ed il diritto di uso dei mobili che corredano la residenza familiare. Il diritto di abitazione è un legato ex lege: è un diritto che sorge automaticamente all’apertura della successione, laddove ricorrano alcuni presupposti. E’ infatti necessario che la casa familiare sia in proprietà del defunto alla sua morte o in comunione legale.
      Aggiungo che la Cassazione ha precisato che quando sorge conflitto tra coniuge titolare del diritto di abitazione e figlio maggiorenne autosufficiente, prevale necessariamente il diritto del primo, anche se il figlio convivente ha il possesso derivante dalla comproprietà ereditaria. Il diritto attribuito al coniuge, quindi, costituisce una deroga alla regola generale della comunione che prevede che ciascun comunista possa fare uso della cosa comune.
      Quando suo padre non ci sarà più il diritto di abitazione sopra descritto non potrà essere trasmesso per successione a soggetti terzi.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola
      Spero di avere risposta alla sua domanda anche se temo che non abbia

      Rispondi
  85. Fabio Donnarumma dice:

    Buongiorno mi chiamo Fabio, ho 51 anni e sono stato dichiarato invalido al 50% nel febbraio di quest’anno per due patologie diverse (artrodesi vertebrale e cefalea a Grappolo cronica).
    Successivamente ho presentato aggravamento per altra patologia (coxartrosi bilaterale grave con risonanza e varie visite in allegato), ma la commissione di fatto ha confermato lo stesso verbale e la stessa percentuale di invalidità 50% inserendo pero’ nella diagnosi anche quest’ ultima patologia,(per la quale sono in attesa di intervento), ma di cui non mi ha riconosciuto nessuna percentuale.
    Sono peraltro portatore di handicap con la legge 104 articolo 3 comma 1(cefalea a Grappolo).
    Ora mi chiedo ..quale è la maniera migliore di procedere per ottenere quel 35% previsto per la coxartrosi?

    Grazie mille per l’attenzione.

    Fabio D.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      temo abbiamo inserito la sua domanda nel forum sbagliato. Noi siamo esperti di diritto di famiglia (separazioni, divorzi, convivenze, affidamento minori, etc.).
      Cordiali saluti,
      Marco Pola

      Rispondi
  86. patricia dice:

    Buongiorno, sono sposata con un residente e noi abbiamo una figlia di 7 mese.

    Il mio marito ha una figlia di 14 anni, che ogni anno arriva qui ver rinovare il suo permesso di soggiorno, ma adesso si trova nel nostro paese di origine.
    La mamma della figlia ha arrivato a questo paese con una visto turistico e si ha rimasto qui in altra cittá. Per il tempo che ha qui facendo conto il suo visto é giá scaduto, per quindi adesso si trova illegale in un’altra cittá lontana di noi, e vuole entrare indietro alla bambina con brutte intenzione per fare tutti i suei documenti atraverso di la figlia, senza comunicare niente al mio marito.

    La mia domanda é:
    Dopo la bambina sia qui indietro, quali sono gli impegni che avrebbe il mio marito sia con la bambina e la mamma di lei in caso di la ragazza volessi vivere insieme alla sua nonna (ch’é anche residente) e la sua mamma illegale in altra citta, e qualcosa possiamo aspettare di parte di loro?

    Grazie mille davvero,
    Cordiali Saluti!

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno Signora,
      faccio difficoltà a comprendere le sue richieste. Se vuole sono diponibile per un confronto telefonico.
      Cordiali saluti,
      Marco Pola (02.72022469)

      Rispondi
  87. Antonella dice:

    Buongiorno sono di Milano dopo 17 anno mio marito mi ha chiesto all’improvviso separazione e divorzio vista la nuova legge io ho chiesto di fare un accordo tra di noi per un anno attraverso una mediazione visto il suo lavoro instabile e la paura che presentando al giudice la nostra situazione richieda di sentire nostro figlio di 16 anni.
    Mi può dire se i minori vengono chiamati in tribunale?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      i minori possono essere sentiti dal Giudice e tale facoltà è stata ampliata con la recente riforma Cartabia. Solo per fare un esempio le riferisco che ho assistito settimana scorsa all’audizione di due fratelli di 8 e 14 anni. Il Giudice è stato molto attento a non urtare l’equlibrio dei minori e non ha fatto domande dirette come “Con chi volete stare, con la mamma o con il papà?”. Ha cercato solamente di comprendere le abitudini familiari.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola (02.72022469)

      Rispondi
  88. Flavia dice:

    Salve sono sposata da 13 anni e ho due figlie minori,da 13 anni mantengo la famiglia completamente in quanto mio marito non ha mai lavorato e non intende farlo avanzando una serie di scuse , è succube dei genitori da sempre che lohanno manipolato sin da piccolo per metterlo nell’officina del padre quasi gratuitamente, li lui è praticamente uno schiavo del padre, io sono stanca di fare il capofamiglia e lui non provvede a nessuntipo di spesa, posso ottenere l’annullamento del matrimonio considerando che non ha mantenuto l’impegno preso di provvedere a noi? Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      non ravviso i presupposti per l’annullamento del matrimonio, ma le consiglio di avviare un procedimento di separazione e poi divorzio. A lei verrà assegnata la casa se risulterà che lei si è occupato prevalentemente dei figli. Nel giudizio dovrà agire anche per chiedere un contributo da parte del padre per il mantenimento dei figli.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola (02.72022469)

      Rispondi
  89. Erika dice:

    Salve! Vorrei fare una semplice domanda… è possibile che un giudice faccia decadere la patria podestà’ ad un genitore su un solo figlio? Oppure quando decade la podestà’ genitoriale è da intendersi su tutti i figli ?

    Rispondi
  90. Mario dice:

    Buongiorno,
    vivo distante dai miei genitori (72 e 68 anni) da ormai piu’ di 10 anni. Da circa 4-5 anni abbiamo scoperto di alcune gravi patologie che affliggono mia madre la quale e’ costretta a restare a letto e necessita di qualcuno che se ne prenda cura. Finora se ne e’ occupato mio padre talvolta con l’aiuto di varie badanti, ma ultimamente has sempre piu’ ridotto l’ausilio di care givers esterni e si occupa lui stesso dell’igiene personale e della gestione in toto di mia madre. Mio padre non ha mai accettato l’insorgere di questa malattia e di mal grado e con molto negativismo fa comunque del suo meglio per prendersi cura di mia madre. Purtroppo pero’ la relazione fra i due e’ pressoché’ insostenibile ed ho altresi’ scoperto che da diverso tempo mio padre ha iniziato una relazione con una delle ex badanti non ancora 40enne, fra le altre cose facendole molti regali. Mia madre ovviamente non ha alcun modo di controllare le finanze familiari ne’ puo’ decidere come gestire le sue pensioni (di lavoro ed inv. civile). Mio padre in altre parole sta agendo come se ne fosse il tutore. Di recente mio padre mi ha chiesto se eventualmente sono disposto di prendermi carico di mia madre, ma comunque sempre con la sua supervisione su tutto. Io mi sono proposto in senso affermativo, ma allo stesso tempo e’ emerso un possibile desiderio di separarsi da mia madre. La mia preoccupazione e’ che mio padre stia scialacquando il patrimonio in comune anche con mia madre e che ella non sia in grado di opporsi ne’ di far valere i suoi diritti. Se mia madre chiede di volerlo lasciare e venire a vivere con me, può’ mio padre opporsi? che scenari si possono configurare? Grazie per l’aiuto.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      sua madre dovrebbe avviare un procedimento di separazione. DOPO la prima lettera dell’avvocato con la quale sua madre manifesta a suo padre l’intenzione di separarsi, l’eventuale trasferimento di sua madre non realizza l’abbandono del tetto coniugale. Poi ovviamente occorrerà coltivare il procedimento di separazione. Occorre anche verificare se i coniugi sono in regime di comunione dei beni al fine di avviare anche la divisione della cosiddetta comunione de residuo.
      Se sua madre non è in grado di intendere e volere, occorre valutare una interdizione o quanto meno la nomina di un amministratore di sostegno che potrà avviare per conto di sua madre il procedimento di separazione.
      Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
      Cordiali saluiti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  91. Paolo Bresciani dice:

    Buongiorno avvocato,
    la mia compagna con la quale NON sono sposato è incinta.
    Non essendo sposati non esiste la presunzione di paternità, quindi dopo aver partorito dovrò firmare un documento dove dichiaro di essere il padre (mi corregga se sbaglio).
    Vorrei capire se questo documento devo per forza firmarlo subito in ospedale oppure con qualche scusa posso temporeggiare per qualche giorno.
    Io vorrei eseguire un test di paternità prelevando un campione di saliva del figlio PRIMA di aver firmato il documento in cui dichiaro di essere il padre.
    Se lo facessi DOPO aver firmato, e non risultassi io il padre, subirei per anni un calvario giudiziario per poter effettuare il disconoscimento.
    Mentre invece se lo facessi prima di aver firmato, e non dovessi essere io il padre, mi basterebbe non firmare questa dichiarazione e sarebbe tutto finito senza ricorrere al tribunale e dover passare anni in causa.
    Ovviamente lo farei ad insaputa della mia compagna, perché se fossi io il padre non vorrei tirare su un polverone per nulla (se fosse per me il test di paternità dovrebbe essere obbligatorio per legge).
    Quindi la mia domanda è: devo per forza firmare in ospedale? Posso temporeggiare e firmare in un secondo momento?
    Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      non ci sarà qualcuno in ospedale che le dirà che lei è obbligato a firmare il riconoscimento. Ma ovviamente la sua compagna se ne accorgerà in fretta e potrebbe decidere di convocarla in giudizio per ottenere il riconoscimento che comnunque impicherebbe il test del DNA.
      Per il resto, effettivamente, se riesce a fare in fretta il test del DNA risolverà i suoi dubbi.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  92. Claudia dice:

    Buongiorno, sono una mamma di due ragazzi uno di 16 anni e la piccola di 12. Dopo un matrimonio durato 18 anni, mi sono separata l’anno scorso, lasciando il tetto coniugale (in accordo col mio ex marito) e il paese in cui vivevamo da 7 anni, la Sicilia, tornando a casa , a Milano, con i ragazzi. Lallontananza ed il distacco mi ha fatto capire quanto mi avesse manipolata in questi anni sia a me che a mio figlio più grande. Ovviamente non ha accettato la separazione così mi ha citata in tribunale. Un vero e proprio narcisista manipolatore. In prima udienza a gennaio 2023 il giudice ha stabilito un assegno di mantenimento di 300€ per entrambi i figli e il versamento l’assegno unico universale. Il mantenimento me lo versa ma l’assegno unico no. È da gennaio 2023 che chiedo che faccia la rinuncia cosicché io possa rifare la domanda, ma lui si rifiuta dogliendo la possibilità di ricevere un aiuto economico dallo stato. Poi ha stabilito inoltre un weekend al mese di visita ai ragazzi che non ha mai mantenuto. Niente telefonate, niente visite. In seconda udienza, “quella definitiva”, afferma che sono scappata di nascosto portandogli via i ragazzi, cosa non vera dato che ci ha accompagnati alla stazione del treno lui con sua cugina, che è disposta a testimoniare, ancora non percepisco l’assegno unico e per giunta m’incolpa di avergli messo contro i ragazzi perché il grande non gli risponde più e la piccola risponde ai pochi messaggini per monosillabi.
    Praticamente è 1 anno che combatto con un uomo anaffettivo, vendicativo e manipolatore e per una separazione che pare vada ancora per le lunghe. Chiedo se avete un consiglio su come obbligarlo a fare la rinuncia dell’assegno unico dello stato che il giudice ha stabilito a mio favore al 100%. Grazie mille 🤗

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      occorre relazionarsi con gli uffici dell’INPS per fare cancellare la domanda del padre relativa all’assegno unico universale rammostrando il provvedimento provvisorio del Giudice (quello in cui la madre viene indicata come beneficiario esclusivo dell’assegno.
      Poi si può anche ipotizzare una iniziativa (anche in corso di causa) ex art. 709 ter cod. proc. civ. per sanzionare l’indempimento del padre.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  93. Enza Gramuglia dice:

    Buongiorno con la presente per chiedere :
    Ex marito ha dato in comodato d’uso gratuito all ex moglie con due figli minorenni l’immobile di cui a sua volta proprietario dell’ex marito che ha concesso il comodato gratuito al figlio e il figlio l’ha concesso all ex moglie .L ex moglie per due anni non ha pagato le spese condominiali,il condominio ha sollecitato il proprietario di casa che ha mandato una lettera di sfratto all’ex nuora .La domanda è questa se decidesse di sfrattarla con i minori l’ex marito deve pagarle l’affitto visto che sulla sentenza c’è riportato che se lascia quella casa l’ex marito deve pagare l’affitto di un’altra ?Oppure essendo un caso particolare perché non paga le spese condominiale non ha diritto ad un’altra abitazione pagata dall’ex marito ?Ad oggi L ex moglie non lavora ma ha cambiato mille lavori solo perché non ha voglia di lavorare e oltretutto ha un appartamento a disposizione della madre malata rinchiusa in una clinica di igiene mentale e lei è L unica erede essendo figlia unica .
    Grazie della risposta

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      se la madre non può più beneficiare di un alloggio (messo a disposizione da parte dell’ex marito), è assai probabile che agisca in giudizio al fine di ottenere un aumento dell’assegno di mantenimento.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  94. Tommaso dice:

    Salve,mia figlia ha 14 anni, l’ho divisa alla pari con la madre quasi dalla nascita, una convivenza breve e poi ognuno a vivere da solo con la figlia divisa tra casa mia e casa sua, l’ho tirata su io praticamente essendo un insegnante, tutti i santi pomeriggi sport musica e poi alla sera dalla mamma4 giorni su 7; ognuno comprava quello che serviva e ogni tanto qualche lite , per le festivita da dividere soprattutto! Poi stop, mia figlia prima interrompe lo sport, poi la musica ( un po anche grazie a questo maledetto covid) e alla fine un giorno mi dice” papa io da domani non dormo da te”; un incubo… vado davanti alla sua scuola e la vedo andare via con un autobus verso la casa della madre; e’ da santo stefano 2022 che non faccio una festa con mia figlia, nessun accordo sulle festivita, scuse futili per evitare di dormire da me; oggi che e’ in ferie con me e mia moglie( mi sono sposato 4 anni fa) gli chiedo di rientrare dalla spiaggia entro le 12 e lei mi risponde” lo capisci perche non voglio piu vivere con te?); mia figlia mi ricatta; la madre non solo non collabora ( dimostrare che e’ la regista di tutto mi sembra dura anche se io ne sono certo), ma prima mi scrive “ vuoi vedere la figlia? Allora paga le spese!”; poi mi manda il legale minacciandomi di chiamare gli assistenti sociali e il giudice se non pago; 1 la signora ha interrotto la mediazione familiare che io avevo chiesto perche non riuscivo piu a vedere mia figlia; 2 e tutte le fatture per gli sport e le gare mai pagati dalla madre? E le spese per il vitto quotidiano? Per anni?E le cure mediche per le sue cure ortopediche? Ho fatto da taxi per un decennio e questa signora mi dice” sto pagando l’autobus da tre mesi!”; e mia figlia? Che tutti gli sforzi educativi di anni sembrano svaniti e mi rifiuta con scuse futili, pero dopo 6 mesi viene in ferie con me solo perche qui nel paesino ha le amichette di sempre?E la madre che parte di nuovo per l’estero con mia figlia senza il mio consenso? Cosa mi consigliate di fare? Perche sinceramente mi sento confuso; distinti saluti! Tommaso

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      Lei ha bisogno dell’assistenza di un difensore e di un regolamentazione dei tempi di permanenza con la figlia da parte di un Giudice.
      Ovviamente quest’ultimio stabilirà anche il contributo fisso mensile per il mantenimento e le percentuali di spesa da ripartirsi tra i genitori per le spese straordinarie.
      Per il resto io esercito a Milano e dintorni quindi non credo di poterle essere d’aiuto, quanto meno nella fase processuale.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  95. stefano dice:

    Buongiorno,
    sono separato da 8 anni e verso come assegno di mantenimento 350€ e ai tempi mia figlia aveva 4 anni.
    Ora che mia figlia ne ha 12 la mia ex compagna mi chiede di pagare anche trattamenti estetici ricariche del cellulare.
    non rientrano nel valore dei 350€(anche se hai tempi non erano stati presi in considerazione questi aspetti)

    Ringrazio anticipatamente
    Stefano

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      quelle che lei ha descritto sono spese straordinarie che dovete concordare. Se non le concordate possono non essere pagate. Mi permetto di aggiungere che le spese per la ricarica del cellulare potrebbero essere ritenute necessarie da un Giudice ma oggigiorno credo che una ricarica mensile con traffico quasi illimitato si aggiri tra i 7 ed i 10 euro al mese, quindi, forse, si tratta di una spesa che può essere sostenute (al 50% tra ciascun genitore). Faccio fatica, invece, ad immaginarmi un Giudice che ritenga le spese estetiche una spesa indispensabile per una ragazza di 12 anni.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  96. Mattia Tolentino dice:

    Buongiorno,
    da quello che so, in caso di separazione di una coppia non sposata, non fa alcuna differenza se ci sia stato un tradimento o di chi sia la colpa della fine della relazione. Però vorrei capire se al lato pratico un giudice, al momento della quantificazione del mantenimento del figlio della coppia, possa tenere conto di un comportamento moralmente discutibile (ad esempio ripetuti tradimenti) di lui.
    Non potendo dare un mantenimento direttamente alla compagna (soprattutto sei lei lavora) é possibile che il giudice “gonfi” quello del figlio come risarcimento per il comportamento tenuto da lui?
    So che al livello teorico non é possibile, però mi chiedo se sono cose che poi effettivamente accadono in tribunale.
    Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      una relazione extraconiugale potrebbe giustificare l’addebito della separazione che comporta l’immediata perdita dei diritti successori. Occorre, tuttavia, che il tradimento sia l’unica ragione che giustifica la separazione. Faccio un esempio, se due persone vivono separate (di fatto) nella casa coniugale per molti anni e poi uno dei due coniugi tradisce l’altro, in questo caso il tradimento non può giustificare l’addebito. Con l’addebito, in alcuni casi, vi è anche il rischio che il soggetto al quale è stata addebitata la separazone sia condannato al pagamento delle spese legali del giudizio. In ultimo, mi permetto di ricordare anche il rischio di condanna ad un risarcimento del danno in favore del coniuge che ha subito un grave pregiudizio alla propria integrità morale ovvero alla propria salute (si pensi al coniuge che, dopo il tradimento, cade in un grave stato di depressione provato a livello medico).
      Conosciuti i rischi (come sopra indicati) occorre organizzare i rimedi con una attenta strategia difensiva da impostare nel procedimento giudiziale di separazione e/o divorzio.
      Con riferimento, invece, all’assegno di mantenimento per i figli, quest’ultimo, almeno in linea teorica, non subisce alterazioni quantitative in ragione dell’addebito della separazione.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
      • Mattia Tolentino dice:

        Buongiorno,
        nel mio caso siamo dei conviventi NON sposati.
        Riprendo il punto dai Lei scritto: “rischio di una condanna ad un risarcimento del danno in favore del coniuge che ha subito un grave pregiudizio alla propria integrità morale ovvero alla propria salute (si pensi al coniuge che, dopo il tradimento, cade in un grave stato di depressione provato a livello medico)”
        Corro questo rischio anche se non siamo sposati?
        Riprendo anche questo punto: “ Con riferimento, invece, all’assegno di mantenimento per i figli, quest’ultimo, almeno in linea teorica, non subisce alterazioni quantitative in ragione dell’addebito della separazione.”
        Significa che al lato pratico é una cosa che potrebbe invece accadere?
        Grazie

        Rispondi
        • separatamente dice:

          Buongiorno,
          se non siete sposati, non sussistono rischi di addebito e, tanto meno, di risarcimento del danno.
          Con riferimento all’assegno di mantenimento per i figli posso solo ribadire che la quantificazione di tale contributo economico non deve essere influenzata dalle ragioni che hanno giustificato l’interruzione della convivenza.
          Cordiali saluti,
          Avv. Marco Pola

          Rispondi
  97. Francesco dice:

    Buongiorno,
    un anno fa la mia ex, mamma di nostro figlio 14enne, mi ha portato in tribunale di Lodi per chiedere un adeguamento dell’assegno di mantenimento e nonostante il mio cud fosse inferiore al suo, mi è stato aumentato l’assegno di mantenimento. Ora, a distanza di un anno esatto, mi è arrivato la richiesta di adeguamento istat di 7,2%. Vero che il costo della vita è aumentato per tutti, ma anche per il sottoscritto che non ha di certo avuto un adeguamento di stipendio. Grazie per la vs disponibilità

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      comprendo le difficoltà, ma l’adeguamento dell’assegno di matenimento agli indici ISTAT è obbligatorio per Legge, anche se non fosse precisato nel provvedimento con il quale è stata decisa la separazione. Anche la Sua busta paga in ogni caso si adeguerà agli indici ISTAT (con ritardo considerat l’attuale normativa).
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
      • Francesco dice:

        Grazie della celere risposta. Le chiedo un’altra delucidazione: considerando che partecipo a tutto, spese scolastiche, mediche e anche extra al 50%, vorrei capire se, a tali spesa extra, quali campi scuola, gite scolastiche (con pernottamento) posso non partecipare, in quanto ritengo che l’assegno mensile sia abbastanza corposo (25% del mio stipendio). Grazie ancora

        Rispondi
        • separatamente dice:

          Buongiorno,
          occorre leggere le condizioni della separazione/divorzio, prima di risponderLe.
          Cordiali saluti,
          Avv. Marco Pola

          Rispondi
  98. Roberto dice:

    Buongiorno avvocato volevo sapere una cosa, sono divorziato e mia moglie percepisce da un anno e mezzo il 100%dell”assegno unico non so come ha fatto ad ottenere il 100%perche’ so che era necessario che io ero d’accordo ma a me non è stato chiesto niente poi in un secondo momento mi sono messo d’accordo in maniera solo verbale che avrei lasciato la mia parte dell’assegno unico come spese extra per uno sport che mia figlia pratica,la mia domanda è: è meglio che lo faccia mettere per scritto questo accordo o vado sulla fiducia poi oppure sarebbe meglio che io chiedo il mio 50% e quando la ex mi da ricevuta di pagamento dello sport io faccio il pagamento della metà con bonifico.grazie per una risposta

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      due informazioni che spero possano aiutarla: se entrambi i genitori presentano domanda per l’assegno unico universale, l’INPS deve riconoscere il 50% a ciascun genitore; poi sempre meglio rispettare le intese raggiunte davanti al Giudice o quanto meno laciare una traccia documentale di eventuale modifiche di queste ultime.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  99. Alberta dice:

    Buonasera avvocato,
    alcuni mesi fa il mio fidanzato con il quale convivevo ha scoperto un mio tradimento e se ne é andato via da casa mia.
    Io sono incinta e lui mi ha già detto che non riconoscerà il figlio.
    Io non so se il figlio che sto aspettando sia suo o del ragazzo che ho frequentato temporaneamente.
    Se dopo la nascita decidessi di intraprendere un’azione di riconoscimento in tribunale obbligandolo a fare il test del dna, e dal test dovesse risultare che lui NON é il padre, potrei essere condannata a pagare le spese processuali e pure il suo avvocato?
    Tengo a precisare che lui si rifiuta di fare qualsiasi test del dna “informale” ma lo farà solo se richiesto in tribunale. L’altro ragazzo da quello che sono si é trasferito all’estero e non ho modo rintracciarlo.
    Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      ritengo che non ci siano i presupposti per una condanna alle spese legali. Soprattutto se lei prima di convocarlo in giudizio avanza una richiesta per iscritto a fare il test del DNA. Se si rifiuta di fare il test, il presunto padre poi non si può lamentare se viene convocato in giudizio.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  100. Alessandra dice:

    Buonasera ho questo problema: devo fare richiesta all inps per dei disturbi di apprendimento di mia figlia al fine che valutino se ha diritto o meno all’indennità di frequenza. Nel momento della richiesta per procedere bisogna scegliere l eventuale metodo in cui inps può erogare tale contributo. Si può scegliere 1.che un genitori deleghi l altro al ritiro dei soldi (il mio ex non mi delega) 2. Che entrambi i genitori possano ricevere dalle poste il contante (lui andrebbe subito a prenderli non avendo vincoli di orari di lavoro) 3 che venga fatto un libretto a nome del bimbo e intestato a entrambi i genitori (lui preleverebbe subito la cifra e si può). Chiedo come uscirne, non voglio prenda lui i soldi che non tiene i bimbi, non paga spese extra, non si presenta alle visite… Senza andare dal giudice come si puio fare? Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      se non è disposto diversamente da un Giudice, il contributo INPS è in favore di entrambi i genitori.
      Occorre anche verificare le condizioni della separazione che potrebbero effettivamente prevedere un versamento esclusivo in favore di uno solo dei genitori.
      Perchè non fa un atto di precetto ed un pignoramento per i pagamenti non effettuati da suo marito ?
      A presto,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  101. Boris dice:

    Buongiorno avvocato.sono di lodi. Abbiamo acquistato un appartamento ristrutturato ma ancora vuoto, senza mobili, io gli lascio l’appartamento per poter andare con nostra figlia ma e priva di arredamento e ora lei mi chiede metà dei soldi che ha dovuto usare per arredarla. Può farlo? Può chiedermi i soldi dell’arredamento che ha scelto lei e utilizza lei?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      vi state separando ? Siete sposati ? C’è un giudizio in corso ? C’è un accordo di separazione omologato dal Tribunale ? Mi scusi le tante domande ma senza queste informazioni non posso rispondere alle Sue domande.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  102. Antonio dice:

    Salve avvocato volevo chiederle un informazione , ancora non c’è di mezzo un legale per la mia separazione , per tutelare la mia ex moglie le do mensilmente soldi di fitto 500€ , 600€ di mantenimento e spese extra per i miei due bambini per dopo scuola , per i 600€ di mantenimento i bambini ad oggi non escono mai, sempre chiusi in casa con i nonni , quando stanno con me li manda sempre in vestiti rotti bucati sporchi e mio figlio mi conferma che ogni loro richiesta la risposta della mia ex moglie è sempre no ed essendo lei disoccupata esce tutte le sere lasciandoli dai nonni e non a me, parlando male di me e della mia compagna davanti a loro provocando più volte disturbi nei bambini.
    Per tutelare i miei diritti posso chiedere di scontrinare tutte le spese del mantenimento e che nel momento in cui restano soldi si versano su una libretta intestata ai bambini che useranno ai 18 anni?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      mi spiace ma il forum è riserato agli utenti di Milano e dintorni. Le consiglio di rivolgersi ad un avvocato familiarista a Napoli per regolamente davanti ad un Giudice, analiticamente, il contributo fisso mensile relativo al mantenimento dei figli, oltre al rimborso delle spese straordinarie (mediche, scolastiche, ricreative); nonchè il diritto di visita e, se necessario, anche disciplinando sempre davanti ad un Giudice le attività ricreative.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  103. Giovanni dice:

    Buongiorno, Vi scrivo nel disperato tentativo di ricevere una risposta al livello legale per la mia difesa. omisiss “in parziale accoglimento determina in 600,00 oltre istat il mantenimento in favore di …a far data dalla pubblicazione della CdA pubb il 10 del mese. Fino al mese scorso ho pagato il dovuto sul iban della madre entro il 10 del mese. Per problemi di legge l’ex ha chiuso il c/c personale e quando i soldi del mantenimento sono tornati indietro il gg dopo ho fatto vaglia postale ordinario. Oggi lei pretende che debbo versare, senza l’autorizzazione del giudice, il mantenimento sul c/c di mia figlia e nella causale scrivere che il mantenimento e in favore suo quando la sentenza dice il contrario. Mantenimento mani alla madre in favore della figlia. Mi minaccia che se non dovrai fare come lei ordina rifiuterà il vaglia e mi denuncerà penalmente per non aver provveduto al mantenimento figlia maggiorenne ma non autosufficiente. Vi prego di aiutarmi a capire come mi devo comportare. Con stima vi saluto

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      se sua moglie non ha più un conto corrente, il vaglia postale mi sembra una corretta soluzione.
      E’ anche vero tuttavia che se sua moglie l’autorizza per iscritto (conservi copia della comunicazione) a versare i soldi su un determinato conto (anche quello della figlia), Lei assolve i suoi obblighi versando sul conto indicatole (con la causale nel bonifico).
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
      • Giovanni dice:

        Egregio avv. Lei mi dice che la livello penale e civile l’ex e autorizzata di rifiutare il vaglia ma obbliga me senza un accordo a fare il contrario di una sentenza? Mi per doni l’ignoranza in materia che sicuramente Lei e molto più avanti di me, ma varie sentenze di cassazione dicono che il mantenimento diretto nelle mani del figlio maggiorenne deve essere deciso da un giudice e non dal genitore convivente. Per un periodo ho pagato nelle mani di mia figlia salvo poi ricevere un precetto di non adempimento per che mia figlia se lo ha negato e ho dovuto pagare nuovamente il mantenimento per un anno oltre il costo del precetto e spese legali e interessi. Come mi posso tutelare da tutto ciò?

        Rispondi
        • separatamente dice:

          Buongiorno,
          per fare tutto formalmnete e diligentemente le modalità di pagmaento dovrebbero essere stabilite da un Giudice.
          Io sto solo dicendo che lei non risulterebbe inadempiete se il creditore le indica (per iscritto) il conto corrente di un soggetto terzo sul quale effettuare il bonifico.
          In pratica lei non starebbe realizzando un mantenimento diretto in favore della figlia ma un pagamento su un conto di transito indicatole dalla moglie.
          Cordiali saluti,
          Marco Pola

          Rispondi
  104. Luca dice:

    Buongiorno,
    Sono un padre separato con due figli. Il giudice ha stabilito tra le varie cose che a me venisse corrisposto l’assegno unico al 100%.
    Ora la mia ex moglie ha richiesto il reddito di cittadinanza che ingloba anche il 50% dell’assegno unico. Cosa posso fare in merito? Io non percepisco più l’assegno unico per intero. Posso non pagare le spese extra per rientrare nella metà dell’importo che mi è stato sottratto.
    Grazie mille.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Mi spiace, il forum è riservato agli utenti di Milano e dintorni. In ogni caso, senza vedere gli atti ed i provvedimenti giudiziari non avremmo potuto rispondere alla sua domanda.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  105. Bruno dice:

    Buongiorno, sono separato oramai da 8 anni volevo sapere se mi spetta il 50% dei libri di scuola veduti al libraccio visto che contribuisco al 50% dell acquisto.
    La mia domanda é mi spetta al il 50 % della vendita?
    Grazie
    Bruno

    Rispondi
  106. falou dice:

    Buongiorno,
    io non sono sposato ma ho 1 figlio di 5 anni da quando ne aveva 2 sono uscito di casa , ora sono in affitto ,non siamo andati dal giudice abbiamo concordato inizialmente un’assegno di 200 euro mensili più tutte le spese extra asilo ec, mio figlio sta con me dalle 19.00 alle 22 un giorno si e uno no e anche i weekend sono alternati,in estate sta con me 2 settimane piene in agosto, io guadagno 1500 ho 400 di affitto più ovviamente altre spese,secondo lei se mi rivolgessi ad un giudice riuscirei ad ottenere l’affidamento condiviso con il mantenimento diretto?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      mi sembra di capire che durante la settimana non ci sono pernottamenti del figlio con il padre. Salvo nel fine settimana. Difficile quindi ottenere un collocamento paritetito che comporterebbe 15 pernottamenti al mese con il padre con la conseguente possibilità di chiedere il mantenimento diretto. Occorre inoltre considerare anche il reddito della Sua ex convivente.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola – 02.72022469

      Rispondi
  107. Giuseppe dice:

    Buonasera, sono un padre separato che è uscito da casa a storia conclusa perché il clima creatosi non era tranquillo ed idoneo per il bambino. Ora, dopo 2 anni di lettere tramite avvocati per cercare un accordo siamo sempre punto e a capo in quanto le sue richieste sono sempre di più e sempre più esagerate. Al momento siamo cointestati nella ex casa familiare di cui paghiamo un mutuo 50% ognuno, lei ora vuole trasferirsi con il figlio nell’abitazione del suo compagno attuale a 45km di distanza e vuole il mantenimento in quanto la permanenza del figlio sarà maggiore presso la madre. Così facendo però diminuirà il tempo che io passo con mio figlio che ad oggi sono 15 giorni alternati a testa arrivando a vederlo 2 week end si ed uno no mentre in settimana non lo vedrei mai. Cosa posso fare per non far trasferire mio figlio, per non sconvolgergli le abitudini e gli affetti che ormai ha nel paese dove è vissuto fin’ora? Oppure sarà possibile che un giudice mi affidi la casa coniugale con collocazione del minore presso di me e la madre si può trasferire senza problemi dove vuole?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      la collocazione abitativa prevalente dei figli presso uno dei genitori è connesso ad alcuni dati oggettivi che comportano la risposta ai seguenti quesiti: chi, fra i genitori, ha maggiore disponibilità di tempo, per occuparsi dei figli; chi, in passato, è rimasto maggiormente in compagnia dei figli; chi, in futuro, ha maggiori possibilità di restare in loro compagnia.
      La casa familiare viene assegnata al genitore collocatario prevalentemente dei figli.
      Fatte queste considerazioni, nel suo caso, si può valutare se chiedere la collocazione prevalente dei figli presso il padre, anche in ragione di un interesse superiori dei figli a non mutare drasticamente le proprie abitudini. Occorre, però essere realisti e verificare se il padre avrà il tempo per dedicarsi alla crescita dei figli.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  108. Francesca dice:

    Buonasera,
    ho prenotato una crociera per me e mio figlio di 11 anni, che ha carta d’identità valida per espatrio, ma la compagnia di viaggio chiede anche dichiarazione di autorizzazione al viaggio da parte dell’altro genitore (dichiarazione che la Questura mi ha detto non essere necessaria per la legge, ma che la compagnia richiede). Il padre di mio figlio, con cui non sono mai stata sposata e con cui ho sottoscritto una scrittura privata per le condizioni di affido, non vuole rilasciarla per mero dispetto. Come posso fare?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      deve valutare una istanza urgente al Giudice. Se non trova l’accordo con il padre, non ci sono molte aleternative. Il benestare del padre non servirebbe soltanto se lei fosse stata riconosciuta affidaria super esclusiva del figlio.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  109. Simone dice:

    Buona sera, sono Simone e sono divorziato dal 2021, abbiamo una figlia di 9 anni. Il decreto ha descritto modalità di visita, orari calendario ecc. Vorrei cambiarlo perché la ex moglie applica alla lettera gli orari e durante l’estate quando mia figlia è a casa di scuola applica questi orari della scuola..
    La ex moglie non ci sente proprio a riguardo anzi…
    Vorrei solo stare di più con mia figlia e avere il weekend uguale.
    Potete darmi una dritta per favore, sono disperato.

    Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      può presentare istanza di modifica delle condizioni del divorzio. E’ assolutamente plausibile e comprensibile anche agli occhi di un Giudice che durante le vacanze scolastiche estive vengano determinati altri orari.
      Siamo disponibili, se lo ritiene opportuno, per un primo confronto (gratuito).
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola (02.72022469)

      Rispondi
  110. Sara dice:

    Buonasera,
    Avrei una domanda per conto di una terza persona divorziata.
    Se la persona in questione, riceve mensilmente un assegno divorzile(bonifico), ma non ha altre entrate finanziarie, quindi disoccupata poiché malata anche di salute, é obbligata a fare il 730 dichiarando ciò che percepisce? Stiamo parlando di cifre superiori agli 8mila euro annui.
    Ringrazio anticipatamente.
    Buona serata.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buonasera,
      il contributo per il mantenimento del coniiuge, si considera reddito imponibile IRPEF per il coniuge percipiente. Con 8.000 euro di entrate a tale titolo vi è obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  111. Anonimo dice:

    Buongiorno,

    Sono separata già da più di 2 anni del mio ex-compagno. Abitiamo a Milano e abbiamo una figlia che adesso ha 9 anni, nel provvedimento del giudice lui ha diritto a visita due giorni a settimana (dalle 17.30 alle 20.00) e weekend alternati. Nonostante, per il bene della figlia, io sempre gli ho dato una stra flessibilità in settimana se la vuole vedere altri giorni. il problema è che questa flessibilità è diventata una propria e vera invasione della mia privacy, lui adesso vede questa flessibilità come un obbligo da parte mia, e tutti giorni dice che anche se non la vede, io devo fargliela sentire. Tutti i giorni mi scrive SMS o whatsapp per qualsiasi stupidaggine (tipo ricordati la borraccia, domani ha judo, ecc), cose che gli ho detto che non deve scrivere, ma cose importante. Poi tramite la bambina chiede cosa facciamo, cosa abbiamo fatto o cosa faremo, quindi tutti giorni lui sa dove andiamo, con chi siamo, dove andremo. Altre volte ha pianificato delle attività con mia figlia nel mio weekend, che poi io non posso cancellare perchè mia figlia diventa triste. Quando tocca il mio weekend fa le video chiamate con lei di 2 ore (rubandomi il mio tempo con lei) e tra altro lui lascia la videochiamata attiva mentre lui guarda la partita di calcio. Se non gliela faccio sentire mi arrivano una valanga di messaggi che io le sto negando il suo diritto di parlare con la figlia. Mi sento in ansia, senza privacy. Se un giorno gli dico io che la porto io a scuola, partono i messaggi da parte sua. Praticamente gli orari gli vuole decidere lui e io devo essere 24 ore disponibile per lui poter chiamare quando vuole e quanto vuole alla figlia.
    Come posso fermare questa situazione e trovare la tranquillità e serenità tutti i giorni. Anche questa situazione ha creato un po’ di ansia alla nostra figlia. è possibile fare una denuncia per molestia o stalking? a volte ci ha seguito, dichiarando che lui casualmente era in zona (certamente, sapendo dove siamo).

    Grazie anticipate per la risposta,

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      immagino che all’interno dell’accordo di separazione non sia stato previsto in quali orari, il padre può sentire telefonicamente la minore.
      Se lei lo desidera può chiedere ad un Giudice di fissare questi orari ma si tratta di una iniziativa giudiziaria che comporta delle spese legali.
      Al fine di contenere le spese dovrebbe concordare la fascia oraria in cui il padre può chiamare sua figlia. Per esempio, dalle 19.00 alle 20.00, oppure in altro orario predeterminato. Per il resto, può riferire a suo marito che il telefono resta acceso solo per le urgenze.
      Come ho precisato sarebbe meglio concordare ma se non riesce riferisca pure, sempre per iscritto, quali sono le fasce orarie in cui il padre potrà chiamare la figlia, confermando che per le urgenze lei sarà sempre disponibile. E se poi il padre non si adegua sarà quest’ultimo a dovere chiedere aiuto ad un Giudice. In giudizio, verranno stabilite fasce orarie prestabilite per queste telefonate.
      Con riferimento al diritto di visita, le consiglio di manifestare per iscritto il suo dissenso alle visite fuori dai giorni stabiliti con l’accordo di separazione, speficando che le modifiche devono essere una eccezione e non la normalità. Se il padre disattende tali indicazioni lei può negare il diritto di visita al di fuori dei giorni concordati.
      Tutto questo precede denunce di molestie stalking violenza privata; anzi queste prove nero su bianco sono indispensabili per poi eventualmente proporre denuncia.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola (02.72022469 – marcopola@npassociati.com)

      Rispondi
  112. Carmine dice:

    Buongiorno, sono separato da 7 anni,con 2 figli a cui regolarmente intorno al 15 di ogni mese pago l assegno di mantenimento, vorrei sapere se c e un termine mensile di pagamento per il mantenimento, se fosse possibile spostare tale data a fine mese ,invece che il 15 . grazie in anticipo

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      non esiste un termine per Legge. Il mantentenimento deve essere pagato tempestivamente e nel rispetto di quanto previsto nell’accordo di separazione. E’ in quest’ultimo che il Giudice, oppure i coniugi (in caso di separazione consensuale) hanno stabilito la data per il pagamento del contributo per il mantenimento.
      Per cambiare la data dovrebbe quindi mettersi d’accordo con sua moglie.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  113. Renato dice:

    Buon giorno avvocato, sono sposato da 25 anni ed ho 2 figlie maggiorenni una studia e l altra lavora-
    Io vorrei separarmi ma temo il dover pagare gli alimenti a mia moglie che sono 18 anni che lavora in nero, facendo la colf, X SUA LIBERA SCELTA, anzi andando sempre contro il mio parere di trovarsi un lavoro-
    Chiedo: come posso provare che io ho sempre spinto mia moglie a cercarsi lavoro a tempi determinato e che x sua scelta è comodità ha sempre rifiutato?
    Dovrò ugualmente darle il mantenimento? E x quanti tempi?
    Ora lavora 4 ore al giorno e dice di guadagnare 800 euro in casa non passa niente e sono 18 anni che pago TUTTO io, spesa, bollette, vacanze,università ecc. Ecc.
    Grazie
    R

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      se sua moglie ha sempre lavorato, anche in nero, e riusciamo a dimostrarlo in giudizio, le possibilità che riesca ad ottenere un contributo al mantenimento sono ridotte.
      Siamo disponibili per un confronto se lo desidera. Il primo incontro non comporta spese a Suo carico.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola (349.8197797)

      Rispondi
  114. Amedeo dice:

    Avvocato buongiorno sono separato vorrei chiedere se esiste qualche legge che obblighi la mia ex moglie a farmi sentire telefonicamente mia figlia di 3 AnnI io pago sempre il mantenimento e straordinari ,la mia ex moglie mi ha bloccato da tre aNNi telefono.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      il forum è riservato agli utenti di Milano e dintorni.
      In ogni caso, il comportamento della madre deve essere stigmatizzato, denunciato e sanzionato. Ma occorre fare una iniziativa davanti a Giudice ex art. 709 ter cod. proc. civ.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Poloa

      Rispondi
  115. Sabrina dice:

    Salve avvocato ho un problema convivo ormai da 15 anni col mio compagno abbiamo una bambina di 10 anni viviamo in affitto da anni in l’affitto e le bollette le paga lui visto che non mi permette di lavorare perché ha una mentalità da medioevo il classico uomo dove dice che la donna non può lavorare ma deve restare a casa a pulire cucinare e badare ai figli. In casa nonostante paghi tutto lui tutta la responsabilità è sulle mie spalle faccio un esempio lui in casa di mobili e arredamento non ha mai comprato nulla non ha uscito un euro di fatti tutto in casa hanno comprato i miei genitori come la cucina la camera da letto la camera della bimba ecc tutto comprato da i miei genitori per accertare il tutto ho le fatture con le carte di credito dei miei. Se si rompe qualcosa la devo comprare da me. Qualche tempo fa ho suggerito di acquistare una casa con un mutuo ma apriti cielo non ha voluto sentire ragioni mi ha accusato di volerlo rovinare ecc. Mia madre sta per ricevere un risarcimento è ho pensato di acquistare una piccola casa per darla un giorno quando non ci sarò più a mia figlia. Siccome il mio compagno cercherà di trarne beneficio per lui stesso vorrei chiedere se posso escluderlo dal atto di acquisto e intestare la casa solo a me stessa perché dopo quella sparata sto proprio pensando di lasciarlo visto che non mi da nulla in tutti i sensi vorrei tutelarmi in tutti i sensi ha dimenticavo che in caso che lo lasci dei miei amici mi assumono nei loro uffici come segretaria

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Gentile Signora,
      in tutta sincerità credo che lei possa valutare se avviare una separazione.
      Per il resto, se siete solo conviventi, non vi è il rischio che un suo eventuale acquisto ricada nella comunione dei beni.
      Piuttosto mi sembra il caso di segnalare che in caso di separazione, se i figli verranno collocati presso la madre, sarà il padre a dovere uscire dalla casa familiare, anche se non siete sposati.
      Si cerchi un bravo avvocato a Bergamo. Io esercito la professione a Milano e dintorni ma non credo sia per lei economico nominare un difensore a Milano.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  116. Lea dice:

    Salve avvocato ho una domanda da porgli Convivo ormai da 10 anni e ho deciso di acquistare una casa con un eredità lasciata da mio nonno. La mia domanda è questa posso acquistare una casa senza intestarla anche a lui visto che il capitale lo metto io. Se si come posso fare per escluderlo dalla contratto di acquisto della casa.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      Lei non ha alcun obbligo di cointestare la casa alla sua compagna.
      Eventuali vincoli giuridici potrebbero sorgere se nascessero dei figli dalla convivenza e se quest’ultima venisse interrotta con conseguente possibilità in capo al genitore prevalentemente dei figli di chiedere l’assegnazione (esclusivamente) della casa familiare dove abitate.
      Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com – 02-72022469)

      Rispondi
  117. Elisa dice:

    salve, se una madre e un padre si separano, perche lui è violento (quindi violenza domestica), cosa succede al minore se ha 16 anni e hanno un reddito mensile di 1300 da dividere in 4 con una casa in affitto di 450 euro?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      occorre chiedere l’affidamento esclusivo del minore (con coseguente collocazione del minore presso la madre), assegnazione della casa familiare alla madre e contributo al mantenimento più alto possibile al padre; aggiungerei anche la richiesta di assegno unico figli in favore della madre. Ovviamente la violenza del padre deve essere dimostrata con prove in giudizio.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com – 02.72022469)

      Rispondi
  118. Roberto dice:

    Buongiorno volevo sapere se il mantenimento ad un minore con disabilità cambia. Prendendo invalidità e caregiver si arriva intorno a 1150 euro.
    È possibile che un genitore disoccupato debba pagare mantenimento e spese straordinarie? Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      un Giudice non può di certo prendere atto che uno dei genitori è disoccupato e per questa ragione giustificare il mancato pagamento del contributo per il mantenimento dei figli. I filgi devono mangiare, vestirsi, divertirsi. Esiste il reddito di cittadinanza e la NASPI per aiutare chi è in difficoltà. E poi sono certo che un padre o una madre al fine di dare da mangiare ai prori figli sono disposti a fare di tutto per mantenere i propri figli compreso lavare i vetri nei negozi, pulire cantine, scaricare la frutta alle 6 del mattino all’ortomercato. Ne ho tanti di clienti che si spezzano la schiena perchè sanno che i figi, in questo mondo, sono la cosa più importante che ci sia al mondo.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com – 02.72022469)

      Rispondi
  119. Adriano dice:

    Buongiorno, due coniugi con figli decidono di divorziare .
    La casa in cui vive la famiglia non è di proprietà, ma il marito ha l’usufrutto con la condizione contrattuale di non poterlo cedere ad altri.
    Il giudice può allontanare il marito dalla casa assegnandola alla madre e ai figli?
    La moglie potrebbe poi convivere con un altro uomo in quella casa?
    Grazie
    Cordiali saluti.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      rispondo affermativamente al primo quesito: anche una casa con usufrutto del quale beneficia uno dei genitori può essere assegnata all’altro genitore (collocatario prevalentemente dei figli).
      Sulla questione della convivenza con un altro partner, invece, non vi è una risposta univoca. Occorre analizzare diligentemente caso per caso e con il precipuo obbiettivo di salvaguardare l’interesse superiore dei minori.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com – 02.72022469)

      Rispondi
  120. M. dice:

    Buongiorno, sono divorziata, ho un figlio di 9 anni in affido condiviso e sono il genitore collocatario.
    Vorrei iscrivere mio figlio al servizio bus della scuola del nostro Comune.
    Il padre non da il consenso.
    Cosa posso fare?
    Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiornio,
      può rimettere questa decisione ad un Giudice. Non mi limiterei a rimettere la decisione ad un Giudice ma chiederei anche espressamente che limitatamente alle decisioni su questioni di ordinaria amministrazione, venga autorizzato un solo genitore ad esercitare la responsabilità genitoriale. E se il diniego del padre è ingiustificato chiederei anche che questo comportamento venga sanzionato come previsto dall’art. 709 ter del codice di procedura civile.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com – 02.72022469)

      Rispondi
  121. Maria Urbano dice:

    Buongiorno,vorrei sapere se la ex di mio marito appena deceduto e dalla quale aveva divorziato con un assegno mensile di euro 120,può vantare diritti in quanto risposto e non intestatario di beni immobil
    già pensionato ma con partita Iva ancora attiva.grazie mille

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      se vi è già stato il divorzio, l’ex coniuge non vanta diritti successori.
      Tuttavia l’ex coniuge, in base all’art. 9 bis della l. n. 898/1970, prevede che il divorziato, possa chiedere che gli venga riconosciuto il diritto di ricevere un assegno periodico a carico dell’eredità purché egli sia titolare dell’assegno di divorzio e si trovi in stato di bisogno. L’assegno a carico dell’eredità costituisce un diritto nuovo ed autonomo, che nasce dalla cessazione del diritto all’assegno di divorzio ma si fonda su presupposti che non coincidono con quelli dell’assegno divorzile. Tale diritto sorge con la pronuncia giudiziale che ne riconosce i presupposti e ne quantifica l’entità.
      Cordiali saluti,
      Avv Marco Pola (marcopola@npassociati.com – 02.72022469)

      Rispondi
  122. Enue Isabella Marigo dice:

    Buongiorno, chiedo cortesemente Come va effettuato l’adeguamento Istat dell’assegno di mantenimento per i figli in particolare a fine anno 2019 è stato stabilito un assegno di €300 mensili. A quanto ammonta l’integrazione economica per il 2020 2021 e 2022. In particolare se l’incremento è negativo può il mio ex marito decurtarmi la somma dalle 300 euro mensili già versate? Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buonasera,
      con un calcolo dal 31 dicembre 2019 al 30 marzo 2023, il “nuovo” assegno ammonta ad € 345,30.
      Calcolo diverso occorre fare per gli arretrati non pagati per il 2020, 2021 e 2022 in quanto solo l’anno scorso la rivalutaizone è stata ingente.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  123. francesca dice:

    Buongiorno
    sono separati da 10 anni (matrimonio in regime beni separati)
    Il mio ex gestisce un locale come presidente di associazione onlus, ha ricevuto una cartella esattoriale di 16 euro da Enel, perché nonostante i corretti pagamenti Enel si è accorta ed ha ammesso di aver sbagliato le fatture. Al momento è in trattativa ma non ha intenzione di pagare.
    Lui chiede ora il DIVORZIO (a cui io sono contraria) con la scusa che si potrebbero rivale sui miei beni (casa di proprietà e macchina ).
    e’ cosa possibile o solo una scusa per ottenere il divorzio?

    Grazie per l’attenzione
    Francesca

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buonasera,
      non abbiamo modo di sapere le effettive inntezioni di Suo marito. Mi risulta, tuttavia, difficile pensare che ENEL possa intraprendere iniziative nei confronti della moglie per un debito personale del marito di quest’ultima. Ci sono tanti modi per tutelare il patrimonio della moglie senza per forza scegliere la strada del divorzio (preceduto dalla separazione, ovviamente).
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com – 02.72022469)

      Rispondi
  124. Claudia Cattelan dice:

    Buongiorno,
    mio marito e io siamo separati di fatto dal 2012. Ho sessant’anni e vorrei separarmi legalmente. Non ho redditi né patrimonio, a parte la prima casa in cui vivo da sola, acquistata grazie a un prestito infruttifero di mio fratello (versato con bonifico), la cui rata mensile fissa ammonta a 800 euro. Premesso che l’ultima rata scadrà tra 18 anni e che il contratto di mutuo è stato stipulato in forma scritta per corrispondenza, con data certa (timbri postali sul retro) per non pagare le maggiorazioni dell’imposta di registro in caso d’uso, volevo sapere se prima di iniziare la causa di separazione dovrò registrare il contratto di mutuo per ricevere un assegno di mantenimento che mi consenta di pagare tutte le rate del mutuo e di vivere dignitosamente. Il mio ex marito è un medico del servizio sanitario nazionale che guadagna circa 90.000 euro all’anno. Il suo reddito diminuirà tra 6 anni quando andrà in pensione. Vorrei depositare agli atti del giudizio di separazione il contratto di mutuo. Volevo sapere se il giudice lo riterrà valido anche in mancanza di registrazione o se invece sarà necessario registrarlo, pagando un’imposta di circa 10.000 euro. Volevo anche sapere: 1) se dovrei registrare il contratto prima oppure nel corso del processo di separazione; 2) se in alternativa alla registrazione potrei depositare una dichiarazione di mio marito con firma autenticata da un notaio, con cui lui riconosce che il mutuo dell’ importo (…) stipulato con mio fratello per acquistare la casa in cui abito è realmente esistente e che non è stato estinto anticipatamente. Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      non sono un tributarista ma ritengo che il rischio sussista: in caso d’uso del contratto di mutuo formalizzato tramite scambio di corrispondenza la sua produzione in giudizio potrebbe comportare il rischio di pagamento della tassa di registro.
      Fatta questa precisazione, ritengo che da un punto di vista meramente civilistico il contratto di mutuo non possa essere contestato davanti ad un Giudice. Si tratterebbe, quindi, di un rischio potenziale ma non automatico che potrebbe maturare quando e se l’Agenzia delle Entrate metterà le mani sulla sentenza. Il quesito, tuttavia, merita un approfondimento più analitico anche con un tributarista.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      cosa intende con seconda firma al mio ex ? Quest’ultimo risulta comproprietario dell’immobile nel rogito e dalle risultanze catastali ?
      Sarebbe meglio ricevere maggiori informazioni. Il primo confronto in studio non comporta spese legali.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola (02.72022469 – marcopola@npassociati.com)

      Rispondi
  125. Barbara dice:

    Buongiorno avvocato mi chiamo barbara ho convissuto per dieci anni con il mio ex compagno, ora da tre anni non vastiamo più insieme… abbiamo due bimbi.
    Siccome la fine della relazione l’ho voluta io lui non si è ancora rassegnato… mi controlla, parla male di me ai bambini e dice cose orribili…vuole che io e i bambini frequentiamo chi dice lui e se non faccio come dice lui sono dispetti! Non mi minaccia di violenza ma sempre dice “vedrai” Mi insulta ma velatamente la maggior parte delle volte… io sono stanca e non mi sento di poter vivere la mia vita come vorrei perché lui è sempre in agguato… come posso comportarmi? Non voglio fare la vittima ma dopo tre anni dovrebbe essersi messo il cuore in pace invece no….
    Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      come specificato nel sito, rendiamo una primissima consulenza senza oneri a carico di chi propone il proprio quesito nel forum soltanto agli utenti di Milano, Monza, Pavia, Lecco, Como e Varese.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  126. Giulia dice:

    Buongiorno innanzitutto grazie. Sto vivendo una separazione difficile (lui è avvocato) per arrivare ad una separazione consensuale ci sono voluti 12 mesi. Siamo sposati da 4 anni, io ho una figlia di 14 nata da precedente relazione(senza aiuto da parte del padre) e insieme a mio marito da quando lei aveva circa 7. Vivo nella casa coniugale (lui paga il mutuo) percepisco assegno di mantenimento ma adesso vuole il divorzio e mi minaccia continuamente e vuole darmi solo 600€ al mese. Sto cercando lavoro da tempo ho 48 anni e invalida. Periodicamente vengo umiliata. Volevo sapere se può decidere lui (lui è benestante e c’era accordo per lavorare per lui) io voglio lavorare. Lavoro da quando avevo 12 e in ultimo sia io e mia figlia siamo seguiti da specialisti perché ci siamo ritrovate in questa situazione senza motivo io ho perso un marito e mia figlia l’unico padre che abbia avuto che adesso dice non essere più sua figlia (sulla carta è così ma i fatti sono altri). Grazie per avermi dato possibilità di scriverle.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      mi permetto di segnalare che nella maggiore parte dei casi anche in sede divorzile vi sono buone possibilità di confermare le intese raggiunte in sede di separazione.
      Fatta questa precisazione, ovviamente, dovrei studiare le carte per fornire suggerimenti concreti.
      Se poi Lei ha già un difensore, è proprio quest’ultimo che potrà aiutarla. Diversamente, se vuole, può contattarmi (marcopola@npassociati.com – 02.72022469).
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  127. Elena Bagnolesi dice:

    Buonasera avvocato, le vorrei sottoporre un quesito, io sono separata di fatto senza nessun accordo legale da mio marito da, tre anni e convivo con mio figlio quasi 24enne nella casa coniugale di proprietà di mio marito, che vive altrove.. Io non lavoro e nn ho mai lavorato durante il matrimonio per un nostro accordo specifico, fino a questo momento lui ci ha passato un mantenimento e ha pagato tutte le spese relative alla casa, adesso mio figlio lavora ma ha un contratto che scadrà fra tre anni, e mio marito ha detto che per lui sta diventando oneroso mantenere la casa è tutte le spese derivanti… Che diritti abbiamo in questa situazione? La ringrazio anticipatamente

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno Elena,
      se ho capito bene Lei è senza lavoro e rischia anche di non avere più la disponibilità della casa coniugale.
      E’ suo interesse fare in modo che l’accordo da lei menzionato (il padre lavora, la madre si occupa della casa e del figlio) debba essere confermato nero su bianco anche davanti ad un Giudice anche al fine di ottenere un mantenimento (in favore della moglie) quando suo figlio diventerà autosufficiente da un punto di vista economico.
      Se lo desidera mi contatti in studio (02.72022469 – marcopola@npassociati.com). Il primo confronto non comporta spese a Suo carico.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  128. Elvira dice:

    Buongiorno sono sposata da 17 anni e 11 di fidanzamento. Abbiamo 2 figli di 15 e 9 anni. La casa è di mio marito e io da quando ho avuto la prima figlia non ho più lavorato per colpa sua.
    Ora vorrei sapere cosa mi aspetta in caso di divorzio. Sono in mezzo a una strada? E i miei figli me li può togliere? Perfavore sono disperara. Grazie in anticipo.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      se è pur vero che l’assegno di mantenimento in favore della moglie è sempre meno riconosciuto nelle aule di Tribunale,è anche vero che se gli accordi tra marito e moglie hanno sempre comportato una suddivisione dei compiti (un genitore si occupa della casa e dei figlio, l’altro lavora), si può chiedere un assegno di mantenimento anche per la moglie che ha sacrificato la propria affermazione nel mondo del lavoro per occuparsi della famiglia.
      Se lo desideri mi contatti al 02.72022469.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
        • separatamente dice:

          Buongiorno,
          il genitore presso il quale i figli vengono collocati prevalentemente, ha diritto di chiedere l’assegnazione della casa familiare/coniugale.
          Ovviamente vi è anche il diritto di chiedere il mantenimento dei figli all’altro genitore.
          Cordiali saluti,
          Avv. Marco Pola

          Rispondi
  129. Melissa dice:

    Buongiorno ho un figlio di 8 anni con un uomo da cui sono stata convivente fino al 2019. Lui mi ha tradito e fatto 2 figli con la sua amante . Da quel momento abbiamo rapporti tesi quasi al
    Limite visto come si rivolge a me con appellativi da querela. Detto ciò alla comunione di nostro figlio nel 2024 ho chiesto di fare 2 feste divise per non rovinare il giorno al minore. In chiesa dovremo esserci entrambi ma alla festa io non lo
    Voglio e nemmeno la sua compagna e famiglia con cui non mi parlo da 4 anni . Lui dice che deve esserci una festa sola . Ma così rischiamo di finire alle mani . Cosa dice la legge ? Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      siete i genitori di Vostro figlio anche se non avete più una relazione affettiva tra di Voi.
      In chiesa dovrebbero esserci entrambi i genitori.
      Poi alla festa, dipende da chi l’ha organizzata, presso quale abitazione si svolge la festa, chi paga i costi per la festa. Se la festa si svolge a casa della madre, il suo compagno non è autorizzato ad accedervi.
      Io consiglio sempre, in questi casi, di regolamentare davanti ad un giudice, tutti gli aspetti relativi al mantenimento, al diritto di visita, alla collocazione, del figlio nato fuori dal matrimonio.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  130. Andrea dice:

    Buona sera, problemi con la compagna che andata via di casa,da poco, mi vuole chiedere mantenimento per 2 bambini (10 e 6 anni)
    Sono dieci anni durante tutta la convivenza che vengo ricattato, nel senso- ti porto davanti ad un giudice, ti faccio scrivere dall avvocato perché secondo lei non facevo nulla in casa, non pagavo nulla, ecc. Io ho sempre lavorato (troppo) pagato mutuo dove abitavamo, spese condominiali, vacanze lei pagava il resto , quindi per me il mio dovere lo fatto. La mia domanda: potrei chiedere un risarcimento per questi continui ricatti? Per dieci anni almeno 2/3 volte al mese mi ha creato una marea di problemi. E possibile chiedere i danni psicologici?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      se ha certificati medici che provano questi danni e trova uno specialista che accerti il nesso causale tra i comportamenti della sua compagnia ed il suo malessere psichico, allora si può avanzare una richiesta in giudizio.
      Il mantenimento dei figli, in ogni caso, per il futuro, sarà sicuramente dovuto e rammento anche che la casa familiare di solito viene assegnata al genitore presso il quale i figli vengono collocati prevalentemente.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  131. Fabrizio dice:

    Buongiorno,
    Può essere uno svantaggio farsi seguire da un avvocato “ fuori regione” per una causa di separazione, considerando che probabilmente non si raggiungerà una consensuale?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno Fabrizio,
      è solo una questione di costi (per le trasferte dell’avvocato che ovviamente applicherà anche dei compensi maggiorati in ragione del tempo necessario per raggiungere il Tribunale). Se lei è disponibile a sostenere questi costi, non vedo controindicazioni.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  132. Alessandra dice:

    Buongiorno, io sono convivente (senza un contratto di convivenza) con quello che diventerà il mio ex compagno che è anche l’intestatario del contratto di affitto. Vuole sbattere fuori casa me e mio figlio e ci ha tolto la residenza in comune anche se il comune ha detto che ci vorrà un anno perché questo sia effettivo. La mia domanda è: posso mandare via lui che ha una pensione su cui contare, mentre io e mio figlio lavoriamo in nero? Posso tenermi questa casa pagando l’affitto e chiedendo al padrone di casa di fare la variazione? Grazie mille

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      lei ha diritto di chiedere l’assegnazione della casa familiare se il figlio verrà collocato con Lei prevalentemente.
      Si rivolga al più presto ad un avvocato. Io esercito a Milano e dintorni.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  133. Iside Galluccio dice:

    Buon pomeriggio,
    Io e il mio ex compagno siamo separati ormai da più di 4 anni.
    Al tempo della nostra separazione ci siamo accordati verbalmente di gestire nostra figlia (ora di 7 anni) al 50%. E sempre verbalmente lui ha deciso di non darmi un assegno di mantenimento. La casa é di mia proprietà e quindi ho accettato l’accordo verbale, per evitare litigi e discussioni.
    In questi anni abbiamo sempre gestito la cosa più o meno senza problemi, anche se lui di tanto in tanto, avanzava richieste di mobilio, soldi di risarcimento spese mobili etc.
    L’unica cosa che avevo chiesto venisse rispettata é questa: nel momento in cui uno dei due avesse avuto una relazione stabile con un’altra persona, doveva comunicarlo all’ex per capire come dirlo a nostra figlia e introdurre gradualmente questa persona nella sua vita.
    Due settimane fa il mio ex senza dirmi nulla, decide di presentare la.sua nuova fiamma a nostra figlia e da allora, nei giorni che lui ha la bambina, é sempre con loro.
    Mi sta bene che lui si rifaccia una vita, ma io di questa persona non so nulla. Non sono stata messa al corrente di chi é e putroppo l’istinto protettivo di mamma ha avuto il sopravvento. Sono due settimane che mi sento erbosa e agitata all’idea che una sconosciuta stia assieme alla mia bambina.
    Posso fare qualcosa?
    Ho giá detto a lui che non mi stava bene il come ha deciso di fare questa cosa, soprattutto perché non si tratta di una relazione duratura e stabile e introdurre una figura nuova nella vita di una bambina molto sensibile senza avere la sicurezza che questa rimarrà a lungo mi spaventa.
    Mia figlia ha giá sofferto per la nostra separazione, fino al mese scorso chiedeva se mamma e papá sarebbero tornati insieme, e ora questo.
    Io non voglio che mia figlia si debba affezionare ad una persona che magari sparirà dalla sua vita fra un mese.
    Vi prego, aiutatemi a capire cosa devo fare.
    Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      non so se ho capito bene. Siete ancora sposati e non avete formalizzato una separazione, giusto? Siete separati di fatto o davanti ad un giudice.
      Se vuole mi scriva a questo indirizzo (marcopola@npassociati.com) e cerchiamo di capire come aiutarla.
      Lei ha diritto al mantenimento di sua figlia, ovviamente.
      Per il resto (presentazione nuovi compagni alla prole), devo prima comprendere bene la Vostra situazione.
      Cordiali saluti,
      Marco Pola

      Rispondi
  134. Piera dice:

    Buon pomeriggio, il mio ex marito non vuole contribuire alla spesa dei testi scolastici e delle gite di istruzione di nostro figlio dicendo che avrei dovuto chiedere il bonus famiglia. Può farlo?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      non può farlo. Agisca con precetto e pignoramento ma prima suggerisco diffida dal parte del suo avvocato.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  135. Linda dice:

    Buona sera
    Io sto aspettando la prima udienza per la separazione giudiziaria perché con mio marito non sono riuscita a trovare nessuno accordo! Lui non vuole darmi null’altro che 300€ di mantenimento. Ci siamo sposati in regime dei comunione dei beni da 13 anni non abbiamo figli. Abbiamo una casa di proprietà di tutte e due, ma ora per sua decisione ci vive lui. La cosa che a me pesa moltissimo e il fattore economico perché non ho nulla e lui non mi sta dando niente. Ho le mie cose un casa, ma non posso andare a casa perché l’avvocato dice potrebbe anche denunciarmi.
    Cosa posso fare io ho due patologie ben gravi epilessia e un angioma che va tenuto sotto controllo! Sono 4 mesi che la mia alimentazione si è ridotta a nulla. Vi prego aiutatemi non so più cosa fare.
    Vi lascio anche il mio numero 347 623 5864
    Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      credo che possa veramente aiutarla il suo avvocato. Se c’è una prima udienza davanti ad un Giudice, infatti, posso solo immaginare che lei abbia già nominato un avvocato che depositerà la sua difesa. Io non ho letto le carte processuali, non conosco i vostri redditi, i vostri patrimoni, la durata del matrimonio, la vostra storia, i Vostri lavori, le ragioni specifiche per le quali lei non lavora, il regime del matrimonio, l’intestazione della casa coniugale, il mutuo, le ragioni che vi hanno indotto a separarvi, etc. Tutte informazioni necessarie per permettermi di darvi un consiglio.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  136. Fabio dice:

    Buongiorno,sono separato da mia moglie devo pagare la mensa scolastica delle nostre tre figlie piccole sono all’incirca 2000euro all anno
    Volevo sapere se posso chiedere la metà alla mia ex moglie
    Tra il mantenimento e tutto il resto non c’è la faccio
    Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      l’orientamento prevalente della Cassazione tende a considerare la mensa scolastica al pari del vitto domestico la cui spesa è già ricompresa nell’assegno mensile erogato per il mantenimento del figlio. Ovviamente, occorre verificare le condizioni per iscritto che avete formalizzato davanti al Giudice prevedono diverse intese sul punto mensa scolastica.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  137. Francesco Critelli dice:

    Salve e grazie per la possibilita’ di porre un quesito, storia lunga che tagliero’ molto.
    Io e la mia ex compagna italiana ci trasferiamo a Londra, passati 23 anni abbiamo avuto 2 figli (16 anni il maschio che vive con me a Londra e 6 anni la piccola che vive con la mamma in Italia) entrambi passaporto Uk. Rapporti freddi ma per il bene dei figli continuativi, lei mi lasciava parlare con mia figlia quasi sempre in cambio di una piccola quantita’ di soldi… (ass macchina e bolletta cell) 1 anno fa’ si mette con uno che l’ ha resa come mussulmana ( non puo’ piu’ uscire, avere amici, andare alla festa della donna… e mille altre ) , ora lei secondo me sta’ vivendo una vera e propria sindrome di Stoccolma… alla bambina non e’ neanche permesso di mettere lo smalto alle unghie… giusto per dare un’ idea, la mia paura e’ che vengano attivati gli assistenti sociali e che diano la bambina via…. preciserei che un anno fa’ quest’ uomo mi ha promesso di spararmi in bocca alla prima occasione, io ho soltanto chiesto di farmi parlare con mia figlia altrimenti li denuncio ma come faccio a denunciare se sono cosi’ lontano? oggi questa persona mi ha telefonato per ricordarmi che mi aspetta quando scendo dall’ aereo per vederci a 4 occhi.. tutto registrato……. ho paura che faccio del male ai miei figli e non li rivedro’ piu’ se denuncio…
    grazie.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      le minacce che lei ha subito giustificano una denuncia penale. La farei in Italia, ancora meglio presso il Comune di residenza dove vive sua figlia. Il Tribunale competente, invece, per le richieste di affidamento e collocamento presso il padre, è sempre quello dove risiedono madre e figlia. I comportamenti della madre e quello del nuovo compagno di quest’ultima che pregiudicano la serena crescita della minore possono essere sottoposti alla attenzione di un Giudice in sede civile.
      Le consiglio anche di registrare l’incontro con il nuovo compagno della sua ex. In tutta sincerità, mi presenterei anche con un testimone. Ma se ha paura per la Sua incolumità fisica preallerti le forze dell’ordine.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  138. Roberto dice:

    Buongiorno, sono separato da alcuni anni, lavoro in un ente pubblico con turnistica di 24h su 24h 7 giorni su 7, ho l’affidamento dei due figli a weeekend alterni, capita pero che il più delle volte debba lavorare, demandando la loro cura a parenti o amici, chiedo a lei se esiste una legge od una sentenza che stabilisce che il datore di lavoro debba emettere dei turni tenendo conto di questa esigenza.
    Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      esiste la Legge 53/2000 che, in particolare, all’art. 9, prevede misure di sostegno in favore dei genitori anche in caso di turni di lavoro.
      Ovviamente occore prima analizzare affidamento e collocazione coì come previsti negli accordi di separazione per verificare se sussistono i presupposti per avanzare specifica domanda al Suo datore di lavoro.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  139. Cinzia dice:

    Buonasera,
    Mio marito nonostante il divieto assoluto di fumo da parte dei medici perché rischia seriamente la perdita delle gambe è già la seconda volta, lui continua a fumare, la mia domanda è posso mettere per iscritto che nel caso lui rimanesse sulla sedia a rotelle, vista la sua irresponsabilità, io non le prestero’ l’assistenza.? Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Gentile Signora,
      prima di tutto dovrebbe valutare se separarsi da suo marito. Gli obblighi di assistenza morale e materiale durante il matrimonio, infatti, non possono venire meno con una semplice dichiarazione per iscritto.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  140. Roberto CANDATEN dice:

    Buongiorno,sono il nonno di un nipote con cittadinanza Italiana e Spagnola, mio nipote desidera venire in Italia dai nonni paterni ma la madre nega al piccolo la possibilità di venire in oltre nega il permesso di rinnovare la carta di identita italiana, il piccolo è residente in italia. Il piccolo viene condiviso una settimana si e una no per entrambe i genitori ma spesso vive con i nonni spagnoli perché detto dal bambino lavora pare in nero ma non lo comunica.
    Cosa posso fare? Vi ringrazio anticipatamente Roberto Candaten

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      per chiedere il rispetto dei diritti di visita dei nonni, dovrebbe rivolgersi al Tribunale competente che in questo caso coincide con quello del luogo dove risiedono e vivono prevalentemente i suoi nipoti.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  141. Simona Aliotta dice:

    buongiorno ho bisogno di mandare una lettera formale al mio ex marito che ha spesso di pagare gli alimenti come concordato in fase di sentenza e non ha mai adeguato l’importo dalla separazione (10 anni circa dal divorzio)
    avete un avvocato a cui affidarsi? il costo per una consulenza/lettera?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      questo forum è alimentato esclusivamente con le risposte che pervengono dal sottoscritto: Avv. Marco Pola.
      Mi contatti, se lo desidera, e valutiamo insieme se potrò esserle di aiuto. Le lascio i miei recapiti personali: marcopola@npassociati.com; fisso in studio +390272022469; cell. +39349.8197797. La primna consulenza non comporta spese a suo carico.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  142. mario stuccill dice:

    Sono padre di una figlia separata dal mese di giugno 2022 xquanto riguarda il mantenimento di 2 bambini l’adeguamento istat come viene comunicato al coniuge separato grazie x l’eventuale risposta

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno ISTAT,
      se il padre non provvede ogni anno ad adeguare l’assegno, suggerisco alla madre di inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno con i conteggi esatti. Attenzione che l’aggiornamento ISTAT per il 2022 è stato molto consistente (quasi il 10%). Se il padre non soddisfa la richiesta occorre avanzare la richiesta tramite un avvocato.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  143. mariano dice:

    Salve,la mia situazione e la seguente ,truffato per una compravendita di una macchina di 10000 euro , domani 31 mi devo presentare al tribunale che e a 2 ore lontano da me , quindi giorno perso di lavoro , gasolio e autostrada da pagare, ce scritto che se non mi presento sara la rinuncia alla querela ,quindi non vanno avanti contro la persona che mi a truffato senza la mia presentazione ?grazie per una risposta

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      credo abbia sbagliato forum. Possiamo dare consigli nell’ambito del diritto di famiglia. In ogni caso, se non coltiva (recandosi in udienza) la denuncia matureranno gli effetti della rinuncia. Ma ripeto, non sono un penalista.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  144. Giuseppe dice:

    Salve la mia storia e un po’ travagliata. Dopo aver subito dalla mia ex moglie a stare muto e non prendere la decisione di andarmene via di casa pensando al bene dei 2 bambini ormai frustato e stanco ho fatto un grande sbaglio rifugiandomi nella cocaina. Premetto che non voglio addossare questa colpa a lei perché capisco che c’erano altri modi per affrontare la situazione lo ha scoperto ed è andata a vivere con i suoi. Ritrovandomi da solo ho toccato il fondo del barile e raschiandolo. Ho 2 denuncie penali per minaccie solo verbali. Ci hanno convocato gli assistenti sociali e ho raccontato come si comportava lei nei miei confronti e anche con bambini (comportamenti prima che io facessi uso di droga) sperando che verificassero come stavano i miei bambini spiegando specificamente che non volevo che i bambini andassero in affidamento ma solo verificare se stavano bene.molto gentili nei modi rassicurandomi che avrebbero fatto delle verifiche. dopo 15-20 giorni mi contattano chiedendo se volevo fare un colloquio insieme alla mia ex essendo ancora arrabbiato gli risposi che volevano singolarmente non c’era nessun problema ma con la mia ex no.non si sono fatti più sentire. Io intanto insisto con la mia ex di farmi vedere i bambini lei nega e mi dice se vuoi con qualcuno da solo no gli dico ok non c’è problema organizzati e fammi sapere quando risposta dimmi i giorni che mi or ganizzo.dopo qualche giorno gli scrivo dicendogli che il tale giorno che il bambino grande ha calcio se dopo il calcio potevo mangiare insieme a loro. Risposta no e troppo tardi dopo il calcio e che la mattina si dovevano alzare per la scuola.gli rispondo di organizzarsi lei e di farmelo sapere per organizzarmi anche io. Mai una risposta. Gli continuo a scrivere di farmi sapere ma ancora senza risposta. Qualche giorno fa vengo a sapere da altri che probabilmente a Pasqua andrà in vacanza fuori porta con i bambini. Subito ho pensato che lo fa apposta perché presuppone che i miei genitori verranno dalla Puglia per poter vedere i bambini. Chiamo gli assistenti sociali mi risponde la psicologa gli dico che la mia ex molto probabilmente vuole andare in Spagna dalla sorella e dunque doveva avere la mia approvazione per lasciare l’Italia mi dice che senza il mia approvazione non può e subito passa ai bambini che devono essere tutelati per il loro bene dobbiamo andare d’accordo e non fare ripicche perche i bambini soffrono io d’accordissimo con lei. Continuando a parlare mi rendo conto che tutto quello raccontato da me la prima volta le mie preoccupazioni non gli è fregato niente. Non hanno controllato niente come se noi padri raccontiamo cazzate. Non ho un avvocato perché oltre che non posso permettere leggendo e documentandomi con storie di altri padri che al contrario di me non facevano ne uso di alcool ne di droghe si ritrovano a non vedere i figli e pagando anche il mantenimento alla ex. Conoscendo la cattiveria della mia ex non ne vale la pena combattere contro di loro i figli se intelligenti un giorno capiranno i comportamenti dei papà. Ha qualche consiglio

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      non è vero che tutti i padri si limitano a pagare il mantenimento ai figli. Ho tanti clienti di sesso maschile che hanno addirittura ottenuto la collocazione prevalente dei figli presso di sè. Fatta questa precisazione, senza un avvocato è molto difficile che lei riesca a fare rispettare i suoi diritti. Primo passo da fare, frequentare un SERD con assiduità e provare che lei ha risolto la dipendenza da cocaina. Non solo, dovrà anche dimostrare di avere un lavoro. Senza queste prove rischia che le venga tolto l’affidamento dei figli. Per il resto, gli assistenti sociali devono essere visti come i suoi alleati: gli unici che potranno testimoniare che lei si sta impegnando per riconquistare la fiducia dei suoi figli. Fossi in lei mi concetrerei di più su quello che lei può fare rispetto a quello che non sta facendo la Sua ex. Temo che penda un procedimento giudiziale per l’affidamento dei minori alla madre; anche se lei non me ne ha parlato nella sua lettera.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  145. Rosario dice:

    Salve vorrei porvi una domanda un po particolare… il padre che viene tenuto all’oscuro per 11 anni della nascita del proprio figlio può chiedere un risarcimento per non aver potuto rispettare i propri doveri genitoriali verso quel figlio? Premessa non eravamo sposati, convivenza.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buonasera,
      secondo la Cassazione ha stabilito l’uomo a cui sia negato il proprio diritto a essere padre può chiedere il risarcimento dei danni morali alla donna che ha tenuto nascosta la gravidanza o il concepimento senza che ve ne fosse una giustificata ragione.
      Questo il principio elaborato dalla Suprema Corte, poi, ovviamente, occorre studiare il Vostro caso specifico.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  146. Laura dice:

    Buonasera Avvocato,
    io ed il mio ex compagno abbiamo deciso di terminare la nostra convivenza. Abbiamo una figlia e la casa in cui abbiamo convissuto é di mia proprietà.
    Lui é tornato a vivere da solo nel suo appartamento da pochi giorni ed ha fatto il trasloco in un giorno in cui ero al lavoro. Mi sono però accorta che si é portato via il materasso del letto comprato pochi mesi fa (é un modello piuttosto costoso pagato più di 3.000 euro) e l’ha sostituito con uno comprato all’’Ikea di bassa qualità.
    Il materasso é stato pagato da lui e la fattura é intestata a suo nome per poterla scaricare dal 730 come spesa medica.
    Inizialmente al telefono ha provato a negare ma poi ha ammesso quello che ha fatto ma non intende restituirlo.
    Mi chiedo: ma quando sono presenti dei figli e la casa viene assegnata alla madre, tutti gli accessori non dovrebbero rimanere al collocatario dei figlio insieme alla casa?
    Il suo comportamento é stato lecito?
    Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      con l’assegnazione della casa familiare ad un genitore, in ragione della collocazione prevalente presso quest’ultimo della prole, gli arredi, seguono l’assegnazione dell’abitazione. Vi sono delle eccezioni che possono essere oggetto di specifiche condizioni della regolamentazione dei figli nati fuori dal matrimonio così come formalizzata davanti al Tribunale.
      Cordiali saluti,
      Marco Pola

      Rispondi
  147. Maria Valoni dice:

    Buongiorno, ho una questione per me molto importante. Io e mio marito viviamo a Milano. Lui ha dei parenti nel sud che purtroppo vengono spesso qua da noi, creando non pochi disagi , anche perché sono sempre io che devo pensare al letto, ai pasti e a tutto ciò che comporta ospitare gente in casa. Io gli ho fatto più volte presente che NON sono una casalinga e che ho già parecchie cose a cui pensare, oltretutto lui in casa fa poco e niente, ci mancano solo i suoi parenti. Come posso fare affinché non debba ricevere ancora questi ospiti sgraditi? Ho più volte parlato di separazione, se dovesse continuare a impormi i suoi parenti. Ringrazio anticipatamente
    Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      mi scusi forse posso sembrare sbrigativo ma non vi è una risposta con meri risvolti giuridici. Mi spiego, lei non è obbligata a cucinare, a lavare, a fare i letti, sia perché lei lavora sia perché siamo nel 2023 e questi compiti sono da suddividere in eguale misura tra marito e moglie. Quindi io inizierei a riferire a suo marito che se vuole ospitare qualcuno si dovrà occupare lui di letti e altro. Cordiali saluti,

      Rispondi
  148. Pablo dice:

    Buongiorno io avrei delle domande! Sono sposato da sette anni abbiamo due figli e ci siamo trasferiti in Francia da un anno e mezzo, da quando sono arrivato in Francia ho passato l’inferno con mia moglie le ho detto di andare a chiedere il divorzio ma lei non vuole perché non le conviene visto che non lavora, io attualmente ho tutto intestato a me affitto utenze e sto pensando di ritornare in Italia, vorrei sapere se rischio qualcosa di penale visto che dal momento che farò questa scelta può essere definita dalla legge abbandono della famiglia, visto che lei non vuole tornare in Italia essendo che le fa comodo vivere grazie allo stato, in più una volta ritornato in Italia posso chiedere il riavvicinamento dei bambini visto che lei qui e nulla tenente

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buonasera,
      direi che cercherei anzitutto di individuare il Tribunale competente per decidere sull’affidamento e sulla collocazione dei minori. Solo separazione e divorzio dei coniugi, allo stato attuale (con la residenza abituale dei figli) a Strasburgo, verrebbero decise in Italia.
      Con riferimento all’abbandono del tetto coniugale, è sufficiente che manifesti l’intenzione di separarsi tramite avvocato con la conseguente successiva possibilità di uscire dalla casa familiare senza che si realizzi l’abbandono del tetto coniugale.In ogni caso quest’ultimo non è un reato. Se vuole approfondire: marcopola@npassociati.com; 02.72022469).
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  149. Filippo dice:

    Salve, vi contatto per un’informazione, la mia ex ha percepisce l’assegno unico già dal 2022, da subito ho chiesto di sapere quando percepiva ma non mi ha mai risposto dopo 7 mesi ne sono venuto a conoscenza solo con la richiesta di accesso agli atti, il giudice all’udienza ha abbassato il contributo al mantenimento, adesso che c’è stato l’aumento sto chiedendo nuovamente ma lei non mi risponde, dovrò fare nuovamente avessi agli atti se continua così. Chiedo per informazione esiste per questi fatti una possibile denuncia visto il danno che mi causa non permettendomi di chiedere la revisione? Se si quale reato? Grazie

    Rispondi
  150. Sara Rolleri dice:

    Buongiorno voglio mia figlia torna a casa e non torna mai più anffs Sanremo da 3 anni io sono sola a casa non ho compagnia sto molto male senza mia figlia io e mia figlia siamo sorde ti prego aiutami tornare a casa grazie mille Sara

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      l’anffass serve anche per assistere chi ha bisogno di aiuto come sua figlia.
      Per comprendere se sua figlia è stata collocata presso questa associazione per errore, ovvero, illegittimamente, occorre leggere tutti gli incartamenti relativi all’affidamento di sua figlia.
      Se non ha possibilità economiche per farsi assistere da un avvocato esiste il gratuito patrocinio per le famiglie che dispongono di un reddito al di sotto di euro 12.700,00.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  151. Manuela dice:

    Salve , contatto per chiedere se posso fare una revoca della bozza di separazione consensuale. Sposata da 20 anni due figlie una maggiorenne una minorenne . Con il mio ex marito abbiamo separazione dei beni. Ho lavorato x 7 anni da lui avendo un attività famigliare srl e nn ho mai tenuto nulla privatamente per me se nn insieme . Nel 2008 abbiamo aperto un conto cointestato dove si era deciso che gli utili li investivano e gestione famiglia si metteva la busta paga .Tre anni fa’ abbiamo avuto la crisi e il mio ex marito ha trovato in poco tempo l’alternativa a mia insaputa . Quando l’ ho scoperto dopo il tradimento avevamo già iniziato un percorso di coppia , il terapista dice che un periodo di riflessione serve e lui se ne và accanto a me 5 metri di distanza ,dai suoi genitori e di fatto lui nn l’ha mai lasciata tant’è che tutt’ora è la sua compagnia e nel periodo della riflessione dove diceva che aveva scelto me scopro la seconda volta . A mia insaputa sposta tutto il flusso dal conto corrente cointestato aprendo un suo conto lasciando solo una parte di eredità che hai tempo avevo avuto da mia madre ma quella somma è da dividere in due . Toglie soldi anche sul conto corrente famiglia parte lasciando il stretto necessario x le spese utenze . Mi manda la lettera di separazione consensuale e nn prendendo gli accordi lui continua a versare lo stipendio e come del resto io anche lui lo usa . Mi arriva la lettera del tribunale e mi preparo riscostruendo la questione economica ma fino al 2018 xchè altri documenti nn ho vendoli gettati da lui . Mi presento x chiedere nn una separazione consensuale ma giudiziale x Dar modo di una visura del patrimonio . Ull ultimo minuto il mio avvocato dopo aver parlato con l’avvocato mi dice che nn continuerà la causa si ferma a questo step. Alla fine mi sono ritrovata da sola andando in panico e emotivamente già provata di nn voler proseguire allorché prendiamo una pausa il mio avvocato continua a dirmi qui è solo mantenimento e collocamento e se decidere di dargli il concorso di colpa , questione patrimonio è in secondo momento che io nn me l’ha sento . Alla fine ho più panico e andiamo alla separazione consensuale il mio più grosso sbaglio . Posso richiedere il ritiro dell’omologa di separazione , ho sbagliato tutto in quel momento trovandomi sola sono andata in panico e andia emotiva. Cordiali saluti.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      con l’assistenza di un difensore, può chiedere la revoca delle condizioni della separazione. In verità, tuttavia, considerato che ha formalizzato una consensuale è sufficiente che trascorrano sei dalla omologa della separazione e lei potrà avviare le pratiche per il divorzio in occasione delle quali potrà chiedere anche la modifica delle condizioni della separazione.
      Ovviamente, per valutare se le sue domande potrebbero essere accolte occorre, anzitutto, analizzare tutte le circostanze che possono condizionare questa controversia.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  152. Anna dice:

    Salve, vi contatto per un informazione. Convivo da 10 anni con il mio compagno. Lui ha due figlia dalla sua ex compagna che non fa altro che chiedere soldi e mollare le figlie a noi quando stanno male o per tutto il periodo estivo. Inoltre sono state qui per due anni nel periodo COVID e lei e venuta sono 2 volte a trovarle. Noi viviamo con circa 800 euro al mese e dobbiamo pagare l’affitto di 300, la luce e tutte le altre spese. Inoltre crea stress al mio compagno e anche a me. Sono in una fase depressiva ormai e piango sempre. La signora prende un sacco di soldi, vive in una casa grande, va in vacanza 2-3 volte all’anno, non si fa mancare nessun capriccio come andare dal parrucchiere, estetista,ecc… Io ormai non vivo più. Sono costretta a rinunciare a tutto perché non riesco nemmeno mettere via 10 euro. Vorrei sapere cosa si può fare e se si può fermare tutto questo. Abbiamo provato a chiedere per favore dimostrando che facciamo fatica ad arrivare a fine mese ma lei risponde sempre che non gli interessa nulla e che sono problemi nostri e non suoi. Spero che mi risponderete. Grazie mille

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      il suo compagno potrebbe avanzare richiesta di modifica delle condizioni di mantenimento dei suoi figli, tra l’altro presentando anche domanda di gratuito patrocinio (spese dell’avvocato a carico dello Stato) se il Vostro reddito è al di sotto di e 12.800 all’anno.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  153. Massimiliano dice:

    È dal 28/11 che sono agli arresti domiciliari.
    Avevo mio babbo in gravi condizioni ricoverato in ospedale e già avevo avuto permesso x andarlo a trovare.
    Venerdì 10/03 ore 23,45 è deceduto.
    Sabato ho fatto istanza URGENTE x andarlo a vedere ed andare funerale (2 giorni di permesso) che non mi sono stati dati.
    Vorrei denunciare accaduto e chiedere i danni

    Rispondi
  154. Emanuela dice:

    Buongiorno io ho la delega di mia madre per ritirare la pensione e fare operazioni ci sono stati dei litigi con dei miei fratelli e mi anno detto che sono andati a controllare il conto non so come anno fatto volevo chiedere potevano farlo senza delega grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      gli estratti conto ed i movimenti sul conto possono essere visionati soltanto dall’intestatario del conto corrente. A meno che intervenga un ordine di un Giudice di esibizione ma mi sembra un’ipotesi poco percorribile perchè lei sarebbe stato informato.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com)

      Rispondi
  155. maurizio dice:

    Salve,
    sono separato dal 2013 dalla mia ex compagna ed ho una figlia con lei di quasi 18 anni.
    Nell’accordo di affido, firmato dal giudice del tribunale di Milano, si recita – pur evitando di precisare data e ammontare per l’acquisto, che l’alloggio in comproprietà sarà venduto e divisi i proventi in parti uguali.

    Dopo 10 anni, vorrei – vista l’indisponibilità a vendere manifestata dalla mia ex che occupa con nostra figlia l’alloggio – chiedere alla mia ex di vendere finalmente l’alloggio eseguendo quanto scritto nell’atto d’affido.

    In caso di rifiutasse nuovamente sceglierei di aprire una procedure di conciliazione al trib. di Milano (non sono certo che si chiami conciliazione ma spero di essermi spiegato) nella quale giungere, con l’aiuto dell’avvocato terzo, a un accordo per la vendita dell’alloggio o l’acquisto da parte della mia ex della mia metà.

    In caso rifiutasse anche tale strada chiederei al tribunale di metterlo all’asta con la garanzia che fin quando mia figlia non sarà autonoma non verrà acquisito da chi vincesse l’asta.

    Mi chiedo se tale ultimo passo sarebbe automatico o, al contrario, se il giudice potrebbe negarmi tale richiesta di messa all’asta.

    Molte grazie
    Un cordiale saluto

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      occorre leggere le condizioni della separazione. Se la casa è stata assegnata alla madre non si può vendere la stessa sino a quando la figlia non raggiunge l’autosufficienza economica. Immagino, ma devo leggere le condizioni, che per vendere dovrete, quindi, di nuovo, manifestare la vostra comune volontà.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com)

      Rispondi
      • MAURIZIO GIORDANO dice:

        La ringrazio Egregio Avvocato.
        al punto 2 dell’atto di affido si legge testuale:

        la casa familiare, sita in …. cointestata tra le parti nelle misura del 50% è provvisoriamente asseganta, con tutti mi mobili ecc… alla madre, nell’interesse della figlia minore e si dà atto che il padre ha già lasciato l’abitazione, prelevando dalla stessa i propri effetti personali e beni di incontestata proprietà esclusiva.
        Si dà atto altresì che le parti hanno posto in vendita la predetta casa familiare, con l’intesa che non appena sarà individuato un acquirente, stabilito di comune accordo il presso di vendita e stipulato l’atto notarile (con la conseguente suddivisione in parti uguali del ricavato, otre dei mobili e delle suppellettili vhe compongono la stessa), la madre con la figlia lasceranno detta abitazione, per andare a vivere in altra dimora, confermando la collacazione prevalente di …. presso la madre.

        Se ho ben inteso secondo lei occorre formalizzare nuovamente quanto esposto a questo punto.
        Ciò non metterebbe automaticamente in dubbio quanto stabilito ai tempi?

        Molte grazie per la risposta.
        Un cordiale saluto

        Rispondi
        • separatamente dice:

          Buongiorno,
          occorre chiedere il rispetto delle Vostre intese. Il punto è che a me quell’accordo non piace ma non vorrei essere frainteso.
          Un accordo deve essere facilmente realizzabile ed eseguibile. Questo accordo non lo è senza un comportamento collaborante della Sua ex moglie.
          Temo che dovrete andare nuovamente davanti ad un Giudice.
          Cordiali saluti,
          Marco Pola (marcopola@npassociati.com)

          Rispondi
  156. pioldi filippo dice:

    da 40anni sono convivente con la mia compagna il 6.2.2023 e venuta a mancare stato di famiglia risultiamo come famiglia sempre nello stesso posto quando e andata in pensione ha fatto il mio nome come erede domanda inps.ho diritto alla reversibilita in base legge cirinna

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      mi spiace ma senza una unione civile regolamente formalizzata e registrata i meri conviventi (anche inseriti nel medesimo stato di famiglia), il superstite, in caso di decesso di uno di loro, non matura il diritto alla pensione di reversibilità.
      In assenza di eredi legittimi (in pratica eredi che non si possono escludere nelle volontà testamentarie), e se esiste un testamento nel quale lei risulta unico erede, quanto meno potrà beneficiare dell’eredità (sempre che vi sia un patrimonio da ereditare).
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com)

      Rispondi
  157. plak5 dice:

    Buonasera Avvocati, sono della provincia di Pavia, vi espongo il mio problema, sperando di avere delle risposte, convivo con la mia compagna da 16 anni, lei ha un figlio che oggi a 19anni, ha iniziato a lavorare da 5mesi, buon stipendio(1700€) ma è diventato violento fisicamente e verbalmente con la madre, gli abbiamo chiesto di allontanarsi ma non vuole, ci siamo rivolti ai carabinieri ma senza una denuncia non possono intervenire….possiamo chiedere di allontanarsi da casa senza doverlo denunciare? può bastare un’ avviso di avvocato dove gli si intima di lasciare casa entro un termine?
    grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      Il figlio è autosufficiente ed è maggiorenne. Direi che ci sono i presupposti per allontanarlo dalla abitazione familiare. Occorre, tuttavia, concedergli per iscritto un congruo preavviso nonché esporre sempre per iscritto le ragioni del richiesto allontanamento.
      Cordiali saluti,
      Marco Pola

      Rispondi
  158. Anna dice:

    Buongiorno egregi Avvocati. La sentenza di Appello ha decretato il mantenimento per mia figlia in mani al ex coniuge. Oggi l’ex coniuge mi manda una pec dove indica che il pagamento devo farlo sul conto di mia figlia e non più sul suo. Io mi rifiuto in quanto non c’è una richiesta da parte di mia figlia, al giudice per ottenere il mantenimento direttamente in mani sue. Lei minaccia una causa dicendomi che ha indicato il conto della figlia ma in realtà lei è la beneficiaria. Vi prego di aiutarmi per capire come mi devo comportare. Distinti saluti

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      come precisato nel sito, il forum è riservato agli utenti di Milano, Monza, Pavia e Lodi. Rispondiamo a volte anche per l’intera Lombardia.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  159. Stefano Fiorentino dice:

    Salve avvocato, ho 21 anni e da quando i miei si sono separati mio padre mi tratta male offendendomi e provocandomi ad ogni lite anche la più sciocca, per poi fare ricadere la responsabilità su di me. L’anno scorso in seguito ad una crisi di nervi ho frequentato per un po’ una psicologa che avendo anche invitato mio padre ha riscontrato che lui ingigantiva i problemi addossandomi sempre la colpa di tutto. Ci sono stati periodi di quiete fino a quando non ricominciava a cercare pretesti per litigare. Mia madre mi dava sempre ragione ma quando si trattava di difendermi dalle accuse di mio padre non apriva bocca anzi a volte lo difendeva e quindi non ho mai potuto farci affidamento. Una sera mio padre scatena una litigata enorme e io essendo veramente stufo lo minaccio di fargli del male, anche se ovviamente non ho mai avuto intenzione di agire, ovviamente. Lui chiama i carabinieri e fa passare ma per matto dato che in quel periodo prendevo anche dei psicofarmaci blandi per calmarmi. Mia madre ovviamente non mi ha difeso e addirittura supportava mio padre. Una situazione veramente incredibile. Ora ho una visita medica alla schiena che a detta del chirurgo sfocierà sicuramente in un intervento di artrodesi alla colonna, quindi un intervento davvero serio. All’ inizio avevo detto di no ma ora dato che i dolori sono insopportabili ho deciso di affrontare l’intervento. In questi giorni i miei mi stanno anche accusando di non essere una persona seria che non sono affidabile e che ho sfasciato una situazione di equilibrio. Mio padre l’ho disconosciuto dopo tutte le mostruosità che mi ha fatto e lui ha fatto altrettanto. Al momento abito ancora a casa sua ma mi ha detto che se farò l’intervento lui non mi farà rientrare a casa e mia madre ha detto che non ha il tempo e la capacità di assistermi nella degenza post operatoria. Ora dico c’è un modo legale di farmi vivere in pace e far pagare a questi due soggetti tutto quello che mi hanno fatto? Perché qui l’unico che ci ha rimesso e ci sta rimettendo tutt’ora sono io. Grazie in anticipo confido molto in una risposta. PS non ho un lavoro al momento quindi non posso andarmene di casa. A proposito in questi casi un genitore può cacciare di casa un figlio disoccupato anche se maggiorenne? Grazie.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      il forum è riservato agli utenti di Milano, Monza, Pavia e Lodi. Rispondiamo a volte anche per l’intera Lombardia.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  160. Anna dice:

    Buongiorno, sono una mamma di due bambini di 11 e 6 anni. Mi sono separata e successivamente divorziata nel 2019. In fase di divorzio abbiamo stabilito che l’assegno di mantenimento lo avrei percepito al 100%. Ora però, con l’introduzione dell’Assegno Unico, mio ex marito avanza pretese di corrispondere a lui il 50% dell’assegno. Ma mi chiedo:
    -può farmi causa e quindi pretendere il 50% quando da circolare Inps si equipara l’assegno unico al vecchio assegno per nucleo familiare?
    -se dovessi corrispondere il 50% dell’importo, a che importo si farà riferimento?ovviamente il mio isee è basso e per questo motivo gli assegni sono alti. Ma nella situazione in cui è lui, avrebbe diritto solo all’importo base senza alcuna maggiorazione.
    Grazie per la risposta.
    Cordiali saluti

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      la divisione tra coniugi dell’assegno unico figli è previsto nella misura del 50% ciascuno in assenza di diverse intese sul punto.
      Quest’ultima, nel Vostro caso, esiste (nell’accordo di divorzio avete stabilità che gli assegni familiari dovevano essere da lei percepiti), quindi, si può sostenere, anche in una eventuale sede giudiziale, che non si devono modificare le suindicate intese considerato che gli assegni familiari e l’assegno unico figli hanno comunque il medesimo scopo.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Poola

      Rispondi
  161. Roberto dice:

    Buonasera avvocato e complimenti per il servizio.
    Ho 45 anni convivo e ho una figlia di 10 anni, siamo in va di separazione ma ancora non abbiamo presentato nessuna domanda in tal senso.
    Viviamo al momento in casa cointestata e con mutuo cointestato tutto al 50%.
    Posso tranquillamente prendermi una casa in affito e uscire di casa o perdo in qualche modo “potere contrattuale” nella separazione che comunque vorremmo fare consensuale?
    Grazie mille
    Roberto

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      meglio uscire di casa dopo avere firmato l’accordo.
      Tra l’altro esiste ancora l’abbandono del tetto coniugale.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com)

      Rispondi
  162. Luca dice:

    Buongiorno,
    sono l’unico intestatario di un appartamento dove convivo con la mia compagna.
    Non siamo sposati e non abbiamo figli.
    E’ capitato che durante un litigio lei abbiamo minacciato di chiamare la polizia denunciandomi per percosse (ovviamente inesistenti).
    Ho provato ad informarmi su internet ed effettivamente ho visto che esiste questo codice rosso, che prevede l’allontanamento del presunto colpevole dalla casa famigliare.
    Ora però mi chiedo, se durante una litigata dovessi veramente ritrovarmi la polizia dentro casa, sarei io ad essere sfrattato da casa mia nonostante non abbiamo figli e sono io il proprietario di casa?
    Nel periodo di tempo in cui la polizia svolge le indagini per verificare se le accuse siano fondate o meno, lei potrebbe appropriarsi di casa mia?
    Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      per questo genere di provvedimenti (anche provvisori) servono prove (certificati pronto soccorso, testimoni, registrazioni audio e video).
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  163. Giuliano dice:

    Durante la causa giudiziale della separazione, la moglie ha beneficiato del gratuito patrocinio nonostante superava il tetto massimo di reddito, ma non è stato possibile contestare questo al giudice nella causa di separazione e il mio avvocato mi ha detto che il compito è del giudice e dell’agenzia delle entrate.Come posso fare per contestare il suo gratuito patrocinio?
    Ora sono venuto a sapere che la moglie ha venduto un’appartamento in un paese al estero durante gli anni della causa di separazione, quindi ha avuto redditi maggiori di quelli dichiarati, quindi ha beneficiato magari anche di assegni di mantenimento maggiori.Come potrei fare per il divorzio per contestare il gratuito patrocinio e avere magari il rimborso parziale dell’assegno di mantenimento?
    Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      se riesce a provare quello che lei riferisce ci sono i presupposti per revocare il gratuito patrocinio ma anche per modificare le condizioni della separazione con apposita iniziativa giudiziaria (istanza modifica condizioni separazione o, ancora meglio, con il divorzio).
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com)

      Rispondi
  164. Daniela dice:

    L’ex di moglie del mio compagno fa uso di droga pertanto i soldi che lui da per le figlie li spende tutti in droga può sospendere fino a che lei nn dinostra di uscirne pulita?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      può fare tante cose ma non può sospendere il pagamento del matenimento per i figli.
      Può avvisare gli assistenti sociali, può fare una denuncia penale in quanto l’assunzione di sostanze stupefacenti, ovviamente, non è compatibile con una figura genitoriale competente e responsabile. Può incardinare un giudizio, per chiedere che i suoi figli le vengano affidati in via esclusiva in quanto la collocazione abitativa presso il padre mette a repentaglio la loro sicurezza.
      Ovviamente servono prove ma si possono anche imporre test del capello presso il SERT in sede giudiziale.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  165. Roberto dice:

    Buongiorno, sono un papà separato con gli orari di visita del proprio figlio dalle 18 alle 21 a giorni alterni e weekend alterni. Il bimbo dall’uscita di scuola a quando io o la mia ex moglie lo preleva tornando da lavoro, è situato nella casa dei suoi genitori. Capita che nei giorni in cui non tocchi a me la visita, io passi a salutarlo per un bacetto, 5-10 minuti sempre prima che arrivi la mia ex per prelevarlo. Ovviamente lei ne è a conoscenza, spesso capita che arrivi, e fino ad oggi nessun problema, anzi tolleranza.
    Oggi, dopo la mia negazione per impegni già presi col bimbo, ad una sua richiesta di scambio weekend per far partecipare il bimbo al compleanno del figlio di una sua cugina, a cui tra l’altro mio figlio non vuole partecipare, ha comunicato ai suoi genitori di non farmi vedere il bimbo fino alle ore 18:00.
    Oggi, giorno non a me assegnato, ho chiamato i suoi e ho chiesto se potessi passare a salutarlo. Ovviamente la risposta è stata che hanno avuto “istruzioni” di negarmelo e così è stato.
    È lampante che si tratti di un capriccio. Volevo capire se i suoi genitori possono tenermi lontano da mio figlio anche per un saluto o se c’è un escamotage ad esempio farlo scendere giù al portone del palazzo per salutarlo… O peggio, avviare altre vie. Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      mi spiace, ma il genitore non collocatario prevalentemente del figlio, può incontrarlo solo quando è previsto nelle condizioni del diritto di visita. Ovvero, anche in altri orari, ma con l’intesa dei genitori.
      A questo punto, tuttavia, si potrebbe cercare di esasperare i toni nel senso che leggendo con attenzione le condizoni della separazione si possono valutare contestazioni inerenti i tempi di permanenza del figlio con i nonni materni.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com)

      Rispondi
  166. Filippo dice:

    L’assegno fissato in sede di separazione era di Euro 600,00 mensili per i due figli oltre al 50% delle spese straordinarie, che abbiamo deciso di mantenere anche per il divorzio.
    Non abbiamo però mai guardato le dichiarazioni dei redditi o i patrimoni, che ci vengono invece chiesti ora dal tribunale prima dell’udienza di divorzio.
    Io ho uno stipendio di Euro 3.300,00 mensili, ai quali si possono aggiungere dei premi di produzione non contrattualizzati di entità variabile e negli ultimi due anni gli assegni di invalidità ricevuti per una grave malattia (terminati nel 2022), per cui le mie dichiarazioni dei redditi risultano più alte rispetto alla sola busta paga. Ho poi un patrimonio personale di circa Euro 200.000,00 sui conti correnti (tra azioni, obbligazioni, fondi).
    La mia ex moglie percepisce un reddito di Euro 2.000,00 mensili e non conosco l’entità del patrimonio.

    Abbiamo optato, fin dalla separazione del 2016 per un affido completamente paritario, per cui i bimbi passano esattamente il 50% del tempo con ciascuno di noi.

    Mi è venuto il dubbio che la cifra di Euro 600,00 (e 50% delle spese straordinarie) possa non essere congrua e che il giudica possa rivederla se non la ritiene consona agli interessi della prole.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      Il giudice potrebbe contestare solo in presenza di un importo palesemente iniquo. E non è il vostro caso tanto più che c è la collocazione paritetica!
      Saluti,
      Marco Pola

      Rispondi
  167. LEA dice:

    Ho una situazione delicata. Stiamo tentando una separazione consensuale. MA lui non accetta nessuna proposta. Vuole la casa e mi minaccia di far sentire audio delle nostre liti, per ottenere affido esclusivo dei figli. Lui è sempre stato un marito assente, i figli hanno sempre trascorso quasi tutto il tempo con me, hanno un ottimo rendimento scolastico, sono educati e in salute. Noi abbiamo come coppia una conflittualità molto alta e durante quelle discussioni ho sicuramente dato il peggio di me. Ma ero esasperata. Ho vissuto con lui anche episodi di violenza fisica e psicologica, minacce che anche i bambini stessi ricordano. Lui ora continua a ripetermi che grazie a questi audio io non vedrò più i miei figli, che li ho deviati, che mi farà perdere il lavoro e che ha già fatto sentire queste registrazioni ad uno psichiatra. Io ho sinceramente paura. Io ho la certezza di essere una brava madre. Mi può realmente accadere ciò che lui dice? Grazie a chi saprà aiutarmi.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Non si faccia intimidire ! Quando si litiga si dicono le cose peggiori ma poi contano i fatti. Si affidi ad un buon avvocato, chieda la collocazione prevalente dei figli presso la madre, l’assegnazione della casa familiare ed un congruo mantenimento per i figli.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola (02.72022469)

      Rispondi
  168. Anna Ferrari dice:

    Buongiorno, la Corte di Cassazione ha negato l’assegno divorzile confermando così il primo grado è l’Appello obbligando l’ex coniuge al mantenimento figlio maggiorenne ma non autonomo. Nel frattempo mio figlio è diventato autonomo quindi nulla è più dovuto per il suo mantenimento. Nel frattempo l’ex si e risposato e ha avuto un’altra figlia. Visto che non è più dovuto il mantenimento posso richiedere che mi venga riconosciuto l’assegno divorzile negato in 3 gradi in precedenza sul assunto che ha migliorato la sua situazione economica nn dovendo più mantenere il figlio maggiorenne forte dal fatto che io nel frattempo sono diventata disoccupata? Grazi

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      per risponderle occorre leggere gli atti di causa. Mi sembra comunque strano che nella sentenza non sia previsto il pagamento dell’arretrato. Cordiali saluti

      Rispondi
  169. Debora dice:

    Salve,sono una donna separata consensualmente e con il collocamento del figlio minore da me e con l’affidamento congiunto…volevo chiedere…ora io vivo nello stesso paese di mio marito ma vorrei trasferirm a 40km…lui mi ha detto che allora lui verrebbe a prendere il bambino nei suoi giorni di visita ma che a riportarlo a casa ci devo pensare io…può fare una cosa del genere?Tenga presente che io la sera col buio non guido perché ho attacchi di ansia e potrei farlo scrivere dallo psicologo…basterebbe x costringere mio marito a riportarmi lui il figlio a casa?Grazie.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      la richiesta del suo ex non incoerente da un punto di vista giuridico.
      Occorre, tutttavia, verificare con attenzione le condizioni della separazione nonchè le ragioni che la inducono a trasferirsi.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  170. Eva Erika Cappellini dice:

    Buongiorno sono divorziata da mio marito dal 2021 abbiamo una figlia in comune.
    Nel gennaio di quest’anno 2023 mi è stata notificata una TARI non pagata del 2017 ,con mio marito eravamo amcora sposati in comunione dei beni.
    Vorrei capire se anche lui deve pagarmi la metà.
    In attesa si una Vostra gentile risposta,saluto cordialmente.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      mi servono altre informazioni per risponderle (data separazione e condizioni di separazione e divorzio).
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com)

      Rispondi
  171. Giovanni dice:

    Salve avvocato, sono separato consensualmente da circa 4 anni. Io e la mia ex abbiamo due figli di quasi undici anni il primo e quasi sei la seconda. La madre non lavora e da mesi ho scoperto che dorme sino a tardi e che mi figlia di cinque anni è andata all’asilo solo nel mese di settembre e ottobre e che si addormenta alle 3/4 di notte. L’altra figlia viene accompagnata dalla nonna paterna a scuola ed io vado a prenderla all’uscita. Ho tentato di parlare con la mia ex facendole presente che la bimba a settembre dovrà andare alla scuola dell’obbligo e che non è normale questo stile di vita ma lei non vuole saperne. L’altra bambina vive e dorme dai nonni materni che vivono nella casa adiacente alla mia ex moglie. Entrambi i bambini non hanno troppo piacere a stare con me perché mi trovano più severo rispetto alla madre che non fa nulla tutto il giorno. A questo punto vorrei chiedere la collocazione dei figli presso di me. Cosa posso fare? O posso rivolgermi al tribunale dei minori per comportamento pregiudizievole della madre?grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      si rivolga ad un avvocato esperito in diritto di famiglia dove Lei risiede.
      Io esercito a Milano (come precisato nel sito).
      Dovrete impostare una iniziativa giudiziaria tesa a dimostrare l’incapacità genitoriale della madre e chiedere il collocamento prevalente presso il padre. Un lungo percorso che comporterà anche una CTU (consulenza tecnica d’ufficio) tesa ad accertare le responsabilità/capacità genitoriali di entrambi i genitori.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  172. Lucia dice:

    Buongiorno, convivo da alcuni anni con il mio compagno con il quale ho un figlio.
    Sto valutando la possibilità di mettere fine alla nostra convivenza.
    Avrei una domanda per quanto riguarda il mantenimento del figlio.
    Quando saremo davanti al giudice, oltre alle ultime dichiarazioni dei redditi, per me sarebbe possibile richiedere i suoi estratti conto bancari?
    In caso di risposta positiva potrei vedere solo i saldi totali oppure anche ogni singola voce di spesa?
    Mi interessa saperlo per vedere se ha fatto regali a qualche altra donna oppure se ha speso dei soldi per degli hotel. So che non essendo sposati non ha alcuna rilevanza in fase di giudizio, ma vorrei saperlo per me stessa.
    Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      se vi confronterete in giudizio (per intenderci, in contenzioso, l’uno contro l’altro), è prevista una disclosure completa che riguarda non solo le dichiarazioni dei redditi ma anche i movimenti bancari, il patrimonio immobiliare, investimenti, altre proprietà. Dal 1 marzo 2023, queste produzioni documentali devono essere allegate agli atti introduttivi del giudizio. Prima del 1 marzo 2023 (grazie alla Riforma Cartabia), la disclosure si verifica in una fase successiva ma è in ogni caso obbligatoria.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  173. Bellani Cinzia dice:

    Buongiorno,mia suocera vedova ha redatto e depositato testamento a favore di mio marito figlio unico..con indicazioni in caso di premorienza di quest’ ultimo in mio favore,all’epoca convivente del figlio…ora ci siamo sposati e mia suocera teme che esposto in questo modo non sia più valido…io penso non sia cambiato nulla essendo i soggetti sempre gli stessi ma lei è molto preoccupata che i suoi beni possano andare “ad altri”….grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      occorre leggere il testamento. Devo capire se i beneficiari sono stati correttamenti individuati (indipendentemente dal fatto che dopo la redazione del testamento si siano sposati).
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola (marcopola@npassociati.com)

      Rispondi
  174. Andrea dice:

    Buongiorno,
    nel marzo 2017 a seguito della separazione ho versato come da accordi sempre il mantenimento fino ad ora, dando una buonuscita alla madre di mia figlia di 5.000,00 € per aver contribuito alle spese dei mobili dato che la casa è intestata al sottoscritto, lasciata la macchina intestata al sottoscritto fino a ottobre 2018 di cui ho fatto un finanziamento durante la nostra convivenza e che poi lei dopo il trapasso dell’auto ha inserito nel nuovo acquisto del suo veicolo senza chiederle un € (avevamo un conto cioè il mio dove lei versava il suo stipendio) e sempre dal mio conto a fatto 2 assegni per pagare la cauzione e l’agenzia per la casa in cui è andata in affitto. Queso breve riassunto perché nel novembre 2018 abbiamo avuto un riavvicinamento stando del tempo insieme… durante questo periodo mi lesse una lettera scritta dal suo avvocato dove c’era scritto ciò che dovevo versare per mia figlia mensilmente e un risarcimento di 9.000,00 € sempre per il tempo trascorso a casa mia… ci ridemmo su perché erano cose che già facevamo senza problemi e che i 9.000,00 tra auto buonuscita e assegni erano già saldati… ci lasciammo ma lei mi costrinse a firmare ed io da uomo debole e innamorato firmai…. ora dopo 4 anni si presenta con questa lettera firmata dove chiede i benedetti 9.000,00… le chiedo quale sia la mia posizione e cosa posso fare… grazie 1000 davvero

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      le consiglio di cercare un avvocato a Roma che possa diligentemente assisterla. Io esercito a Milano.
      Occorre comunque sostenere e provare che la scrittura è stata sottoscritta per errore, violenza o dolo. Non facile, ma è l’unica strada per contestare e poi avviare una trattativa.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  175. Giampiero dice:

    Buona sera nel 2017 mi sono separato consensualmente con la mia ex moglie,abbiamo una figlia che a Marzo farà 19 anni,ai tempi avevo acconsentito a una mantenimento di 500 euro mensili e il 50% delle spese extra, ovviamente sono consapevole che e tanto ma forse per paura di perdere mia figlia ho acconsentito,ora non riesco più a mandar e quella cifra ,anche perché dal mio stipendio da militare dell’ esercito che e di circa 1900 devo togliere 3 rate di prestiti che ammontano a 900 euro circa quindi mi rimarrebbe per vivere davvero poco,cosa vado incontro se riduco a 300 senza avere ancora l autorizzazione?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      se la riduzione dell’assegno di mantenimento non viene confermata da un GIudice, rischia precetto e pignoramento per le differenze da lei non pagate. Come saprà, con i pignoramenti la sua ex potrebbe anche rivolgersi al suo datore di lavoro, ovvero alla banca presso la quale lei deposita i suoi risparmi. In verità, la Sua ex potrebbe agire anche in sede penale e anche se non sono un penalista confermo che in presenza di un pagamento ridotto (rispetto all’ammontare complessivo) i rischi sono ridotti rispetto al caso lei cessi completamente di versare l’assegno.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  176. FRANCESCO dice:

    Buongiorno sono un disabile di 47 anni e mi sto separando da mia moglie dopo averla perdonata una prima volta 5 anni fa per aver subito un tradimento coniugale, con gravi danni all’economia familiare.
    Abbiamo una bambina di 12 anni che è molto attaccata a me, premetto che ho una disabilità al 100% causa diabete grave e problemi di deambulazione.
    Sono titolare di un contratto con casa popolare del Comune di Milano e prendo una pensione di 324 € perché sono totale inabile al lavoro.
    Lei da circa 2 anni non vuole inserirsi nel mondo del lavoro ed è mantenuta in toto da me che vado avanti con lavoretti di smart working privati, con cui prendo delle mance. Per il resto sono assistito anche da servizi sociali del comune di Milano che mi erogano un contributo mensile di circa 400 euro. Inoltre 3 volte alla settimana sono in cura domiciliare per le medicazioni alla gamba ( che comunque fortunatamente sta guarendo).
    Adesso dopo circa 5 anni non siamo riusciti ad andare avanti come coppia e siamo arrivati al punto di contrarre la separazione consensuale (lei sta già frequentando altra gente).
    MI dice che adesso vuole tenersi la casa, mia figlia ed il cane che è intestato anche lui a me.
    La famiglia di lei possiede appartamenti e terreni, e loro in passato hanno provato a farmene di tutti i colori per farmi separare. Adesso ho piena consapevolezza che per il bene di tutti è arrivato il momento della vera separazione.
    Adesso il problema è mia figlia che assolutamente non vuole separarsi ne da ne dal suo cane.
    Insomma posso andare tranquillamente in mezzo alla strada, oppure visto che per la maggior parte delle volte la giustizia italiana è contro i padri e mia figlia avrebbe desiderio di rimanere con me in questa casa, conta il suo parere?

    Grazie mille

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      mi sembra che lei abbia già delineato le domande che dovranno essere avanzate in un giudizio di separazione: affidamento condiviso ma con collacazione prevalente della figia dodicenne presso il padre. Se queste domande verranno accolte la casa viene assegnata al padre. Se servirà e se proprio non si riuscirà ad evitarlo la figlia potrà essere sentita in Tribunale per eprimere le sue volontà e preferenze.
      Nel giudizio, verrà considerato anche quale sia il genitore più adatto ad occuparsi della figlia, anche esaminando chi ha la possibilità di stare in compagnia della figlia quando non è scuola.
      Si potrà anche valutare una richiesta di addebito della separazione in ragione del tradimento.
      Queste le prime riflessioni.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola (02.72022469)

      Rispondi
  177. Ivana dice:

    Buongiorno, anni fa (2003) in sede di divorzio mi venne rifiutata la richiesta di assegno divorzile perché per ignoranza non presentai il modello unico anche se il mio reddito non era alto. Non ne so se sarebbe stato possibile fare un ricorso dato che avevo dei crediti da prendere e mai visti. Adesso che il l’ex marito, risposati è morto e da anni siamo in trattative per crediti/debiti posso fare un ricorso per vedere se l’assegno divorzile mi sarebbe stato dovuto? Perché in questo caso avrei una parte di pensione di reversibilità. Quali sono i termini di scadenza per o ricorsi di questo tipo? Grazie. Cordialmente

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      se lei non ha avanzato prima d’ora la domanda di assegno divorzile, proporla oggi, dopo il decesso dell’obbligato, non è possibile.
      Il coniuge superstite, infatti, può rivolgersi al Tribunale chiedendo di ottenere il riconoscimento di un assegno periodico a carico degli eredi e dell’eredità del coniuge, ma solo in presenza di due presupposti: 1) essere già titolare di un assegno divorzile e 2) versare in stato di bisogno. Inoltre, l’assegno può incidere solo sulla quota disponibile dell’eredità, rimanendo intangibili le quote di legittima spettanti agli eredi.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  178. Luca dice:

    Buongiorno avvocato, sono separato da qualche anno, ho denunciato la mia ex moglie perché usava i miei figli come strumento per farmi del male, es bugie nei miei confronti, un mese di vacanza senza il mio consenso e altro ancora.
    Sono stato condannato anche dalla corte d’appello, adesso mi ritrovo da pagare circa 8000 Euro, non ho le possibilità economiche di soccombere alla mia condanna, premetto che oltre al mantenimento pago il mutuo di casa dove lei risiede con i miei figli.
    Cosa mi consiglia?
    Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      le consiglio di pagare quello che può. Per contenere il rischio di condanna in ambito penale, sempre meglio pagare almeno in minima parte gli obblighi scaturenti dell’obbligo di mantenimento dei figli.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  179. Alessandro dice:

    Buongiorno, sono separato con sentenza da giugno 2021, non abito più nella casa coniugale, intestata a me, da novembre 2020, la casa è stata assegnata a lei e ai figli.
    Dopo un inizio di separazione consensuale, le cose sono peggiorate tanto da avermi denunciato e diffidato all’avvicinamento, è da giugno 2022 che non vedo i miei figli ora sono partite le pratiche con gli assistenti sociali.
    Ho chiesto la revisione dell’assegno di mantenimento ma mi è stata negata,nonostante il mio stipendio sia diminuito, abbia un mutuo da pagare e le varie utenze.
    La signora ,nonostante non sia stato concordato chi dovesse percepire l’assegno unico, ha deciso di prenderlo lei al 100%.
    Io sono stato sostituito in tutto e per tutto dal nuovo compagno, si miei figli, visto l’impossibilità di avvicinamento, è stato raccontato che io sono quello che non si interessa di loro.
    Dopo tutti i problemi che mi stanno creando, a livello civile e penale, sono arrivato ad un punto che non voglio più saperne di niente e nessuno.
    Posso in qualche modo disconoscerli e evitare il pagamento del mantenimento?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      non credo di poterla aiutare. I doveri di mantenimento in favore dei figli non vengono meno nelle ipotesi da lei menzionate. Piuttosto, suggerisco di concentrarsi su una richiesta di modifica/revisione del provvedimento con il quale le è stato imposto di non avvicinarsi ai figli (se sussistono i presupposti).
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  180. Francesco dice:

    Salve avvocato,
    La contatto perché purtroppo ho contratto matrimonio a luglio 2022…
    Premesso che abbiamo una figlia di quattro anni avuta prima ovviamente del matrimonio… E che in data maggio 2022 abbiamo acquistato in quota 150% cadauno un’abitaziOne gravata da mutuo ipotecario con rata mensile di circa 550 €… Io ho ho due figlie avuto età precedente matrimonio che stando alla documentazione di separazione con la mia ex moglie sono collocate presso di me… sono venute meno dopo pochi mesi dalla nostra unione di matrimonio quelle che erano le basi della stessa… In particolar modo lei non accetta le mie figlie… Nonostante fosse consapevole della collocazione prevalente presso di me… Ho quindi deciso di porre fine al matrimonio… Volevo chiedere come funziona in questo caso l’assegnazione della casa (se soprattutto vengono prese in considerazione anche le mie due figlie) e la quantificazione di eventuali somme dovute di mantenimento per la donna che diventerà a breve la mia ex moglie..l’assegno le spetta anche se siamo stati sposati pochi mesi??e soprattutto potrei chiedere abitazione in assegnazione dato che ho due minuti collocate presso di me???
    Intanto ringrazio e buon lavoro

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      il Giudice considererà il fatto che lei risulta collocatario prevealente delle sue due precedenti figlie. Ovviamente la circostanza relativa alla collocazione delle sue figlie presso di Lei, deve essere effettiva e non solo sulla “carta”. Fatte queste precisazioni, consiglio di esaminare tutte le circostanze (reddito genitori, immobili di proprietà, tenore di vita, età delle figlie, etc.) prima di affrontare un giudizio.
      A disposizione per approfondimenti.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  181. Maurizio dice:

    Buongiorno,
    il motivo del contendere è ormai sempre (e solo mi viene da aggiungere) lo stesso.

    Con la mia ex moglie ci siamo separati a settembre 2019 e abbiamo poi ratificato con divorzio ad agosto 2021.
    I termini dell’accordo finale di divorzio sono chiari e sui vari passaggi economici non c’è mai stato motivo di contendere.
    Quello che viene discusso con grande frequenza è l’accordo di frequentazione del figlio minore, che da sentenza risulta come segue:
    – lunedì e giovedì sempre con il padre
    – weekend alternati
    – fatto salvo eventuali altri accordi

    Ora, per quanto di norma questo venga rispettato da parte di entrambi, data la mia situazione lavorativa, può essere che io richieda, con largo anticipo, un cambio dei giorni di visita, sempre proponendo un’alternativa che vada di fatto a mantenere invariati i giorni mensili, che di fatto sono 15 giorni ciascuno.
    Allo stesso tempo ho sempre dato massima disponibilità a tenere il figlio quando la madre lo richiedeva a fronte di impegni lavorativi.
    In caso contrario questo non avviene praticamente mai, nonostante il tutto venga richiesta (faccio l’esempio dell’ultima richiesta) con un mese e mezzo di preavviso.
    Sottolineo che la madre è il genitore collocatario.

    La domanda fondamentale è: “esiste una norma che chiarifichi che è il genitore collocatario che si deve far cambio di gestire il figlio nel caso di questi cambiamenti?”

    Su questo tema ci arrovelliamo da tempo e non nego che è fronte di grande frustrazione, in quanto pur godendo dei vantaggi del collocamento (uno su tutti il cospicuo assegno per il figlio), non si fa carico di questi cambiamenti mai e vi si oppone con le motivazioni più astruse ), non si assume questo particolare obbligo.

    Non so se esiste modo di richiamarla e anche in definitiva di obbligarla ad occuparsi del figlio nel caso di queste modifiche.

    Detto questo mi rimetto a voi.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      non esiste un obbligo giuridico di assecondare una richiesta di spostamento del diritto di visita. E tanto di meno di recuperare, in caso di impossibilità, il diritto di visita. E’ vero che durante la pandemia si sono registrate sentenze che prevedevano la possibilità del recupero causa impossibilità oggettiva (divieto di spostamento causa restrizioni COVID) di esercitare il diritto di visita ma si tratta di casi abbastanza isolati.
      Al più potreste avere previsto qualcosa sul punto con il divorzio. Ma non ho visto le carte processuali …
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
      • maurizio dice:

        questo quanto riportato in divorzio

        “I coniugi convengono che ognuna di queste pattuizioni potrà essere modificata concordemente nel rispetto degli orari scolastici e delle esigenze del figlio, con opportuno preavviso, sempre nell’ottica di privilegiare il benessere di Riccardo.”

        Rispondi
        • separatamente dice:

          Buongiorno,
          sembra non essere stato previsto il recupero del diritto di visita in caso di impossibilità oggettiva e/o documentata.
          Se cambiano l’esigenze dei figli possono mutare anche le condizioni relative al diritto di visita ma dovete rivolgervi ad un Giudice per modificare tali condizioni.
          Cordiali saluti,
          Avv. Marco Pola

          Rispondi
  182. Roberto dice:

    Buongiorno, sono ormai 3 anni che io e la mia ex moglie ci siamo separati consensualmente (richiesta arrivata da parte sua) e si menziona sempre da parte sua anche un divorzio. Abbiamo un figlio di 7 anni e ho dei piccoli dubbi che mi piacerebbe sciogliere, utili credo anche ad altri utenti.

    1 – Ultimamente rileggendo le condizioni preparate dalla nostra avvocatessa (la stessa per entrambi), ho notato che tra le spese straordinarie da dividere a metà, vi sono “tasse scolastiche, universitarie, acquisto di libri e materiale scolastico…”. Fin ora libri e materiale per le elementari, li abbiamo sempre divisi a metà. Ma ho diviso a metà anche i classici farmaci da banco. Leggendo una sentenza della cassazione (n.1070 del 17/01/2018) mi pare di capire che sia i farmaci da banco che il materiale scolastico, rientrino perfettamente nell’assegno di mantenimento che verso mensilmente. In più credo di aver avuto conferma dal protocollo del tribunale di competenza. In caso di errore dell’avvocatessa, si possono richiedere danni? (anche se abbiamo firmato?)

    2 – Il secondo dubbio è proprio sull’importo dell’assegno di mantenimento figlio. Ho letto che dovrebbe essere del 25% del reddito. Non mi è ben chiaro a cosa si faccia riferimento questa percentuale, se all’importo “netto” indicato su in alto nella busta paga, o al “netto pagato”, o ancora al reddito annuale diviso poi mensilmente. Potremmo utilizzare un esempio veloce: busta “netto a pagare” 1000 euro. Netti 400 euro (indicato in alto). Come si calcolerebbe?

    3 – L’avvocatessa dice alla mia ex moglie, che l’assegno unico universale spetterebbe solo a lei. Non essendoci stato accordo, ho richiesto ed ottenuto al momento il 50% dall’inps, cosa che non fa felice lei in quanto ribadisce sempre che “quelli sono soldi suoi”.

    4 – Quando eravamo sotto lo stesso tetto (di sua proprietà), ho percepito la naspi che indicavo all’inps di versare sul nostro conto corrente in comune, utilizzato prettamente per versare le rate mensili del mutuo (ne ho coperte per 1 anno). In quel conto lei ne ha versati molti di più. Dopo un annetto dalla separazione, vi erano rimasti ancora dei soldi (qualche migliaio) che lei si è girata sul suo conto personale dicendo che erano soldi suoi. Successivamente ci siamo recati in banca per la chiusura del conto. Ho lasciato fare l’operazione del girconto in quanto avevo messo una pietra sopra dopo aver pagato le mensilità, pazienza visto che in quella casa ci abita anche il bimbo. Però sull’operazione del giroconto mi sorge un dubbio: i soldi rimasti, suoi o miei, indifferentemente…. si dovevano per “legge” dividere a metà? In tal caso, si potrebbe richiederne la somma?

    Grazie per la vostra cortesia.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      provo a rispondere ai suoi quattro quesiti ma occorre verificare con attenzione il Tribunale competente, l’accordo raggiunto davanti al Giudcie ed il Protocollo applicato per le spese straordinarie in quanto le risposte possono mutare in ragione di queste circostanze.
      Comunque, di solito, il corredo scolastico di inizio anno rientra tra le spese straordinarie; se si rompe l’astuccio (è un esempio) durante l’anno scolastico la spesa compete al genitore collocatario.
      Con riferimento alla quantificazione dell’assegno di mantenimento non esiste un criterio matematico predefinito per quantificare il contributo per il mantenimento. Il 25% è una generica indicazione che può cambiare in funzione del numero dei figli, del reddito, del patrimonio immobiliare dei coniugi, di altre esigenze dei figli, etc.
      L’assegno unico universale per i figli in difetto di diverse intese con la separazione o il divorzio spetta ad entrambi i coniugi in eguale misura tra di loro.
      Con riferimento ai soldi su un contro cointestato la presunzione legale comporta che gli importi depositati siano di titolarità dei cointestati nella misura del 50% ciascuno. Vi siete separati e avete diviso con altre percentuali i suddetti importi, direi che contestare oggi davanti ad un Giudice la predetta suddivisione è una iniziativa che risulterebbe tardiva sia da un punto di vista logico che giuridico.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  183. Martino dice:

    Affittare una casa ad un parente, come ad esempio un figlio, (con contratto 3+2 o 4+4) è legale?

    Vorrei affittare una casa a mio figlio, e smettere di dargli soldi. Egli è sposato e a sua volta ha un figlio. Per lui e per me un contratto del genere sarebbe estremamente vantaggioso, dato che il suo ISEE crollerebbe, e con un contratto 3+2 su un canone di circa 300 euro con cedolare secca al 10% pagherei poco più di 360 € di imposta (con un Comodato d’uso gratuito pagherei un’imposta di 200 € per la registrazione), ma lui potrebbe accedere alle agevolazioni fiscali, per qualche migliaio di euro in fondo all’anno):

    Mensa scolastica del figlio gratuita, invece di € 3,00 a pasto (fanno qualche centinaia di euro/anno di risparmio)
    Bonus energetici significativi
    Riduzione TARI

    saluti

    Rispondi
  184. Taveralaurelina dice:

    Buongiorno avv. Voglio chiedere un parere , allora sono separata dal 10 dicembre del 2021 giudiziale , i bambini stanno con me 3 giorni della settimana e 2 weekend alternati e con il papà 2 giorni e due weekend alternati , abbiamo avuto anche gli asistenti sociali e stato molto difficile, il giudice a dicembre ci manda l’ordinanza per residenza mantenimento e collocamento dei bambini con me e dall’ora il padre in reunione con lasistente sociale ci dice che vuole cambiate le visite che vuole i bambini solo martedì per cena per 2/3 ore prendendoli da scuola e riportandoli da me e I weekend alternati pero prendendoli venerdì sera e riportandoli domenica sera , a questo punto io chiederei l’affido esclusivo ma l’avvocato mi dice di dimenticarlo perché i giudici non danno più affido esclusivo anche se è il papà stesso se ne libera.

    Poi io li ho lasciato la casa matrimoniale perché non ne potevo più sono sotto codice rosso lui e sotto investigazione con prove concrete di chat chiamate e audio più testimoni di maltrattamenti e violenza domestica , adesso abito in un’altra posto a 30 minuti da lui in macchina e ho un compagno e una bambina lui chiede l’accesso a i dati anagrafici dei bambini , io però sono preoccupata perché insieme a i bambini c’è anche la mia piccola e il mio compagno la mia avv dice che lui li deve avere per forza perché funziona così ma io ho un’altra piccola da tutelare e un’altra persona pure sapendo che il padre dei bambini non è da fidarsi non so cosa fare a questo punto .

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      se vi sono ragioni giuridiche che giustificano l’allontanamento dal padre dei figli, queste ultime devono trovare conferma in un provvedimento giudidiario. Prima di allora il padre avrebbe il diritto di sapere dove abitano i suoi figli. Fatte queste considerazioni è ovvio che questo genere di pareri debba essere preceduto da una attenta lettura di tutte le “£carte processuali”.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  185. Morgana Deretis dice:

    Gentile Avvocato,
    Vivo a Milano e sono divorziata da alcuni anni, percepisco gli alimenti dal mio exmarito, per me e per i miei due figli di 29 e 30 anni, ma ho mai ricevuto l’adeguamento istat e gli ho richiesto, con diffida, di provvedere anche agli arretrati.
    Con mia grande sorpresa, il mio ex, mi ha fatto contattare da un avvocato e sostiene che da 3 anni percepisco gli alimenti destinati a mia figlia che vive all’estero con il suo compagno di cui è economicamente a carico, quindi può chiedermi la restituzione degli assegni di mantenimento che mi ha versato in questi tre anni e mi consiglia di trovare una accordo per gli arretrati dell’adeguamento Istat e di rinunciare al mantenimento per mia figlia o torniamo in tribunale e rivediamo tutto.
    Confermo che mia figlia vive con il suo compagno da tre anni, ma non credo che si possa dimostrare facilmente perché ha mantenuto la residenza a casa mia. A questo punto non so cosa fare. Forse mi conviene trovare un accordo, cosa mi consiglia?
    Cordialmente
    Morgana

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      se Lei non ha modo di dimostrare che negli ultimi tre anni lei ha speso in favore di quest’ultima gli importi ricevuti a titolo di contributo per il mantenimento di sua figlia ci potrebbe essere qualche rischio. Occorre anche capire se sua figlia è diventata indipendente dal punto di vista economico in quanto la circostanza giustificherebbe la revoca dell’assegno.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  186. massimiliano dice:

    Buongiorno,
    io e la mia ex compagna siamo separati già da 4 anni. in fase di separazione è stata concessa a lei e alle nostre 2 figlie la casa che abbiamo acquistato insieme. Lei a breve andrà a convivere con il suo nuovo compagno ma mi ha già anticipato che non ha intenzione di spostare l’indirizzo di residenza. Posso io, dal momento che lei si trasferisce, tornare a vivere in quella casa essendo anche mia?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      dal momento in cui la madre non abiterà più la casa coniugale, viene meno il diritto alla assegnazione di quest’ultima al genitore collocatario dei figli. L’importante è che il trasferimento non sia temporaneo e si consolidi nel tempo.
      Poi se volete potete chiedere ad un Giudice di accertare la nuova collocazione dei minori con conseguente revoca dell’assegnazione della casa coniugale.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  187. mario dice:

    Buongiorno Avvocato le chiedo un piccolo parere, sono separato da circa 3 mesi con negoziazione assistita. Abbiamo deciso in sede di separazione che i bimbi di 9 e 7 anni trascorrono 2 week alternati più un giorno a settimana con me, per un totale di 8 giorni al mese di cui 2 senza pernotto. Di fatto fuori accordo i bimbi trascorrono 12 giorni al mese con me, cioè 4 giorni in più con relativo pernotto. Volevo chiederle se il fatto di trascorrere più giorni con me rispetto a quelli prestabiliti nell’accordo può comportare una riduzione dell’assegno di mantenimento figli, in considerazione che quei 4 giorni in più penso a tutto io, grazie.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      in linea teorica, maggiori pernottamenti con il padre potrebbero comportare una riduzione del contributo per il mantenimento.
      Occorre, tuttavia, avanzare in Tribunale richiesta di rimodulazione del diritto di visita (rispetto alle precedenti pattuizioni) con conseguente richiesta di riduzione del contributo per il mantenimento.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  188. Gabriella Ottaviani dice:

    Buongiorno Avvocato,
    purtroppo da anni e ogni anno mi tocca richiedere con decreto ingiuntivo le spese extra non pagate che, mensilmente e con regolarità, invio al mio ex marito via pec, se nonché le spese di novembre 2022, non so come, ho dimenticato di inviarle. Sono spese concordate, posso comunque inviargliele anche se tardivamente rispetto ai 30 gg e richiedergliele e, se non dovesse pagarle come il solito posso richiederle con il prossimo decreto ingiuntivo?
    La ringrazio sin da subito per la risposta.
    Saluti

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      non ravviso gli estremi per la prescrizione o la decadenza della sua richiesta di rimborso. Quindi avanzi pure la richiesta.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  189. Alfredo dice:

    Salve Avvocato. Le volevo porgere un quesito.
    Mi trovo a vivere un periodo difficile e la mia ragazza si è offerta di aiutarmi mensilmente con un bonifico di circa 800€ per permettermi di pagare l’affitto e sopravvivere nelle mie trasferte alla ricerca di lavoro. Sono un artista per intenderci.
    Lei ha trovato un lavoro stabile e ben pagato e mi aiuterebbe per un anno e non più anche perché non accetterei oltre. Dobbiamo sottoscrivere una scrittura privata di fronte ad un notaio per legittimare la cosa o è considerata una cifra non fiscalmente rilevante?
    Lei avrà una busta paga variabile intorno ai 2500€ al mese se può essere utile per una valutazione complessiva.
    Nell’attesa di un suo gentile riscontro le porgo i miei più cari saluti.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      non vi sono obblighi di formalizzare per iscritto la donazione periodica in suo favore. A meno che lei voglia farla assurgere a vero e proprio obbligo.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  190. Jack dice:

    Avvocato buonasera. Vivo assieme alla mia compagna da svariati anni, è da 1 anno siamo diventati genitori di un piccolo, lei ha una precedente relazione dalle quale è nata una bambina di 12 anni, il suo ex compagno come da sentenza ogni lunedì dovrebbe riportare la bambina a casa alle 19.30, ma da accordi verbali poiché la bambina fa piscina ( non autorizzata dalla mia compagna) rientra sempre alle 22 ove ogni volta suonando il citofono e rincasando sveglia il piccolo che alle 21 va a dormire creando nel bambino uno stato di agitazione che poi lo porta a rimanere sveglio e piangere… come posso intervenire? GRAZIE in anticipo

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      in verità lei ha poco margine di intervento a meno che le iniziative dell’ex compagno della sua attuale convivente intraprenda iniziative con rilevanza penale (tale non si può considerare il suono geneato dal citofono alle 22.00).
      La piscina ? di solito devono essere concordate tra i genitori anche le attività ricreative ed in caso di dissenso si può chiedere che il comportamento del genitore inadempiente venga sanzionato ex art. 709 ter cod. proc. civ. Ovviamente iniziative che potrebbe intraprendere la sua nuova compagna.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  191. Giovanni dice:

    Buongiorno sto lasciando la convivenza dalla mia compagna dopo 28 anni, avendo pagato parecchi soldi per la casa e anticipato per un box grande oltre ad altre migliorie per la casa che è intestata a lei come posso recuperare almeno una parte dei soldi spesi ( parecchi)
    Grazie e buona giornata

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      una risposta al suo quesito comporta la raccolta di ulteriori informazioni (la casa a chi appartiene, a chi è intestata ? vi era un contributo per l’occupazione dell’immobile versato da un convivente in favore dell’altro ? chi si occupava del pagamento del menage familiare ?). Se lo desidera sono disponibile per tali approfondimenti (349.8197797).
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  192. Norma dice:

    Gentile avvocato, ho regalato una moto dal valore di 17 Mila euro a un ex fidanzato, la moto è intestata a lui ma la fattura acquisto a me, visto che per comprarla ho dovuto fare un finanziamento che sto Attualmente pagando. La relazione e finita da mesi ed io ho necessità di recuperare la moto per venderla e pagare il prestito fatto. Che possibilità ho? E che tempi ci vogliono visto che ho paura che il soggetto possa lui stesso vendere la moto e io perderei tutto. Grazie di cuore per la risposta

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      occorre verificare se sussistono i presupposti per applicare la revoca della donazione per ingratitudine ex art. 801.
      Consideri che la giurisprudenza di legittimità è ormai unanime nel ritenere che l’ingiuria grave richiesta dall’art. 801 c.c. quale presupposto per la revoca della donazione deve consistere in un comportamento che rechi all’onore e al decoro del donante un’offesa suscettibile di ledere gravemente il patrimonio morale della persona (a tal proposito cfr. Cass. n. 13632 del 5.11.2001; Cass. n. 7033 del 5.4.2005; Cass. n. 5310 del 29.5.1998 e Cass. n. 8165 del 28.8.1997).
      In linea di principio un tradimento non legittima un’azione di revoca della donazione, tuttavia, se l’adulterio si è consumato con particolare gravità, tale da ledere anche l’onore e la reputazione del donante si può procedere.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  193. Michela dice:

    Sono vittima di abusi fisici è psicologico, l’ultima aggressione è successo con un coltello, 16 anni di matrimonio, ho chiesto allontanamento ma niente, aspetto la prima udienza per la separazione, e sono disperata , come mi devo comportare col giudice?, cosa dovrei dire?, è fuori casa ma va e viene a piacere e ho paura. Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      si faccia assistere da un penalista. Denunci sempre in occasione di ogni singolo episodio di violenza fisica e psicologia. Se le aggressioni ci sono state e sono state provate, Lei ha il diritto di ottenere un provvedimento di allontanamento. Si rivolga anche agli assistenti sociali. Al giudice deve dire la pura e semplice verità.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  194. ale dice:

    Il periodo di vacanze estive da trascorrere con i bimbi del mio ex marito termina un week end in cui i bimbi spetterebbero a me, il week end dopo da calendario dovrebbe tenerli lui ma non vuole .. come faccio a fargli capire che nel periodo di ferie estive c’è solo sospensione del diritto di visita e che i weekend non vanno a modificarsi?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      se lei ha la collocazione dei minori, deve solo dire all’altro genutore che durante il periodo estivo il diritto di visita si sospende e riprende il suo regolare decorso dopo la sospensione. Consideri, tuttavia, che non è viziato a livello logico il ragionamento dell’altro genitore che dopo 15 giorni che non vede il figlio, chieda che l’alternanza riprenda con l’esecizio del diritto di visita nel primo fine settimana disponibile. Quello che è certo è che non esistono norme che regolano questa ipotesi e solo il buon senso e la collaborazione tra genitori possono permettere di trovare un compromesso privilegiando l’interesse del minore.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  195. Roberto dice:

    Buongiorno,
    Pochi giorni fa è terminata una convivenza con la mia ex ragazza. Quando sono andato a prendere le mie cose aveva fatto sparire decine di miei vestiti firmati, che ok erano suoi regali ma come io gli ho regalato degli anelli di valore. Io vorrei o riprendermi le mie cose o riavere gli anelli. Come è possibile procedere? Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      occorre verificare se un eventuale giudizio possa risultare o meno antieconomico.
      Occorre, inoltre, premurarsi di verificare se sussistono le prove dei doni ricevuti.
      In quest’ultimo caso si può agire per chiedere la restituzione dei beni mobili a Lei donati.
      Con riferimento invece agli anelli da lei donati alla Sua fidanzata occorre ricordare che si potrebbe agire in giudizio con domanda di revocazione per ingratitudine.
      Questa domanda è soggetta al termine di decadenza di un anno dal giorno in cui il donante sono venuti a conoscenza del fatto che ha generato i presupposti della domanda di revocazione per ingratitudine.
      Mi permetto di rammentare che in passato i giudici della Suprema Corte hanno escluso che l’infedeltà della donataria (chi ha ricevuto il dono) nascesse da un sentimento di avversione e di disprezzo nei confronti del ricorrente che potesse integrare la suindicata ingratitudine e, per l’effetto, hanno deciso che la relazione extraconiugale intrattenuta da Mevia, così come dedotta da Tizio, non poteva costituire motivo di revocazione della donazione per ingratitudine.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
      • Roberto dice:

        Praticamente, entrando nel dettagli. Sono andato a portare via le mie cose da casa e mancavano i miei vestiti firmati per un valore sui 3/4 mila euro. Erano spariti. Così gli ho chiesto indietro i miei anelli del valore di 4 mila euro e mi è stato risposto che li aveva rivenduti. Praticamente si è tenuta sia i regali miei che i suoi. Come dovrei agire?

        Rispondi
        • separatamente dice:

          Credo di averle risposto con la mia precedente. Ovviamente siamo disponibili per un confronto per approfondire anche per verificare se sussistono i presupposti dell’ingratitudine che giustificherebbero una azione in giudizio per chiedere la restituzione degli anelli (ovvero, in mancanza di questi ultimi, del loro controvalore). Indispensabile, ovviamente anche la prova dell’acquisto da parte sua (scontrini fiscali).
          Cordiali saluti,
          Marco Pol

          Rispondi
  196. Fulvia dice:

    Gentili avvocati.
    Ho stipulato regolarmente un contratto di mantenimento con uno zio.Nel contratto stava scritto che dopo la sua morte sarei diventata proprietaria dei suoi beni.In questo contratto stava scritto che il defunto al momenti della stipula del contratto aveva in corso una causa per la vendita di un terreno(era stato raggirato da tre persone perche’ parzialmente incapace di intendere e volere) e che se avrebbe vinto la causa anche quei terreni avrebbero fatto parte del lascito.
    Purtroppo lo zio muore quando ancora la causa non e’finita.Io proseguo a nome suo vinco il primo e secondo grado.Ora aspetto la sentenza definitiva.
    La controparte vuole indietro i soldi pagati per il terreno da me,ma il contratto di mantenimento non prevede che io paghi i debiti del defunto.
    Anzi li avrei pagati solo se scritto sul contratto di mantenimento.
    Mi potete dare delle delucidazioni a riguardo?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      l’accettazione dell’eredità comporta che l’erede diventa responsabile anche dei debiti del de cuius
      A meno che si possa qualificare come legato quanto ricevuto dal de cuius.
      Occorre leggere gli atti di disposizione del de cuius.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  197. Valeria dice:

    Salve avrei delle domande da farvi. Io e mio suocero abbiamo comprato una villetta al 50% cointestata in Lombardia , mio suocero vive in Sicilia, viene 2volte l’anno in villetta in Lombardia e utilizza solo il piano terra dove c’è un monolocale con bagno visto che io e mio marito viviamo nella restante parte della casa(sala cucina bagno e camere da letto). Se io mi lasciassi con mio marito la casa a chi va? Abbiamo un figlio di 2mesi, il rapporto con mio marito è insostenibile xk mi maltratta verbalmente.
    Il problema principale con mio marito è uno. Lui ha un figlio di 11anni avuto da precedente matrimonio e 2 volte al mese(weekend) dovrebbe tenere il figlio con sé come stabilito dal giudice ma lui dice all’ ex moglie che sarà presente x il bambino ma in realtà va a lavorare x tante ore anche di notte e sn costretta a badare a suo figlio anche se sa bene che gli assistenti sociali gli hanno consigliato di evitare che lo tenga io visto i dissidi con la sua ex moglie e le problematiche del bambino(èseguito da un neuropsichiatra). Cosa fare? Se assume una babysitter x suo figlio di 11anni contro il mio volere xk non voglio persone estranee a casa mia, possono accedere in qualsiasi area della casa o deve mettersi d’accordo con me?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buonasera,
      la casa in cui vive coincide ovviamente con la residenza congiuale dei coniugi, quindi, in caso di separazione, il genitore presso il quale verranno collocati i figli, avrà anche il diritto di chiedere l’assegnazione esclusiva dell’abitazione coniugale.
      Per il resto, se siete sposati e intendete rimanerlo, trovate un compromesso, un accordo, perchè in verità un Giudice avrebbe poca voce in capitolo (non avrebbe il diritto di imporvi alcunchè). Se, invece, vi separate potrete coinvolgere il Giudice anche con riferimento alla decisione riguardante l’assegnazione della casa coniugale.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  198. Francesca dice:

    Buongiorno, leggo molti articoli sui genitori separati che ostacolano la relazione tra i figli e la nuova compagna/compagno dell’ex, nel mio caso invece è la nuova compagna dell’ex che per gelosia immotivata impedisce un rapporto sereno tra i genitori, in questo caso si può fare qualcosa?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      eventuali consulenti, perizie e attività istruttorie, nella maggiore parte dei casi, sono orientate a valutare le capacità/responsabilità genitoriali senza ulteriori indagini sui nuovi compagni dei genitori salvo comportamenti gravi e/o dipendenze che possono pregiudicare la serena crescita dei minori.
      Se non siamo in questo ambito, il padre dei suoi figli potrebbe essere ritenuto responsabile della mancata salvaguardia del rapporto con i propri figli laddove non riesca a “contenere” le gelosie della sua nuova compagna.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  199. Wendy dice:

    Salve,
    Io e il mio compagno stiamo comprando casa insieme ma le cose purtroppo vanno male e non credo miglioreranno.
    Siamo entrambi intestatari della casa, se volessimo metterla in affitto come potremmo fare? Lui potrebbe rimettere la residenza dalla madre senza pagare Imu? Io rimarrei nello stesso comune di residenza della casa acquistata, perderei agevolazioni prima casa? Potrei intestare il contratto di affitto solo a me?
    Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      il rischio di perdere le agevolazioni prima casa mi sembra molto concreto in quanto nell’abitazione acquistata dovreste vivervi e risiedervi (entro diciotto mesi dall’acquisto effettuato dal Notaio). Ricordo anche che non potete venderla prima dei cinque anni dalla data di acquisto.
      Prendete in considerazione una procedura di ravvedimento operoso per evitare le sanzioni e limitare il danno economico alla restituzione delle agevolazioni.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola
      Cordiali saluti,

      Rispondi
  200. Salvatore dice:

    Buongiorno, convivo con la mia compagna da ormai 5 anni. Con noi vivono anche i suoi 2 figli avuti dalla precedente relazione. La casa è stata acquistata da entrambi. Ho il sospetto che il padre dei ragazzi abbia fatto una copia della nostra abitazione ad insaputa di tutti. Come devo comportarmi se i miei sospetti fossero verità? Posso denunciare?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      BUongiorno,
      teme che abbia fatto una copia delle chiavi? Se è solo un sospetto, non farei denuncia. Può sempre cambiare la serratura, ma questo lo sapeva già.
      Cordiali saluti
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  201. Simon dice:

    Ciao ho invitato la mia ex a vederci lei accetta pranziamo insieme alla.fine andiamo a finire a letto insieme,dopo due giorni passo a trovarla ma l ho vista uscire da una macchina di un ragazzo,provo a chiamarla abbiamo una video chiamata molto tranquilla,il giorno dopo la ricontatto mi minaccia che vuole denunciarmi come posso tutelarmi?

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      questo forum è riservato agli utenti di Milano, Monza, Pavia e Lodi. In ogni caso, un consiglio: stia lontano dalla Sua ex, non la chiami, non le invii messaggi. Sparisca semplicemente dalla Sua vita.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
  202. Marco Rossi dice:

    Buonasera,

    Mia moglie ha lasciato la casa di mia proprietà con i suoi figli minori (del precedente matrimonio). Ha lasciato la casa dove ha residenza togliendosi anche l’anello perché non si sente più sposata. Al di là della situazione surreale, considerando che al momento lei non ha una fissa dimora (si sta appoggiando da suo fratello), cosa mi suggerisce di fare, visto che lei ha le chiavi di casa mia.
    Altra cosa vorrei capire se io ho alcun forma di responsabilità verso i suoi figli (non miei) e se lei potesse cambiando idea buttarmi fuori di casa mia.
    Siamo sposati da circa un anno.

    Grazie

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      ai fini dell’assegnazione della casa familiare, i figli devono essere di entrambi i coniugi che stanno per separarsi, non comprendendosi i figli avuti da un precedente matrimonio. Ci possono essere delle eccezioni connesse ad un comprovato stato di bisogno ma che comportano solo un temporaneo venire meno dell’uso esclusivo da parte del proprietario della abitazione coniugale.
      Più il tempo passa (con sua moglie ed i figli al di fuori della casa di sua proprietà) e più la situazione si consoliderà da un punto di vista giuridico: facendo venire meno eventuali pretese della moglie sulla casa coniugale in ragione dell’eventuale stato di bisogno dei figli.
      Cordiali saluti,
      Marco Pola (349.8197797)

      Rispondi
  203. Andrea dice:

    Buongiorno,
    mio figlio maggiorenne ha ancora la residenza dalla madre, la quale recepisce da me un assegno di mantenimento per lui. Ora non vanno piu’ daccordo e vuole fare il cambio di residenza da me. Quindi vorrei versare l’attuale assegno di mantenimento direttamente nel conto di mio figlio, cosi’ che possa provvedere a se’ stesso finche’ non si diploma ed inizia e lavorare. Stiamo facendo il cambio di residenza in comune, ma dopo cosa occorre fare, a livello legale ?
    Molte Grazie – Andrea

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      per fare le cose fatte per bene, dovreste presentare in Tribunale istanza congiunta per modifica delle condizioni divorzili. Io ve la consiglio, infatti, se suo figlio cambiasse di nuovo idea, ci sarebbero sicuramente dei problemi.
      Cordiali saluti,
      Avv. Marco Pola

      Rispondi
      • Andrea dice:

        Gentilissimo Avvocato,
        ok, una precisazione: la mia ex-moglie lavora e non percepisce da me assegno per il suo mantenimento. In sede di divorzio abbiamo previsto il solo assegno di mantenimento per il figlio minore, anche se in in affidamento congiunto al 50% del tempo, poiche’ io ho un reddito piu’ alto.
        Purtroppo neanche io vado d’accordo con la mia ex-moglie (oltre che mio figlio ora maggiorenne) per cui escludo di poter presentare istanza assieme. Potrei invece presentare richiesta solo io in tribunale, in modo che si prenda atto di questo trasferimento del figlio ed il versamento dei soldi a lui ? Mio figlio ci tiene molto perche’ sua madre si trattiene tutta la somma, trascurando le sue esigenze.
        Molte grazie, Cordialita’
        Andrea

        Rispondi
        • separatamente dice:

          Nella situazione che ci ha descritto deve essere suo figlio ad intraprendere l’iniziativa giudiziaria. Non il padre. Così funziona … noi comunque non potremmo assisterla. Operiamo su Milano e dintorni.
          Cordiali saluti,
          Avv. Marco Pola

          Rispondi
  204. Erika dice:

    Salve, buonasera Avvocato, mi trovo in una situazione molto complicata da cui sembra non riesca ad uscirne. Sono quasi al termine della gravidanza e purtroppo oltre al fatto che la nostra relazione sia terminata, ho provato anche a far di tutto pur che si riuscisse a trovarne un equilibrio per il bene della creatura.. ma purtroppo sembra non essere interessato ad avere un rapporto sano e civile, oltre ad essere presente alla visita ginecologica una volta al mese, nei miei confronti è totalmente assente. Naturalmente questo mi porta a non potermi fidare di lui e non sopporterei mai che dovessi lasciare mio figlio a lui. Volevo avere qualche informazione sui diritti miei e della creatura, sperando di sentire qualcosa che mi conforti.
    Le auguro un buon anno nuovo a lei e famiglia e una buona serata.

    Rispondi
    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      il forum è riservato gratuitamente agli utenti di Milano, Monza, Pavia e Lodi.
      Cordiali saluti,
      Marco Pola

      Rispondi
  205. Federico dice:

    Buongiorno,
    verso alla madre, per il mantenimento del figlio minorenne che trascorre con me 10 giorni mese, un importo mensile.
    Dall’inizio di novembre, però, la madre sta ristrutturando la propria abitazione: è andata a vivere da un’amica e in questi due mesi e mezzo, il ragazzo è stato con me, vedendo la mamma solo qualche volta a pranzo o a cena.
    I lavori dureranno ancora circa un mese e poi il figlio riprenderà la convivenza prevalente con la madre.
    Io so che devo versare l’assegno anche per i periodi (Natale o estate) in cui il figlio sta con me perché sono già previsti nella quantificazione “complessiva” del mio contributo; ma mi chiedo se devo versarli anche per questo periodo (che alla fine sarà durato più di tre mesi) che è imprevisto ed eccezionale.
    Grazie e un saluto.

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    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      mi dispiace ma questo forum è riservato agli utenti di Milano, Monza, Pavia e Lodi.
      In ogni caso, il principio logico da Lei espresso è corretto il problema è che dovrebbe essere condiviso anche dalla sua ex. Diversamente quest’ultima potrebbe semplicemente fare leva sul titolo esecutivo ignorando la situazione di fatto venutasi a creare negli ultimi due mesi.
      Cordiali saluti,
      Marco Pola

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  206. stefano dice:

    buongiorno a tutt*, vorrei sapere se dopo 20 anni di mantenimento alla mia ex coniuge, a favore di nostro figlio oggi di anni 23 e con un contratto di apprendistato, sono ancora tenuto a passarlo , o x smettere devo per forza andare davanti ad un giudice e se ci posso andare senza avvocato, in quanto la mia situazione economica è a dir poco pessima e la mia ex coniuge, non ne vuol sapere di venirmi incontro nonostante lei lavori e guadagni più di me e mio figlio anche

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    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      senza avvocato, non può chiedere la modifica delle condizioni del divorzio.
      Un accordo con la Sua ex sul punto (cessazione pagamento mantenimento in favore del figlio divenuto autosufficiente) potrebbe in parte risolvere il problema.
      Altrimenti c’è anche il Gratuito Patrocinio !
      Cordiali saluti,
      Marco Pola

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      • STEFANO TONINELLI dice:

        Assurdo , comunque quali sono i parametri x richiedere il gratuito patrocinio e a chi mi devo rivolgere eventualmente ? grazie mille
        saluti

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        • separatamente dice:

          Se Lei ha un reddito al di sotto di € 11.746,00 può accedere al GP. Il nostro studio segue la domanda sin dall’inizio (per l’ammissione al GP). Se vuole ci contatti per un appuntamento (02.72022469). Diversamente, è sufficiente che chieda assistenza ad un avvocato iscritto anche alle liste di GP.
          Cordiali saluti,
          Avv. Marco Pola

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  207. Serenella dice:

    Buongiorno, ho comperato una seconda casa intestandola a figlio e nuora in comunione dei beni residenti all’estero, ora divorziano, si deve dare la metà del valore dell’immobile?

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    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      troppo poche informazioni. Non posso risponderle. Se divorziano si applicheranno le regole del Paese in cui risiede suo figlio con la nuora.
      Cordiali saluti,
      Marco Pola

      Rispondi
  208. Elisa dice:

    Salve mi chiamo Elisa ho 43 anni sto vivendo un momento difficile con mio marito io lavoro da soli due mesi con un contratto determinato non ho mai lavorato perché lui voleva che mi dedicassi ai figli adesso mi vorrei separare ma voglio capire a cosa vado incontro ovvero che ho una figlia di 11 anni lui è appena entrato in pensione e percepisce una pensione da ex carabiniere la casa in cui viviamo è in affitto e paghiamo 1000 euro al mese più le spese io percepisco 1100 euro volevo sapere come funziona in questi casi oltre che al mantenimento della figlia per le spese grazie

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    • separatamente dice:

      Buongiorno,
      da quello che lei ci riferisce occorre cercare di ottenere l’assegnazione della casa familiare ma, considerato che l’immobile è in locazione, occorre chiedere ad un Giudice, oppure amichevolmente a Suo marito, un contributo per il pagamento del canone oltre a quello per il mantenimento della figlia.
      Sempre che lei voglia una collacazione prevalente della figlia presso di lei.
      Resto a disposizione per approfondimenti.
      Cordiali saluti,
      Marco Pola (349.8197797 – 02.72022469)

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